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Autore: manubibi    12/02/2011    5 recensioni
Le onde sono alte ed io sono solo.
Le onde sono alte e schiumose e tutto è un borbottio ed un rombo forte intorno a me, e l'acqua è violenta; mi guardo intorno. Sono sul ciglio della nave, col cuore in gola, mi sento ondeggiare e tutto si muove attorno a me, il cielo di piombo cala grave sulle nostre teste ma non vedo nessun altro, eppure deve esserci. (...) Vedo Robert a decine di metri di distanza, eppure stranamente nitido, non come una cosa che si vede in lontananza. Robert non sa nuotare, è un'informazione chiara nella mia mente. E Rob... Rob è lì, in mezzo all'acqua, annaspa e respira a fatica, trascinato come in un pessimo scherzo dalle forze della corrente. E l'acqua è forte, le onde lo stanno portando sotto, non ce la farà.
Genere: Fluff, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le onde sono alte ed io sono solo.
Le onde sono alte e schiumose e tutto è un borbottio ed un rombo forte intorno a me, e l'acqua è violenta; mi guardo intorno. Sono sul ciglio della nave, col cuore in gola, mi sento ondeggiare e tutto si muove attorno a me, il cielo di piombo cala grave sulle nostre teste ma non vedo nessun altro, eppure deve esserci.
Ho paura, ho una paura fottuta, sento che sta andando tutto male, tutto male. E non so perché.
Mi aggrappo al corrimano, alzandomi sulle punte dei piedi e cercando con lo sguardo. Cerco, non so cosa o chi. E ho il terrore fottuto di quello che so succederà. Perché l'ho già vissuto. Metto una mano sul cuore che zoppica come un fottuto; respiro veloce, terrorizzato. Ho paura, ma non per me. Con gli occhi spalancati e terrorizzati fisso il mare infinito che si sta alzando furioso, combatto il vento che per poco non mi manda indietro sul pavimento instabile dell'imbarcazione. Urlo, ma la voce si perde nel nulla.
Tremo, pensando che tutto questo non è reale, sicuro che non lo è. Ma ci sono dentro ed è orribile, mi fa terrore. Il vento mi zittisce, pullula di goccioline d'acqua gettate contro il mio viso. Strizzo gli occhi, continuando a cercare febbrile nel grigio Oceano. Cosa cerco? Devo ancora capirlo.
Un suono umano, soffocato e terribile, arriva finalmente al mio orecchio e capisco che era quello che stavo cercando. E' lontano.
Mi giro, fissando un altro punto nel mare e mi irrigidisco, mi manca il fiato.
Vedo Robert a decine di metri di distanza, eppure stranamente nitido, non come una cosa che si vede in lontananza. Robert non sa nuotare, è un'informazione chiara nella mia mente. E Rob... Rob è lì, in mezzo all'acqua, annaspa e respira a fatica, trascinato come in un pessimo scherzo dalle forze della corrente. E l'acqua è forte, le onde lo stanno portando sotto, non ce la farà. Non può farcela non sa nuotare cazzo cosa faccio
Mi butto. Prendo una rincorsa e salto in acqua. E' fredda, porca puttana, è fredda perché è Inverno, e mi sento male. Ma lo guardo e devo salvarlo. Non sento niente, solo l'urgenza di portarlo in salvo sulla nave, poi andrà tutto bene.
E so nuotare. Sì, so nuotare bene, l'acqua non è un problema per me. Ma la corrente mi tira indietro. Ci separa con forza.
Ed io nuoto più forte, fissando il suo viso terrorizzato, le sue labbra che cercano aria, la sua mano che ogni tanto si alza in cerca d'aiuto.
Ma la corrente è più forte. Ed io continuo a nuotare, senza andare avanti, ma continuo perché devo tenere duro, voglio salvarlo anche se non posso. L'acqua mi tiene sadicamente indietro, vicino alla prua, la nave non si muove. Se riuscissi a raggiungerlo sarebbe così semplice trarlo in salvo. Ma non ci riesco. Ce la sto mettendo tutta, sto usando tutte le mie forze, le braccia mi fanno male e so che non posso resistere molto, ma devo continuare a provarci. Devo! Penso che non posso farcela, tutto mi è contro, lui non sa nuotare e io non posso farci niente.
Ma io lo amo. Non posso lasciarlo annegare, altrimenti sarò morto anch'io. Non posso permetterlo, non deve andare così. Non può andare male, non deve... Perché lo amo...
Continuo incessantemente a mulinare con le braccia, sempre più veloce, sento la frustrazione, non posso mollare.
Ad un certo punto, semplicemente non lo vedo più. Sono terrorizzato. No, no, no no no no no no! Nuoto ancora, una stretta potente che stritola il mio cuore. No, non può essere...
Improvvisamente tutto si fa quieto. Il mare smette di agitarsi. Persino il vento si calma, ed io ormai stremato continuo a nuotare, senza trovare più opposizione. Non mi ci vogliono troppe bracciate per avvicinarmi, ma quando alzo la testa e vedo il suo corpo immobile galleggiare sull'acqua gelida, la testa inizia a girare.
No, no...
Rabbia, dolore, sto male, sto malissimo. E mi sento in colpa. Se magari avessi nuotato più forte, se avessi preso il timone...
Lo raggiungo in poco tempo e prendo il suo viso. E' immobile, disteso, freddo. Tremo.
Ansimo, prendendo il suo collo con delicatezza e poggiando le dita, ma per quanto le tenga lì e per quanto stia premendo, non c'è alcun battito.
E' morto. Ed è tutta colpa mia. Il dolore, il male al cuore mi trafiggono in un colpo solo, non sento più la stanchezza, sento solo le lacrime che spingono per uscire dagli occhi, qui in mezzo al mare. La cosa peggiore è che nessuno le vedrà, la mia sarà solitudine.

