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Autore: Neko    06/02/2011    11 recensioni
Quando Ero-sennin morì, Shikamaru, nel tentativo di consolarmi, mi aveva accennato che un giorno saremo stati noi, i maestri di qualcun altro e che avremo avuto la responsabilità di preservare la vita ai nostri allievi come avevano sempre fatto i nostri sensei, ma allora mi sembrava una cosa così surreale, lontana e invece…domani conoscerò quei tre ragazzini a cui dovrò insegnare tutto quello che so.
Genere: Avventura, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Scusate l’attesa, ma non sapevo proprio quale dei due finali che avevo in mente scegliere.  Alla fino ho deciso di provare con questo e di fare un seguito, anche se non so dirvi ancora quando comincerò a scriverlo.

Intanto spero che il capitolo vi piaccia e che vi lasci sulle spine.

Buona lettura.

 

Epilogo: La speranza rubata

 

Pov Eichi

 

Il nome di Naruto riecheggiò diverse volte nella stanza, come anche le urla di Sakura a ogni contrazione.

Naruto spostava lo sguardo dalla donna, per controllare la situazione, a Kabuto per non dargli occasione di coglierlo di sorpresa.

Sasuke non era da meno, si guardava intorno, cercando di studiare la situazione. Era un buon stratega, ma per quanto non ci andasse d’accordo, ammetteva che uno dei piani di Shikamaru, avrebbe fatto al caso loro.

Kabuto era davanti a loro e li guardava con un sogghigno e un aria tranquilla. Era sicuro di vincere.

“Credete di avere qualche speranza di battermi? Vi ricordo che stiamo giocando in casa mia!” disse divertito.

“E io ti ricordo che sto lottando per la vita di Sakura e di mio figlio. Niente mi fa paura, ne tanto meno i trucchi di un mostro come te. Farò di tutto per trarli in salvo, fosse l’ultima cosa che farò!” disse Naruto determinato. Non avevo mai visto il mio sensei in quelle condizioni e così pronto alla battaglia. Rimasi affascinato dalla sua sicurezza e voglia di proteggere qualcosa che amava.

“Se vuoi posso esaudire la tua richiesta. Consegnati senza esitare e lascerò libera Sakura e il tuo erede!”propose Kabuto.

“Non crederai che ci caschiamo! Non siamo nati ieri!” disse Sasuke.

Vedevo Naruto titubante, ma anche rassegnato all’idea che Kabuto non avrebbe mai mantenuto la sua proposta. Allungò la mano destra verso il marsupio che teneva alla gamba destra, per afferrare qualche kunai e prepararsi alla battaglia.

Con un semplice gesto di mano, Kabuto richiamò a se i suoi alleati. Centinaia di serpenti cominciarono a scendere dalle pareti, per poi prendere un aspetto umano una volta toccato suolo.

Avrei tanto voluto dare man forte a Sasuke e Naruto, ma per quanti sforzi facevo, non riuscivo ad aprire la porta della prigione. Provai a chiedere a Miiko di aiutarmi con una sua forcina, ma essa, con le istruzioni di Sora, aiutava Sakura a partorire.

Il mio compagno si era dato da fare negli ultimi mesi. Oltre a sviluppare le sue abilità innate, in quanto membro del clan Hyuuga, aveva cominciato a studiare medicina. Era solo all’inizio, ma fra di noi era quello che meglio poteva assistere Sakura.

Dovetti rinunciare alla mia volontà di aiutare i miei amici e per la rabbia, diedi un calcio talmente forte da riuscire ad aprire la porta della prigione. Purtroppo per me, il mio piede non stava tanto bene.

Cercai di riprendermi in fretta e buttarmi nella mischia.

I nemici erano tantissimi e anche piuttosto potenti.

Naruto e Sasuke erano ninja ormai esperti e dalle grandi qualità, ma anche per loro, il numero elevato dei nemici, che continuavano ad arrivare, era un grosso problema.

Come se non bastasse, alcuni serpenti rimanevano tali , mordendo e attorcigliandosi agli arti dei miei sensei.

Questi ultimi erano solo fastidiosi, dato che il morso di quelle bestiacce, non sembrava recare loro alcun danno. Naruto probabilmente si era fatto un anticorpo piuttosto potente a causa del morso del serpente che avevamo incontrato un anno prima e Sasuke era stato allenato dal maestro dei serpenti, per quanto ne sapevo, poteva avere qualche tecnica per evitare che il veleno entrasse in circolo.

