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Autore: d r e e m    07/02/2011    9 recensioni
Quanto profondo può essere il cuore di un semplice uomo? Quale abisso si cela negli occhi di Damon ritrasformato in umano, non per sua scelta? Questa è una storia che parla di scherzi del destino, di nuove alleanze divenute nel tempo sempre più forti. Qualche amico si perderà lungo la strada, quale rimedio salverà la vita di più di una persona? E adesso quanto profondo può essere il cuore umano di Damon? Elena non lo sa, ma continua a contarne i battiti.
Dal capitolo 31:
Abbozzò il mio nome con le labbra. E fu allora che la strega, con un movimento veloce del polso, lo fece esplodere.
Mi si incrinò qualcosa, all’altezza del bacino, perché dalla vita in giù non riuscii a sentire più niente.
Mi voltai verso il vampiro, affondai i denti sulla sua spalla e con quanta foga avessi in corpo urlai tanto da farmi male la gola.
Cercai di aggrapparmi finché non sentii lieve il sapore metallico del sangue di Damon arrivare alla mia lingua attraverso il tessuto poroso della maglietta.
Morire in quella posizione, rannicchiata contro il petto dell’uomo che amavo, era una morte più che accettabile.

[Conclusa]
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ma salve popolo di vampiri, qui è dreem che vi parla! Questa storia non è la prima che faccio su il fandom TVD tuttavia dopo l’ennesima richiesta da parte di una certa persona sono costretta a pubblicarla! Non ci sono spoiler rilevanti: si ambienta nella seconda stagione quando Katherine è già tornata in città, Caroline è diventata da poco vampira, ma non si sa niente né di Mason né dei licantropi. Sono stati inseriti nuovi personaggi e un nuovo intricato problema…e tutto come sempre ha a che fare con Damon! Perciò cominciate a leggere il prologo e spero tanto di non farvi annoiare. Buona lettura =D

 -Within a man’s heart;

1.PROLOGO- IT’S A VAMPIRE THING
 

“Giuro Damon che se non mi fai scendere da questa macchina io…”
“Rilassati e cerca di goderti il panorama – mi guardò di sottecchi sprigionando il più bastardo dei suoi sorrisi - ti spuntano le rughe se ti arrabbi”
L’aveva fatto di nuovo!            
 

