Capitolo 1
La tua donna!
Cavalcavano. Cavalcavano
senza sosta.
Eragon alzò lo sguardo verso un drago bianco che volava
rapido sulle loro teste.
Sorrise mentre guardava la
giovane che cavalcava poco più avanti, il vestito che un tempo doveva essere
sontuoso ed elegante, ora era sporco e strappato il più punti.
La vide tirare le redini
facendo fermare il cavallo per poi voltarsi verso di lui.
Gli occhi color oro
lanciavano scintille.
-Ho giurato di proteggerti, cavaliere- sibilò calcando l’ultima
parola.
Con una mano scostò una
ciocca dei capelli castani dal viso –Non possiamo più proseguire coi cavalli,
sono lenti, e Galbatorix sa come trovarmi-.
Eragon annuì scendendo dalla sella Questa ragazza sa il fatto suo mormorò a Saphira
che atterrò poco più avanti, in uno spiazzo privo di alberi.
La giovane scese a terra e
dopo aver accarezzato il collo del cavallo si diresse verso il drago bianco –Io
non so cosa mi sta spingendo ad aiutarti!- sbottò guardando il biondo –Ma spero
che i Varden siano amichevoli, perché se fanno del
male a Ened, io non risponderò delle mie azioni!-.
Il giovane
sorrise.
Aveva incontrato quella
ragazza mentre faceva una passeggiata sul dorso di Saphira.
Aver scoperto nuove verità,
gli dava tanti pensieri.
Era atterrata sul dorso di
quel drago bianco e l’aveva fissato a lungo.
Si era presentata col nome di
Celia, aveva parlato nell’antica lingua, rivelando di essere a servizio di Galbatorix, ma
stufa del comportamento del re, era scappata.
Aveva giurato fedeltà a lui
ora.
E ciò lo turbava, perché
proprio a lui?
Si riscosse dai pensieri e la
guardò –C’è altro che dovrei sapere?- chiese alzando un sopracciglio.
Celia gli
sorrise salendo sul suo drago –Forse… Ma c’è tempo per ogni cosa Eragon, e adesso non è il momento per dirti alcune cose!-.
Se continui ad essere così misteriosa potrebbe anche
arrivare a dubitare di te
Lei sorride accarezzando il
collo squamoso del suo drago che subito spiccò il volo battendo le ali.
Eragon la guardava attentamente, nascondeva qualcosa,
qualcosa che la turbava nel profondo.
Giunti dai Varden fu difficile spiegare loro tutto, ma alla fine si
fidarono della giovane.
-Eragon!- un ragazzo venne loro incontro stringendo a se il
cavaliere –Stai bene vero?-.
Lui annuì distaccandosi –Non
essere sempre così preoccupato- poi si sentì scostare bruscamente e con orrore
vide una spada dalla lama che sembrava fatta di cristallo premere contro la
gola di suo fratello.
-Tu… Maledetto…-.
Eragon si avvicinò in fretta –Celia, lascialo, è mio
fratello… E’ con noi!-.
Murtagh ridacchiò appena scostando la lama dal suo collo
–Giovane Celia… Sempre così irruente e frettolosa-.
-Io fossi in te non riderei
più di tanto- sibilò lei senza spostarsi –Dov’è?- domandò.
Il biondo li guardò
sospirando –Che vi conoscevate già l’avevo immaginato… Ma vorrei capirci
qualcosa…-.
I due lo fissarono –Dopo!-
dissero all’unisono.
-Celia, posa la spada!-.
Una voce sottile, delicata e
addolorata giunse alle orecchie della giovane, che ebbe un brivido lungo la
schiena.
Gli occhi le si riempirono di lacrime mentre si girava.
Un ragazzino la osservava
sorridendole dolcemente, talmente simile a lei, ma allo stesso tempo tanto
diverso.
-Sono qui, lascialo andare-
pregò.
La giovane lasciò cadere la
spada correndo a stringere suo fratello –Oh, Ryan!- esclamò nascondendo il viso
contro il petto del giovane. Si distaccò subito dopo guardandolo con rabbia
–TU!- sibilò –Brutto… DEFICIENTE!-.
Il ragazzino sussultò
correndo a nascondersi dietro Murtagh –Celia…
Sorellina calmati!- sussurrò lui. Gli occhi celesti del giovane puntarono
quelli dorati della gemella –Prova a capirmi-.
Quella ringhiò facendo un
passo verso il moro –Spostati erede di Morzan, sempre
che tu non voglia morire!-.
