07/02/2011
5 recensioni
La Piastra
Italia - Residenza Varia
Nella lussuosa villa dei Varia, era sera e i grilli cantavano allegramente. I Varia stavano cenando nell’enorme salone arredato alla bell’e meglio, con costosi soprammobili ed un lungo tavolo di marmo lucido.
Lussuria, che ogni giorno si divertiva a scocciare qualcuno, quella sera aveva deciso di irritare fino alla pazzia Belphegor con i suoi commenti naturalmente inopportuni.
«Bel-kun… ma perché tieni sempre quei capelli sugli occhi? Dai, facci vedere il tuo visetto!» stava dicendo con un risolino.
«Scordatelo» rispose Belphegor, perdendo la solita vena ilare accompagnata dagli sghignazzamenti. Ma si sa, quando si ha a che fare con degli idioti molestatori, la voglia di ridere è difficile da trovare.
«Dai… sono sicuro che hai dei begli occhioni…»
«No»
«Ma perché no?»
«Perché sono un principe» sibilò, riuscendo a tirar fuori un ghigno e qualche coltello argentato per scoraggiare l‘importunatore, «e i principi non obbediscono ai servi, ushishishi».
«Oh! Andiamo! Xanxus, diglielo anche te!» si rivolse a Xanxus, congiungendo le mani come in preghiera.
«Ma vai a cagare» rispose quello.
«Cosa?!» provò ad insistere, ma rinunciò e cambiò aiutante. «Mammon!»
«Mi astengo dal commentare».
«Squalo! Diglielo anche tu che ha un bel visetto» insistette, agitando un pezzetto di arrosto.
«VOOOI!!» urlò Squalo, sputacchiando ovunque pezzetti di carne. «NON MI METTERE IN MEZZO, TESTA DI CAZZO!»
«Ma che volgare che sei» commentò Lussuria con una smorfia schizzinosa. «Eh, no. Non sarai mai il mio tipo…»
«E CHI CAZZO VORREBBE ESSERE IL TUO TIPO?!?!»
«DANNATE MERDE, LA VOLETE PIANTARE?!» ringhiò Xanxus, tirando il bicchiere e il piatto e prendendo in testa rispettivamente Squalo e Lussuria. Poi si alzò e si diresse verso la propria camera, lanciando una sequela di imprecazioni e bestemmie che preferisco non riportare.
E così la serata si concluse in tutta bellezza.
La mattina dopo, Belphegor fu svegliato dalla luce del sole che entrava dagli spiragli delle tende. Era più accecante del solito. Per questo motivo, si alzò lentamente e si avviò in bagno con gli occhi ancora chiusi.
Avanzò con la velocità di un bradipo morto fino al lavandino, afferrò la sua amata tiara e portò la mano alla testa per allisciarsi i capelli in un gesto automatico.
Ma la mano restò impigliata a qualcosa sulla sua testa. Cercò inutilmente di liberarla, quindi aprì gli occhi e…
«AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHH!!!!!!!!!!!!!»
Un urlo isterico fece tremare la casa.
Bel, incazzato nero, si precipitò in cucina, del tutto sveglio, e strillò: «LUSSURIA! COSA CAZZO HAI FATTO?!?!»
Lussuria, intento a mangiare la sua colazione con Mammon, Gola Mosca e Levi A. Than, alzò lo sguardo e vide un Belphegor con le guance rosse di rabbia e gli occhi, finalmente visibili, che scintillavano allarmanti. E in testa, una massa arruffata di ricci biondo scuro.
Aprì la bocca per rispondere, ma un secondo urlo isterico scosse le fondamenta della villa.
Questa volta, fu Squalo a precipitarsi in cucina, digrignando i denti dalla rabbia: «VOOOOOOOOOOOOOOOIIIIII!!!!!!!!!!!! LUSSURIA!!!!! MERDOSO SACCO D‘IMMONDIZIA!!!!! COS‘HAI COMBINATO?!?!?!?!»
Bene, se avete trovato sconcertante l‘aspetto di Belphegor, probabilmente sverrete alla descrizione di Squalo. I capelli argentati, solitamente lisci e lunghissimi, erano stati arricciati in un‘acconciatura tutta boccoli, che lo faceva somigliare terribilmente ad una vecchia isterica, con tanto di fiocco alla Minnie per coronare il tutto.
«Beh,» incominciò Lussuria, guardandosi le mani con fare falsamente innocente, tra le occhiate attonite dei presenti. «Ieri mi sono comprato una piastra arriccia-capelli, ma non sapevo come funzionava, così l‘ho provata sui capelli corti e lunghi…»
«E così hai pensato di provare con i capelli lunghi di Squalo e quelli corti di Belphegor, giusto?» concluse Mammon, anticipando la sfilza di bestemmie che stava per lanciare Squalo.
«No» lo contraddisse Lussuria. «A Belphegor l‘ho acconciato così perché ieri non mi ha fatto vedere i suoi occhioni» e lanciò un‘occhiata ammiccante al disgustato e frustato principe. «Ma sui capelli corti ho provato con…»
Tutti sbiancarono.
«N-non mi dirai che…» lo interruppe Levi.
Poi, un urlo ancora più assordante dei primi due messi insieme realizzò i loro timori.
Le finestre s‘infransero.
I quadri e gli specchi crollarono al suolo.
I soprammobili caddero dai ripiani.
I mobili e il tavolo si rovesciarono.
I sei poveretti deglutirono, terrorizzati a morte.
E una figura imponente con un‘aura assassina frastornante sibilò: «Pronto a morire, Lussuria?».
Xanxus, fremente d’ira e desideroso di vendetta si ergeva al centro della cucina, il volto livido dalla rabbia e… piccoli e graziosi riccioli neri in capo, con tanto di fiocchetti rosa sparsi qua e là.
E questa è la giornata tipo dei Varia.
Commento: ed ecco l’ennesima fan fiction sui Varia, ma la prima per me! Qst storia è derivata da un sogno (lo so, non c’è bisogno che mi chiediate che razza di sogni faccio… la pazzia è pazzia) è spero che vi piaccia!! Essendo la mia prima fan fiction, è stata una mia amica a propormi di metterla su efp! Beh, comunque mando un saluto raggiante a coloro a cui è piaciuta e un bel "non c'è problema" a chi pensa che sia una cazzata!! X) (sorrisino alla Byakuran) Comunque non sono io l'autore di questa fanfic ma la mia amicona FRANCESCA ovvero MONGOSPASTICA come la chiamo io...abbiamo deciso di usare entrambe un solo account... ^_^ Francesca è un genio della scrittura e questa è solo la prima delle tante storie che scriverà...spero vi piaccia questa ...intanto Grazie a tutti ^_^