Respiro a fondo, apro gli occhi, buio.
Ansimo, il cuore a mille, sono terrorizzato e tremo. Guardo attorno e vedo che è tutto nero. Dove...?
Allungando istintivamente una mano ne sento un'altra. Il mio cuore perde un battito. E'... è lui, vero? Deve essere lui. Deve essere ancora vivo. non può avermi lasciato, non può essersene andato davvero. Mi mordo forte il labbro per calmarmi almeno un pò, ma la voce che esce dalle mie labbra trema forte, ed è evidente che ho ancora tanta paura.
-Ro... Robert...?


Non lo sento subito. Mi sembra di aver chiuso gli occhi solo da poco e di solito dormo profondamente, per le prime due ore. Ma anche nel sonno avverto la sua mano scorrere lungo il mio corpo, toccare con una certa urgenza la mia. Istintivamente sorrido, e mugugno piano. Nel mio sogno adesso c’è solo lui, tutto il resto è sparito, come per magia, come d’altronde succede nella realtà ogniqualvolta mi appare davanti all’improvviso, in mezzo ad un gruppetto di gente.
Sussurro e sorrido ancora, muovendomi leggermente alla ricerca del suo corpo, non realizzando che mi è attaccato, come sempre.
- Here... Come here, puppy...


Spalanco gli occhi al solo sentire la sua voce, il cuore mi fa male per quanto sono sollevato; Dio, è vivo, non è annegato, non era vero! Sono ancora in quel limbo fra dolore e felicità, dove piangi perché il petto è ancora schiacciato dalla paura ma sei immensamente gioioso perché tutto è andato bene. Nel sogno mi veniva da piangere, adesso non lo posso fare. Perché se mi metto a frignare lui si preoccuperà, e poi comincerà a pensare alla morte e al dolore e in qualche modo contorto troverà un motivo per incolparsi, perciò deglutisco più volte.
Ma non posso impedirmelo, mi viene lo stesso, sono troppo sconvolto da quello che ho provato alla sola idea di perderlo, per rimanere tranquillo. Tengo lo sguardo cieco su di lui, sentendo gli occhi come gonfiarsi, e poi le guance che si bagnano lentamente, ma non capisco se stia ancora dormendo e se possa notarlo. Sento il suo movimento e tocco anche l'altra mano, giusto per assicurarmi che sia proprio lui e che sia ancora vivo, perché ora come ora non posso crederci del tutto.

