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Autore: crazyhorse    10/02/2011    3 recensioni
Sulla Highway 89 a quell’ora del mattino l’unico rumore che si poteva udire era il rombo del motore della Chevrolet Impala nera del ’67 di Dean e Sam Whinchester.
Proseguivano indisturbati sulla highway deserta costeggiata da entrambe i lati da una fitta boscaglia, tuttavia nessuno dei due era tranquillo.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Seconda stagione, Terza stagione
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I CAN'T SEE MYSELF LEAVING YOU I CAN'T SEE MYSELF LEAVING YOU (1)

Nel frattempo Sam aveva capito cosa volesse fare Allison: voleva che il gytrash le si scatenasse contro, per dare modo a lui e a Dean di ferirlo nel momento in cui era più vulnerabile.
-No, sa perfettamente quello che fa!- disse a Dean che stava protestando per attaccare subito lo spirito. Mentre parlava, freddo e risoluto, puntò il fucile davanti a sè, verso l'enorme cavallo nero.
Vedendo il fratello così sicuro di quello che stava facendo, anche Dean imbracciò il fucile e mirò allo spirito.
Si svolse tutto in un istante: una frazione di secondo prima che il gytrash piombasse sopra Allison i due fratelli fecero fuoco ed un proiettile di sale ed uno d'argento lo colpirono in pieno petto, polverizzandolo. La densa nube nera, scaturita da quell’impatto, avvolse vorticosamente Allison per un istante, prima di schizzare verso il pacifico cielo scuro della notte. Infine le convulse spire di ciò che rimaneva dello spirito piegarono verso l'urna, che Dean stava già tenendo sotto tiro, seguite dal grido rabbioso di Allison:
-Tornatene all’infermo brutto figlio di puttana!!!-
Uno sparo assordante mandò in frantumi l'urna ed il terreno intorno ad essa si ricoprì di fiamme e braci. Dopo pochi secondi tutto finì ed a terra rimasero solo dei cocci anneriti.
I tre ragazzi rimasero immobili a fissare l'erba bruciacchiata davanti a loro. Dean riportò alla realtà gli altri due con una domanda:
-Allison...ehm scusa ma come hai fatto a fare quello che hai appena fatto?-
-Non ne ho la più pallida idea. Mi è venuto automaticamente...oddio sono un mostro!!- rispose lei che non sapeva se si sentiva più sconcertata o spaventata da quell'idea.
-Dean! Non capisci? Questi sono i suoi poteri!!- Sam si era rivolto al fratello come se Allison non fosse neanche presente, tuttavia ci pensò lei a ricordagli che non erano da soli:
-Ehm...scusa...scusa Sam! Hai davvero detto...P-O-T-E-R-I?- gli chiese scandento lettera per lettera la parola "poteri".
-Ma certo! Adesso è tutto chiaro! Dean come fai a non capire? Per il gytrash lei era un pericolo. Con i suoi poteri avrebbe potuto sconfiggerlo e lui lo sapeva, per questo la voleva morta!-
-Beh, in effetti ha una sua logica...- concordò Dean pensando alle parole del fratello.
-Io?- disse Allison incredula.
