Hai dieci minuti.
I tuoi ultimi dieci minuti, ma non lo sai ancora.

H    alloween là fuori sembra solo uno spettro di carta delle tue paure.
Guardi Harry che sorride in direzione della mamma, con la sua boccuccia sdentata mentre batte le manine quando tu fai apparire degli sbuffi di fumo colorati.
Vorresti che anche il tuo dolore fosse così. Breve, fugace e destinato a sparire.
Ma anche se tu non l’hai mai detto a Lily, sai che non finirà presto. Forse non finirà mai.
Sarete stati solo due insulse pedine in un gioco più grande di voi, un gioco del quale conoscete a malapena le regole.
    
Hai nove minuti.
I tuoi ultimi nove minuti, ma non lo sai ancora.

C’è Lily che è rilassata, ora sembra di nuovo la tua Lily, quella che correva inseguendoti e che ti guardava male quando schiamazzavi.
Tu dici di essere un animale in gabbia, ma è lei quella che soffre di più. Come un uccellino al quale hanno tolto le ali, che può vivere ma non davvero.

Hai otto minuti.
I tuoi ultimi otto minuti, ma non lo sai ancora.

Harry si arrampica su per la tua gamba e si accaparra il posto che contende sempre a Lily, quello sulle tue ginocchia con la testa appoggiata sul tuo collo.
È così piccolo. O forse no. Lui non sarà mai piccolo. Sarà sempre più adulto e maturo di te.
Indipendentemente dal fatto che ha solo un anno e tre mesi, riesce ancora a sorridere alla vita.

Hai sette minuti.
I tuoi ultimi sette minuti, ma non lo sai ancora.

Senti il calore del caminetto accanto alla tua mano, che spenzola inerme dal divanetto in pelle.
Ti sembra che le fiamme la chiamino, la desiderino. Vorresti entrare nel calore e non uscirne più. Come quando Lily ti abbraccia e il suo profumo ti avvolge prepotentemente.

Hai sei minuti.
I tuoi ultimi sei minuti, ma non lo sai ancora.

Chiudi gli occhi, mentre anche Lily si stende accanto a voi, a te e Harry.
La ricordi ancora la prima volta in cui lei ti parlò senza urlarti contro, senza freni, senza dolore o paura.
“Abbiamo un problema”
“Chi ha un problema?”
“Noi. Io e te, tu ed io. Chi, sennò?”
“ E quale sarebbe questo problema?”
“Mi sono innamorata di te, diamine!”
Ti ricordi il brivido che provasti mentre lei pronunciava queste parole.
Quel noi è ciò che ti permette di non mollare, di non lasciarti morire di fame come gli animali dello zoo.

Hai cinque minuti.
I tuoi ultimi cinque minuti, ma non lo sai ancora.
 

Lily si gira, ti guarda interrogativa. Sai che scriverà una lettera a qualcuno, tra poco.
Ha quella che tu chiami “faccia da lettera”. Lei è già in un altro mondo, il suo mondo fatto di parole ed inchiostro.
Un mondo che se prima odiavi ora non puoi fare a meno di amare ed adorare.

Hai quattro minuti.
I tuoi ultimi quattro minuti, ma non lo sai ancora.

Harry continua a ridere ma più piano. Si addormenterà tra poco.
Lo abbracci piano, anche Lily vi abbraccia.
La senti borbottare qualcosa riguardo al dover portare Harry a letto, ma la stringi più forte.
Non la vuoi lasciare.

Hai tre minuti.
I tuoi ultimi tre, ma non lo sai ancora.

Lily poggia la testa su quella di Harry, il quale sta chiudendo gli occhietti, un pugnetto abbandonato accanto alla bocca.
Lei si alza. Prende Harry e ti da la buonanotte.
Quanto è bella così.

Hai due minuti.
I tuoi ultimi due minuti, ma non lo sai ancora.
 

La porta risuona di un boato.
“Lily è lui, prendi Harry, io cercherò di fermarlo”.
Sai che non è possibile. Ma devi farlo.
Chiudi gli occhi, in attesa del colpo che ti ucciderà.
Ma finchè vivrà lei, tu non sarai mai morto.
La luce verde ti colpisce con forza.

Hai un minuto.
Il tuo ultimo minuto, ma ancora non lo sai.
 

Lei corre, lui la insegue con calma.
La senti urlare, pregare e senti il suo cuore battere velocemente.
Poi, più niente.
La luce verde ha preso anche lei.
 

Ecco. Ora sei morto anche tu.