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Autore: Fede_Wanderer    08/02/2011    2 recensioni
Two souls with everything yet to be said.
Il loro solo peccato era la vita.
Un'ultima stretta di mano, e cinquanta frasi per raccontare la tragedia di due anime condannate alla solitudine - e al rimorso per un crimine mai commesso.
[SPOILER sul passato di Fay, volumi 20-21].
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fay D. Flourite
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Two For Tragedy

A Ely, per il CrossFangirling.

Two for Tragedy

#01 - Anima

 

#02 - Seconda volta

 

#03 - Uomo

 

#04 - Denaro

 

#05 - Preghiera

 

#06 - Padrone

 

#07 - Attesa

 

#08 - Miglior amico

 

#09 - Notte

 

#10 - Pazzia

 

#11 - Fidanzamento

 

#12 - Vita

 

#13 - Noia

 

#14 - Indifferenza

 

#15 - Letto

 

#16 - Stelle

 

#17 - Minuto

 

#18 - Limite

 

#19 - Cuore

 

#20 - Fede

 

#21 - Estate

 

#22 - Pioggia

 

#23 - Cielo

 

#24 - Nero

 

#25 - Medico

 

#26 - Parole

 

#27 - Uccidere

 

#28 - Posto

 

#29 - Credere

 

#30 - Lontano

 

#31 - Barca

 

#32 - Ricordi

 

#33 - Morte

 

#34 - Peggio

 

#35 - Braccia

 

#36 - Elettricità

 

#37 - Cellule

 

#38 - Promessa

 

#39 - Speranza

 

#40 - Buco

 

#41 - Rivelazione

 

#42 - Volontà

 

#43 - Facile

 

#44 - Terrore

 

#45 - Fuoco

 

#46 - Risposta

 

#47 - Chiaro

 

#48 - Insieme

 

#49 - Mente

 

#50 - Strada



#05 – Preghiera
Nel sudicio buio delle sbarre ghiacciate, tra frammenti d’illusioni cadute, le speranze di Fay volarono via con ali di farfalla – come uscissero da un Vaso di Pandora, lasciandolo lì, tra i peccati dell’umanità - e con loro cadde la sua infanzia, congelata in una stretta di mano di tanto, tanto tempo fa; ed infine, non gli rimase che pregare: “Fa’ uscire Yuui”.


#48 – Insieme
Ogni anno, a Natale, il Regno di Valeria svaniva; per lunghi istanti, la Neve, candida, onnipresente regina di quella fiaba incantata, pareva esitare troppo a lungo, volteggiando nel cielo, in un valzer invisibile, quasi timorosa di sfiorare il terreno – e con lei ogni abitante del Regno, in bilico nel nulla, privo di quella bianca innocenza che era ormai quotidianità, tratteneva il fiato, e quasi pareva morto; eppure, ai Gemelli del Malaugurio, della neve eterna poco importava: nel cuore dei bambini, compagni di giochi infantili, la vita è vita finché si è insieme.

#27 – Uccidere
Una sera, dopo che Ashura gli ebbe insegnato che cosa volesse dire leggere, Yuui prese un libro alto e grosso da uno scaffale, si sedette e cominciò, con fatica, a decifrare le parole, fino a quando riuscì a comprendere un’intera frase e poi due, tre: tuttavia, dopo settimane di lettura, d’un tratto chiuse il romanzo, piangendo in silenzio; sono passati secoli da quel momento, eppure il libro è ancora intatto, tra le macerie di Celes, ed ancora se ne intravede il titolo – “Caino ed Abele”, così si chiama, e con le sue parole uccise il cuore d’un bambino.

#23 – Cielo
Quella sera, a Yama, combatterono; quella sera, a Yama, le persone morirono; quella sera, a Yama, cadde sangue dal cielo – e Yuui non poté fare a meno di pensare al sangue dei cadaveri del pozzo, riflesso negli occhi di suo fratello, mentre cadeva, privo di vita, da un cielo che era uguale in ogni dimensione: scuro e plumbeo, come il rimorso.