-Sì!- rispose Sam guardando appena la ragazza. Poi si volse di nuovo verso Dean: -Dean non hai visto cos’è riuscita a fare prima? Ha saputo capire le debolezze del gytrash,  l’hai immobilizzato, era fermo perché lei voleva che restasse fermo. E si è mosso solo quando lei glielo ha permesso. E' riuscita a controllare i suoi movimenti!-
-Aspetta, aspetta! Vuoi dire che l'ha potuto fare perchè era un'animale? Lei potrebbe controllare gli animali?- chiese Dean che sembrava elettrizzato -Sam secondo me lo potrebbe fare con tutti gli animali, voglio dire anche con quelli...ehm in carne e ossa? Cosa ne dici?-
-Potrebbe essere, certo!-
-Fantastico!!- Dean ora era letteralmente esaltato, poi continuò sempre rivolto a suo fratello: -senti, ma non pensi che potrebbe...-
Ancora una volta, però, i due ragazzi erano partiti per la tangente con i loro discorsi ignorando la diretta interessa, che si trovò costretta a richiamare nuovamente la loro attenzione:
-Ehi, fermi, fermi un secondo! Ci sono anch'io! Sentite, ma come fate ad essere così sicuri?-
A quel punto Sam e Dean avrebbero dovuto spiegarle che a causa dei suoi poteri  sangue di demone le scorreva nelle vene, che sua madre era morta proprio per evitare questo e che lei e gli altri ragazzi come lei, Sam compreso, facevano parte di un piano che le forze demoniache avevano organizzato per fare di loro veicoli invincibili del male. I due fratelli esitarono, scambiandosi uno sguardo dubbioso perchè nessuno dei due sapeva come dirglielo.
Dal canto suo, Allison, che di fronte a situazioni di stress reagiva o paralizzandosi o diventando un po' logorroica, li incoraggiò:
-Avanti! Non potete starvene lì impalati senza dire niente! Per la miseria, mi avete detto che praticamente sono una strega e poi non rispondete alle mie domande? Come potete pretendere che non vi faccia delle domande? E ringraziate che ve ne faccio solo una alla volta, perché ne ho almeno un milione che mi frullano per la testa! Come fate ad essere sicuri di quello che dite? Com’è possibile che esistano cose di questo tipo? Da dove vengono questi poteri? Come faccio a controllarli? Cosa mi succederà d’ora in poi? E’ una cosa buona o cattiva? E poi voglio sperare di non essere l'unica sulla faccia della terra a...fare queste cose! Ehi, magari la morte di mia madre c'entra in tutto questo?!! Cosa…-
-Ok, ok hai vinto!- la interruppe Sam: -Siamo sicuri di quello che ti abbiamo detto per...diversi motivi...- ma era comunque in difficoltà mentre cercava le parole giuste:
-Sam ti prego, non puoi non spiegarmi!- lo incalzò nuovamente Allison.
A quel punto Dean decise di tagliare corto e, senza mezze misure, si lanciò:
-Va bene, te lo spiego io perchè siamo sicuri che tu abbia dei poteri particolari. Prima di tutto perché ce li ha anche lui.- ed indicò il fratello.
-Oh mio Dio! E cioè…- disse lei fissando Sam sbigottita.
-Io…ho...-
Intervenne ancora Dean:
-Lui ha cominciato con delle visioni su come la gente muore, ha continuato con la telecinesi, ed infine riesce a salvare le persone possedute da demoni...facendoglieli vomitare...non è un bello spettacolo in effetti!-
-Dean dannazione! Già che ci sei puoi anche dirle del sangue di demone!- protestò Sam.
-Già è vero! In pratica a causa dei tuoi poteri quel figlio di puttana di Azazel, quando avevi 6 mesi, ti ha fatto bere una goccia del suo sangue, per nutrirli penso o qualcosa del genere....in effetti tua madre è morta proprio per proteggerti da lui e da quello che ti voleva fare. Di conseguenza tu...voi due avete sangue di demone che scorre nelle vostre vene e questo vi rende abbastanza importanti per quei bastardi! Direi che il quadro della situazione ora è completo!- concluse lui con un'espressione soddisfatta dipinta sul viso.
-Merda! Che casino!- fece Allison sopraffatta da quell'uragano di informazioni che le stavano piovendo addosso incessantemente.
-E lo dici a me?- concordò Sam.
-Sentite, cosa significa tutto questo?-
Di nuovo Dean precedette suo fratello nel rispondere all'ennesima domanda della ragazza:
-Oh, non ti devi preoccupare! E' una vita che giro l'America con lui, non è un mostro! E non lo sei neanche tu! Si tratta solo di gestire questi poteri...magari evitando di fare delle stronzate...come per esempio allearsi con qualche demone!-  di sottecchi Dean lanciò uno sguardo in tralice a Sam che gli rispose allo stesso modo.
