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Autore: _Diane_    12/02/2011    9 recensioni
Salve! Il mio nome è Gosho Aoyama. Sono il disegnatore del famoso manga "Detective Conan". Ho appena sognato come finisce.
C'è però un problema che mi impedisce di mettermi al tavolo da disegno... Un bambino occhialuto e il suo amico, l'impertinente detective di Osaka, sono qui in casa mia. E mi guardano piuttosto male.
Male.
Molto male.
~ Parte 1: Odio quando mi chiamano “vecchio”
~ Parte 2: Ci sono momenti nei quali non serve essere detective per capire che qualcosa non va
~ Parte 3: Proprio lui, in cilindro, mantello e monocolo!
~ Parte 4: Tra amori proibiti & segreti svelati
~ Parte 5: Epilogo?
Genere: Avventura, Comico, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Heiji Hattori, Nuovo personaggio, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Detective Conan Capitolo 1 Buongiorno. Buonasera o... sogni d'oro. Comunque sia,
mi chiamo Gosho Aoyama, anche se dovrebbe essere Yoshimasa Aoyama: daltronde, se non usassimo i nomi d'arte, cosa li inventeremmo a fare noi artisti?
...
Ricominciamo.
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Per (soprav)vivere, disegno.
Potrei descrivermi come una via di mezzo tra un topo da biblioteca, che si nutre di carta e inchiostro, ed un folle scienziato, che si diverte a dare vita alle sue creazioni.
...
Ok, forse è la volta buona.
Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Sono un disegnatore di manga. Da tutti sono conosciuto come padre, "geniale" (Muahaha...!
*Risata matefica* Ah-ehm, scusate) creatore di quello che da tutto il mondo è conosciuto come “Meintatei Conan” o "Detective Conan", se preferite. Bhè, potrebbe sembrarvi una gran bella cosa…. Già, lo pensavo anche io.

-Mi vuoi spiegare come conosci la mia vera identità e chi diavolo sei, vecchio? -

Almeno fino a ieri sera.
Perchè ora -sì proprio adesso- un piccolo detective occhialuto mi osserva con sguardo truce, tenendomi sotto tiro con il suo orologio ad aghi soporiferi.
E per il fatto che mi abbia appena chiamato “vecchio”. Detesto le persone che mi chiamano “vecchio”. 

Conan Edogawa & Gosho Aoyama in:

Il mistero della fine di Detective Conan

Parte 1: Odio quando mi chiamano “vecchio”

Quante volte voi, o fedelissimi lettori di Detective Conan, avrete pensato; ma come diamine andrà a finire?
La domanda che i fan mi pongono appena mi scorgono all'orizzonte, è questa da una decina anni.

Ebbene, vi rivelo ora una verità sconcertante, o miei adorati divoratori di fumetti; non so nemmeno io come andrà a finire.
Mi correggo; non lo sapevo fino a ieri pomeriggio, quando le braccia di Morfeo, dopo una mattinata passata a fare autografi ad una fiera fumettistica ed un pomeriggio di disegno intenso,
mi hanno accolto. Al risveglio era come se la lampadina che avevo in testa da anni, quella che pensavo si fosse bruciata da tempo, finalmente brillava; sapevo come sarebbe andata a finire la vicenda del liceale Shinichi Kudo costretto ad indagare negli scomodi panni di Conan Edogawa.
Mi misi alacremente al lavoro, senza mangiare né tantomeno bere; quell’idea doveva essere messa nero su bianco, oppure sicuramente sarebbe fuggita. Così intento dal mio incessante lavoro, non mi sono reso conto del citofono che suonava; si trattava di Minako, la mia vecchia amica d’infanzia, una di quelle che si preoccupano troppo nei momenti sbagliati (ovviamente non è riferito a Ran, eh! Ahah…). Dopo aver preso nuovamente coscienza di me, sono andato ad aprire a porta e me la sono trovata davanti. La sua faccia confusa mi ha fatto notare di non avere propriamente un bell’aspetto.
Ricordo ancora la nostra conversazione.


-Gosho, che stai combinando? Sono le undici di sera, sembri uno zombi e il tuo studio è sottosopra!-
Era appena entrata nella mia "stanza di lavoro"; l’unica a cui permettevo di farlo, anche senza il mio permesso.
-Dai, ancora non sono passati i tifoni; lascia che ti spieghi…-
-No. Ora ti dai una pulita e mangi qualcosa. Sei pieno di macchie d’inchiostro, fai abbastanza paura!-
Lei prese a camminare avanti e indietro nel mio studio, osservando gli schizzi e gli appunti che avevo appena messo nero su bianco.
-Minako, sto bene! E’ solo che…-
Lei si fermò, davanti a me. Osservava un foglio scritto fitto-fitto, uno di quelli che sanno leggere solo gli esperti di geroglifici antichi… più Minako.
-Non ci credo, non ci credo!-
-Ah, invece dovresti…- Sul mio volto tondo, si faceva strada un largo sorriso. Minako aveva spostato lo sguardo su di me.
-L’hai… finito?!-
-Finalmente…. Sì.-
-AAAHHH!!!- Minako era davanti a me con le lacrime agli occhi, felicissima… Prima di saltarmi al collo per la gioia.
-Off, argh, ehi mi soffochi così! Comunque non ci sono ancora i disegni, stavo ancora mettendo a punto trama e sceneggiatura!-
-Tu… Mi devi raccontare tutto! Come finisce, se Conan torna ad essere Shinichi, se Ran scopre chi è realmente, se Kazuha e Heiji si mettono insieme, se Ai rivela il suo amore a Conan, se…-
Minako era da sempre stata la mia fan numero uno. Sapeva ogni singolo dettaglio di quel manga, mi aveva sempre incoraggiato a continuarlo e sapeva un sacco di cose in anteprima. Non potevo lasciarla all’oscuro della fine di Detective Conan, e poi sapevo che non avrebbe mai rivelato quel segreto. Ci siamo accomodati in salotto, ho preso un profondo respiro e… ho iniziato a raccontarle gli ultimi due numeri di detective Conan, che avrebbero degnamente concluso il manga al quale ero tanto legato.

