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Autore: Keyra    02/01/2006    8 recensioni
Una semplice fic di O.C. che anticipa la seconda stagione, i pensieri di Ryan e di Marissa...Poche righe rivolte a tutti i personaggi della serie, i pensieri di ognuno di loro...Attenzione, con molti spoiler!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ho modificato alcune cose sotto consiglio di ReaderNotViewer che mi è stata molto di aiuto! Ora spero la storia sia migliore...

Autore: Keyra
Rating: per ora G
Genere: Generale
Capitoli: 1
Personaggi: Ryan Atwood, Marissa Cooper i principali
Categoria: Telefilm > O.C.
Nota: Spoiler!



Nessuno ti ha mai odiato.


 

“Pronto?
 Pronto..?
 ..Pronto?”

Nessuna risposta all'altro capo del telefono. Muto. Si sente solo un lieve respiro teso, ansioso, che cerca di non farsi oggetto di quella telefonata.
Ryan dà un ultima occhiata al cellulare, ma senza nessun vantaggio.
Cento chilometri in lontananza, Marissa mette fine alla chiamata.

Quel che sta facendo Ryan a Chino e quel che fa Marissa a Newport è ben diverso, ma così maledettamente stretto in un legame ben preciso.
La fine della loro storia o più realisticamente “amicizia” ha portato Marissa a diventare una semi-alcolizzata. Giorno e notte ingurgita whisky dalla bottiglia che tiene perennemente in borsa e le sue sbornie non consistono in nient'altro che pianti e tristezza.
Ryan invece lavora in un cantiere di Chino, apparentemente felice.
Dopotutto, quella è sempre stata la sua vita.
Ma dopo un anno passato a Newport Beach, come può vivere senza Marissa?

Ryan si rigira nel letto. Ricevere una telefonata a notte fonda non lo incoraggia molto. Soprattutto perché la sua mente maschile limitata non gli suggerisce che a chiamarlo potrebbe essere stata Marissa.
Invece accanto a lui, Theresa, ha capito tutto, o quasi.
Apre gli occhi e li richiude pesantemente, quasi in una smorfia di dolore, poi una lacrima le riga il viso. E' vuota, ha solo un pensiero dentro di sé: cosa succederà ora?


“Theresa!” Ryan raggiunge Theresa, in automobile, che sosta fuori dal cantiere.
E' ancora sporco, sudato, ma a lei piace guardarlo.


“Ciao, lavori ancora per molto?”

“No, non credo. Venti minuti e ho finito”

“Bene, pensavo di andare al cinema, ti va?”

“Certo”  

“Allora ti passo a prendere tra poco”

“Ok”

Ryan si incammina verso il cantiere.
Dove mi sono cacciato?  Dopotutto, poteva avere una vita migliore. Ma evidentemente era destino che lui dovesse restare per sempre a Chino.
Ma suo figlio, quello di lui e Theresa, non avrebbe mai vissuto a Chino per sempre, no.

Il cantiere è un posto sporco, non salutare, non igienico. E' un posto per operai stanchi che sudano sette camicie per ottenere una paga inferiore al prezzo di un tavolo da cucina.
Dove ti sei cacciato, Ryan?
Guardandosi intorno si sente un fallito.
Pensa ai mesi trascorsi a Newport con nostalgia, alle persone conosciute.
Una marea di ricordi lo travolge mentre incastra una trave in un pezzo metallico.


 

“E tu chi sei?”

“Chiunque tu vuoi che io sia”

Alta, slanciata, magra.
La vicina di casa.

“Ce l'hai una sigaretta?”

Queste erano le prime parole da lei pronunciate.

Davvero troppo carina.

La solita riccona ribelle, pensava Ryan vedendola.

“Dai, dimmi sul serio chi sei?”

“Sul serio?”

Marissa annuiva.

“Ho rubato una macchina, l'ho sventrata insieme a mio fratello, la polizia ci ha beccati, ora mio fratello è in galera, e il signor Cohen mi ospita come mio avvocato”

“Ah! Tu sei il cugino di Boston, ora ho capito!”

Il suo sorriso ingenuo e genuino.
Ti piaceva, Ryan, ti piaceva il suo sorriso.

“Signor Cohen, ho appena conosciuto suo nipote”

“Mio nipote... Sì, il mio nipote preferito!”  


Cos'avresti fatto senza Marissa?





Ma di più, cosa avresti fatto senza Seth?

“Ehm.. vuoi giocare?”

Era così ingenuo e bambino.

“Si chiama Summer, come la ragazza che mi piace”

“Wao, chissà quanto sarà eccitata a sapere che hai chiamato la tua barca come lei”

“Veramente... Non ci ho mai parlato” 

Anzi, più realisticamente: cosa avrebbe fatto Seth senza di te?


 

“Chino? Che schifo!”


Sì, non l'hai mai sopportata più di tanto. Ma Seth l'amava, di conseguenza tu le volevi bene.
Così apparentemente forte, ma così fragile dentro.

Tu solo probabilmente l'avevi capito sin dall'inizio.


 

“Benvenuto a Newport Beach, stronzetto!”

Quel bullo insopportabile, “primitivo scimmione” come l'avrebbe chiamato Seth.

Quanto male ha fatto a Marissa, quanto? Mai potrai perdonarlo per tutti i disguidi provocati.

Ma Luke è un amico, e anche se è partito via da Newport, lo sarà sempre.

Perché quando si condivide un segreto niente può distruggere un'amicizia. 
 

 
Ma ora sei a Chino, Ryan.

Guarda oltre alla catasta delle travi di legno e scorge l'auto di Theresa.
Si toglie la giacca e la canottiera sporche, ne indossa altre due, si appiattisce i capelli oramai cresciuti e posa di nuovo lo sguardo su quell'auto gialla.

Theresa.
Theresa.

Il cellulare vibra.
Ryan risponde, distratto, guardando la figura della ragazza mora salutarlo.

“Ryan, sono Sandy”

Quelle parole, quella voce gli risuonano con nostalgia.

“Sandy, ciao”

“Devi venire a Newport, al più presto, Seth non vuole tornare a casa, abbiamo bisogno di te, Ryan” 

Un vortice di colori gli appanna la vista.

“Io... Arriverò stasera, va bene?”

“Benissimo. Grazie, Ryan”

“Di niente”

Stupito.
Ma c'è bisogno di lui.  
 

  
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