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Autore: NonnaPapera    04/02/2011    5 recensioni
Ora se passi per la ridente Giulla e percorri la strada principale, ad un tratto ti troverai a passare sotto uno strano ponte. Ai due alberi innamorati, separati per troppo tempo, non bastò sfiorarsi, si avvicinarono talmente tanto da fondersi l’un l’altro. Un grande fortissimo, indissolubile abbraccio che ancora oggi persiste.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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GLI ALBERI INNAMORATI

 

A trenta chilometri da qui c’è una città chiamata Giulla. Dovete sapere che questa storia ha origine molto prima che Giulla diventasse una città. Molti anni fa Giulla non era nemmeno un paese,ne una piccola frazione. Semplicemente Giulla non esisteva; anche perché era un posto tristissimo senza erba e soprattutto senza alberi.

Un giorno passò per quella terra sconsolata e arida un contadino. Questo contadino, di cui nel tempo si è perso il nome, trasportava semi di alberi da vendere alla fiera.

Ignaro di quello che accadeva nella sua bisaccia il brav’uomo si era seduto all’ombra di un grande masso per trovare un po’ di refrigerio.

I semi al sentire che il loro padrone si era fermato si ridestarono tutti.

C’ era un gran fermento, infatti, nella bisaccia si sapeva a cosa avrebbe portato quel viaggio. La fiera, la vendita e poi…

Ogni seme aveva un sogno su dove avrebbe voluto essere piantato.

Chi in un giardino fiorito, ed essere l’unico albero a far ombra ai giochi dei bambini; chi in un bel bosco in compagnia di tanti alberi per poter parlare; chi, ancora, su una collina, per poter avere una bella visuale di tutto ciò che avveniva.

Insomma , come vi ho già detto, c’era un gran fermento. Solamente due semi se ne stavano in disparte, silenziosi e pensierosi.

Non erano per nulla felici di ciò che sarebbe successo di lì a poco. Il contadino, alla fiera, avrebbe preso i soldi dai compratori e così, a caso, avrebbe estratto manciate di semi dalla bisaccia che sarebbero finiti in mani sconosciute. Con ogni certezza i due poveri semini sarebbero stati divisi per sempre.

Non potevano permettere che ciò avvenisse. Erano troppo innamorati.

-Che cosa facciamo?- mormorò lei quasi in un bisbiglio.

-Non ti preoccupare ho già un piano- affermò lui con una sicurezza che non sentiva.

-Usciremo da qui- continuò lui.

-Ma… non si può, è un rischio troppo grande. Potremmo cadere lontani, il terreno potrebbe non  essere fertile e poi che mi dici degli uccelli? Quelli se ci vedono ci mangiano!- gridò lei impaurita.

- L’alternativa è essere separati per sempre a migliaia di chilometri di distanza. Così almeno, se ce la facciamo, ci potremmo rivedere- insistette lui.

-Perciò dobbiamo farci una solenne promessa- continuò –Ci prometteremo a vicenda che qualunque cosa accada noi ci impegneremo, combatteremo, diventeremo grandi e possenti alberi finché un giorno ci riabbracceremo per non lasciarci mai più-

- D’accordo – rispose lei convinta –Te lo prometto!-

- Anch’io cara… lo prometto-

Si guardarono intensamente e poi senza dire più nulla si arrampicarono verso la cima della bisaccia dove si vedeva un piccolo spiraglio.

Lui si mise sotto di lei la spinse fuori e dopo un ultimo breve sorriso lei si lanciò e cadde.

In quel preciso istante il contadino, ignaro di tutto, si rialzò per riprendere il suo cammino.

L’ improvviso scossone fece ruzzolare nuovamente verso il fondo della sacca il povero seme. Gli ci vollero diversi tentativi per raggiungere di nuovo il bordo della bisaccia. Finalmente arrivato in cima saltò giù sperando di non essersi allontanato troppo dalla sua amata. Passarono molti anni, ognuno dei due piccoli semi affrontò da solo le varie avversità che li colpirono. La pioggia torrenziale un anno, la siccità un altro, il vento, gli uccelli e gli insetti.

Tutti e due si misurarono con coraggio; dovevano rispettare una promessa.

Purtroppo, benché fossero abbastanza vicini, tra loro si ergeva un grosso masso e non riuscivano proprio a scorgersi.

Dovettero passare altri anni fin quando, un giorno, lui vide le sue morbide foglie e la chiamò.

Ma non finì qui; avendo solide radici piantate nel terreno i due coraggiosi alberi aspettarono molto altro tempo prima di abbracciarsi di nuovo. Ognuno inclinandosi verso l’altro. Piano piano,  con pazienza, un bel giorno di primavera, arrivarono finalmente a sfiorarsi.

Ora se passi per la ridente Giulla  e percorri la strada principale, ad un tratto ti troverai a passare sotto uno strano ponte. Ai due alberi innamorati, separati per troppo tempo, non bastò sfiorarsi, si avvicinarono talmente tanto da fondersi l’un l’altro. Un grande fortissimo, indissolubile abbraccio che ancora oggi persiste.

Agli innamorati che sotto le loro fronde si baciano gli alberi guardano con indulgenza.

Se l’amore non è sincero il vento, la pioggia e il sole lo rovineranno, se invece, è sincero per entrambi, con le avversità, che certo verranno, si farà più forte.

Ma, ciò che accadrà, solo al tempo è dato sapere.


PICCOLO SPAZIO PRIVATO :
Una specie di rivisitazione del mito di Tristano e Isotta in chiave fiabesca.
Se qualcuno recensisce dicendo che è banale giuro che gli stacco la testa dla collo (ovvio che è banale è una storiella per bambini .-.)
Alla prossima^^
   
 
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