Il Grande Viaggio
Houston, Centro Ricerche NASA, 20
marzo 3274, ore 16:35.
Il giovanissimo dottor James Robinson, nel
ticchettio computerizzato del laboratorio, lancia un grido soffocato, che però
non sfugge a nessuno.
Ma mentre gli altri tornano al
proprio lavoro, incuranti di quell’insolito comportamento, il suo collega e
migliore amico, il dottor Carl Stevens, accorre al suo computer, preoccupato.
Il dottor Robinson continua a
ripetere che non può essere, che non è possibile. D’altronde le possibilità che
gli scienziati del passato abbiano commesso un errore di oltre 5 miliardi di
anni sono piccolissime. Non può essere che il Sole stia per esplodere tra cento
anni, portando via con sé tutto il Sistema Solare, compresa la super
tecnologica Terra.
Ma è così: il dottor Robinson non
ha mai sbagliato niente nella sua carriera, non un calcolo, non una previsione.
E’ un tipo in gamba, forse il più in gamba che la NASA abbia mai avuto, e
questo lo sanno tutti, anche lui.
Ma si chiede com’è possibile che sia stato
commesso un così grave errore. Un altro sguardo ai suoi dati ed ecco la
risposta: un banale errore di calcoli. Chi l’ha commesso si chiede più e più
volte il dottor Robinson. Nessuno lo sa... uno sciocco errore del passato
adesso può costare la vita di miliardi di persone. Si deve trovare una
soluzione e lui lo sa.
Dopo aver parlato con il dottor
Stevens e con gli altri membri della sua troupe, si rende conto che c’è una
sola cosa da fare, ma è restio a metterla in pratica. Sa che deve avvertire il
presidente e trovare un modo per scampare a questo tragico destino, e che deve
farlo in fretta, ma sono secoli che alla civiltà umana non vengono comunicate
brutte notizie.
L’uomo si è abituato a vivere
nella correttezza e nella giustizia e non è pronto a una notizia del genere.
Non oggi che il 99,9% delle malattie considerate mortali un tempo, come cancro
e leucemia, è stato sconfitto. Non oggi che parole come inquinamento, povertà o
criminalità sono parole che evocano solo brutti ricordi di epoche ormai passate.
Ma deve correre il rischio, non ha altra scelta.
Così decide di chiamare il
presidente e di esporgli la tragica scoperta. Il presidente a sua volta avverte
i cittadini americani del pericolo incombente e in pochi minuti la notizia fa
il giro del pianeta. Ma la popolazione si dimostra all’altezza della civiltà di
cui fa parte. Sa che il mondo dispone di uomini straordinariamente capaci e non
ha paura. Si fida di loro.
Il dottor Robinson e la sua
troupe sono molto sorpresi da questa inaspettata reazione, ma la risposta a
tanta fiducia non tarda ad arrivare. Il tempo di un mese e un raggiante
presidente degli Stati Uniti comunica al mondo che in un punto non molto
lontano ma abbastanza sicuro dell’Universo, esiste un altro Sistema Solare del
tutto identico al nostro ma di recente formazione e un sempre più probabile “
trasloco ” sul corrispondente pianeta Terra.
Il popolo mondiale approva questa
scelta e subito si da inizio ai preparativi per il “ Grande Viaggio ”. Le
navicelle sono enormi: ognuna di esse può trasportare fino a dieci mila
persone. Ma il popolo mondiale vuole portare con sé anche la propria storia e
la propria cultura. Non vuole che dipinti e sculture, opere di un valore
artistico immenso, vadano perduti. I preparativi durano venti anni, fra la
costruzione delle navicelle e l’accumulo delle provviste necessarie al viaggio.
Finalmente il giorno x è
arrivato, gli uomini stanno per partire. Il morale è molto alto: sembrano i
preparativi di una gita in campagna a livello mondiale, solo che stavolta non
si ritorna a casa, mai più.
Le navicelle si alzano in volo
contemporaneamente e gli uomini guardano dall’oblò delle loro cabine
pressurizzate e super accoglienti. Guardano la Terra per la prima volta triste
e disabitata. La guardano allontanarsi sempre più ripercorrendo i sentieri di
giorni felici e tranquilli, quando scioccamente credevano che la Terra sarebbe
stata la loro casa per sempre. Ma tutte le cose hanno una fine, così come hanno
un inizio.
La Terra si allontana sempre più e
presto non è che un piccolo puntino luminoso nell’immenso spazio, la custode di
segreti che non verranno mai svelati, di tesori che non verranno mai ritrovati,
di sogni che non si realizzeranno mai. Gli uomini partono per ricominciare una
nuova vita.
E dopo cinque anni di viaggio
passati a ricordare la storia della Terra, finalmente arrivano a destinazione,
sul pianeta denominato Alfa-5. In questi anni passati nella terra di nessuno
sono morte persone, sono nati bambini, le nuove tecnologie hanno permesso l’agricoltura
e l’allevamento, l’arte e la cultura hanno continuato a svilupparsi. Ma si
sente il bisogno di appartenere a qualcosa di concreto.
Il paesaggio è arido e inospitale, ma appena
poggiano il piede a terra sono pervasi dalla speranza e dalla voglia di
ricominciare. Si guardano alle spalle e, guardando in un punto imprecisato
dello spazio, dicono addio alla Terra. Ora è quella la loro nuova casa. La loro
nuova Terra. Hanno lasciato un pianeta che è stato la sede dell’uomo per
millenni. Lo hanno lasciato e non lo vedranno più.
Non poseranno mai più il loro
piede su quella terra che tante cose ha visto e tante cose ha regalato. Non
udranno mai più il rumore del vento fra gli alberi né lo scintillante scorrere
dei fiumi né il continuo abbattersi delle onde del mare sulla spiaggia. Non
vedranno mai più la grande montagna che si staglia imponente contro il cielo
azzurro né gli sconfinati prati verdi su cui correvano e giocavano da bambini.
Almeno non sulla Terra. La Terra
sta per essere distrutta dal quello stesso Sole che le ha assicurato la vita
per millenni e che ha reso calde e pacifiche le estati di anni lontani in terre
ormai dimenticate.
Gli uomini si danno da fare e la
vita comincia di nuovo. Ben presto il pianeta è identico alla Terra. Gli anni
passano felici e pieni di vita sul pianeta Alfa-5 ma un giorno si sente un
fragore assordante e un bagliore appare lontano nel cielo...
La Terra è distrutta: quello che ora
rimane di lei è solo un piccolo asteroide che vaga solitario nell’immensità
dello spazio. Una pietra fredda ed esanime a ricordo di millenni e millenni di
ridente e vivace storia.
“ Cos’era quel rumore, mamma? ”
“ Il segno che aspettavamo da
anni e che in fondo speravo di non dover mai udire, piccola. Il segno che il
passato è scomparso per sempre. Ma ora dormi... Quando sarai grande ti
racconterò una bellissima storia. La storia di un Grande Viaggio...”