Siccome Allison aveva un'espressione sconvolta stampata in faccia da un buon quarto d'ora, Sam decise di usare quella dolcezza che suo fratello aveva messo da parte fino a quel momento. Le si avvicinò, le diede un bacio delicato e, spostandole una ciocca di capelli dalla fronte, disse:
-Ascolta Ally, stai tranquilla, il demone che ha ucciso tua madre e la nostra non è più un problema. Ma le forze del male sono tante e potenti, non so come le tue…le nostre abilità potrebbero essere loro utili, quindi d'ora in avanti dovrai stare molto attenta.-
-Ok. Non ho ancora capito bene quello che è successo questa notte, ma le mie sinapsi stanno per impazzire! Possiamo tornare al ranch e riparlarne domani? Ho bisogno di pensare.-
-Certo.- le rispose Sam sorridendo.
Allison si avvicinò a One Breath che aveva assistito a tutta la scena brucando tranquillamente l'erba senza fare una piega:
-Ok, cavalla da caccia che non sei altro, bel lavoro. Ora torniamo a casa!- e le schioccò un bacio affettuoso sul morbido e vellutato naso.
-Andiamo!- disse Sam passando un braccio sopra le spalle di Allison e avviandosi, insieme a Dean, sul sentiero verso il ranch.
Una volta che Allison finì di sistemare la cavalla, fecero ritorno ad Afton.
Per tutto il tragitto Dean rimase stranamente silenzioso, poi, mentre parcheggiava l'Impala di fronte alla stanza n. 47 del Dreamland Motel, disse a Sam:
-Beh fratello, finalmente abbiamo trovato una ragazza strana come te!-

Chiusi nella loro camera, i due fratelli Winchester cominciarono a preparare i bagagli e Sam si lamentò della delicatezza da elefante che suo fratello aveva usato nei confronti di Allison poco prima nella foresta.
-E allora!? Per lei è meglio fare i conti subito con quella che sarà la sua vita d'ora in avanti! Che senso aveva dirle una mezza verità?! Deve sapere a che cosa andrà incontro!-
Sam ascoltò in silenzio le parole del fratello e riflettè qualche istante prima di rispondere:
-Già, forse hai ragione! Spero solo che non si senta fuori dal mondo ora!-
-No! Se la caverà benissimo! E' una sveglia!- lo rassicurò Dean.
Poi un pensiero fece capolino nella mente di Sam:
-Dean, ti è mai capitato di sognare...la mamma?- chiese incerto.
-La mamma...no, perchè?-
-L'ho sognata la scorsa notte.-
Improvvisamente il cervello di Dean si trasformò in un'enorme antenna: non credeva alle coincidenze e poi l'esperienza gli aveva insegnato che se Sam faceva un sogno di quel genere c'era sotto qualcosa e quel qualcosa non andava sottovalutato, soprattutto in considerazione del fatto che lui non riusciva a togliersi dalla testa che Allison non poteva essere solo una semplice ragazza di montagna con dei poteri. Sicuro del fatto che se suo fratello aveva sognato la mamma proprio ieri notte, non poteva trattarsi di un caso, gli chiese ancora, cercando, tuttavia, di mostrare più disinteresse possibile:
-Ti ha detto qualcosa per caso?-
-Mah, non saprei, ha farfugliato qualcosa riguardo alle coincidenze ed al fatto che non devo decidere niente...in effetti non ho capito granchè delle sue parole.- confessò Sam dubbioso sedendosi sul letto.