#40 - Buco
Avevano visitato molti mondi, avevano udito molte leggende; gli avevano raccontato di bambini rapiti da principesse oscure, di divinità divise, di spiriti, di mostri, persino di una punizione divina oltre la morte: la chiamavano Inferno e dicevano che avesse la forma d’un immenso, invalicabile baratro - una fossa per i peccatori; e, per qualche motivo, Yuui ci aveva creduto.

#30 – Lontano
Fu in un giorno di primavera, tanti, tantissimi anni dopo la fine del loro viaggio; li vide correre di sfuggita, tra i ciliegi di Nihon: due bambini, gemelli, biondi, si rincorrevano ridendo, e gli parve, per un istante, di vedere le loro mani sfiorarsi - ma credette fino alla fine che si trattasse solo un’illusione: in fondo erano così lontani…

#16 – Stelle

Un istante prima che Celes cadesse al suolo, ne era sicuro, aveva visto una stella piangere lacrime d’argento – ma furono perle di gioia, diamanti cristallini che sigillarono la tomba di suo fratello, in un’eterna pace.

#15 – Letto
Gli capitava, a volte, di svegliarsi urlando; e, nel sentire l’eco immensa della propria voce, si raggomitolava su se stesso, cercando il lembo della sua coperta, e si tappava le orecchie per non sentire, e gli occhi per non vedere, e quando istintivamente afferrava una mano, sperando sempre che fosse la sua, si rendeva conto, tremando, di giacere su un letto di cadaveri.

#12 – Vita
L’ultima cosa che vide sfiorare le sue palpebre – ormai appesantite dagli anni -, quando disse addio ad una lunga, lunga vita, fu l’immagine di due sorrisi innocenti in una notte di mezza estate di tanto tempo prima.

#34 – Peggio
Quando incrociò lo sguardo senza vita di Fay, credette che nulla potesse essere peggio di quel vuoto soffocante che gli incatenava il cuore; eppure, in quel momento – “Tu mi hai ucciso” – dovette ricredersi.


#26 – Parole
La prima parola di Yuui fu un suono indefinito, una sorta di fischio strozzato e ridicolo misto a una gorgogliante risata; Fay, invece, non parlò per anni, tanto che qualcuno credette che fosse muto – e poi, un giorno, sorrise e aprì la bocca: “Yuuuuui!”.

#28 – Posto
Rise amaramente al pensiero che, in un’era troppo felice per non risultare antica e distorta, gli aveva promesso che, se nelle Grandi Battaglie del Palazzo Innevato, fosse accaduto qualcosa al Prode Principe Fay del Regno di Valeria, lui avrebbe preso il suo posto – e per qualche motivo s’era ritrovato a farlo davvero, ma non vi furono vendette né eroiche gesta; solo il ricordo.

#32 – Ricordi
E nella notte stellata di Infinity, lanciando uno sguardo al sorriso infranto della principessa, si chiese se non fosse meglio perdere le proprie memorie che recuperarle – in fondo, scappare da qualcosa che non ti appartiene più è più difficile.

#13 – Noia
Il Regno di Valeria era teatro di disgrazie – eppure, per qualche motivo, tra risate e schiamazzi, epiche battaglie fra la neve ed esplorazioni tra le selve inabitate dei parchi pubblici del Paese, i Gemelli del Malaugurio si ritrovarono, quasi paradossalmente, ad essere ringraziati da ognuno; in fondo, con loro, la noia non esisteva.

#35 – Braccia
Quando vide il suo braccio volare via – e rimanere indietro, sepolto tra le macerie di Celes – provò, per un istante, assoluta pace, nel pensare che, in un certo senso, la persona che l’aveva riportato alla vita avrebbe vegliato per sempre sulla persona a cui lui aveva rubato la vita; e, finalmente, Yuui si sentì a casa.