Il mio sorriso si fa più ampio quando sento il suo tocco anche sull’altra mano, e in quel momento realizzo che è vero, è reale. Non sta avvenendo soltanto nella mia testa, è proprio lui che mi sta cercando. Socchiudo piano gli occhi e con un unico movimento veloce lo prendo tra le mie braccia, ridendo piano e dondolandolo un po’, per scherzo, tanto sono sicuro che non stava dormendo.
Comincio a baciargli l’orecchio e dopo qualche attimo sussurro piano.
- Cuddling time...
Sorrido ad ogni bacio, spostandomi piano verso la sua bocca, e poi di colpo mi fermo, spaventato. Ho un sapore vagamente salato sulle labbra ora. Mi riesce fin troppo facile identificarlo. Lacrime.
Allungo una mano a tentoni verso il comodino, ed accendo la piccola lampadina da letto. Nella fioca e bianca luce ho la conferma della mia certezza. Sta piangendo, le gote gli sono diventate tutte rosse.
Cerco di controllarmi, ma la voce mi viene fuori ugualmente bassa e ruvida, tremante. Come il mio pollice che lentamente si allunga verso il suo viso, e quasi con timore tampona quel piccolo fiume salato.
- P-Puppy?


Sussulto quando mi abbraccia e capisco che stava sognando anche lui e non aveva la minima idea di come stavo, e sarebbe stato meglio se avesse continuato a pensarlo invece di accorgersene. Chiudo gli occhi anche se so che non servirà a nascondermi, continuando a serbare sollievo per essermi svegliato assieme alla vergogna di essermi messo a piangere come un poppante, e per di più lo sto ancora facendo perché sono ancora spaventato, il cuore va a mille e ho bisogno di tempo per darmi una cazzo di calmata, quei piccoli baci riescono solo parzialmente. Povero, si è preoccupato adesso, ed era solo un sogno, uno stupidissimo incubo. Il problema è che è ricorrente, non è la prima volta che sogno di vederlo morire. E so che è da idioti creduloni, ma un pò ci credo nel significato dei sogni e non riesco a consolarmi pensando che sognare la morte di qualcuno non fa che allungargli la vita. Me lo sono visto morire davanti, cazzo, io...
Sento il suo pollice sul mio viso e sospiro, capendo che si è davvero preoccupato. Svegliarsi con uno che piange non deve essere il massimo. Stupido, devo smettere. Ma mi esce ancora una voce spiegazzata.
- Rob... Hug me...
Ecco, questo significa essere un idiota.

Lo guardo chiudere gli occhi e sospiro piano, perché forse con il contatto visivo avrei potuto capirci qualcosina in più, anche senza bisogno di aprir bocca. Ignoro la ragione per cui stia piangendo, ma adesso non importa, me lo dirà dopo, se vorrà.
Mi tiro piano a sedere, alzando il cuscino contro lo schienale ed appoggiandovi la spalla contro, e gli passo lentamente le dita tra i capelli, prima che la sua voce incrinata emetta quella supplica a bassa voce. Sento uno strano groppo salirmi velocemente in gola e cerco come meglio di riesce di inghiottire la saliva, come a bilanciare i due movimenti. Non devo scoppiare a piangere adesso, non posso permettermi di farlo. Devo comportarmi da persona normale, almeno una volta ogni tanto, almeno quando ha bisogno di me.
Mi prendo una manciata di secondi ancora, ripetendo nella mia testa un esercizio di respirazione che mi insegnò il mio maestro qualche anno fa, e poi chino il busto leggermente in avanti, tirandolo con decisione verso di me quasi come se stessi prendendo in braccio un bambino e lo abbraccio forte, trattenendolo nelle mie braccia e accarezzandogli piano la nuca, mentre gli sussurro dolcemente.
- Shuuush, puppy, don’t worry... I’m here... Your doggie is here… No need to be afraid…


