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Autore: Valioz    03/02/2011    1 recensioni
Per quanto vogliano vivere normalmente, Kaname e Sousuke sono destinati ad una vita fuori dall'ordinario. Quella che sembra una serata tranquilla e con un finale romantico, viene interrotta da una vecchia conoscenza di Sousuke che vuole rapire Kaname per poi sfruttarne il suo innato potere di Whispered.
Genere: Azione, Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Chidori, Kyoko Tokiwa, Nuovo personaggio, Sousuke Sagara
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SALVE RAGAZZUOLI ^__^
UN PAIO DI PAROLE PRIMA CHE INIZIATE A LEGGERE: HO SCRITTO QUESTA ONE SHOT PRESO DA UN IMPROVVISA VOGLIA DI SCRIVERE E IN PIU' L'HO SCRITTA IN MODO MOLTO VELOCE, QUINDI MI SCUSO IN PARTENZA SE NON LA TROVATE MOLTO DESCRITTIVA.
B. LETTURA!!


BUON COMPLEANNO SERGENTE

 

Un uomo si trovava sul tetto di un palazzo. In mano aveva un binocolo e lo puntava contro un edificio scolastico. Osservava in silenzio una bella studentessa di diciassette anni, dai lunghi capelli neri. Improvvisamente una radiolina che aveva sul fianco iniziò ad emettere diversi beep. L’uomo la prese e premette un pulsante sul lato di essa.
“Risponde Cobra 9” esclamò nell’altoparlante.
“Qui Red 2, fare rapporto” disse una voce proveniente dalla radiolina.
Sul volto dell’uomo si formò un mezzo sorriso. “Ho il bersaglio sott’occhio da un po’, tuttavia non sarà facile avvicinarlo” spiegò. Con il binocolo vide la ragazza urlare a squarciagola contro uno studente dall’aria seria e con una cicatrice sulla guancia sinistra.
“Cerca di non perdere troppo tempo Cobra 9” ordinò la voce.
“La pazienza è la virtù dei forti” rispose l’uomo. “Passo e chiudo.”
Posò la radiolina al suo posto e il suo sorriso si allargò mentre osservava lo studente contro cui la ragazza stava urlando. “È un piacere rivederti, Cassim.”

