Titolo: Petali di sushi
Fandom: xxxHOLiC
Paring: Watanuki (un leggero Watanuki x Yuuko se
volete)
Rating: per tutti
Spoiler: serie Rou
Parole: 696
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono
proprietà CLAMP
Note: scritta per One true writing meme su
seguente richiesta di weeping_ice
: Watanuki, "sushi a forma di fiore"
Shōchū: pregiata marca di sakè
Petali di sushi
Sul tavolo da lavoro di una piccola cucina in un piccolo appartamento
stavano disposti ordinatamente tutti gli ingredienti e gli utensili che
sarebbero serviti per preparare deliziosi piatti. Ciotole di ogni
misura, spatole, mestoli, bicchieri, pentole, forchette, cucchiai e
coltelli, piatti già lavati e pronti per accogliere
commestibili opere d’arte che avrebbero fatto sfoggia di loro
stesse appoggiate su di essi in attesa di essere gustate.
Riso, pesce, qualche pezzo di carne, non molta visto il suo costo, e
verdure di diverse varietà, accompagnate da uova, alga nori
e varie salse, tra cui l’immancabile salsa di soia.
C’era di tutto, nonostante il luogo fosse piccolo era fornito
come la cucina di un grande ristorante.
Perfino ora, che si trovava in una cucina ben più grande e
moderna, il ricordo di quella vecchia stanza nel suo piccolo
appartamento era ben chiaro nella sua memoria. Ed era soltanto
perché erano passati tanti anni e lui era maturato in molti
campi che poteva lasciarsi scappare un sorriso a questo pensiero. In
fondo era ironico ritrovarsi a notare come in una miriade di ricordi
persi, nella sua mente rimanesse vivo quella della cucina di un
appartamento che, chissà, forse non era nemmeno mai esistito
…
Ora tutto era cambiato attorno a lui. Viveva nel negozio, ne era
diventato il padrone e nonostante questo stava ancora imparando a
destreggiarsi in quello spazio che, alle sue narici, avrebbe sempre
profumato di lei.
Era il suo compleanno e come ogni anno era lui a preparare la cena per
la festa che si teneva ogni primo aprile.
Quest’anno, aveva deciso, avrebbe preparato il sushi, per
tutti.
Aveva appena riposto il suo grembiule da cucina preferito, un vecchio
regalo da parte della persona più stupida che lui
conoscesse, per poter indossarne un altro, più leggero, un
altro regalo, da parte di un'altra persona adorabile e folle abbastanza
da non voler tagliare i ponti definitivamente con lui.
Watanuki indossò quel grembiule da lavoro su cui campeggiava
il musetto di un gattino arrabbiato e cominciò a preparare i
vari rotolini di sushi.
Ne preparò tanti, perché tante erano le persone
che li avrebbero mangiati. Li ripose con cura e
professionalità nei lunghi piatti, facendo attenzione alle
preferenze di ogni futuro degustatore.
Maru, Moro, Mokona, Kohane, la vecchia indovina, Himawari e perfino
Doumeki. I vari piatti erano pronti in bella mostra sul tavolo del
salottino dove il padrone del negozio dei desideri li aveva riposti in
attesa degli invitati.
Ma in cucina c’era ancora un piatto e questo era tondo, non
rettangolare come gli altri. Al centro un rotolino di sushi, ai lati,
come petali in una raggiera c’erano tanti altri lunghi pezzi
di sushi, tanti quanti gli anni che erano passati da quando aveva preso
le redini di quel negozio. Erano passati parecchi anni e quel fiore
appetitoso fatto di sushi si era arricchito di numerosi
petali…ancora poco tempo e avrebbe dovuto usare un piatto
più grande…
Prese il piatto come ogni anno e lo pose su un vassoio su cui
già l’aspettava una bottiglia di Shōchū pregiato.
Con il vassoio si diresse nella sala dei tesori, come era solito fare
per quella sua personale tradizione.
All’interno di quella magica sala depose il vassoio su un
disegno circolare che i suoi occhi ricordavano fin troppo bene. E una
lacrima scese, a tradimento, prima che lui potesse fermarne la discesa.
Rimase li a fissare quel fiore fatto di sushi nella speranza che una
farfalla ghiottona che lui ben conosceva sarebbe finalmente stata
attirata da quella cena che le si presentava ogni anno. Un giorno o
l’altro sarebbe tornata. Watanuki lo sperava perché
sapeva che era inutile desiderarlo, poiché un desiderio come
quello nemmeno Lei avrebbe potuto esaudirlo. Non gli rimaneva dunque
che sperare… e aspettare ancora…
Il suono del campanello dell’ingresso richiamò la
sua attenzione. Sentì i veloci e ritmici passi di Maru e
Moro che si precipitavano ad accogliere il primo ospite, accompagnati
dai balzi leggeri di Mokona.
“Yo!”
Sentì in lontananza il nuovo venuto che salutava il rumoroso
e allegro comitato di accoglienza.
Si chiuse la porta della sala dei tesori alla spalle. Un sorriso.
C’era da scommetterci che Doumeki sarebbe stato il primo ad
arrivare…