#09 – Notte
Non fu il buio – né il sangue, o gli occhi vitrei, o gli arti scomposti della gente, nè il silenzio; fu solo quando vide Fay cadere – e cadde oltre il pozzo, e cadde oltre i morti, e cadde oltre il suo cuore, sfondandolo – che si rese conto che la notte era finita e quello non era un sogno.
(Suddenly I know I’m not sleeping – Hello, I’m still here, all that’s left of yesterday [*])

#25 – Medico
A volte capitava che qualche bambino più grande, giù al paese, li picchiasse, per invidia o per dimostrare la propria superiorità; in quei casi era Yuui ad attaccare, utilizzando con orgoglio gli incantesimi imparati con tanta difficoltà – ma finiva quasi sempre per cadere sui cumuli di neve con qualche ferita al braccio, o alla gamba, e allora era Fay a guarirlo; e sempre più spesso pensava che, se suo fratello non fosse divenuto Imperatore, con i poteri che si ritrovava sarebbe stato il miglior medico del Regno.

#10 – Pazzia
Nelle peggiori ore di tagliente solitudine, si chiese spesso se fossero stati loro ad aver provocato la pazzia dell’Imperatore, e ridondanti paure finirono per straziarlo; eppure, nonostante questo, se gli fosse stata offerta una vita da figlio unico – e una madre e un padre e delle serate in famiglia e ninnananne e picnic e storie di fronte al caminetto acceso -, l’avrebbe rifiutata.

#46 – Risposta
“E’ primavera, è primavera! Yuui, domani andiamo a guardare le farfalle?” gli chiese, un istante prima che l’Imperatore li convocasse; ma a Yuui non fu mai concesso di rispondere – e per mesi una farfalla solitaria volò oltre le sbarre della torre; ma non fu lo stesso.

#03 – Uomo
Poteva sfuggire ai pensieri, durante il giorno – era semplice, bastava un sorriso controllato, moderatamente gioioso, smisuratamente falso, e tutto andava bene; ma imparò presto che non poteva strangolare a lungo il suo cuore – e, sempre più spesso, nelle più oscure ore della notte, solo con l’ombra di se stesso, finiva per chiederselo: che uomo sarebbe diventato, suo fratello, se solo non l’avesse ucciso?

#01 – Anima
Quando uscì dal pozzo, tenendo per mano il suo salvatore, Re Ashura, e stringendo con forza il corpo inerme del fratello, non poté rendersi conto che, nello stesso istante in cui entrambi risalirono la fossa, le loro anime, dolcemente, scivolarono sul mucchio di cadaveri e giacquero lì, insieme, in eterno.

#50 – Strada
Fu a Yama, sotto un cielo striato di sangue, davanti a della nebbia che pareva voler nascondere le atrocità della guerra che stavano combattendo – camminò a lungo nel nulla, cercando con lo sguardo il castello di Re Yasha; ma solo quando si trovò di fronte, avvolti nella foschia, due bambini – i loro sguardi vacui e privi di vita, i loro corpi straziati – si convinse, con un brivido, di aver sbagliato strada.

#22 – Pioggia
C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo [*], gli dissero una volta; e, per un istante, pensò che forse, nella pioggia, vi era il dolore di chi non c’è più – e, allora, forse, avrebbe trattenuto le lacrime ancora per un po’ – avrebbe atteso, per poter piangere insieme a lui.

#38 – Promessa
“Pensi che lo farà davvero? Magari…”; una speranza ancora in bilico, tremante, come in procinto di cadere anch’essa dentro una fossa troppo profonda, un attimo dopo divenne illusione e, infine, utopia – “Lo farà – ma ti prometto che usciremo entrambi da quel posto”.

#24 – Nero
Quei soprannomi, così assurdamente divertenti, arrivarono d’un tratto, e fu alienante - forse perché quel prefisso che dava origine a tanta falsa spensieratezza, quel kuro-qualcosa che tanto mandava su tutte le furie il ninja, altro non richiamava che il nero – nero opprimente delle pareti del pozzo, nero marcio dei corpi in putrefazione, nero vacuo nelle orbite spente di suo fratello; e, in quei casi, sorridere gli appariva straordinariamente facile – ma allora perché, perché tacere i singhiozzi di un bambino dentro il proprio cuore (e non sapeva dire se si trattasse di lui o dell’eco di se stesso) era così difficile?