Un po’ di tempo prima…
 

Era assurdo ma ormai la pensione Salvatore era diventata quasi la mia seconda casa, forse perché in fondo lì vi abitava la mia unica ragione di vita. Non era male avere un vampiro come fidanzato anche se non potevo di certo andare tranquillamente al cinema a trangugiare pop-corn senza incontrare vampiri assassini, pazzi furiosi o peggio la tua sosia in versione vampira pronta a rapirti il fidanzato sotto il naso.
Risi di quanto fosse diventata assurda la mia vita nell’ultimo anno a Mistic Falls dopo la morte dei miei genitori e spensi il motore della macchina proprio di fronte l’abitazione.
Forse quella mattina di fine maggio sarebbe stata abbastanza tranquilla per trascorrere un po’ di tempo insieme a Stefan mandando a quel paese tutto ciò che iniziasse con v e finisse con o.
Non mi accorsi di avere un sorriso da ebete stampato in faccia né di avere stupidamente bussato alla porta quando potevo benissimo entrare.
Alzai gli occhi al cielo e spinsi la porta per entrare ma qualcuno mi bloccò.
“Ma cosa diavol-” “Buongiorno anche a te Elena” avrei riconosciuto quell’odiosissima e suadente voce tra mille. “Damon apri la porta”. “Dammi almeno un motivo per farlo” lo vidi sghignazzare dalla fessura che si era creata tra me e la porta: la teneva ferma con un solo dito! “Per l’amor del cielo Damon fammi entrare” ma dall’altro lato il mio sordo interlocutore sembrava occupato a fare qualcos’altro che starmi a sentire:stavo davvero perdendo la pazienza soprattutto perché avevo progettato un appuntamento tranquillo senza nessun disturbo e il vampiro che mi trovavo davanti era un disturbo!
“Vedi che chiamo Stefan!” dissi sentendo dentro montarmi la rabbia. La fessura della porta si allargò e da lì sbucò la faccia ghignante e falsamente impaurita di Damon Salvatore che mi guardava con due buffissimi occhi azzurri sbarrati. “Oh no…non chiamare Stefan, ti prego non lo fare, ti supplico non chiamarlo-” si portò una mano alla fronte teatralmente come se fosse il peggiore dei supplizi “-mangerebbe il coniglio che ho stampato sulla maglietta” piegò le labbra in un sorriso che gli procurarono delle leggere fossette sulle guance.
Cercai di dargli uno schiaffo ma fu più veloce di me: richiuse la porta e io mi procurai una possibile frattura alle nocche. Mentre mi massaggiavo la mano dolorante da dietro la porta sentii una risata liberatoria: potevo benissimo vedere la sua faccia che se la rideva per il danno che mi ero procurata. Ma quello era troppo: misi la mano nella borsa alla ricerca del telefono. “Che cosa sta succedendo?” la voce di Stefan dall’altro lato della porta mi rincuorò e con tutta la forza che avevo in corpo la spinsi ma…era stranamente più leggera!
Ricaddi sul tappeto ma non arrivai neanche a sfiorarlo che Damon mi aveva presa per la vita facendomi riacquistare l’equilibrio “Devi stare più attenta a dove metti i piedi!”. Lo fulminai con lo sguardo ma non riusciva a togliersi quell’assurda aria di onnipotenza: chi aveva ucciso per essere di così buon umore? Mi divincolai dalle sue braccia per passare a quelle del mio ragazzo: doveva essere appena uscito dalla doccia, odorava di muschio e pino silvestre. “Allora che cosa ti va di fare?” mi disse accarezzandomi una ciocca di capelli “Qualsiasi cosa pur di stare con te” lo guardai negli occhi e avvicinai le mie labbra alle sue. “Oh ma per favore: potreste fare morire un diabetico per quanto siete smielati!”.
Il bacio fu interrotto da Damon che ci stava fissando dalla poltrona del salotto con in mano uno dei suoi soliti bicchieri colmi o di sangue o di liquore. “Geloso Damon?” gli chiesi in tono di sfida cercando la rivincita per il pungo di prima e continuando ad aggrapparmi sempre più alle braccia di Stefan. Bevve un sorso di quello che riconobbi come cognac “Ehi sono un vampiro: posso avere tutte le ragazze che voglio! Prima le ammalio-” si stava avvicinando pericolosamente a me che ero rimasta sola dopo che Stefan si era allontanato per mettersi qualcosa addosso “-poi ci parlo un po’-” ancora un altro passo verso di me “-e poi me le porto a…” “E allora perché non sei a divertirti con una di loro?” lo interruppe Stefan che intanto si era procurato una maglietta e degli occhiali da sole e che adesso era al mio fianco guardando Damon in cagnesco.
“Vedi fratellino quando puoi avere tutto a volte poi ti secca pure averlo.” Ritornò da dove era venuto posando il bicchiere sul tavolino in mogano e prendendo tra vari libri e bottiglie quello che riconobbi come un paletto si legno. “Invece perché non impalettiamo qualche vampiro? Coraggio fratellino come ai vecchi tempi io te e…” mi guardò scettico per un momento squadrandomi dalla testa ai piedi “ no lei non fa parte dei vecchi tempi”. Odiavo il suo modo di atteggiarsi e di credersi il più importante dei vampiri…avrei di gran lunga desiderato che non lo fosse più ma questo era tecnicamente impossibile!
Irritata presi Stefan per un braccio e mi diressi verso l’uscita. “Certo lasciatemi pure solo ad architettare un altro oscuro piano per tirare fuori altri vampiri da un’altra cripta” Non feci caso alle sue parole e chiusi la porta trascinandomi dietro uno Stefan alquanto taciturno. Mi strattonò un braccio e io mi girai per sapere cosa lo stava turbando. I suoi occhi verdi mi fissarono in segno di rimprovero ma anche desiderosi di chiedere. “Che c’è?” sbottai vedendo che lui non si decideva a parlare “Forse ha ragione” “Forse ha ragione nel senso che io non faccio parte dei vecchi tempi?” “No ha ragione che lo lasciamo troppe volte solo” mi stupii di quella risposta: a quel che ricordavo Damon aveva sempre vissuto da solo, non si preoccupava della compagnia, era abituato alla solitudine…o almeno il Damon che conoscevo. “Che cosa intendi dire?” “Da quando non è più ossessionato da Katherine non ha cercato più di uccidere persone, ha mantenuto un profilo basso per non farci scoprire, tutto questo non è da Damon: credo proprio che sia cambiato ma se lo lasciassimo solo potrebbe…” Capii le sue intenzioni e non lo feci continuare oltre “va bene basta che non si comporti come al solito” nel suo volto affiorò un sorriso “non ti posso assicurare niente: è Damon!” “E’ un vampiro” pensai.

E forse da qui iniziarono i veri guai.

   
 
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