Dean si voltò a studiare suo fratello, che seduto sul letto rifletteva sul suo sogno, e rivide loro padre. Loro padre che per stanare Azazel senza mettere in pericolo i suoi figli, era praticamente scappato cancellando le sue tracce per mesi e mesi senza che neanche loro riuscissero a rintracciarlo. Entrambi cocciuti ed ostinati come muli, andavano dritti per la loro strada, facevano quello che andava fatto sacrificandosi per il bene della famiglia, o per vendetta, ed ignorando i sentimenti di chi doveva, poi, subirne le conseguenze...nel bene o nel male. Forse era proprio per quello che lui e Sam discutevano sempre quando c'era una decisione importante da prendere: mentre lui nei confronti di loro padre si era sempre comportato come il bravo soldatino che eseguiva gli ordini senza sindacare su nulla, Sam, praticamente la copia più giovane di papà, discuteva, obiettava, chiedeva e si opponeva strenuamente ed ora faceva lo stesso con lui, e nonostante lui, Dean, lottasse con tutte le sue forze per non piegarsi, l'istinto protettivo verso suo fratello, alla fine, aveva sempre la meglio.  Lo stomaco gli  si contrasse in un crampo mentre pensava di aver praticamente vissuto tre quarti della propria vita cercando di proteggere Sam, fino a compiere l'estremo scarificio. Da quando loro padre gli aveva messo il fratellino di soli 6 mesi fra le braccia ordinandogli di portarlo fuori di corsa dalla loro casa che veniva velocemente dilaniata dalle fiamme quel maledetto 2 novembre 1983, lui si era sentito sempre responsabile per Sam e, per istinto, tutto quello che faceva lo faceva con un unico scopo: proteggere Sam sempre e comunque e a qualunque costo...vita inclusa.
Ed ora sarebbe stato Sam a sacrificarsi per proteggere da tutto e tutti qualcun altro a cui egli, Dean sospettava, teneva più della sua stessa vita.
Respirò profondamente e si fece serio prima di dire quello che sapeva avrebbe scatenato la rabbia di Sam; tuttavia non poteva tacere, come del resto non aveva mai taciuto nessuno dei suoi pensieri...quando questi pensieri non riguardavano i suoi sentimenti:
-Sam ascolta devo dirti una cosa...oh, al diavolo...- disse infine ricacciando indietro ogni tentennamento e sguinzagliando tutti i suoi progetti: -senti ho pensato una cosa riguardo Allison ...ho intenzione di chiederle di unirsi a noi, non solo per i suoi poteri, ma anche per le sue competenze scientifiche! Sam, lei potrebbe semplificarci la vita e non poco!-
Sam lo ascoltò a bocca aperta, e quando suo fratello finì di parlare rimase di sasso. Dopo qualche secondo, che utilizzò per vagliare tutte le possibili conseguenze se la ragazza avesse accettato, disse:
-Scordatelo è troppo pericoloso! E soprattutto per una con i suoi poteri è ancora più pericoloso! Non voglio che rischi la vita! Voglio che la sua sia lunga e felice! Dean non se ne parla neanche!- il tono di voce era di quelli che non avrebbero ammesso repliche, per cui Dean non rispose, ma era sempre più convinto di quello che pensava riguardo alla ragazza, e questa volta sarebbe stato lui ad andare dritto per la sua strada.
Finirono di preparare i bagagli e poi si misero a letto, ma nessuno dei due dormì serenamente.
La mattina dopo si svegliarono di buon ora. Avevano appuntamento con Allison alla locanda di Robert per le 8, ma alle 7,30 loro erano già là ed avevano anche ordinato la colazione: Sam una semplice tazza di caffè, mentre Dean ogni ben di Dio il cui nome era stampato sul menù...tanto avrebbe pagato un certo signor Clint Kubrik.
Quando arrivò, Allison si sedette al tavolo insieme a loro e li salutò:
-Buon giorno Dean e buon appettito!-
-Grassie!- rispose lui abbozzando un sorriso senza smettere di masticare.
-Ciao...Sam...- si schiarì la voce, poi: -...come state?-
-Ciao! Bene!- rispose velocemente Sam per entrambi, poi continuò -Quindi dopo andrai dallo sceriffo per denunciare il ritrovamento di tutti quei corpi? Cosa hai in mente di dirgli?-
-Beh, che durante una passeggiata a cavallo ho avuto la malaugurata idea di entrare nella caverna, eccetera, eccetera...-
Sam annuì in silenzio. Intorno a quel tavolo si era creata una tensione palpabile, avendo avuto un coltello in mano si sarebbe riusciti a tagliare l’aria.