A volte mi chiedo quanto posso sembrare patetico. E' la mia parola del giorno, ormai. "Patetico": Jude Law. Oh, giusto. Lo stringo forte, come a volermi assicurare ancora una volta che è qui e che non lo sto perdendo; continuo a singhiozzare, maledizione. Ascolto la sua voce e decido di calmarmi almeno un pò, anche se continuo a sobbalzare piano, cercando il suo collo e lasciandovi baci morbosi finché non mi decido a parlare.
- I... Had a nightmare and you were... Dying. You were drowning and... - sospiro, stringendo più forte le braccia intorno a lui, premendo il viso contro il suo petto. - And I could do nothing to save you, but... I was trying, I really was...
Oh, bene, ora mi sto giustificando per un sogno. Ma sento il bisogno di farlo, voglio che sappia che in ogni caso farò tutto il possibile per lui, fino ad affrontare il mare, dato che in realtà non so neanche galleggiare.
- I... Was swimming but couldn't reach you... And... And then you died - finisco in un sussurro, passandomi una mano sul viso e tirando su col naso per mascherare la stretta al cuore pari a quel momento nel sogno. Perché al solo pensiero di vederlo morente per davvero mi sento sprofondare.

Lo lascio fare, sospirando piano e cullandolo un po’, cercando come posso di alleviare almeno un po’ il suo dolore, qualunque esso sia. Faccio scivolare piano le mie dita su e giù lungo la sua schiena, e mentre parla gli lascio baci leggeri sulla testa, ascoltando le sue parole e cominciando a capire la sua reazione. Non è la prima volta che capita, anche se adesso era da tanto. Quando abbiamo cominciato a fare sul serio faceva di questi incubi anche tre volte a settimana, e non credo mi scorderò mai le chiamate improvvise a sincerarsi che stavo bene, all’altro capo del mondo.
- I know you were trying save me… – gli sussurro piano, prendendogli una mano e appoggiandogliela sul mio petto, all’altezza del cuore – I was... having such a nice dream and all the sudden I felt an intense pang to my heart... and knew it was you, doing something lovely for me... – sorrido e gli bacio la guancia, ancora bagnata – As you always do… And then I thought, “Oh, this is Jude! He’s thinking about me even though he’s sleeping, so chances are he’s dreaming about me… Wish we could meet in dreams too, for I’m missing him so much right now…”
Strizzo per un secondo gli occhi, mi rendo conto di aver detto una stronzata, in apparenza, ma la sensazione è vera, l’avverto distintamente ogni volta. Io e lui... siamo collegati, non è solo un modo di dire.


Lo guardo e mi riesce un piccolissimo sorriso. Sì, stavo pensando a lui, ma nel modo più tragico. Mi sento un po' colpevole per aver anche solo immaginato di vederlo morire, perché nella mia testa non va bene, non è una buona cosa. Non mi interessano le puttanate da astrologi, per me è una cosa brutta, punto. Però meglio non pensarci più, è qui sotto di me e sta bene e posso rilassarmi. Tocco il battito del suo cuore e lentamente mi convinco che va tutto bene, che siamo a letto al caldo ed è tutto a posto. Mi metto a lasciargli piccoli baci alla base del collo, per fargli capire che sono calmo ora, che volendo possiamo anche dormire.
- Right - rispondo ridacchiando. - You were missing me?
Prendo anche la sua mano, cominciando a baciarla piano, poggiandola sulla mia guancia e strofinando il viso su di essa, per poi sporgermi e baciarlo appena sulle labbra, infine mi sistemo bene sopra di lui, il viso affondato piacevolmente fra la sua mandibola e la clavicola, stuzzicandolo giusto qualche secondo con piccoli colpi di lingua, sorridendo.
Questi momenti a letto sono fra i miei preferiti della mia giornata con lui, quando siamo completamente noi stessi: parliamo, discutiamo, decidiamo le cose da fare, progettiamo oltre a fare l'amore o rimanere semplicemente così, magari in silenzio, giocando con le dita o ridacchiando mentre ci stuzzichiamo a vicenda, col solletico o piccoli morsi. Perché possiamo anche mandare avanti una relazione senza aver bisogno di parlare ogni attimo che stiamo insieme. Generalmente due persone si sentono a disagio, a rimanersene così, in silenzio, cercando qualcosa da dire o da fare. Noi due possiamo rimanere immobili per ore sdraiati, solo guardandoci e rilassandoci.

