It's not the bottom, is it?
E'
brutto iniziare da una fine, vedere i titoli di coda scorrere
sullo schermo della propria vita, soprattutto quando questi non sono
voluti,
quando si ha la certezza che della propria esistenza non si e' mai
scelto
niente.
Forse e' ancora più orribile ricordare vivamente ogni
particolare di una
persona che non rivedrai più, lo sai per certo questo.
Sapete che il profumo puo' uccidere?
L'odore inconfondibile che ti rende esplicita la reale natura di
qualcuno, che
ti fa pensare: cazzo allora non sto sognando... Beh quello uccide
più di
qualsiasi arma, distrugge l'anima e la consapevolezza che non sarai
più viva,
non davvero.
Tutto cio' e' come una bomba ad orologeria nella testa, la senti
ticchettare
nelle orecchie.
Stava albeggiando appena, lo si percepiva dal riverbero dorato che si
insinuava
tra gli spiragli delle tapparelle. La debole luce acuiva solo il dolore
lancinante che si protraeva da tutta la notte ormai.
Aspirina. Aspirina. Aspirina.
Margaret si alzo' con uno scatto e si diresse in bagno trascinando i
piedi.
Frugava nel mobiletto dei medicinali con gli occhi socchiusi, ogni
minimo
rumore era un chiodo che si conficcava nelle tempie.
Non vedeva l'ora che fosse giorno davvero, che si potesse uscire di
casa e
chiudere la porta dell'ufficio lasciandovi dietro la realta',
quell'orribile
verita' che non sarebbe mai stata accettata.
Doveva pensare, aveva un estremo bisogno di ascoltare i propri pensieri
ma il
dolore la stava facendo impazzire, vedeva il suo appartamento come
un'opera
horror distorta. Dopo poco fu costretta a tornare sul letto, immerse il
viso
nel cuscino disillusa e distrutta.
Le emicranie sempre più frequenti erano il prezzo da pagare
per aver dato
troppo, lo stress accumulato rasentava quantita' ingenti per il suo
corpo
debole.
"Sto per avere un esaurimento nervoso, la Warner mi licenziera' e
verro'
rinchiusa."
Riusci' a chiudere gli occhi, benedisse l'aspirina, poi ebbe inizio
l'incubo
della giornata: i sorrisi complici, i sospiri, il profumo denso e quasi
tangibile
tra le lenzuola...
Profumo, era solo una questione di olfatto; esisteva solo questo e il
pensiero
che un'altra parte di passato, questa volta felice, stesse tornando,
era stato
del tutto eclissato dalla sua mente.
"Si torna a casa, si torna a casa... SI TORNA A CASA!"
"Taci cretino, stavo dormendo sai?"
"Eccolo, Synyster Fottuto Gates, l'uomo che deve sempre rovinare
l'euforia
del signor Vengeance."
Voci roche nel buio, erano solo questo per Matt e Johnny che dormivano
tranquilli nelle loro cuccette.
"Ok ho capito, tu continua a gridare cosi' Matt ti tirera' un ceffone.
Io
vado di la'."
Brian odiava tornare a casa, Brian non considerava più
Huntington Beach la sua
casa. I palchi di tutto il mondo sì, li e' dove avrebbe
voluto essere.
Allungo' il braccio per prendere il suo Iphone che aveva lasciato sul
tavolo la
sera prima per controllare i messaggi: papa', Brent, Michelle.
Tutto regolare insomma, troppo quotidiano.
Avvicino' le ginocchia al petto, cercando di stare tutto nella sedia e
volse
uno sguardo veloce all'oceano che riprendeva lentamente colore.
Un nuovo giorno iniziava per Huntington Beach, le solite torture
inutili per
Brian. Ci voleva una svolta, una fottuta svolta che gli facesse tornare
il
piacere del brivido.
Nei suoi occhi era gia' proiettato il futuro, tutto cio' che sarebbe
accaduto
nelle prossime ore secondo dopo secondo. La mattina seguente si sarebbe
svegliato tra le braccia di Michelle dopo aver passato tutta la notte a
fare
l'amore. Ormai nemmeno più quello lo faceva stare bene,
nessun gesto aveva più
un senso preciso; l'apatia era la sua unica compagna di vita.
"Bri..."
"Mmmm?"
"Non vedo l'ora di essere a casa, Zacky e' diventato insopportabile con
la
sua allegria insensata."
"Ah."
"Ma mi stai ascoltando?"
"Matt aspetta, questo cellulare mi fa sentire un idiota."
"Dovresti dirmi grazie per averti impedito di prendere un Blackberry,
sei
troppo tonto per la tastiera qwerty."
Un'occhiata fin troppo eloquente trafisse quella verde dell'altro, poi
torno'
verso lo schermo.
Cos'era quella, una famiglia?
No cazzo, erano solo tre tipi strani con cui aveva condiviso i momenti
più
importanti della sua vita.
Voleva solo stare solo, rimanere in silenzio nel buio.
Give me loneliness.
Flash.
Give me darkness.
Flash.
Give me happiness.
Flash.
So di avere in sospeso un bel po’ di ff ma non temete, se siete fans della mia Bratt sappiate che il prossimo capitolo e’ in arrivo.
Parlando di questa, spero vi abbia incuriosito. So che non e’ lunghissimo ma essendo solo un’introduzione non volevo rivelare troppo. Fatemi sapere che ne pensate, sapete che necessito di saperlo!
See ya soon <3
Glo.