Solo io ero un bersaglio facile, ma ciò non mi impedì di combattere. Sentii Naruto urlarmi di stare indietro e che non era una mia lotta, ma non volli ascoltarlo.

Ero stanco di essere protetto, volevo essere io d’aiuto per una volta. Riuscii a sbarazzarmi di una decina di nemici, ma il mio fisico era già provato dato la resistenza di quegli esseri, e un attacco non intercettato, mi fece cadere a terra senza più forze.

Cercai di rialzarmi da terra facendo leva sulle braccia, quando un ombra coprì la poca luce presente nella stanza. Alzai lo sguardo e vidi Naruto farmi da scudo, con il volto contratto per la fatica di tenere i nemici lontani da me.

“Muoviti ad alzarti e raggiungi i tuoi compagni!” mi ordinò continuando a colpire con ripetuti attacchi i due serpenti/umani che lo avevano assalito.

 

Pov Sora

 

Ero in preda al panico e in quel momento avrei preferito vedermela con quei brutti serpenti, nonostante sapessi che non avrei combinato niente di buono, ma sinceramente non avevo nemmeno la più pallida idea se con Sakura stavo procedendo bene o male.

Ringrazia di non essere da solo in quel momento, ma Miiko attendeva mie istruzioni e a parte dirle aiutare a far uscire lentamente il bambino, quando avrebbe visto la testa, non sapevo cosa altro dire. Mi ero già procurato un panno dove avvolgere il piccolo una volta venuto alla luce, togliendomi la mia maglia, ma sarebbe servita anche dell’acqua calda e qualcosa con cui tagliare il cordone ombelicale. Per l’ultima cosa avrei usato un Kunai, ma anche li sarei andato a caso, non sicuro di quanto stavo per fare.

Intanto incoraggiavo Sakura a fare respiri profondi e a spingere, mentre Shikamaru, le asciugava la fronte impregnata di sudore.

Ogni tanto la moglie del mio sensei, chiedeva come stesse Naruto. Le rispondevo che stava andando tutto bene e che era in vantaggio. Non sapevo se fosse la verità o meno, ma in quel momento non volevo che si agitasse più del dovuto e mettesse in pericolo la vita del bambino.

Improvvisamente con la coda dell’occhio vidi Eichi affiancarmi e chiedermi come stava andando. Lo guardai per un nano secondo e bastò per vedere che era ferito e che aveva in fiatone.

Questo mi fece temere che quanto stessi raccontando a Sakura fosse solo una menzogna.

“Vedo la testa!” urlò Miiko. Stavo quasi per rispondere, quando una ventata di aria calda, quasi ustionante, ci travolse e un ruggito fece tremare il terreno.

 

Pov Sasuke

 

Naruto era fuori di sé e aveva chiesto aiuto a Kyuubi. Per quanto lo riputassi pericoloso, in quel momento ero convinto che solo lui e la volpe, unendo le loro capacità, avrebbero potuto far terminare quello scontro che stava andando avanti da troppi anni. Sperai vivamente che quella fosse la resa dei conti.

I serpenti continuavano ad arrivare e quelli che combattevano con me, mi lasciarono stare per avventarsi sul mio compagno.

Cinque di loro cercarono di catturare Naruto, ormai allo stadio cinque code, ma il loro contatto con il chakra del demone, li scioglieva all’istante.

Nonostante questo Kabuto non sembrava preoccuparsi, al contrario sembrava interessato a quanto stesse avvenendo.

Guardava Naruto muoversi e notò la stessa cosa che notai io. Naruto non era posseduto dal demone, ma la sua mente era in comunicazione con quella di Kyuubi. Lo si vedeva dal modo di combattere, strettamente del mio compagno, nonostante i poteri fossero del demone. Non era mai accaduto niente del genere. Se Kyuubi usciva fuori, lo faceva prendendosi pienamente il corpo di Naruto, senza lasciargli nessuna possibilità di controllo sul suo corpo.

Il mio compagno o la volpe, non sapevo più a chi riferirmi dei due, lanciavano diverse occhiate a Sakura e Kabuto seguendo il suo sguardo sembrò intuire qualcosa, qualcosa a cui io non arrivai.

Sorrise malignamente e disse “Sviluppo interessante, chi l’avrebbe mai detto!”