Gli sorrido di rimando e sospiro piano mentre mi bacia, chiudendo gli occhi per una manciata di secondi e continuando ad accarezzargli la schiena, giusto per sincerarmi che stia davvero bene. Ormai sono sveglio, non mi dà fastidio rimanere lì a coccolarlo, posso star su tutto il tempo necessario a farlo calmare, non mi importa.
Annuisco e il mio sorriso si fa leggermente più ampio, mentre apro di nuovo gli occhi e li fisso nei suoi, facendogli scorrere il mio pollice dalla fronte fino alle labbra, mentre la mia testa pian piano comincia a far discorsi per conto suo.
- Oh, I was missing you a lot, believe me. ‘Cause you were right before my eyes, but didn’t want me to catch your hand. You kept on smiling at me, and moving a step backwards… – ridacchio un po’ – And it was like I had a camera, and I was filming you. But I didn’t understand why I was doing that, in the dream…
Non dico niente per un po’, ancora catturato nel mio mondo, cercando di mettere a fuoco quella sensazione piacevole che mi aveva stretto la bocca dello stomaco. Poi d’un tratto capisco e mi illumino tutto, prendendogli il mento e scuotendogli un po’ la testa, guardandolo negli occhi e sussurrando appena, lentamente, tradendo l’emozione del momento.
- You were... beautiful...


Chiudo gli occhi mentre il suo pollice disegna il mio viso, per poi riaprirli e sorridere appena mentre mi racconta del suo sogno, e mentre se ne sta lì in silenzio mi perdo anch'io nel nulla che è la mia testa quando siamo insieme così, senza dire niente. Poi mi sento prendere il mento e sbatto le ciglia sorpreso, sentendo poi dei brividi piacevoli corrermi su e giù per la schiena quando aggiunge quell'ultima frase. Perché certo, cerco sempre di non mostrare che ho un ego anch'io, e che non mi interessano i complimenti, specialmente quando vengono da sconosciuti. Per di più sono cose che mi sento dire spesso, anzi la questione è diventata anche un lato negativo, per me. Perché troppo spesso ho sentito dire che sono a Hollywood per la bellezza. E quello che mi soddisfa di più è quando ricevo premi e riconoscimenti perché so recitare. Quindi questo tipo di... Constatazione? ormai mi sta stretto, nel senso che non lo sento nemmeno più quando qualcuno mi dice che sono bello.
Ma se me lo dice lui... Intendiamoci, mi fa piacere esattamente come fa piacere a chiunque altro, ma diventa una questione completamente diversa. Mi brillano gli occhi e sorrido come un idiota. Perché se usa quel tono incantato riesce a rimbambirmi del tutto. Che ho fatto per meritarmelo?
Mi allungo su di lui, lasciandogli un bacio lento e delicato, ma che per mio calcolo lo lascia insoddisfatto. Ridacchio e, perlomeno, mi sento bene.
- Oh, really?

Annuisco piano e continuo a sorridergli, muovendo lentamente le dita sul suo viso con dei tocchi leggeri, come a voler tenere impressa la sua immagine anche nei miei polpastrelli. Certe volte, quando sono sovrappensiero e mi fisso a guardare un oggetto qualsiasi, mi vengono in mente particolari di lui. Il suo sorriso, i suoi occhi. E basta. Solo piccoli tratti distintivi, in fondo, ma sufficienti a farmi stare meglio. Non so neanche io perché, capita e basta. È come se avesse una specie di aura intorno a sé, che me lo fa vedere in un’ottica diversa, sotto un certo punto di vista. Come fosse davvero un dono misterioso caduto dal cielo. Una sorta di Hercules.
- Really... – continuo, lo stesso tono dolce e completamente assorto, i miei occhi che per un secondo ancora indugiano sulle sue labbra, appena separatesi dalle mie – You were all dressed in white, and I... I started giggling and moving to catch you, the camera still recording… And we were on this lawn, silence all around, just you and me… And I knew we were running late, but fuck it, who cares  if both of the grooms show up late at their own... – sento la mia voce affievolirsi sempre di più, mentre distolgo lo sguardo e sorrido piano, una minuscola parte di me imbarazzata per aver fatto un sogno simile – ... wedding. – concludo dopo qualche secondo, la voce ancora un sussurro.


