Riuscivo a sentire perfettamente la folla che urlava qualche decida di metri più in là. Ero nel mio camerino, mi stavo ancora truccando. La mia truccatrice finì presto, io mi vestii e corsi da Josh.
Lo trovai appoggiato al muro davanti alla porta del suo camerino. Gli andai addosso e gli diedi un leggero pugno sulla pancia. Mi cinse la vita e iniziammo a ballare, un ballo lento. Con una mano mi alzò il viso, in modo da guardarmi negli occhi. I suoi, magnifici, riflettevano i miei. All'improvviso mi alzò di poco da terra e mi baciò.
Ero immobile, fra la sua stretta alle braccia, mentre mi baciava e io ricambiavo, con una maledetta passione che non sentivo da molto dentro di me. Con le mie mani gli cinsi il collo e gli feci premere le labbra ancora più forte alla mia bocca, quasi come lo volessi incollare a me.
-I love you so much, Josh- ci staccammo solo perché gli dicessi questo.
Gli lasciai il collo, lui mi mise giù; andammo a sederci sopra a dei tubi di ferro di un carrello con cui poche ore prima degli uomini avevano trasportato delle casse e i vari amplificatori.
-Ora spiegami perché mi hai fatto ballare-.
-Mi perdoni, signorina, se l'ho disturbata- disse ironicamente Josh, -E lei, quando mi ha premuto sul collo quasi volesse incollare le mie labbra alle sue?- aggiunse poi, sempre con lo stesso tono.
Arrossii leggermente, sotto il trucco.
Potevano dire di tutto su noi due, ma nessuno poteva osare di dirci che non era vero amore.
-Okkei, okkei, non dirmelo- disse Josh notando il rossore, -Tanto so perché l'hai fatto-.
Rimasi a bocca aperta.
-Because you love me, dear, isn't it?-.
Annuii, mentre Josh appoggiava la testa al mio petto. Rimanemmo immobili per qualche minuto, finché non sentimmo la voce di Jeremy che diceva a qualcuno di lasciare in pace i due piccioncini e Josh si staccò da me.
-Oh, ragazzi, venite pure!- dissi. Jeremy, Zac e un collaboratore si stavano avvicinando a noi; -Sedetevi, non è il massimo della comodità, ma almeno state seduti- aggiunsi quando i tre si fermarono davanti a noi.
-Sempre appiccicati loro due, manco fossero attaccati con la colla- commentò Zac all'orecchio di Jeremy, ma facendosi sentire.
-Ora siamo fidanzati, certe cose si fanno, caro fratellino- rispose Josh, cercando di restare il più calmo possibile, avvicinandosi sempre di più ad Hayley.
Rimanemmo per un po' seduti là, sopra ai tubi di ferro del carrello, noi cinque, a parlare del più e del meno.
Ci alzammo quando un uomo ci venne ad avvisare che mancava qualche minuto al nostro ingresso.
Josh e Jeremy andarono a imbracciare la chitarra e il basso, Zac a prendere un paio di bacchette e io il mio microfono preferito. Facendo attenzione a non far sbattere gli strumenti urlammo il nostro motto; noi eravamo i Paramore!
Eccoci, diedi un bacio veloce a Josh ed entrammo. Eravamo pronti a rompere il ghiaccio, pronti a fare rock!