-Ok, ora sono ufficialmente imbarazzato!- disse Dean, una volta che ebbe finito di trangugiare i panini, fissando gli altri due che non osavano neanche guardarsi in faccia.
-Scusate, devo andare in bagno.-
Sam si alzò e si diresse verso il bagno. Non fece in tempo a chiudersi la porta alle spalle che Dean si rivolse ad Allison:
-Dobbiamo parlare prima che Sam ritorni! Lui non vuole, ma io in tutta coscienza non posso non dirti nulla!- non le lasciò il tempo di rispondere e continuò: -Ascolta, dopo quello che è successo ieri sera devo chiederti una cosa. Tu e i tuoi poteri… le tue abilità chiamale come ti pare ci sarebbero molto utili in quello che facciamo io e mio fratello. Inoltre le tue competenze mediche potrebbero risparmiarci un sacco di fastidi con i medici legali. Devo chiederti di unirti a noi nelle nostre caccie!-
Allison rimase a bocca aperta anche perché Dean aveva parlato così in fretta da portarla a chiedersi se lui avesse realmente detto quello che lei aveva capito:
-Dean io …io….- era sbalordita, stava fissando Dean in faccia senza che nessun suono articolato e con un qualunque significato riuscisse ad uscire dalla sua bocca. Lui si accorse della confusione che regnava sovrana nella mente di lei per cui proseguì:
-Senti, non voglio che tu mi risponda ora. E’ giusto che ti prenda il tempo necessario per pensarci, anche perché significherebbe abbandonare la tua vita così come l’hai vissuta fin’ora per iniziarne un’altra che...beh non sempre segue diciamo regole ortodosse, per non parlare dei pericoli! Però considera che la mia è una richiesta seria, Allison. Non ti preoccupare di Sam. Con lui me la vedo io!- nel dire quelle parole le allungò un bigliettino con su scritto il suo nome e numero di cellulare.
Allison era talmente sconvolta che, quando Sam ritornò dal  bagno, aveva ancora la bocca aperta:
-Cosa succede?-
La ragazza finalmete si riscosse:
-Niente niente!- si affrettò a rispondere, nascondendo il biglietto che le aveva allungato Dean pochi secondi prima.
-Bene ragazzi io vado a scaldare la macchina. Sam, ti aspetto fuori!- così dicendo Dean si alzò, strizzò l’occhio ad Allison e si avviò verso l'uscita, ma:
-Dean!!!- Allison lo aveva fermato sulla soglia gridando il suo nome ed alzandosi così velocemente che per poco la sedia non si rovesciò a terra. Tuttavia per qualche istante la ragazza non disse nulla, solamente lo fissava negli occhi. Poi, infine:
-Grazie....per quello che avete fatto....tutti e due....solo....grazie.-
-Non dirlo neanche!- rispose risoluto Dean sorridendo con quella sua tipica espressione spavalda, prima di uscire dal locale.
In quel momento fra Sam e Allison calò un’aria talmente immobile che persino i loro pensieri facevano rumore, tuttavia lei riuscì a dire:
-Senti è inutile che la tiriamo per le lunghe, tu uscirai da quella porta e io non ti rivedrò mai più.-
Lui la strinse nel suo abbraccio caldo e rassicurante, le diede il bacio più dolce che poteva, poi disse:
-Senti, non pongo limiti alle possibilità che la vita ci dà, Ally. Però, per ora devi stare tranquilla e allerta. Quello di cui abbiamo parlato ieri non è uno scherzo. E tu potresti essere in pericolo. Per qualunque cosa, se noti un particolare, per quanto minuscolo ti possa sembrare,  chiama capito?-
Lei annuì semplicemente, poi alzò il viso e lo guardò negli occhi. Sorrise.
