-E...eh...

No, non ci posso credere. Ha cominciato un pò tardi o sbaglio? Dico, per la normalità. Guardo fuori il Sole freddo di Londra, riflettendo sul freddo polare che fa qui.

-...eh...

E poi lui è inglese, insomma, dovrebbe essere abituato a queste temperature! Ormai non dovrebbe più amm-

-...Eeeetciù!- strilla, piegandosi tutto in avanti proprio mentre si stava dirigendo verso di me.

Aaargh. No, essere piagato, lontano da me!

-Ah-ha-ha-ha, Jude, rivolgi quell'arma di distruzione di massa altrove!- esclamo drammaticamente, puntando il dito accusatorio contro il suo viso.

Tira su col naso, guardandomi affranto. Sa che lo sto accusando pesantemente di aver girato quasi nudo per casa, solo coi boxer, tanto per dire, solo per dimostrarmi che non sente il freddo, lui. Che può affrontare tutte le intemperie della vita con un ghigno eroico e spavaldo. Eh, sì.

-Rooob, non trattarmi così, non sono un lebbroso- pigola, dopo aver starnutito di nuovo.

Riduco gli occhi a due fessure.

-Non cambia molto- sibilo, continuando a puntargli contro il dito anche quando si sposta.

Sbatte le ciglia un pò di volte, nell'imitazione perfetta di Bambi. O di Biancaneve. 

Annuisce, sconfitto, e si dirige verso la camera da letto. 

Bene, ho un malato terminale che vaga per casa col senso dell'orientamento completamente sconnesso e con l'andatura di un bradipo agonizzante. Lamentandosi come il fantasma di Jack lo Squartatore. 

-Jude, vai a letto!- esclamo, all'ennesimo funereo grido d'aiuto.

-Rooob, ho bisogno d'amore!- esclama, due stanze più in là, mentre sento la teiera borbottare.

Sghignazzo, divertito.

-Ti darò amore quando non sarai più una fabbrica di bacilli mortali...

-Stronzo- lo sento mormorare debolmente quando passa dietro di me per andarsene in camera. E' da ore che l'unico suono, oltre al monotono bisbigliare della televisione, è quello del suo naso ostruito. Non mi metto nemmeno ad immaginare cosa sta succedendo nel suo organismo, uuugh.

Dopo un paio d'ore che non sento più suoni provenire dal lazzaretto, decido di andare a darci un'occhiata. 

Lo trovo sdraiato a letto, sotto quattro piumoni, che trema come un pulcino e che mi lancia un'occhiata vitrea e sofferente, per salutarmi poi con una sonora tirata di naso. E poi parla, con gli occhi socchiusi, in tono debole e rasposo.

-Rob... Avvicinati...

Alzo un sopracciglio e lo fisso, scettico.

-Non mi ami abbastanza da evitarmi la tua malattia?

L'occhiata che mi rivolge è di puro rimprovero, come se avessi rifiutato di fare un favore alla mamma.

-Per favore, devo parlarti.

Roteo gli occhi sospirando e finalmente mi decido ad appropinquarmi cautamente, come facevano i primi ominidi con il fuoco.

Mi osserva, aprendo e chiudendo gli occhi lentamente, continuando con quel fastidioso rumore del naso. Quando arrivo vicino lo osservo e non posso fare a meno di notare quanto sia carino da ammalato. E' tutto arruffato come un paperetto, le labbra rosse rosse, le guance accaldate e gli occhi lucidi. Aw, sembra proprio un cucciolo ammalato. Il mio cucciolo ammalato!

-Dimmi- sussurro, sedendomi sul letto.

Lentamente mi prende la mano, stringendola piano e deglutendo.

-Robert, amore... Sto morendo- ansima, in tono estremamente drammatico.

Rimango il silenzio qualche secondo, alzando tutte e due le sopracciglia e scoppiando a ridere, alzandomi e scuotendo la testa.

-Idiota! Sono serio!- esclama, alzando la voce e rivelando che era tutta una farsa, come se non avessi già capito.

Lo sento inveire mentre mi allontano, agitando una mano.

-Davvero! Sto mor... Oh, vaffanculo! Vedrai! Torna qui!- sbraita, mettendosi seduto. -Rob, stronzo, torna quiii~

Poi sento silenzio di botto e aspetto una decina di minuti, prima di tornare indietro a vederlo.

Oh, ma-

Se ne sta lì, imbronciato, seduto sul letto e abbracciando un cuscino, tutto sconsolato.

Poverino, chissà come gli fa male la testa. 

Ridacchio e mi avvicino piano; lui mi guarda con la coda dell'occhio mentre mi siedo di nuovo e lo abbraccio forte, accarezzandogli la schiena.

-Te ne farò pentire...- sussurra, ma so che sta sorridendo.

-Ah sì?- lo prendo in giro, tenendolo stretto.

Rimane in silenzio, masticando finto risentimento.

-Ti amo, piccolo portatore di scabbia.

Grugnisce.

-Ti amo anch'io.

Sorrido e lo lascio andare, spingendolo delicatamente sul materasso e rimboccandogli le coperte, decidendo che gli farò un tea.

-Riposa e caccia a calci in culo il tuo male- gli raccomando, in tono da predicatore, tracciando un segno di croce sopra di lui.

-Nnnnnf- risponde, girandosi dall'altra parte, ed io sorrido.

[No, non c'è alcun motivo per scrivere ste cazzate a cinque giorni dal mio primo esame universitario, ma mi è venuto lo sghiribizzo XD innanzitutto, piccolo ritorno al comico (almeno, spero sia divertente!), perché oggi sono di buonumore xD e anche al fluff :D attualmente SONO in fase tosse/mal di testa/ANNNGGGHHCCCCCKKK, perciò capisco il piccolo Judesie D: ah, ma avete sentito? Lui e Sienna si sono mollati DI NUOVO XD effettivamente avrei dovuto scrivere una cosa sull'argomento, oggi, ma mi andava di scrivere questo xD spero che almeno un sorrisetto ironico ve l'abbia fatto spuntare e...d'aaaah, mi mancava scrivere questo genere di cose <3 vi amo! :D alla prossima ;D e buoni esami a chi li dovrà sostenere! D:]