Lo fisso, allargando gli occhi e smettendo di respirare per un attimo. Mi rigiro quella parola in bocca per dei lunghi secondi, incredulo. Perché abbiamo questa idea, per ora almeno dal mio punto di vista è tristemente lontana. Abbiamo troppe matasse da sbrogliare prima di tutto, così finora è sempre stata una specie di fantasia, non l'abbiamo mai veramente pianificato, diciamo che nella mia mente è sempre stata un'ipotesi per il futuro, qualcosa di procrastinato fino a data da definirsi. Lui invece ci sta già pensando seriamente, lo sta già... Sognando, progettando.
- That's funny, we were both dreaming of being unable to reach eachother - sussurro. - Although, yours was such a beautiful dream, mine...
Lascio lì la frase, incupendomi un pò di nuovo. Certo che sono stupido. Ma i nostri sogni erano diametralmente opposti, questo deve significare qualcosa.

Mi accorgo del suo sguardo ed istintivamente strizzo gli occhi, mordendomi leggermente il labbro. Ho fatto il sogno di una bambina di otto anni, il giorno perfetto del matrimonio. Anzi, probabilmente adesso le bambine neanche li fanno più, questi sogni qui. Magari sognano di laurearsi ed ottenere un buon lavoro. Il mio subconscio è rimasto ad un livello di infantilità unico. O forse, meglio, è regredito. Perché quando avevo venticinque anni non ero così. Me lo ricordo.
Sospiro piano e apro gli occhi, guardando ad un punto imprecisato della stanza mentre ascolto le sue parole. Volevo solo fargli dimenticare quell’incubo, niente più. Ed ora mi ritrovo senza parole invece.
- Who said I didn’t? – mi lascio sfuggire alla fine, l’ombra di un sorriso sulle labbra, gli occhi sempre fissi in avanti.


Alzo di nuovo lo sguardo su di lui, immaginando il seguito del suo sogno: che mi afferra per il polso e mi stringe a sé. E mi rassicura, che almeno lui abbia sognato qualcosa di bello. Sorrido di nuovo, baciandogli il collo.
- Oh, I see... You did then? - sussurro, accarezzandogli il fianco perché so che gli piace.
Ma onestamente, chi se ne importa di cosa significa il mio sogno o il suo, erano solo parti dei nostri subconsci. Il suo deve diventare realtà, però. Gli bacio la guancia, come un soffio di vento, muovendomi appena sopra di lui, confortato.

Chiudo gli occhi e sospiro dolcemente quando mi accarezza il fianco, non riuscendo neanche a trattenere un sorriso talmente mi piace avere le sue mani che scivolano leggere sul mio corpo. È rilassante, oltre che dolce. Difatti quando parlo di nuovo la mia voce vien fuori senza sforzo, quasi come fosse un gesto istintivo, e non voluto.
- Yeah... I caught you in the end... because you kinda stumbled, so I grabbed your hand to not let you fall… – mi giro finalmente verso di lui e lo guardo negli occhi, prima di continuare – Not because I love you, of course, but for it’d have been such a waste of an amazing, white suit… Grass doesn’t come easily off from clothes, y’know…


Sghignazzo, lanciandogli un'occhiata obliqua e baciandolo di nuovo, stavolta più a fondo, carezzando la sua nuca e poi scendendo lungo il suo collo, poi dietro l'orecchio, sperando di dargli gli stessi brividi che lui fa venire a me quando fa le stesse cose. Oppure io sono iper-sensibile, perché davvero, il contatto con lui mi dona sempre una lunga scia di fremiti, ed in pratica è come essere sempre percorsi da una corrente elettrica. Non so nemmeno io come sia possibile; lui lo sa, spesso e volentieri se ne approfitta, provocandomi. Perché è come un bambino con un'arma in più.
- I see... Jerk.
Sorrido, completamente rilassato e tranquillo. Mi viene anche da pensare che evidentemente è destino che non dormiamo prima di una certa ora...

