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Autore: Elizabeth_Tempest    07/02/2011    4 recensioni
Mafalda Maria Elisabetta Anna Romana di Savoia, una principessa dimenticata, una principessa che pagò per gli errori del padre. Una eroina, una martire.
“Italiani, io muoio, ricordatevi di me non come di una principessa, ma come di una vostra sorella italiana.”
Genere: Drammatico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Guerre mondiali
- Questa storia fa parte della serie 'Donne'
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Mafalda, la principessa-martire

 

Sei accorsa al commando, una chiamata di tuo marito, dicevano. Ed invece... invece la “chiamata” era solo una trappola.

Arrestata, tu, che sei una principessa! Arrestata, principessa... strano, queste parole non fanno poi un grande effetto.

Ma forse, davanti alla morte non siamo tutti uguali? E tu sei italiana. Una prigioniera italiana come tante, Muti*. Una sorella italiana.

Chissà dov’è Filippo*... e i bambini, come stanno? In Vaticano sono al sicuro, almeno credi.

Il mondo perde lucidità, Malfada. Prima, sembrava un meraviglioso dipinto a colori, poi una vecchia a sgualcita fotografia.

Bianca e nera.

Il mondo è bianco e nero, a Buchenwald*. Bianco, nero e rosso.

E grigio, tanto grigio.

Fa freddo, vero Mafalda? Eppure è agosto...

I pensieri sono così incoerenti, sfuggono via come trote argentee tra le dita del pescatore.

Frau von Weber... nessuno deve sapere chi siete*... Frau Abeba*... principessa italiana... “Mangiate, principessa, vi prego.” “Ma no, Frau Ruhnan* bisogna darlo a chi ne ha bisogno, io posso farne a meno”...

“Mamma! Mamma!” “Bambini! Venite qui, fatevi abbracciare! Quanto siete cresciuti!”...

Sbuffi... treni...

“State attenta, Mafalda. Tornare in Italia è pericoloso... la mossa di Badoglio*... ah! Attenta, non vi fidate dei tedeschi.” “Grazie, Elena*, ma devo tornare, i miei figli mi attendono. E poi, sono tedesca, oltre che italiana, non mi succederà nulla...”...

Aerei che volano... fischi...*

“Italiani, io muoio, ricordatevi di me non come di una principessa, ma come di una vostra sorella italiana*.”

-Portiamola di là... bisogna operarla... la ferita-*

Il mondo non è più lucido. Tutto è così sfumato.

-Il cloroformio...-

Inspiri il gas dolciastro... l’ultima cosa che vedi è il lampadario fisso su di te.

“Italiani, io muoio, ricordatevi di me non come di una principessa, ma come di una vostra sorella italiana."

 

*Muti era il soprannome affibbiato alla principessa Mafalda di Savoia dalla famiglia.

*Filippo d’Assia, il marito di Mafalda, era un nobile tedesco.

*Campo di concentramento tedesco.

*Frau von Weber era il nome falso datole nel campo, infatti gli ordini erano di non far trapelare la vera identità di Mafalda, cosa che, per altro, non riuscì, perchè ben presto si sparse la voce che nel campo era internata anche la figlia del Re d’Italia.

*Frau Abeba era un nome usato dalle SS del campo per schernirla. Adis Abeba è la capitale dell’Etiopia, ex-colonia italiana.

*Frau Maria Ruhnan era la donna a cui fu affidata la principessa, una testimone di Geova internata per motivi religiosi. Mafalda rinunciò spesso al suo cibo per darlo a chi ne aveva più bisogno di lei.

*Il Generale Badoglio firmò l’armistizio con gli Alleati, voltando così le spalle alla Germania e facendo arrestare Mussolini (che poi scappò -.-).

*La suddetta Elena non è la madre di Mafalda, ma la regina Elena di Romania, che avvertì Mafalda, di ritorno dalla Bulgaria, dove aveva assistito la sorella Giovanna durante l’agonia del marito Boris III, dell’armistizio e della situazione in Italia. La regina Elena fece fermare il treno su cui viaggiava Mafalda a Sinaia, ma la principessa, sicura di godere della protezione del suo passaporto tedesco (era sposata con Filippo d’Assia) tornò lo stesso, giungendo a Roma, dove incontrò i suoi figlia, tenuti al sicuro al Vaticano.

*Il Generale Badoglio firmò l’armistizio con gli Alleati, voltando così le spalle alla Germania e facendo arrestare Mussolini (che poi scappò -.-).

*Gli aerei sono quelli della aviazione americana, che, nell’agosto del 44 bombardarono Buchenwald. La baracca di Mafalda fu rasa al suolo e la principessa riporta gravi ustioni e ferite, che causeranno la cancrena del braccio.

*Questa frase fu realmente pronunciata da Mafalda di Savoia ad alcuni prigionieri di Buchenwald, mentre veniva portata in barella nell'infermeria del bordello tedesco del campo, quattro giorni prima dell'operazione.

 

Mafalda di Savoia muore 28 agosto 1944, il giorno dopo l’operazione in cui le fu amputato il braccio, di dissanguamento, senza mai riprendere coscienza. L’operazione fu incredibilmente lunga e venne ritardata il più possibile dalle autorità, cosa che causò la morte, a detta del radiologo italiano Fausto Pecorari, anch’egli internato a Buchenwald, che assistette all’operazione. Questo metodo era in uso, nei lager, per liberarsi di personaggi scomodi.

Lasciò il marito (internato anch’egli, ma a Flossenbürg) e quattro figli, di età compresa tra i 15 e i sei anni.

   
 
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