Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
Segui la storia  |       
Autore: Dominil    08/02/2011    4 recensioni
"Bri..."
"Mmmm?"
"Non vedo l'ora di essere a casa, Zacky e' diventato insopportabile con la sua allegria insensata."
"Ah."
"Ma mi stai ascoltando?"
"Matt aspetta, questo cellulare mi fa sentire un idiota."
"Dovresti dirmi grazie per averti impedito di prendere un Blackberry, sei troppo tonto per la tastiera qwerty."[...]
Give me loneliness.
Flash.
Give me darkness.
Flash.
Give me happiness.
Flash.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

It's not the bottom, is it?

E' brutto iniziare da una fine, vedere i titoli di coda scorrere sullo schermo della propria vita, soprattutto quando questi non sono voluti, quando si ha la certezza che della propria esistenza non si e' mai scelto niente.
Forse e' ancora più orribile ricordare vivamente ogni particolare di una persona che non rivedrai più, lo sai per certo questo.
Sapete che il profumo puo' uccidere?
L'odore inconfondibile che ti rende esplicita la reale natura di qualcuno, che ti fa pensare: cazzo allora non sto sognando... Beh quello uccide più di qualsiasi arma, distrugge l'anima e la consapevolezza che non sarai più viva, non davvero.
Tutto cio' e' come una bomba ad orologeria nella testa, la senti ticchettare nelle orecchie.
Stava albeggiando appena, lo si percepiva dal riverbero dorato che si insinuava tra gli spiragli delle tapparelle. La debole luce acuiva solo il dolore lancinante che si protraeva da tutta la notte ormai.
Aspirina. Aspirina. Aspirina.
Margaret si alzo' con uno scatto e si diresse in bagno trascinando i piedi.
Frugava nel mobiletto dei medicinali con gli occhi socchiusi, ogni minimo rumore era un chiodo che si conficcava nelle tempie.
Non vedeva l'ora che fosse giorno davvero, che si potesse uscire di casa e chiudere la porta dell'ufficio lasciandovi dietro la realta', quell'orribile verita' che non sarebbe mai stata accettata.
Doveva pensare, aveva un estremo bisogno di ascoltare i propri pensieri ma il dolore la stava facendo impazzire, vedeva il suo appartamento come un'opera horror distorta. Dopo poco fu costretta a tornare sul letto, immerse il viso nel cuscino disillusa e distrutta.
Le emicranie sempre più frequenti erano il prezzo da pagare per aver dato troppo, lo stress accumulato rasentava quantita' ingenti per il suo corpo debole.
"Sto per avere un esaurimento nervoso, la Warner mi licenziera' e verro' rinchiusa."
Riusci' a chiudere gli occhi, benedisse l'aspirina, poi ebbe inizio l'incubo della giornata: i sorrisi complici, i sospiri, il profumo denso e quasi tangibile tra le lenzuola...
Profumo, era solo una questione di olfatto; esisteva solo questo e il pensiero che un'altra parte di passato, questa volta felice, stesse tornando, era stato del tutto eclissato dalla sua mente.

"Si torna a casa, si torna a casa... SI TORNA A CASA!"
"Taci cretino, stavo dormendo sai?"
"Eccolo, Synyster Fottuto Gates, l'uomo che deve sempre rovinare l'euforia del signor Vengeance."
Voci roche nel buio, erano solo questo per Matt e Johnny che dormivano tranquilli nelle loro cuccette.
"Ok ho capito, tu continua a gridare cosi' Matt ti tirera' un ceffone. Io vado di la'."
Brian odiava tornare a casa, Brian non considerava più Huntington Beach la sua casa. I palchi di tutto il mondo sì, li e' dove avrebbe voluto essere.
Allungo' il braccio per prendere il suo Iphone che aveva lasciato sul tavolo la sera prima per controllare i messaggi: papa', Brent, Michelle.
Tutto regolare insomma, troppo quotidiano.
Avvicino' le ginocchia al petto, cercando di stare tutto nella sedia e volse uno sguardo veloce all'oceano che riprendeva lentamente colore.
Un nuovo giorno iniziava per Huntington Beach, le solite torture inutili per Brian. Ci voleva una svolta, una fottuta svolta che gli facesse tornare il piacere del brivido.
Nei suoi occhi era gia' proiettato il futuro, tutto cio' che sarebbe accaduto nelle prossime ore secondo dopo secondo. La mattina seguente si sarebbe svegliato tra le braccia di Michelle dopo aver passato tutta la notte a fare l'amore. Ormai nemmeno più quello lo faceva stare bene, nessun gesto aveva più un senso preciso; l'apatia era la sua unica compagna di vita.
"Bri..."
"Mmmm?"
"Non vedo l'ora di essere a casa, Zacky e' diventato insopportabile con la sua allegria insensata."
"Ah."
"Ma mi stai ascoltando?"
"Matt aspetta, questo cellulare mi fa sentire un idiota."
"Dovresti dirmi grazie per averti impedito di prendere un Blackberry, sei troppo tonto per la tastiera qwerty."
Un'occhiata fin troppo eloquente trafisse quella verde dell'altro, poi torno' verso lo schermo.
Cos'era quella, una famiglia?
No cazzo, erano solo tre tipi strani con cui aveva condiviso i momenti più importanti della sua vita.
Voleva solo stare solo, rimanere in silenzio nel buio.
Give me loneliness.
Flash.
Give me darkness.
Flash.
Give me happiness.
Flash.

 

 

Eccomi qua con una nuova fic; forse sono tornata, forse.
So di avere in sospeso un bel po’ di ff ma non temete, se siete fans della mia Bratt sappiate che il prossimo capitolo e’ in arrivo.
Parlando di questa, spero vi abbia incuriosito. So che non e’ lunghissimo ma essendo solo un’introduzione non volevo rivelare troppo. Fatemi sapere che ne pensate, sapete che necessito di saperlo!
See ya soon <3
Glo.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold / Vai alla pagina dell'autore: Dominil