Scusate l’attesa, ma non sapevo proprio
quale dei due finali che avevo in mente scegliere. Alla fino ho deciso di provare con questo e
di fare un seguito, anche se non so dirvi ancora quando comincerò a scriverlo.
Intanto spero che il capitolo vi piaccia
e che vi lasci sulle spine.
Buona lettura.
Epilogo: La speranza rubata
Pov Eichi
Il
nome di Naruto riecheggiò diverse volte nella stanza,
come anche le urla di Sakura a ogni contrazione.
Naruto
spostava lo sguardo dalla donna, per controllare la situazione, a Kabuto per non dargli occasione di coglierlo di sorpresa.
Sasuke non
era da meno, si guardava intorno, cercando di studiare la situazione. Era un
buon stratega, ma per quanto non ci andasse d’accordo, ammetteva che uno dei
piani di Shikamaru, avrebbe fatto al caso loro.
Kabuto era
davanti a loro e li guardava con un sogghigno e un aria tranquilla. Era sicuro
di vincere.
“Credete
di avere qualche speranza di battermi? Vi ricordo che stiamo giocando in casa
mia!” disse divertito.
“E
io ti ricordo che sto lottando per la vita di Sakura e di mio figlio. Niente mi
fa paura, ne tanto meno i trucchi di un mostro come te. Farò di tutto per
trarli in salvo, fosse l’ultima cosa che farò!” disse Naruto
determinato. Non avevo mai visto il mio sensei in
quelle condizioni e così pronto alla battaglia. Rimasi affascinato dalla sua
sicurezza e voglia di proteggere qualcosa che amava.
“Se
vuoi posso esaudire la tua richiesta. Consegnati senza esitare e lascerò libera
Sakura e il tuo erede!”propose Kabuto.
“Non
crederai che ci caschiamo! Non siamo nati ieri!” disse Sasuke.
Vedevo
Naruto titubante, ma anche rassegnato all’idea che Kabuto non avrebbe mai mantenuto la sua proposta. Allungò
la mano destra verso il marsupio che teneva alla gamba destra, per afferrare
qualche kunai e prepararsi alla battaglia.
Con
un semplice gesto di mano, Kabuto richiamò a se i
suoi alleati. Centinaia di serpenti cominciarono a scendere dalle pareti, per
poi prendere un aspetto umano una volta toccato suolo.
Avrei
tanto voluto dare man forte a Sasuke e Naruto, ma per quanti sforzi facevo, non riuscivo ad aprire
la porta della prigione. Provai a chiedere a Miiko di
aiutarmi con una sua forcina, ma essa, con le istruzioni di Sora, aiutava
Sakura a partorire.
Il
mio compagno si era dato da fare negli ultimi mesi. Oltre a sviluppare le sue
abilità innate, in quanto membro del clan Hyuuga,
aveva cominciato a studiare medicina. Era solo all’inizio, ma fra di noi era
quello che meglio poteva assistere Sakura.
Dovetti
rinunciare alla mia volontà di aiutare i miei amici e per la rabbia, diedi un calcio
talmente forte da riuscire ad aprire la porta della prigione. Purtroppo per me,
il mio piede non stava tanto bene.
Cercai
di riprendermi in fretta e buttarmi nella mischia.
I
nemici erano tantissimi e anche piuttosto potenti.
Naruto e Sasuke erano ninja ormai esperti e dalle grandi qualità, ma
anche per loro, il numero elevato dei nemici, che continuavano ad arrivare, era
un grosso problema.
Come
se non bastasse, alcuni serpenti rimanevano tali , mordendo e attorcigliandosi
agli arti dei miei sensei.
Questi
ultimi erano solo fastidiosi, dato che il morso di quelle bestiacce, non
sembrava recare loro alcun danno. Naruto
probabilmente si era fatto un anticorpo piuttosto potente a causa del morso del
serpente che avevamo incontrato un anno prima e Sasuke
era stato allenato dal maestro dei serpenti, per quanto ne sapevo, poteva avere
qualche tecnica per evitare che il veleno entrasse in circolo.
Solo
io ero un bersaglio facile, ma ciò non mi impedì di combattere. Sentii Naruto urlarmi di stare indietro e che non era una mia
lotta, ma non volli ascoltarlo.
