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Autore: N i s h e    07/02/2011    1 recensioni
Alice e Giulia crescono insieme. Sopravvivono ai tentacoli dell'adolescenza, che le vorrebbe cupe e arrabbiate col mondo, ma loro due sono delle principesse, disilluse al punto giusto ma sempre alla ricerca dei 'per sempre nel mai' e ci riescono pure.
E' quando si cresce, il problema. Quando si inizia dolorosamente a ragionare sul serio e la vita ti costringe a camminare da sola, perché quello è l'unico modo per farlo.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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*
Born into Nixon, I was raised in hell

L'ultima volta che la vidi stava saltando su e giù cantando Viva la gloria con tutto il fiato che riusciva a metterci.
Mi prese tra le sue mani, mentre la sua voce si faceva sempre più ansante per lo sforzo di urlare e mi trascinò in giro per la minuscola camera del suo minuscolo appartamento. Volteggiammo come fuochi d'artificio in cielo, sempre più su e io nemmeno le chiesi del perchè i suoi occhi erano due stelle. Non le chiesi perchè fosse così raggiante. Me la godetti fino in fondo quella rara lei, quella rara me.
Finimmo per sovrastare lo stereo cantando quella canzone, teatro di sere passate sulla spiaggia, i sacchi a pelo inutilizzati, le chitarre seppellite nella sabbia. I piedi liberi e leggeri che si affacciavano dal molo poco distante. Una birra in mano.
Viva la gloria era l'inno dello sballo. Il nostro inno.
Quando la canzone era giunta alla fine, come tutte le cose di questo mondo, Giulia tolse il cd e lo spinse in mezzo alle catastrofi nuclerari sulla sua scrivania. Era un gesto tipico, da lei. Finita la canzone che ascoltava, staccava tutto e lo dava in pasto al nulla.
"Sembri esattamente come un attimo prima di una bella sbronza" le dissi col fiato che mi era ancora rimasto impigliato in gola.
Con la gioia sul visto rosso ci buttammo sul letto,  senza smettere di ridere.
"Probabilmente hai ragione." sputò lei tra un sussurro e una risata, mentre si passava le mani tra i capelli sparati a mille.
Aspettammo che i battiti del cuore si calmassero mentre Dosed mi suonava in testa, come sempre.
Con gli occhi chiusi aspettai che l'effetto della voce di Anthony facesse il suo lavoro.
"Ascoltavo Viva la gloria perchè non riesco a combattere le mie lacrime. Cercavo un modo per sentirmi ancora viva e quella canzone era l'ideale se non contiamo le varie schifezze che resuscitano anche un morto."
Zak. Dosed era sparita. Da quella versione vivida e chiara che mi suonava in testa, diventò una cosa sorda e lontana.
La ascoltai mentre riaprivo gli occhi e sentivo di nuovo il suo tono di voce ritornare quello di sempre. Quasi apatico, che lavava via tutte gli altri toni. Ma si voltò verso di me un momento solo e mi sorrise, esplorando con gli occhi i miei che cercavano di indagare oltre i suoi, di un verde assurdo.
E poi restò per un infinità di secondi a fissare il soffitto e io a fissare lei mentre la pioggia di Marzo tornava a bagnare la terra.
"Che ne dici di partire, Giuli? Andiamo al mare. Io e te come ai vecchi tempi" Proposi con un accenno di speranza nella voce.
"Wow. Sarebbe una cosa bellissima, adesso." Acconsentì lei, il piede che ondeggiava piano nel vuoto.
"Allora è fatta. Anche questo week end sarebbe l'ideale.."
"Mhmh.."
Era ritornata nei suoi pensieri e io capii che non mi avrebbe dato più retta, quel giorno.
Forse. "Mi mancano le sue mani, Ali.." disse mentre giocava con qualche ciocca dei miei capelli.
"Erano grandi. Belle. Bianche. Coprivano le mie, le riscaldavano.."
Mi costrinsi a non toglierle le mani dai miei capelli e mi voltai, a mia volta, verso lei. Occhi contro occhi, viso contro viso.
"Devi reagire, Giu. In nome del vostro amore. In nome delle sue mani. Devi reagire. Non servirà a nulla che spezzi i tuoi sogni. Per lui poi."
Aveva chiuso gli occhi e si era portata le mani sul viso. Non mi voleva ascoltare. Come sempre.
Aspettai che si addormentasse e facendo più piano possibile uscii, lasciandomela dietro. Lasciandomi dietro la sua apatia e le sue lacrime. Viva la gloria e quei momenti che avrei custodito sempre.


And you used to be everything to me
And now you're tired of fighting
Tired of fighting
Fighting yourself

*





Credo di essere impazzita. Probabilmente lo sono, non saprei dirlo bene.  
Ho deciso che aggiornerò. Non ho ancora una chiara trama in testa ma ci provo, lo faccio per me. Per non pensarci. Per convincermi.
Lo faccio perchè mi mancano le sue mani e perchè ho troppe persone che vivono nella mia testa.
Inquietante.

N.

   
 
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