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Autore: AnaNeko94    10/02/2011    16 recensioni
Il sangue, la cosa più prelibata per i vampiri, un umana dal sangue speciale, un'umana a conoscenza di troppo cose.
"Tisha Komori, da quella notte fu lei il mio principale pensiero"
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaname Kuran, Nuovo Personaggio, Senri Shiki, Zero Kiryu
Note: Lime, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Profumo di sangue

L’alba del principio.

-    Si può sapere dove hai intenzione di andare Shiki? – mi rimproverò con tono freddo Rima seguendomi come un’ombra.
-    Smettila di farmi da balia – risposi annoiato, uscendo nel cortile del collegio.
Ero stato attirato da qualcosa, anzi da una fragranza a dir poco allettante, dolce, acre, forte, tenue, non avrei saputo definirla, sapevo solo che dovevo continuare a camminare ignorando le lamentele di Touya.
-    Senti anche tu quest’odore? – mi domandò illuminando gli occhi di rosso.
-    Sangue – sussurrai assaporando quel profumo succulento mente il colore scarlatto prevaleva anche su di me.
-    Kaname andrà su tutte le furie – tentò afferrandomi la mano – torniamo indietro – e rincalzando quelle parole mi ficcò in bocca un paio di pastiglie ematiche.
Mi morsi un labbro gustando il sapore del mio sangue e mi voltai verso di lei.
-    Sì, rientriamo –
-    Non sai resistere VAMPIRO? -  mi provocò una voce alle mie spalle.
-    Vattene UMANA! – ribatté Rima coprendosi le narici e nascondendo i canini con la mano.
Mi voltai verso la nuova arrivata, con gli occhi totalmente scarlatti e la gola che ardeva per la sete.
-    Deve avere un ottimo sapore il mio sangue se voi vampiri ne siete tanto attratti – insistette con un sorriso strafottente.
Mi liberai dalla stretta di Touya e mi morsi l’indice facendo fuoriuscire il liquido rossastro, allora lo diressi verso di lei con la forma di una frusta. La strinsi tra le mie spire e la attirai a me sguainando i canini affilati. Solo a quel punto sembrò avere paura.
-    F-fermati – balbettò infatti tremante.
-    Senri – tuonò una voce autoritaria alle mie spalle.
-    Nobile Kuran – bofonchiai spaventato, risucchiando la mia arma e piegando il capo in segno di rispetto.
-    Sai quali sono le regole – mi rimproverò il capo dormitorio con voce tanto pacata quanto accusatoria.
-    Perdonatemi – sibilai mantenendo il volto basso.
-    Beh, cosa c’è, Kaname Kuran è una specie di capoclan?? –ironizzò sfacciatamente la ragazza, provocando i ringhi miei e di Rima.
-    Non dovresti essere qui fai parte della Dayclass non della Night – asserì con tono basso ed educato lui.
-    Pensate di tener nascosta la vostra natura così? – ci accusò senza un minimo di riverenza.
-    Dovrò informare il direttore Cross di questo –
-    Quel bastardo è d’accordo con voi scommetto –
-    Non dovresti aggirarti qui – affermò Kuran annusando l’aria – il tuo sangue ha un aroma troppo allettante per la popolazione della notte, dovresti fare attenzione –
-    Non dirmi cosa devo fare! –
A quella risposta invadente mi alterai e la afferrai per il collo.
-    Tu non ti rendi conto di chi hai davanti! – sbottai stringendo la presa.
-    Forse lo saprei, se voi non vi spacciaste per semplici umani! – obbiettò con decisione.
-    Se lo facciamo è solo per proteggere voi essere inferiori! –
-    Calmati Shiki – tentò Rima, facendomi lasciare la presa.
-    Mi dispiace Tisha Komori, ma dobbiamo cancellarti la memoria – incalzò pacato Kuran avvicinandosi a lei.
-    Potresti cancellarmi la memoria di questi istanti, ma non la consapevolezza della vostra esistenza! – sputò sprezzante, un secondo prima che Kaname la facesse cadere nell’oblio.