#20 – Fede
Insegnarono loro ad avere fede; dissero loro di credere nella famiglia – e smisero di farlo quando la loro famiglia scomparve in un lago di sangue –, dissero loro di credere nella pietà – e smisero di farlo quando videro un lampo negli occhi dell’Imperatore -, dissero loro di credere nella speranza – e smisero di farlo quando la valle li accolse – e dissero loro di credere nella vita – e sebbene Yuui non avesse mai smesso di farlo, sentì l’ultimo pezzo del puzzle cadere dal proprio cuore quando capì di avere ucciso suo fratello.

#31 – Barca
Morire fu come oscillare sull’orlo di una cascata con una fragile barca di legno – ma, per Fay, morire sapendo di aver salvato suo fratello – “Fa’ uscire Yuui” – fu come atterrare docilmente su quegli scogli, a bordo di una barca ancora miracolosamente intatta, e non sentire dolore.

#02 – Seconda volta
Tornare a Celes e rivedere il suo passato – riviverlo di nuovo, per un’altra maledetta volta - gli diede l’impressione di cadere nuovamente dentro quel pozzo – o forse era solo una sorta di macabro Paese delle Meraviglie e lui stava seguendo il Bianconiglio, sperando con tutto se stesso che lo portasse da suo fratello.

#33 – Morte
Fu un istante, ma fu uno strazio – e percepì la tortura – e non recepì neppure fino in fondo il senso della parola vampiro - e credette di aver visto la morte con quell’unico occhio; eppure, in un istante di lucidità, si rese conto amaramente che no, non poteva essere la morte, quella – in fondo, se fosse stata Lei, l’avrebbe riconosciuta: ne sentiva il sussurro ogni notte – “Uno solo di voi due può uscire”.

#04 – Denaro
Vide un uomo uccidere per denaro – e gli dissero che non era l’unico: guerra fratricida, la chiamavano – e non capì come potessero pretendere, quegli uomini, di vendere il proprio cuore a banconote di carta.

#11 – Fidanzamento
L’infanzia a Celes, prima di quel giorno, fu solo un sogno, ma credevano che sarebbe durato per sempre; e un giorno Fay gli disse che avrebbero regnato su lande sconfinate, e si sarebbero fidanzati con splendide principesse – ma la prima volta che ricevette un anello nuziale, fu la Morte a donarglielo.

#18 – Limite
Tracciò un confine ai bordi dell’infinito [*], e lo tracciò col cuore – ma solo troppo tardi si rese conto che il ricordo, il dolore ed il rimorso, scivolando quieti, l’avevano oltrepassato da tanto, tanto tempo.

#45 – Fuoco
Le fiamme che gli lambivano il cuore erano fredde – gelide com’era ormai quella mano stretta troppi anni prima – eppure, talvolta, partiva qualche scintilla, che gli faceva pensare che sì, Fay sarebbe tornato in vita, e- ma no, non fu così, e le fiamme divennero cenere e dalla cenere rinacque il fuoco nell’istante in cui disse addio a suo fratello – “Perdonami, Fay” – e lo lasciò riposare in pace per l’eternità.

#07 – Attesa
Quel giorno Yuui era andato a caccia, con lo zio: era il primo dei compiti che avrebbero dovuto apprendere in quanto principi; e per tutto il pomeriggio Fay non fece che girare inquieto per le sale del castello, e l’attesa sembrò quasi durare anni, dilatata dall’inconscio terrore che gli fosse accaduto qualcosa.

#47 – Chiaro
Quando nacquero, non scoppiarono a piangere – sorrisero alla folla e al palazzo imperiale, e quel sorriso si riflesse tra le stelle, incastonato da qualche parte nell’universo; e fu chiaro persino agli astri che non era destinato a durare.

#08 – Miglior Amico
Avevano un codice segreto, quei due, e lei, un’umile serva al Palazzo Imperiale, non avrebbe mai compreso quel linguaggio fatto di smorfie e gesti con le dita e linguacce, eppure ne rimaneva ogni volta affascinata – poi, poche ore prima della reclusione che avrebbe cambiato la vita dei gemelli, Fay venne da lei e le disse che, se mai avessero fatto uscire Yuui da lì, avrebbe dovuto comunicargli una cosa da parte sua; la ragazza guardò il bambino incrociare le dita con attenzione e gli rispose che sì, gliel’avrebbe riferito – ma non ebbe mai l’occasione di farlo e concluse la sua vita prima di scoprire le parole criptate e nascoste dietro a quel gesto – “Ti voglio bene, amico mio”.