-Cosa c'è?- chiese lui.
-Non avevo notato fino ad ora di che strano colore fossero i tuoi occhi...- sempre sorridendo, per cercare di ricacciare indietro due enormi lacrime che minacciavano di inondarle gli occhi, continuò: -...sembrano bluverde con delle pagliuzze...lascia perdere...- stava prendendo tempo e lei odiava prendere tempo, per cui si lasciò andare all'urgente bisogno di dirgli quanto le importasse di lui, e lo fece a modo suo: -Senti Sam...fammi un favore...ehm quando sei là fuori. Stai attento! Non ti chiedo di tirarti indietro, solo…sii prudente!-
-Ok!- rispose lui e la baciò di nuovo, poi mentre la stringeva sussurrò: -Mi macherai Ally, ma sei più al sicuro qui.-
Dopo di che si girò ed uscì dal locale senza voltarsi indietro, perché, se l’avesse fatto, non era sicuro che sarebbe riuscito arrivare alla macchina.
Risoluto montò sull’Impala e Dean partì alzando un gran nuvolone di polvere nel parcheggio della locanda.
Per la mezz’ora seguente Sam rimase immobile senza parlare, semplicemente guardava fuori dal finestrino quelle foreste e quelle montagne, rivolgendo loro la preghiera silenziosa di proteggere Allison da tutto quello che di male può esserci sulla terra.
Dopo circa un’ora di viaggio Dean ruppe quel denso silenzio dicendo:
-Gliel’ho chiesto Sam. Le ho chiesto di venire con noi!-
-Dean come…non capisci che deve passare inosservata, che le forze del male non devono neanche sapere della sua esistenza?!- era furioso.
Ma Dean era più furioso di lui, certe volte avrebbe voluto sbattere la testa di suo fratello contro un muro per ficcarci dentro un po' di buon senso con la forza:
-Sam, prima o poi lo scopriranno in ogni caso, ed allora noi potremo proteggerla! Le potremo insegnare come proteggersi! Sei tu che non capisci! Credi che dopo ieri sera passerà molto tempo prima che qualche figlio di puttana di un demone trovi il sistema di sfruttare i suoi poteri? Ed allora non credi che sia meglio per lei avere noi lì vicino?! E poi credi che il sogno della mamma sia una coincidenza? Credi che la mia macchina si sia fermata proprio davanti a quella locanda proprio in quel momento per caso, due giorni fa? Sam quest'incontro non è stato casuale! Proprio per niente! E poi, fratello, questa è la sua di vita e deve essere lei a decidere! Non tu!! Forse era proprio questo che la mamma voleva dirti!- 
-Dean non m'importa! Ally deve vivere!! Non deve morire come la mamma o Jessica! Deve vivere! E il modo migliore è che stia lontano da me!- urlò di rimando Sam; dopo di che si voltò nuovamente a guardare fuori dal finestrino, in silenzio.

(1) Aretha Franklin "I Can't See Myself Leaving You" Shannon 1968

Due note:
1- LO SO, con il finale ho praticamente mandato a ramengo il mio buon proposito di scrivere una storia che rispecchiasse un normale episodio di Supernatural. LO SO Dean non avrebbe mai chiesto a qualcuno di seguire lui e Sam. Mi scuso con tutti quelli a cui la fine della mia storia non è piaciuta, ma non ho saputo resistere alla tentazione.
2- Personalmente sono particolarmente soddisfatta di come sia venuto questo capitolo: complimenti a me! Però mi piace dare a Cesare quel che è di Cesare, per cui devo dire che tabina ed il suo commento del 01/02/11, che ho preso come una critica costruttiva, mi hanno spronato ad andare più a fondo nel rapporto fra Sam e Dean. Quindi ho deciso di riscrivere buona parte del capitolo, che è venuto molto meglio di com'era prima! Spero che piacca a voi come piace a me! Fatemi sapere!!
  
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