Ridacchio leggermente e gli restituisco il bacio, sorridendo sulle sue labbra e sospirando piano mentre va avanti a baciarmi la faccia, non perdendolo mai di vista, neppure per un attimo, per assicurarmi del suo stato d’animo. Lui non lo sa, ma riesco a leggergli anche le microespressioni, in viso. Quei piccoli secondi, quando pensa che non lo stia guardando, in cui viene alla luce il suo vero stato d’animo. Non ne vedo segno adesso.
Metto su un’espressione ferita e gli rivolgo i miei occhi da cucciolo, lagnandomi un po’ mentre gli parlo.
- Oh, jerk to me... Such a bad word for your wonderful boyfriend…


... E questa è l'altra arma. Usare quei suoi occhi giganti per vincere. Ed io, come sempre, sventolo bandiera bianca, sorridendo e mordendo piano il suo labbro, riuscendo più languido di quello che intendevo.
- Well, that's what you are, sometimes...
Più di qualche volta, penso con un ghigno. Mi rivolge la stessa espressione, palesemente soddisfatto di avermi chiamato "il suo ragazzo", come ogni volta. Ha questo modo tutto entusiasta e genuino di trattarmi come se fossi il suo principe. E si sbaglia, si sbaglia così tanto. Io non sono niente di che, sono solo un uomo che si è innamorato di lui. Non sono niente di più, niente di meno. Ma mi commuove lo sguardo che ha per me, mi commuovono le attenzioni che mi riserva, perché so benissimo che tutto questo non è scontato. Sembrerò poco virile, poco appropriato, ma Robert è di una dolcezza disarmante. E finora delle smancerie me ne è sempre importato poco, ma forse è perché nessuno mi aveva mai fatto capire come ci si sente quando si è al centro dell'attenzione di chi si ama.
In sostanza, mi ha fatto dimenticare il mio stupido incubo, è riuscito a calmarmi e anche a rendere il futuro qualcosa di meno vago.
Io so che un giorno potrò chiamarlo "mio marito", e questa è la prospettiva più rosea che abbia mai avuto in vita mia.
Mi stiracchio sopra di lui, spegnendo la luce e lasciandogli un lungo bacio prima di tornare ad accoccolarmi accanto a lui.
- Let's sleep...
Annuisce, baciandomi la fronte e stringendomi con cautela, forse un pò temendo che farò un altro incubo.
Ma finché sentirò le sue braccia attorno a me non posso avere paura.



[Enneeeeeeesima fluff by me & Shadowolf partorita da elucubrazioni sul roleplay. E anche questa doveva essere breve. Giusto una flash, eh. Se ve lo state chiedendo, Sì, siamo senza speranza xD

La storia degli incubi in realtà è una cosa vecchia, ma mi attirava l'angst ricavabile dalla situazione! Oh, ditelo che Robert è uno zucchero. Tutto merito di Vanessa <3 ti adoro, socia!! *________________* ah, ed incolpate lei se leggendo l'introduzione vi è venuto un colpo. Lei mi ha consigliato di fare così, date la colpa a lei ed a Hitchcock (niente, inside joke, non consideratemi XD).
E no, non menzionerò che ormai sto pubblicando una cosa al giorno e che manca praticamente un giorno all'esame. Non dirò nemmeno che la cosa mi elettrizza perché poi avrò mezzo mese senza ansia (sempre se lo supero D:) e che il 27 potrò starmene bellamente comoda con una linea wi-fi decente a guardarmi gli Oscar
>>>>quando Rob e Jude presenteranno insieme<<<<
(sì, amo puntualizzarlo, e aggiungo che si baceranno almeno sul red carpet. Dico, ALMENO).
E dopo questo ammontare impressionante di puttanate, vi lascio e vedo di sistemare i miei appunti :/ vi amo donzelle, questo fandom sarebbe una landa polverosa con le palle di fieno che rotolano se non ci foste voi. Vi devo un sacco d'amore e tante caramelline e prometto che mi darò da fare per essere più amabile nei vostri confronti! <3
E Vane vi saluta :D
*rimbalza via*]

   
 
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