#49 – Mente
Gli capitava, a volte, di sognarlo – sognare un’infanzia diversa e un mondo diverso e forse anche solo un po’ di felicità, dispersa tra loro due come polvere di stelle – e, ogni volta, si svegliava con un sospiro, rendendosi conto che era tutto soltanto nella sua mente.

#06 – Padrone
Una volta divenuti loro i Re, i nuovi padroni del Regno, si dicevano con una speranza innocente, avrebbero cancellato tutti quegli sguardi terrorizzati e pregni di odio che rivolgevano loro – e avrebbero provato a insegnare a quegli adulti che si affidavano tanto quella strana parola – superstizione – che cosa significasse sorridere, essere felici – essere uniti.

#29 – Credere
L’Imperatrice aveva detto loro che il destino delle persone era scritto nelle stelle – ma da quelle sbarre e da quel pozzo riuscirono solo a intravedere la fioca luce di un unico astro, e cominciarono a credere che il loro futuro fosse flebile come quel bagliore – incerto, e governato dalla solitudine.

#44 – Terrore
Quando seppe per la prima volta che Ashura viveva in un castello, ne fu terrorizzato; solo dopo che il re gli assicurò che avrebbe coperto il pozzo sottostante al castello con un’illusione – delle scale sarebbero state l’ideale; era un incantesimo semplice, dopotutto – e, soprattutto, che avrebbe fatto lo stesso con ogni torre il bambino smise di tremare.

#41 – Rivelazione
Quando gli venne rivelato che non fu lui la causa della morte di Fay, s’aspettò di sentire sollievo, pace, felicità persino – ma poi si rese conto che il rimorso era uguale; e solo quando lo vide scomparire davanti ai suoi occhi realizzò cosa la sua esistenza gli avesse lasciato: ricordi, tanti, e, finalmente, nemmeno un rimpianto. [*]

#17 – Minuto
Fu il minuto più lungo della sua vita; uno, due, tre secondi- e davanti a loro un’ombra parlava con occhi di fuoco; dieci, venti, trenta- e la vita li sfiorò con l’orlo del suo kimono e voltò loro le spalle; cinquantotto, cinquantanove, sessanta- due mani, infine, si separarono; per sempre.

#43 – Facile
Quasi si stupì di quanto fosse facile fingere di essere qualcun altro, vivere in un ricordo – forse fu solo colpa del Tempo che ricominciava a scorrere - ma la sua anima era rimasta indietro, troppo indietro per stare al passo con esso; e allora quella poteva essere la soluzione migliore; in fondo, si sa, nei ricordi il Tempo non esiste.

#14 – Indifferenza
La vide per la prima volta sul viso dell’Imperatore – l’Indifferenza; e la detestò, con quella potente, incompresa rabbia che possiedono i bambini; ma non servì a nulla, e, con una glaciale espressione sul volto, l’Imperatore pose la parola fine alla loro felicità.

#21 – Estate
Era estate quando venne gettato nel pozzo; e vide la sagoma dei ciliegi in fiore stagliata in cielo per anni, secoli, un’eternità – e fu estate anche quando Fay cadde dalla torre – o forse dal cielo, o da quei rami dipinti sulle stelle - fin dentro alle profondità infernali di quella fossa; e, da quel momento in poi, l’estate gli parve immensamente gelida.

#39 – Speranza
Si tenne stretta la speranza di poter permettere che lui ritornasse; le impedì di volare via, accarezzando le sue ali variopinte con le dita – ma non si rese conto di averla soffocata nell’istante stesso in cui le aveva donato la vita.

#19 – Cuore
Nel vedere quegli occhi privi di vita, gli parve di udire distintamente il battito affrettato del suo cuore fermarsi di colpo, respirare un istante – incerto – e poi attendere, con dolcezza, con battiti lenti, di poter affiancare Fay, nella vita o nella morte.

#42 – Volontà
A volte sognavano di attraversare l’Oceano con una zattera di ghiaccio – di poterci arrivare, alle sponde d’un nuovo mondo, semplicemente volendolo; ma quando Yuui viaggiò davvero oltre la propria dimensione, non vi furono oceani incantati né tempeste, naufragi, o zattere ghiacciate; ci fu solo la stessa, immutata, forza di volontà – doveva riportarlo in vita.