***

Sousuke Sagara fu travolto da tutta l’ira di Kaname Chidori. In quel momento avrebbe preferito trovarsi su un campo di battaglia.
“Tu, idiota di un guerrafondaio, che ti è saltato in mente di distruggere tutti i computer della scuola?” urlò Kaname.
“Dai, non urlare in questo modo, piccola Kana” intervenne Kyoko Tokiwa.
“Tu non ti intromettere” sbraitò Kaname.
Sousuke tossì per attirare l’attenzione. “Per evitare che gli hacker nemici entrino in possesso di informazioni riguardo il background di Chidori mi è sembrata l’unica soluzione.”
“IDIOTA” urlò Kaname dandogli un pugno in testa, dopodiché si allontanò insieme a Kyoko.
“Prova a chiudere un occhio, piccola Kana” esclamò quest’ultima.
Kaname sembrava nervosissima. “Sono stanca di tutte le sue stupidate, come al solito quella che si prende le strigliate al posto suo sono io.”
 “Questo è perché state sempre insieme, sembrate quasi una coppia.”
Kaname arrossì e rise imbarazzata. “Ma che dici, chi vorrebbe stare insieme ad un fissato del genere?”
Kyoko le scattò una foto con la sua macchinetta fotografica. “Sarà, ma come mai sei arrossita?”
“Ma quale arrossita? È che fa caldo.”
“Si, come no. Comunque non pensi di aver esagerato? Insomma, pensa anche a come dovrebbe sentirsi lui ogni volta che lo tratti così.”
Quella sera Kaname decise di fare un bagno rilassante. Una volta spogliatasi ed essersi immersa nella vasca, chiuse gli occhi. Come al solito i suoi pensieri erano rivoltI a Sousuke.
“Stupido, perché non riesce a comportarsi normalmente?”
Pensò alle parole di Kyoko. Forse aveva davvero esagerato un po’. Infine si decise a chiedergli scusa. Finito il bagno cucinò qualcosa ed uscì di casa per poi dirigersi nel palazzo di fronte, dove viveva Sousuke. Bussò alla porta. Sousuke aprì.
“Chidori, cos’è successo? Sei in pericolo?” esclamò estraendo una pistola.
Kaname si trattenne dal dargli ancora dello stupido. “No, va tutto bene, solo che io…” non sapeva che dire.
“Entra, è pericoloso stare esposti così” disse Sousuke.
Kaname gli obbedì e gli porse la cena che aveva preparato. “Mi è avanzato un po’ di cibo. Che ne dici di mangiarlo insieme?”
Sousuke parve colpito. “Pensavo che ce l’avessi ancora con me per quella storia dei computer.”
“A dire il vero io…” Kaname arrossì “volevo chiederti scusa. Ho esagerato un po’ nei modi.”
Sousuke non seppe cosa rispondere. Poco dopo si trovarono a mangiare in silenzio. Sousuke sembrava più serio e imbarazzato che mai. Alla fine Kaname non seppe resistere.
“Dove sono Kurz e Melissa?” chiese.
“In questo momento si trovano sul De Danan, probabilmente stanno partecipando ad un briefing sulla prossima missione di cui faranno parte.” spiegò Sousuke.
Kaname si rabbuiò. “Vorresti essere con loro, vero? Però sei costretto a proteggere me.”
Sousuke divenne più serio. “Sei tu la mia missione primaria, la mia priorità.”
“Sono una bella seccatura, a quanto pare” esclamò lei, alquanto dispiaciuta.
Sousuke si alzò. “I-io non penso che tu sia una seccatura.”
Kaname lo guardò colpita, poi rise. “Grazie.”
Sousuke provò a prendere un piatto ma Kaname lo precedette. “Lascia faccio io.” Le loro mani si toccarono accidentalmente. Kaname arrossì. “Sai, stavo pensando a una cosa, Sousuke.”
“A cosa?”
“Mi chiedevo, quand’è il tuo compleanno?”
Sousuke parve non capire. “Perché?”
“Sai, ormai è poco più di un anno che mi proteggi e non l’abbiamo mai festeggiato.”
Sousuke sorrise. “Io non lo so.”
Kaname si stupì.
“Sono stato trovato quando avevo quattro anni sui ghiacci del Mare Artico. Non conosco le mie generalità a parte il mio nome, quindi non ho mai festeggiato il mio compleanno.”
“Capisco” esclamò Kaname. “Allora, che ne dici se lo scegliamo noi?”
“Cosa?”
“Non è giusto che tu non debba festeggiare il giorno in cui sei nato.”
“Ma… Chidori… per me non è importante.”
“Ah, non fare il solito duro. Ho deciso, oggi 3 febbraio, sarà il tuo compleanno.” Kaname sembrava molto determinata. Sousuke sospirò. Sapeva che nulla avrebbe fatto cambiare idea a quella ragazza.
“Quindi, auguri sergente” disse porgendogli la mano.