Detto questo attaccò Naruto direttamente.  Ci fu uno scontro corpo a corpo fra due mostri, ma lo svantaggio di Naruto era che il suo corpo, per quanto abituato fosse al chakra del demone, ne risentiva pesantemente e,  a lunga andare, notai la stanchezza impossessarsi di lui. Mi sbarazzai degli ultimi serpentelli rimasti in giro e mi avventai su Kabuto cercando di imprigionarlo in un’illusione.

Non funzionò, come sempre.

Non sapevo come facesse a illudere le mie illusioni ogni volta.

Attaccai con la palla di fuoco suprema non temendo di far del male al mio compagno. Grazie al chakra della volpe a nove code, era protetto da quel genere di attacco, ma quello che accadde dopo non me lo sarei mai aspettato.

Kabuto nel tentativo di schivare il mio attacco, si era distratto e Naruto aveva colto l’occasione per imprigionarlo, bloccandogli le braccia.

“Colpiscilo ora!” mi disse con la voce del demone.

Non me lo feci ripetere due volte e caricai un chidori alla massima potenza sulla mia mano destra e cominciai a caricare il colpo.

Avvenne tutto in un batter d’occhio.

Il chakra della volpe si ritrasse e Naruto indebolito da quel potere, allentò la presa permettendo a Kabuto di scappare all’ultimo istante, facendomi colpire al suo posto il mio compagno.

Accadde tutto velocemente, ma io vidi tutto a rallentatore. Non riuscii a fermare il colpo e sentii la mia mano penetrare nelle carni di Naruto.

Un urlo di dolore agghiacciante si udii, il quale affievolendosi sempre di più, lasciò il posto a un altro urlo. Era un pianto.

Il bambino di Sakura e Naruto era venuto al mondo e io ne avevo ucciso accidentalmente il padre.

Kabuto mi guardò malignamente e congratulandosi con me per l’ottimo lavoro svolto disse “Che peccato, un tale potere come quello di Kyuubi, perso per sempre, ma non mi preoccupa. Otterrò i poteri della volpe in un altro modo!”

Esso scomparve e continuando a guardare il corpo esamine del mio compagno, sentii urlare i tre allievi di Naruto e Sakura.

“Orrendo mostro, cosa hai intenzioni di fare!” disse Eichi lanciandosi verso Kabuto, ma con un colpo di coda alla schiena, il ragazzo cadde a terra svenuto.

Miiko e Sora provarono l’impossibile, ma anche loro vennero messi fuori combattimento e subito dopo vennero seguiti da Shikamaru.

Sakura provò a muoversi, ma lo sforzo del parto, non le consentì di fare niente.

Vide il  suo bambino in braccio a Kabuto che piangeva disperatamente, come se chiedesse ai suoi genitori di salvarlo dalle grinfie di quell’essere, poi Kabuto scomparve e con lui anche il piccolo.

 

Pov Kakashi

 

Arrivai al luogo dello scontro con dei rinforzi troppo tardi. Vidi Miiko, Eichi, Sora e Shikamaru a terra privi di sensi. Sentii le urla di Sakura per il dolore e infine vidi Sasuke con uno sguardo spendo, seduto accanto al corpo di Naruto.

Diedi immediatamente l’ordine a Ino e altri ninja medico che avevo portato con me, di accertarsi delle condizioni di ognuno.

Naruto era in fin di vita, ma c’era ancora possibilità di salvarlo.

I ragazzi erano feriti, ma non avevano riportato danni di grossa entità. Shikamaru era stato soccorso da Temari, la quale mi aveva minacciato di morte se non l’avessi dato l’occasione di soccorrere il marito.

Gli aveva fatto appoggiare la testa sulle sue gambe, dolcemente gli accarezzava il viso e lo chiamava. Quel metodo  funzionò, perché Shikamaru si risvegliò e con un sorriso salutò la donna.

Ino immetteva chakra nel corpo di Sakura per donarle parte dell’energia che aveva consumato, ma la vedevo agitarsi troppo.

Non compresi ancora cosa fosse successo.

Ino si avvicinò a me con le lacrime agli occhi e spalancai gli occhi a quello che mi riferì subito dopo “Kabuto ha rapito il figlio di Sakura e Naruto!”

 

Fine

 

**********

Allora? Che ne dite?

Mi volete uccidere? O uccidere Kabuto?

Ringrazio tutti coloro che hanno letto e seguito la storia e anche chi ha cortesemente voluto farmi sapere la sua opinione.

A presto con il seguito.

Neko  =^_^=

  
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