Ero
stanco di essere protetto, volevo essere io d’aiuto per una volta. Riuscii a
sbarazzarmi di una decina di nemici, ma il mio fisico era già provato dato la
resistenza di quegli esseri, e un attacco non intercettato, mi fece cadere a
terra senza più forze.
Cercai
di rialzarmi da terra facendo leva sulle braccia, quando un ombra coprì la poca
luce presente nella stanza. Alzai lo sguardo e vidi Naruto
farmi da scudo, con il volto contratto per la fatica di tenere i nemici lontani
da me.
“Muoviti
ad alzarti e raggiungi i tuoi compagni!” mi ordinò continuando a colpire con
ripetuti attacchi i due serpenti/umani che lo avevano assalito.
Pov Sora
Ero
in preda al panico e in quel momento avrei preferito vedermela con quei brutti
serpenti, nonostante sapessi che non avrei combinato niente di buono, ma
sinceramente non avevo nemmeno la più pallida idea se con Sakura stavo
procedendo bene o male.
Ringrazia
di non essere da solo in quel momento, ma Miiko
attendeva mie istruzioni e a parte dirle aiutare a far uscire lentamente il
bambino, quando avrebbe visto la testa, non sapevo cosa altro dire. Mi ero già
procurato un panno dove avvolgere il piccolo una volta venuto alla luce,
togliendomi la mia maglia, ma sarebbe servita anche dell’acqua calda e qualcosa
con cui tagliare il cordone ombelicale. Per l’ultima cosa avrei usato un Kunai, ma anche li sarei andato a caso, non sicuro di
quanto stavo per fare.
Intanto
incoraggiavo Sakura a fare respiri profondi e a spingere, mentre Shikamaru, le asciugava la fronte impregnata di sudore.
Ogni
tanto la moglie del mio sensei, chiedeva come stesse Naruto. Le rispondevo che stava andando tutto bene e che
era in vantaggio. Non sapevo se fosse la verità o meno, ma in quel momento non
volevo che si agitasse più del dovuto e mettesse in pericolo la vita del
bambino.
Improvvisamente
con la coda dell’occhio vidi Eichi affiancarmi e
chiedermi come stava andando. Lo guardai per un nano secondo e bastò per vedere
che era ferito e che aveva in fiatone.
Questo
mi fece temere che quanto stessi raccontando a Sakura fosse solo una menzogna.
“Vedo
la testa!” urlò Miiko. Stavo quasi per rispondere,
quando una ventata di aria calda, quasi ustionante, ci travolse e un ruggito
fece tremare il terreno.
Pov Sasuke
Naruto era
fuori di sé e aveva chiesto aiuto a Kyuubi. Per
quanto lo riputassi pericoloso, in quel momento ero convinto che solo lui e la
volpe, unendo le loro capacità, avrebbero potuto far terminare quello scontro
che stava andando avanti da troppi anni. Sperai vivamente che quella fosse la
resa dei conti.
I
serpenti continuavano ad arrivare e quelli che combattevano con me, mi
lasciarono stare per avventarsi sul mio compagno.
Cinque
di loro cercarono di catturare Naruto, ormai allo
stadio cinque code, ma il loro contatto con il chakra
del demone, li scioglieva all’istante.
Nonostante
questo Kabuto non sembrava preoccuparsi, al contrario
sembrava interessato a quanto stesse avvenendo.
Guardava
Naruto muoversi e notò la stessa cosa che notai io. Naruto non era posseduto dal demone, ma la sua mente era in
comunicazione con quella di Kyuubi. Lo si vedeva dal
modo di combattere, strettamente del mio compagno, nonostante i poteri fossero
del demone. Non era mai accaduto niente del genere. Se Kyuubi
usciva fuori, lo faceva prendendosi pienamente il corpo di Naruto,
senza lasciargli nessuna possibilità di controllo sul suo corpo.
Il
mio compagno o la volpe, non sapevo più a chi riferirmi dei due, lanciavano
diverse occhiate a Sakura e Kabuto seguendo il suo sguardo
sembrò intuire qualcosa, qualcosa a cui io non arrivai.
Sorrise
malignamente e disse “Sviluppo interessante, chi l’avrebbe mai detto!”
Detto
questo attaccò Naruto direttamente. Ci fu uno scontro corpo a corpo fra due
mostri, ma lo svantaggio di Naruto era che il suo
corpo, per quanto abituato fosse al chakra del demone,
ne risentiva pesantemente e, a lunga
andare, notai la stanchezza impossessarsi di lui. Mi sbarazzai degli ultimi serpentelli rimasti in giro e mi avventai su Kabuto cercando di imprigionarlo in un’illusione.