Avevo finito di parlare intorno all’una di notte. Minako era entusiasta a dire poco. Sembrava un cagnolino che quando torna il padrone, gli fa le feste saltellandoci intorno. Nonostante la sua felicità di sapere la fine della storia di Shinichi e Ran, mi ha imposto di andare a dormire e di continuare a disegnare il mattino dopo, mentre lei sarebbe andata a casa e tornata il mattino dopo a controllare che avessi davvero dormito; sapeva bene che quando mi veniva un’idea, trascuravo totalmente me stesso.

Anche se ho messo un bel po’ a prendere sonno, la notte era passata tranquilla; l'unico inconveniente, la lotta interiore contro la voglia di sedermi al tavolo da disegno e… fare quello che amavo più al mondo.
Non sapevo ancora quanto il mio risveglio sarebbe stato sconvolgente!


~ Questa mattina, ore 10 a.m.

Mi rotolo nelle lenzuola del mio letto, lottandoci furiosamente. Ho gli occhi semi chiusi, dalle tende filtra la luce di una splendida giornata. Nonostante ciò, non volevo proprio alzarmi. Almeno fino al momento in cui una voce troppo familiare mi giunse alle orecchie.

-Ehi, cosa fai stupido? Non toccare niente!-

Voce alla quale seguì il rumore di ceramica che andava in frantumi.
Era impossibile, però la voce che arrivava dal mio salotto sembrava appartenere a lei. Alla mia ex-moglie….
-Minami? -

Dissi facendo il mio ingresso in salotto, sbadigliando mezzo intontito. La bocca però, resta aperta non solo per lo sbadiglio, ma per la sorpresa.
-Saaaalve. So cosa sembra, ma noi non siamo dei ladri, stia calmo…- Dice il ragazzo più grande, un forte accento di Osaka.
-Ora togliamo il disturbo. Se non le dispiace…- Aggiunge il bambino occhialuto, scusandosi.

Prima che potessero fare un passo, farfugliai.
-C-cosa? Shinichi… Conan…. Heiji. In… casa mia?-
Li stavo fissando come uno stupido, non posso negarlo. Vorrei vedere voi, se al mattino vi svegliassero due personaggi del manga che state disegnando in carne ed ossa!

Continuavo ad osservare i due, da capo ai piedi. Erano loro, indiscutibilmente. Identici a come li disegnava la mia matita. Però in tridimensione. Un po' come il film Avatar di James Cameron.
Ad un certo punto Conan lancia uno sguardo sconcertato verso Heiji, prima di fare scattare il suo orologio -che conoscevo fin troppo bene!- e tenermi sotto tiro con uno dei suoi aghi soporiferi.



- - - -


Mi chiamo Gosho Aoyama, ho 45 anni e vivo a Tokio, in Giappone.
Sono un disegnatore di manga. Da tutti sono conosciuto come padre, "geniale" (Muahaha...!
*Risata matefica* Ah-ehm, scusate) creatore di quello che da tutto il mondo è conosciuto come “Meintatei Conan” o "Detective Conan", se preferite. Bhè, potrebbe sembrarvi una gran bella cosa…. Già, lo pensavo anche io.

-Mi vuoi spiegare come conosci la mia vera identità e chi diavolo sei, vecchio? -

Almeno fino a ieri sera.
Perchè ora -sì proprio adesso- un piccolo detective occhialuto mi osserva con sguardo truce, tenendomi sotto tiro con il suo orologio ad aghi soporiferi.
E per il fatto che mi abbia appena chiamato “vecchio”. Detesto le persone che mi chiamano “vecchio”.



Fine del primo capitolo.









Angolo dell'autrice:

Dunque, dunque. E' tantissimo tempo che manco da questo bellissimo fandom... E sono tornata proponendo nuovamente una vecchia fiction, restaurata e migliorata, che spero però piaccia ancora così come era piaciuta la prima, abbozzata versione!
Bene, bando alle ciancie! Un po' di cosucce riguardo a questo 1° capitolo + prologo.

~ Risposte & chiarimenti.
Ovviamente non conosco Gosho Aoyama. I personaggi di Detective Conan giustamente gli appartengono. Perché dunque sprecare il mio tempo a scrivere queste cose inutili? XD
Bella domanda. La risposta è che si tratta di un personaggio di cui so poco, ma che mi immagino esattamente così. Un po' "pazzo", divertente, sincero. E poi dai; non ci credo che nessuno si sia mai chiesto come ACCIDENTI questo pover uomo farà finire la storia. E questa fiction era nata proprio dalla seguente domanda... Alla quale arriverete, con i capitoli (che devo ancora correggere) che vi condurranno, attraverso un'avventura al limiti dell'impossibile, fino alla fine.
L'avvertimento che voglio farvi è questo: si tratta di argomenti veritieri (ad esempio, davvero Gosho ha una ex-moglie che si chiama Minami, che nella versione originale doppia proprio Conan) trattati con comicità ed ironia.

Spero vi piacerà questa piccola "pazzia" (il grado aumenta condinuando, siete avvertiti/e! XD)e che commenterete numerosi/e, per farmi sapere cosa ne pensate!
Ci tengo davvero molto! :3

A presto!
_Diane_

   
 
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