Sousuke la guardo, poi qualcosa scaturì in lui e la strinse la fra le sue braccia. Kaname non se lo sarebbe mai aspettato.
“Grazie, Chidori” sussurrò il ragazzo. “Grazie di tutto.”
Kaname chiuse gli occhi e rimase fra le braccia di Sousuke. “Prego.”
Nessuno dei due osava muoversi. Sousuke non sapeva come si sarebbe dovuto comportare adesso, aveva agito d’istinto, mentre Kaname voleva rimanere così per sempre. Poi accadde qualcosa d’imprevisto. Sousuke spinse via Kaname nello stesso istante in cui le finestre che si affacciavano sulla strada si fracassavano e nell’appartamento facevano irruzione due figure. Sousuke tirò fuori la pistola e le sparò prima che esse potessero aggredirli. Kaname urlò. Sousuke la prese per mano e corse via insieme a lei.
“Ma che succede?” urlò Kaname.
“È il nemico” disse Sousuke. “Stammi vicino.”
Appena ebbero messo piede fuori dall’appartamento, altri due uomini armati iniziarono a sparagli addosso con degli AK47. Sousuke li fece fuori prontamente e continuò a correre con Kaname alle spalle.
“Dove stiamo andando?”
“Sul tetto” rispose Sousuke. “C’è un AS d’emergenza.”
Durante il tragitto incrociarono altri tre nemici che non ebbero nemmeno il tempo di mirare che Sousuke li mise subito KO e infine raggiunsero il tetto. Sousuke parve premere qualcosa nell’aria e il dispositivo ECS dell’Arm Slave si disattivò mostrando un M9 inginocchiato. Improvvisamente comparì un Hind di ultima generazione. L’elicottero sparò un missile che colpì in pieno l’AS. Sousuke saltò addosso a Kaname, proteggendola dall’esplosione. Il robot era andato distrutto.
“Merda” esclamò Sousuke. “Stai bene, Chidori?”
“Si” rispose la ragazza.
Entrambi si alzarono. Dall’Hind uscì una risata maligna, seguita da una voce divertita.
“Non puoi immaginare quanto sia contento di poterti rivedere Cassim.”
Sousuke sgranò gli occhi. Riconobbe quella voce. “Ayman.”
“Esatto, sono proprio io. Credevo che ti avessero ucciso in Afganistan, ma a quanto pare il mondo è davvero piccolo.”
Sousuke strinse i pugni.
“Lo conosci?” esclamò Kaname.
“Abbiamo combattuto insieme durante la guerra in Afganistan. È stato la spalla destra di Gauron.”
“Proprio così” intervenne Ayman. “A proposito, ho saputo che sei riuscito ad ucciderlo. Mi domando se si sia trattato di semplice fortuna oppure è lui che si è rammollito.”
Sousuke si arrabbiò. Era impossibile distruggere quell’Hind senza un AS e solo con una pistola. L’unica alternativa si trovava nel suo appartamento, ma Ayman non gli avrebbe permesso di muoversi.
“In nome dei vecchi tempi, consegnami la ragazza e non ti farò del male.”
“Sai benissimo che non lo farò mai” urlò Sousuke.
“Hai ragione, ma valeva la pena provare.”
Sousuke agì veloce lanciando una granata verso l’Hind e con uno sparo la colpì al volo. L’esplosione diede ai due ragazzi l’opportunità di scappare.
“Lo hai ucciso?” urlò Kaname.
“No, non basta una granata per distruggere un Hind di quel tipo.”
“E come dobbiamo fare allora?”
“Vedrai, continua a correre.”
Corsero lungo le scale saltando più gradini possibili. Il rumore dell’Hind era assordante. Alla fine giunsero di nuovo nell’appartamento di Sousuke ma si ritrovarono davanti cinque nemici. Sousuke sparò ai primi due e stese gli altri con un corpo a corpo. Kaname non l’aveva mai visto così determinato. Sousuke aprì il suo armadio e tirò fuori un’arma. Un lanciamissili RPG. L’Hind si posizionò di fronte alla vetrata distrutta e si ritrovò Sousuke davanti con l’RPG in mano.
“Cosa?” urlò Ayman. “Non è possibile.”
“Salutami Gauron” esclamò Sousuke, premendo il grilletto.
Il missile fu sparato diritto nella cabina di pilotaggio e ci fu un ennesima esplosione. L’elicottero andò in mille pezzi e con esso il pilota che lo guidava.
Da una delle radio dei nemici atterrati da Sousuke uscì una voce urlante. “A tutte le unità, ritirata.”
Sousuke si voltò verso Kaname. “È finita. Stai bene.”
Chidori parve alquanto sconvolta. “Si” esclamò.
Sousuke le diede una mano per aiutarla ad alzarsi. Lei lo abbracciò forte. “Perché non posso vivere normalmente?”
Sousuke non rispose.

  
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