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Autore: lelia_chan    05/02/2011    10 recensioni
Capitolo 1
-Smettila idiota-
-Senti non so che problemi hai, ma io non sono sicuramente la causa-
-No infatti non sei tu il problema, ma quel bastardo dell’Uchiha- grido mentre le lacrime cominciano a rigarmi il viso
-Itachi? Che cosa ha fatto?-
In un attimo mi ritrovo con gli occhi di Sasori che mi trapassano da parte a parte e le sue mani bloccarmi i polsi al muro...
Salve eccomi con una nuova storia, una SasoxDeixIta, spero di riuscire a fare qualcosa di decente anche questa volta e di avervi incuriosito con l'introduzione. Spero la leggiate in tanti e recensiate ciao ciao. Nel corso della storia alzerò il raiting
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Akasuna no Sasori , Deidara, Itachi | Coppie: Itachi/Deidara, Sasori/Deidara
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Non-con, Triangolo | Contesto: Nessun contesto
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Incontro

 


-Smettila idiota-

-Io non sto dicendo niente, niente che non sia vero-

-Non è vero niente, ma stai rompendo come non mai!-

-Senti non so che problemi hai, ma io non sono sicuramente la causa-

-No infatti non sei tu il problema, ma quel bastardo dell’Uchiha-  grido mentre le lacrime cominciano a rigarmi il viso

-Itachi? Che cosa ha fatto?-

-Non sono affari tuoi…-

In un attimo mi ritrovo con gli occhi di Sasori che mi trapassano da parte a parte e le sue mani bloccarmi i polsi al muro

-Che cosa ti ha fatto?-

-L…lui niente, Sasori-  balbetto inutilmente

-Cosa ti ha fatto!?!?- continua Danna gridando

-Che cosa ti importa Danna?-

-N…niente, mi sono stufato di te, torno a casa mia-

Cosi Sasori se ne va lasciandomi da solo in classe dopo le lezioni pomeridiane, recentemente mi lasciano tutti da solo, almeno le uniche persone che significano qualcosa per me. Ma forse è tutta colpa mia.  

Meglio se comincio da capo.

Mi chiamo Deidara Iwa, ho 17 anni e frequento il liceo Konoha, sono un ragazzo molto carino, capelli biondi e lunghi occhi azzurri, ma sono gay fino all’osso perciò spesso le ragazze a scuola restano deluse. Detesto la scuola non so nemmeno perché la frequento, in ogni caso ho tutti voti alti, specialmente perché frequento un corso pomeridiano di arte che migliora la mia media scolastica. Io amo l’arte; per me è qualcosa di effimero e che dura un istante. Purtroppo io sono l’unico in tutta la scuola che abbia un concetto d’arte decente, c’ anche Sasori che si definisce un “artista” dicendo che l’arte è qualcosa di eterno ma sono solo sciocchezze.

In ogni caso sto divagando, vi starete chiedendo cosa mi ha fatto il caro Itachi Uchiha, bhè vi racconterò tutto dall’inizio.

Era stato un giorno come gli altri, Sasori mi ha svegliato come sempre molto presto e mi aveva messo in imbarazzo facendosi trovare nudo in camera mia come se niente fosse, le lezioni assolutamente noiose come sempre, la pausa e poi finalmente il corso d’arte. È stato più duro del solito quella volta, Sasori non faceva che criticare le mie sculture d’argilla (suo solito comportamento così incostante da non farmi capire che diavolo gli frulla per la testa mi fa saltare i nervi) e nel frattempo costruiva quelle orribili marionette. A fine lezione toccò a noi pulire l’aula.

-Deidara leva quest’affare dal mio banco- sussurra Sasori col suo solito tono freddo

-È arte caro mio, uhn- dico spostando la mia scultura

-Arte un corno, l’arte sono le mie marionette bellissime ed eterne-

-Certo come no e io sono la fatina dei denti, l’arte è un’esplosione- 

-L’arte non dovrebbe essere anche ciò che ti provoca una fortissima emozione?-

-Questa scultura ha più emozione di te credimi, anzi qualunque cosa ha più sentimenti di te- dico io freddo

-Bhè, allora stamattina non avevo sentimenti secondo te?-mi risponde di spalle

Effettivamente non ci avevo pensato, stamattina mi sono svegliato e lui non c’era, ma mi aveva fatto trovare la mia colazione preferita pronta in tavola senza nessuna spiegazione e nemmeno un biglietto.

-A proposito, perché l’hai fatto? Me ne ero quasi dimenticato-

-Deidara vai a prendere altri stracci nello stanzino del bidello-dice all’improvviso Sasori

-Perché io? E poi stavamo parlando d’altro-

-Perché non so dove sia lo stanzino del bidello- continua Danna –Che palle che sei Danna- dico prima di uscire e andare nello stanzino a prendere degli stracci. Tornando verso la classe sento un pianoforte suonare una melodia bellissima ma malinconica, mi affaccio all’aula di musica e vedo un ragazzo moro e atletico che suona il pianoforte mettendoci l’anima. Rimango a fissarlo sulla porta come rapito dalla melodia che le sue dita magiche suonano.