-    Senri, portali all’interno del dormitorio – mi ordinò neutro – e cerca di resistere alla sete – precisò allontanandosi verso l’alloggio del direttore e lasciandomi la ragazza tra le braccia.
-    Sta attento a quello che fai Shiki – mi rimbeccò Rima andandosene anch’ella.
Osservai quella femmina adesso serena in mano a Morfeo, non assomigliava affatto alla vipera inacidita di qualche istante prima.
-    Stupida umana – bofonchiai scuotendo la testa ed entrando all’interno del dormitorio luna.
Ignorai gli sguardi affamati degli altri vampiri e la portai in una camera libera. Non comprendevo il motivo per il quale mi avesse ordinato di condurla qui, ma non avevo potuto fare altrimenti che obbedire. Era Kuran il sangue puro, era lui che dettava legge, era il principe dei vampiri. Sdraiai la ragazza sull’enorme letto a baldacchino ed andai a sedermi su una poltroncina della penombra. Sospirando, incrociai le braccia dietro al collo e serrai le palpebre. L’odore di quell’umana aleggiava nella piccola stanza e impertinente penetrava nelle mie narici, aizzando la mia sete.
Sangue.
Continuavo a pensare al suo sangue, ai miei canini affilati piantati nella carne morbida del suo collo e all’appagamento che sarebbe scaturito da quell’atto animale.
Mi morsi ancora il labbro gustando le gocce scarlatte che zampillavano da esso.
Chi era quella ragazza?
Solitamente nessuno scatenava una sete tanto impellente, o almeno nessun umano.
Deglutii, resistere era straziante.
Sentivo il ticchettare dell’enorme orologio a pendolo in un angolo della camera, ch e scandiva i secondi irrimediabilmente lenti e pesanti.
Tic.Tac.Tic.Tac.Tic.Tac.
Un’onomatopea di suoni ridondanti e ripetitivi in modo irritante.
-    Che sta succedendo? – chiese Ichijo interrompendo il silenzio ansioso che mi circondava – che cosa ci fa qui un umano? – incise curioso e stupito – perché mai l’hai portata qui? – insistette ancora.
-    Sono ordini di Kuran – risposi brevemente senza tanta enfasi.
-    Tutti gli allievi della Nightclass sono in fermento, questo profumo è irresistibile –
-    Infatti non capisco il motivo per il quale mi è stato chiesto di condurla qui –
-    Io stesso non riesco quasi a resistere alla sete – ammise avvicinandosi alla ragazza dormiente e annusandole il collo.
-    Lo osservai sentendomi bruciare la gola per la brama di mordere mentre  lui, colto dall’istinto, le passava la lingua lungo la giugulare.
-    … Solo un morso … - bisbigliò ormai preso dall’arsura.
-    Takuma! – pronunciò perentorio Kuran entrando nella stanza assieme al direttore.
Sotto il richiamo del principe Ichijo si allontanò dall’umana a capo chino supplicando delle scuse.
-    Senri non l’hai fermato – affermò con lo stesso tono guardandomi senza spazio per una replica.
-    Cosa ci fa qui questa allieva? – si intromise il rettore rivolgendosi al capo dormitorio.
-    È un rischio per lei stare qui – rispose tenendosi a distanza da lei.
-    Gli umani devono mantenere le distanza dai vampiri, va solo portata al suo dormitorio – semplificò con capendo la gravità della situazione l’altro.
-    Lei non sente l’aroma del suo sangue – insinuai uscendo dalla penombra.
-    Cos’ha di strano? – domandò stupito.
-    È di sicuro il più dolce e intenso che abbia mai annusato, irresistibile per noi vampiri –specificai monocromo.
-    Inoltre è a conoscenza dell’esistenza delle creature della notte – aggiunge Kaname tremendamente serio.
Cross sembrò sbigottito.
-    In ogni caso qui non è al sicuro – asserì riprendendo lucidità.
-    Ho bisogno della documentazione in merito a questa ragazza immediatamente – ordinò Kuran infilando le mani in tasca.
Il direttore annuì.
-    Penserò io a lei, voi tenete a debita distanza i vostri simili – concluse prendendola tra le braccia e portandola via.
   
 
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