Non
funzionò, come sempre.
Non
sapevo come facesse a illudere le mie illusioni ogni volta.
Attaccai
con la palla di fuoco suprema non temendo di far del male al mio compagno.
Grazie al chakra della volpe a nove code, era
protetto da quel genere di attacco, ma quello che accadde dopo non me lo sarei mai
aspettato.
Kabuto nel
tentativo di schivare il mio attacco, si era distratto e Naruto
aveva colto l’occasione per imprigionarlo, bloccandogli le braccia.
“Colpiscilo
ora!” mi disse con la voce del demone.
Non
me lo feci ripetere due volte e caricai un chidori alla
massima potenza sulla mia mano destra e cominciai a caricare il colpo.
Avvenne
tutto in un batter d’occhio.
Il chakra della volpe si ritrasse e Naruto
indebolito da quel potere, allentò la presa permettendo a Kabuto
di scappare all’ultimo istante, facendomi colpire al suo posto il mio compagno.
Accadde
tutto velocemente, ma io vidi tutto a rallentatore. Non riuscii a fermare il
colpo e sentii la mia mano penetrare nelle carni di Naruto.
Un
urlo di dolore agghiacciante si udii, il quale affievolendosi sempre di più,
lasciò il posto a un altro urlo. Era un pianto.
Il
bambino di Sakura e Naruto era venuto al mondo e io
ne avevo ucciso accidentalmente il padre.
Kabuto mi
guardò malignamente e congratulandosi con me per l’ottimo lavoro svolto disse “Che
peccato, un tale potere come quello di Kyuubi, perso
per sempre, ma non mi preoccupa. Otterrò i poteri della volpe in un altro modo!”
Esso
scomparve e continuando a guardare il corpo esamine del mio compagno, sentii
urlare i tre allievi di Naruto e Sakura.
“Orrendo
mostro, cosa hai intenzioni di fare!” disse Eichi
lanciandosi verso Kabuto, ma con un colpo di coda
alla schiena, il ragazzo cadde a terra svenuto.
Miiko e
Sora provarono l’impossibile, ma anche loro vennero messi fuori combattimento e
subito dopo vennero seguiti da Shikamaru.
Sakura
provò a muoversi, ma lo sforzo del parto, non le consentì di fare niente.
Vide
il suo bambino in braccio a Kabuto che piangeva disperatamente, come se chiedesse ai
suoi genitori di salvarlo dalle grinfie di quell’essere, poi Kabuto scomparve e con lui anche il piccolo.
Pov Kakashi
Arrivai
al luogo dello scontro con dei rinforzi troppo tardi. Vidi Miiko,
Eichi, Sora e Shikamaru a
terra privi di sensi. Sentii le urla di Sakura per il dolore e infine vidi Sasuke con uno sguardo spendo, seduto accanto al corpo di Naruto.
Diedi
immediatamente l’ordine a Ino e altri ninja medico
che avevo portato con me, di accertarsi delle condizioni di ognuno.
Naruto era
in fin di vita, ma c’era ancora possibilità di salvarlo.
I ragazzi
erano feriti, ma non avevano riportato danni di grossa entità. Shikamaru era stato soccorso da Temari,
la quale mi aveva minacciato di morte se non l’avessi dato l’occasione di
soccorrere il marito.
Gli
aveva fatto appoggiare la testa sulle sue gambe, dolcemente gli accarezzava il
viso e lo chiamava. Quel metodo
funzionò, perché Shikamaru si risvegliò e con
un sorriso salutò la donna.
Ino
immetteva chakra nel corpo di Sakura per donarle
parte dell’energia che aveva consumato, ma la vedevo agitarsi troppo.
Non
compresi ancora cosa fosse successo.
Ino si
avvicinò a me con le lacrime agli occhi e spalancai gli occhi a quello che mi
riferì subito dopo “Kabuto ha rapito il figlio di
Sakura e Naruto!”
Fine
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Allora? Che ne dite?
Mi volete uccidere? O uccidere Kabuto?
Ringrazio tutti coloro che hanno letto e seguito la storia e anche chi ha cortesemente voluto farmi sapere la sua opinione.
A presto con il seguito.
Neko =^_^=