Alla fine ha vinto l’amore: hai vinto TU

Scagliai con disperazione un sasso nel fiume che scorreva impetuoso davanti ai miei occhi,perdendomi poi ad osservarlo sprofondare sempre più tra l’oscurità, travolto impotente dall’acqua fredda ed imperturbabile.
Mi sentivo estremamente vicino a quell’ oggetto inanimato. Io come quel sasso ero succube di avvenimenti più forti di me. Annegavo nel turbinio di emozioni, impotente mentre queste mi schiacciavano, silenziose e letali,tanto da lasciarsi dietro solo l’ombra dell’ uomo che ero.
D’altronde, ormai lo so:il destino ama burlarsi di me. C’era solo una persona che poteva lenire almeno una parte di questo dolore:lei. Mi ostino ad allontanarla con scuse banali anche se l’amo. Scuse che però non l’hanno di certo convinta a mollare.
La verità è che sono un codardo.
Ho paura di farle del male, perché ,nonostante cerchi di reprimere al meglio la mia natura,il lupo che è in me è vivo e vegeto. Lo sento ruggire ogni momento della mia dannata vita. Basterebbe solo un attimo di debolezza, di distrazione e la bestia potrebbe avere il soppravvento su di me.
Un piccolo errore con lei di fianco,tremo solo al pensiero. Non riuscirei mai a sopportare di averle fatto del male.
La mia paura più grande però è lasciarmi andare completamente all’amore che provo per lei.
Se ami qualcuno hai qualcosa da perdere e io non sono pronto a vedermi strappare qualcun altro da questo destino così sadico. Sicuramente non lei. L’amore ti rende dipendente dall’altra persona, gioie e dolori di entrambi si fondono, si diventa un tutt’uno e questo è un legame così potente da costringerla a condividere la mia maledizione. Io che l’ amo come non avrei mai potuto amarla non lo posso permettere.
Le immagini del nostro ultimo incontro mi colpiscono dolorosamente il petto come una pugnalata,lì dove si dice ci sia il cuore.
Rivedo il suo sorriso dolce e sicuro, i suoi capelli stranamente color topo, segno visibile del dolore che le ho causato. Il marrone scuro delle sue iridi, annebbiate dalle lacrime che scivolano con noncuranza sulla sua pelle liscia; mi godo il ricordo del contatto della mia mano con la sua guancia.
E sento l’eco di quella conversazione rimbombarmi nuovamente in testa.

- Io ti amo Remus. Non me ne importa niente di quello che dici tu-
-Non sei nessuno per dirmi chi mi è permesso amare o no-
-Non sono una bambina ,so a cosa vado incontro, non ho paura Rem-

Le aveva pronunciate con così tanta sicurezza e un’ ombra di disperazione che non ero riuscito a resisterle. Senza rendermene conto mi aveva baciato, attaccandosi a me come se da quel contatto ne dipendesse la sua esistenza.
Il ricordo delle sue labbra morbide,del suo profumo, di averla stretta a me beandomi di lei finiranno per farmi impazzire.
Sento che ogni attimo lei è più presente in me, necessaria e vitale. L’amore che provo mi sovrasta,rendendo le mie convinzioni così fragili, deboli,insensate.
E una domanda affiora prepotente in tutta questa confusione : Per quanto ancora riuscirò a dirle di no?

E così mi approprio della consapevolezza che ormai il mio cuore sta vincendo sulla ragione,sulle paure. Lei ha vinto su di me.