Ryan sbattè
le palpebre cercando di fare la faccia più dolce del pianeta e strinse Murtagh –Accetta la cosa dai…- sussurrò.
La giovane sospirò spingendo
via il ragazzo per mettere una mano fra i corti capelli di suo fratello –Va
bene- disse –Ma tu dormirai sempre nella mia stanza!- esclamò sorridendo.
Eragon tossicchiò guardando i due giovani, entrambi coi
capelli castani, entrambi bassini e mingherlini, solo
il colore degli occhi differenziava i due gemelli due pozze d’oro quelle di lei
e due ametiste quelle di lui e magari anche il fatto che Ryan fosse
perdutamente innamorato del primogenito di Morzan,
cosa che mandava Celia in bestia.
La ragazzina guardò il biondo
e alzò un sopracciglio –Mi chiamo Celia, come ti ho già detto- disse
incrociando le braccia –E…- prese un bel respiro distogliendo lo sguardo –Sono
la figlia di Galbatorix-.
Eragon sgranò gli occhi fissando Murtagh
–E’ la verità?- domandò al fratello. Quello annuì appena stringendo Ryan e
posandogli un bacio sulla fronte –Sì, sono i figli di Galbatorix-
disse.
Il giovane cavaliere ancora
non poteva credere a ciò che aveva udito. Disteso sul suo letto sospirò per l’ennessima volta.
Il lieve bussare alla porta
lo fece mettere a sedere, mentre nella stanza entrava Celia. Finalmente si era
cambiata e adesso indossava un vestito color porpora, i capelli sciolti
ricadevano ondulati fino a sfiorare i fianchi.
La ragazza si chiuse la porta
alle spalle andando a sedersi sul letto –Mi dispiace non averti detto prima la
verità- sussurrò piano guardando Eragon negli occhi, gli sorrise appena –Non vado fiera di essere sua figlia
sai?- sospirò piano guardando poi il soffitto –Non è stato il massimo come
padre sai?- disse –Ha pensato solo ad addestrarci!-.
Il biondo le sfiorò una
guancia e le sorrise guardandola negli occhi –Tu sei una persona straordinaria-
le sussurrò –La migliore che possa esistere fra le donne!- esclamò baciandole
la fronte.
Celia arrossì e deglutì
chiudendo gli occhi e baciando il ragazzo.
Eragon la strinse a se rispondendo al bacio per poi
distaccarsi piano e guardarla negli occhi, arrossendo appena le accarezzò una
guancia –Celia…- sussurrò piano prima di diventare se possibile ancora più
rosso assieme alla giovane cavaliera.
Attraverso il muro che
divideva la camera del biondo da quella di suo fratello maggiore si udivano
gemiti ben distinti.
Celia ringhiò piano alzandosi
in piedi –Io lo ammazzo!- sibilò mentre Eragon la
bloccava scuotendo la testa.
-Lasciali perdere, se tu
fossi innamorata di qualcuno e tuo fratello facesse di tutto per dividervi come
ti sentiresti?- le domandò facendola sedere accanto a se.
La giovane abbassò lo sguardo
–Tradita…- sussurrò.
Eragon annuì sorridendole –Ryan è un ragazzino sveglio, sa
badare a se stesso!- esclamò baciandole la guancia.
Celia sospirò e annuì –Hai
ragione!- sorrise guardandolo e gli sfiorò una guancia –Se solo ti avessi
incontrato per primo, tante cose sarebbero state diverse- mormorò piano mentre
gli occhi diventavano lucidi –Se…- deglutì mentre le lacrime scendevano lente
lungo le sue guance e lo baciò –Eragon…- lo fece
distendere piano sul letto alzandosi in piedi e slacciò i lacci del vestito
lasciandolo scivolare a terra.
Una candida sottoveste
fasciava il corpo della giovane scendendo dritta lungo i fianchi, salì sul
materasso posizionandosi a cavalcioni sul giovane
cavaliere che arrossì.
-… Ti prego- supplicò
fissandolo –Io sento che sei tu la persona legata al mio destino e anche… Anche
se…- chiuse gli occhi mentre altre lacrime scendevano lente infrangendosi sulla
camicia del giovane –Anche se lui è stato destinato a sposarmi io non lo
voglio…- baciò il biondo sorridendo e riaprì gli occhi –Eragon…
Fa di me la tua donna- sussurrò nell’antica lingua.
Fine primo Capitolo
Commenti post Capitolo: *O* e shono qui e shono tornata! (nessuno ti vuole! Ndtutti) beh ù_ù nuova storia nuove demenzialità! Spero che il capitolo
vi piaccia e che commentiate in tanti <333