-Piaciuta?- dice improvvisamente il moro mentre lo guardo ancora mezzo incantato -C…cosa?-

-La canzone- continua calmo

-Emh...s…si molto bella- dico ancora sbalordito dalla sua bravura

-Comtine D’un Autre Ete-

-Come?-

-La canzone si chiama  Comtine D’un Autre Ete, la conosci?- mi chiede con un leggero sorriso

-Emh…n..no non la conosco, ma mi sembra molto bella- dico arrossendo per la mia ignoranza in fatto di musica classica, dannata la mia passione per il pop commerciale.

-Ok…bhè io sono Itachi Uchiha- dice ampliando il sorriso, è davvero bellissimo.

-Deidara Iwa…piacere- dico arrossendo ancora più vistosamente –Non mi sembra di averti mai visto a scuola sei nuovo?- mi chiede –No, sono del secondo anno forse è per questo che non mi hai mai visto- dico un po’ distratto mentre fisso il pianoforte

-Ah ecco io sono del terzo di solito non scendo al secondo piano, ti va di sederti vicino a me?- dice notando il mio sguardo sul piano –S…si va bene- titubante mi avvicino a lui e mi siedo sullo sgabello cercando di non incrociare il suo sguardo magnetico.

-Sai suonare?- mi chiede mentre accarezzo i tasti

-No, non sono bravo con la musica- ammetto con un leggero imbarazzo

-Bhè la musica è una forma d’arte sai?-

-Una …forma d’arte?-

-Si, mi considero un artista io- continua mentre sistema alcuni spartiti di fronte a noi

-Anche io sono un’artista sai? Ma, il mio è un tipo d’arte diversa-

-Cioè?- mi chiede senza guardarmi

-Io sono uno scultore d’argilla- dico fieramente

-Uno scultore d’argilla? Argilla esplosiva per caso?- stavolta mi guarda in modo strano

-S…si certo che si- continuo io

-Allora sei tu che hai fatto saltare l’aula d’arte tre mesi fa vero?-

-Emh…s..si ma è stato un incidente non era prevista un esplosione cosi grande- mi ero completamente dimenticato dell’accaduto e ora che me lo ricordava sentivo una vergogna enorme, fu uno dei miei esperimenti mal riusciti.

Ridacchiando per il mio imbarazzo, Itachi da’ un'altra occhiata allo spartito e ricomincia a suonare. Lo osservo attentamente, l’espressione del suo viso è cambiata, da sorridente e estremamente seria a concentrata sui tasti mentre le mani esperte fanno produrre al pianoforte una melodia sofferta e vissuta.

Completamente assorto lo osservo ancora e vengo rapito dalla canzone che sta suonando finché Sasori, affacciato alla porta, mi riporta alla realtà.

-Deidara, dobbiamo andare a casa ho finito di pulire io- dice più freddo del solito interrompendo Itachi

-Scusalo Itachi, lui è Sasori un mio amico-dico fissando Sasori maledicendolo per aver interrotto Itachi

-Non fa niente Deidara, piacere Itachi Uchiha- dice il moro presentandosi a Danna, il suo sguardo era cambiato.

-Akasuna Sasori- continua Sasori con uno strano tono, senza guardarlo nemmeno, sembrava sarcastico - Andiamo Deidara- dice infine voltandosi

-Ma Danna…- dico un po’ arrabbiato -Domani abbiamo un interrogazione, andiamo a casa e basta- mi paralizza con il suo sguardo freddo e per me insostenibile.

-Scusami Itachi, devo proprio andare, ci si vede- corro via un po’ risentito verso Sasori per non avermi permesso di restare con il moretto.

-Questa me la paghi Sasori- gli dico alle spalle mentre lo seguo

-Fidati, meglio se quello lo lasci perdere-

-Che cosa? Lasciar perdere? Perché?- ma non mi risponde più.

Restiamo in silenzio finché non torniamo a casa e subito entrambi ci chiudiamo nelle nostre stanze.

Verso ora di cena Sasori bussa in camera mia chiamandomi per mangiare e io lo mando a quel paese, sono ancora arrabbiato con lui. Vado a dormire presto un po’ affamato, ma non ci faccio caso e dopo un po’ mi addormento.

“-Sasori? Cosa ti prende stai bene?- è girato di spalle e non posso vederlo negli occhi

-Si che sto bene idiota, perché non dovrei stare bene?- mi risponde glaciale

-Io, non lo so Sasori…mi sembra che ci sia qualcosa che non va-

-Sta zitto Deidara! Sta zitto! Non ti voglio ascoltare non ti voglio vedere mai più!!!- mi grida in faccia mentre gli occhi arrossati e pieni di lacrime mi trapassavano da parte a parte come mille pugnali”

Mi sveglio ansimante e sudato, è stato solo un incubo fortunatamente, cerco di calmarmi e regolarizzare il respiro.

- Sasori non potrebbe mai ridursi in quel modo-

Quell’incubo mi ha scosso parecchio, stringo le lenzuola al mio petto e cerco di non immaginare Sasori ridotto in quello stato. Mi giro e mi rigiro nel letto asfissiante e dopo qualche minuto risprofondo nel sonno.

 

 


Salve!

Ok scusatemi per quest’orrore che vi sto presentando, ma era da tempo che mi frullava nella testa quest’ideuzza ^ ^ perciò non me ne vogliate.

Spero vi sia piaciuto il primo capitolo e ditemi se è troppo ooc, alla prossima.

Recensite mi raccomando ciao ciao!!!

   
 
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