#37 – Cellule
Una volta avevano spiegato loro che esistevano, al mondo, due tipologie di gemelli, gli eterozigoti, nati da due cellule differenti, e gli omozigoti, provenienti da un’unica cellula; “Insomma, voi due marmocchi siete identici, e all’Imperatore questa cosa non va mica bene, e se quella cellulina lì non si fosse separata e voi foste una persona sola, staremmo meglio tutti quanti” borbottò, una volta, la loro nutrice; loro non dissero nulla, ma sorrisero, felici in cuor loro di aver scoperto ch’erano una cosa sola – in quel momento, e per sempre.

#36 – Elettricità
Folgoravano il cielo, illuminando per un istante le fredde mura della torre, le dure pareti del pozzo – avevano spiegato loro che si chiamava elettricità, quella forza che non riuscivano a comprendere; nonostante ciò, finsero di dimenticare ogni parola e sperarono per tutto il tempo che quei fulmini fossero stelle cadenti e che potessero esaudire il loro desiderio – tornare insieme.

Fine.


Credits Vari
~
1) La tabella con i prompt appartiene alla community 1frase, alla cui iniziativa questa fanfiction originariamente doveva partecipare; tuttavia, dal momento che diverse delle mie frasi non rispettano il regolamento imposto dalla community, ho optato (poiché che secondo la community stessa è possibile farlo) per il semplice utilizzo della tabella al fine di creare una storia da poter postare altrove – per l’appunto qui su EFP.
Raccomando a tutti di passare dalla community, poiché offre degli ottimi prompt e cimentarsi in quest’impresa si è rivelato uno splendido esercizio!
2) Le frasi in corsivo, contrassegnate dal simbolo [*], sono citazioni di diverse canzoni:
-Suddenly I know I’m not sleeping – Hello, I’m still here, all that’s left of yesterday appartiene a Hello degli Evanescence.
-C’è chi aspetta la pioggia per non piangere da solo proviene da Il Bombarolo di Fabrizio De Andrè.
-Confine […] ai bordi dell’infinito è tratto da Il Cantico Dei Drogati di Fabrizio De Andrè.
-Ricordi, tanti, e nemmeno un rimpianto è un verso di Il Suonatore Jones di Fabrizio De Andrè.
Insomma, non si è capito che amo De Andrè. XD
Infine, il titolo, Two For Tragedy, proviene dall’omonima canzone dei Nightwish, colonna sonora dell’intera fanfiction; ascoltatela! <3
3) Non scrivo a scopo di lucro, Fay e Yuui (e anche le comparse – Ashura e Kurogane) non mi appartengono (ma non mi dispiacerebbe adottarli…), è tutto di proprietà di Crudelia De Mon e le sue tre compari delle Clamp.

Note dell’Autrice:
Che altro dire? Ho amato la Saga di Celes con tutta me stessa e ho adorato immensamente la straziante storia di Fay e Yuui. Dedicare loro un tributo degno di questo nome era d’obbligo, e sono soddisfatta del risultato – tant’è che credo che tornerò presto sui lidi Clampici, con un altro set e altri personaggi, ma sappiate che tornerò. <3
Oh, mando un saluto a Wren e Shu, autrici che, in questo fandom, hanno partecipato alla challenge indetta da 1frase, rispettivamente con i pairing Kurogane/Fay e Clow/Yuuko (ottimi gusti, ragazze, veramente ottimi. U_U).
Non ho ancora scritto un commento né all’una né all’altra, ma presto provvederò.
All Hail Twins Of Misfortune!

Ringraziamenti:
Ringrazio ancora una volta Ely, che quest’oggi pubblica una splendida storia che ho avuto l’onore di leggere in anteprima; passateci, non ve ne pentirete!
Ringrazio tutti coloro che hanno sopportato i miei deliri Clampiani, Sara su tutti.
E infine ringrazio tantissimo l’Ohkawa, perché è una stronza malefica ma io la…
~ Fede.

   
 
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