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Autore: Sian    13/02/2011    2 recensioni
Quella mattina mi alzai convinto che sarebbe andato tutto come nei programmi. Quando la scuola sarebbe finita, sarei andato con i miei amici a giocare a baseball. Convintissimo di questo pensiero entrai nella classe con un sorriso molto ampio in faccia. [...] Quella mattina invece solo uno sguardo. Quello di Alfred. Mi sorrise e poi tornò a parlare. Io mi avvicinai al gruppetto. [...] C’era un silenzio. Forse di imbarazzo, o forse questo è detto il silenzio romantico? Il silenzio che permette ad una coppia di ragionare sui propri sentimenti mentre si passeggia l’uno accanto all’altro? Era quel genere di silenzio?
Una Usanada tutta per voi! Spero vi piaccia.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Canada/Matthew Williams, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Martedì 29 Marzo

Per Matt.
Scusaci, ma oggi non puoi venire con noi,
Alfred, Arthur e Francis


Rilessi di nuovo quel biglietto capitato sul mio banco in seconda fila. Perché non mi hanno mai detto niente? Ormai io avevo programmato tutta la giornata... Risposi al biglietto.

Perché?

Lo lanciai ad Alfred che stava in fondo la classe e poco dopo quello stesso biglietto mi si impigliò nei capelli, facendo finta di niente lo presi e lessi la risposta

Non possiamo dirti il perché, scusaci di nuovo

Era da un po’ di giorni che mi escludevano dalle loro uscite post scuola e non volevano mai dirmi il perché. Forse perché ero più timido e forse più educato degli altri. O forse è perché semplicemente non mi vogliono più. O anche perché sono ancora l’unico a tenere un peluche. Avrei scoperto a tutti i costi perché il loro comportamento.

Mercoledì 30 Marzo

Quella mattina mi alzai convinto che sarebbe andato tutto come nei programmi. Quando la scuola sarebbe finita, sarei andato con i miei amici a giocare a baseball. Convintissimo di questo pensiero entrai nella classe con un sorriso molto ampio in faccia.
-Buongiorno..!- Non ero molto bravo a farmi sentire quando entravo in classe. Ma comunque, senza udire la mia voce, i miei compagni mi salutavano e mi si avvicinavano. Quella mattina invece solo uno sguardo. Quello di Alfred. Mi sorrise e poi tornò a parlare. Io mi avvicinai al gruppetto.
-Ma comunque Francis, ammetti che portare un peluche avanti e indietro ovunque vai non è da persone normali...- Era Alfred a parlare.
-Sì, ma io trovo sia lui sia l’orsetto troppo carini~- Gli disse Francis.
-Sei sempre il solito pervertito...- Commentò Arthur
-Uhm... Come va ragazzi..?- Avevo paura di quel che mi avrebbero detto o avrebbero fatto, ma li salutai lo stesso. Alfred non sembrò sconvolto, mentre gli altri due si agitarono alla mia presenza.
-A noi b-be- Arthur stava parlando ma Alfred gli parlò sopra.
-Tranquillo Matt, non stavamo parlando di te!- E mi mostrò un enorme sorriso. A quell’affermazione i due si agitarono ancora di più.
-Stupido!- Arthur tirò un pugno sulla testa di Alfred. Ora capisco perché è così stupido... Francis invece stava lì a guardarmi con una faccia sbigottita. Lo guardai in modo interrogativo. Non capivo. In questi giorni non riuscivo a relazionarmi con loro. Forse sono io la causa? Sono io che intralcio e che sono ingombrante anche per me stesso? Non riuscivo a capire.
-Matt... Scusa quel carciofo di Alfred... Sai com’è fatto!- Rise Arthur, mentre io pensavo a tutte le possibilità. Se mi odiassero? Se non mi sopportassero? E se mi considerassero un bambino perché non ho ancora avuto la ragazza? Sentivo tutti gli sguardi puntati su di me. Francis era preoccupato, Arthur era arrabbiato con Alfred, mentre quest’ultimo sorrideva. Io non capivo più nulla. Perché si comportavano così? Se almeno sapessi che cosa avevo fatto... Magari potevo rimediare in qualche modo. Ma non potevo. Nessuno faceva discorsi sensati quando ero presente. Così con la testa confusa suonò la campanella e ci sedemmo tutti ai propri posti.
Finita la prima ora mi girai verso Francis che era nell’angolo della classe insieme ad Arthur, ma non in castigo, loro avevano i banchi lì. Francis ricambiò lo sguardo, osservando i miei occhi blu confusi. Come rassicurazione mi sorrise e poi iniziò a scrivere in un bigliettino.
Ehi, non ti preoccupare, ok? E’ solo Alfred che quando prende queste stupide decisioni... Che ci possiamo fare? Porta pazienza” Sospirai.
Capisco... Beh, mi puoi dire perché non posso venire con voi? Alla fine siete i miei migliori amici...
Francis fu sorpreso. Si poteva leggere quel che pensava. -“Migliori amici... Devo parlare con Alfred”- Infatti sollevò lo sguardo su Alfred, accartocciò il biglietto e si avvicinò a lui.
-Ehi Alfred...- Francis si avvicinò al suo orecchio.
-Sì?- Il ragazzo rivolse lo sguardo verso Francis.
-Volevo parlarti di Matt...- Francis fissò Alfred mentre l’altro sorrideva -Perché dobbiamo escludere Matthew? Io sinceramente non l’ho capito... E poi noi siamo i suoi migliori amici! Perché lo vuoi emarginare? Se io fossi in lui... Ti avrei già picchiato, ma dato che lui è un ragazzo buono non lo farebbe mai. Beh, io volevo farti riflettere, se poi le mie parole non ti sono servite... Arrangiati. Io e Arthur non siamo d’accordo. Tu sei solo un egoista- E così Francis si avvicinò a me e sorrise, in modo molto strano. -Spero che quell’idiota di Alfred capisca le mie parole...- E poi mi diede un bacio. Non il bacio che di solito ho sempre ricevuto... Quello era il mio primo bacio.
(Autrice: STOP! Ma non è una franada! Scrittore: Ehh, un attimo, questo è quello che fa rim- Autrice: Ohhh +___+ Capisco... Ma comunque la franada ci sta tutta... Semmai cambiamo il titolo! ^^ Scrittore: Yes~ Perché la franada piace a tutti!)
Non so se ero rosso, ma comunque ero molto sorpreso. Cosa voleva dire ricevere un bacio? Le mie emozioni erano un miscuglio. Sorpreso, imbarazzato, forse felice o forse triste... Beh, non importava molto... Ora dovevo pensare, scordare tutto quello che precedentemente avevo ricevuto. Dovevo ragionare, concentrarmi sull’ora di storia. Se avessi perso un piccolo frammento della storia non avrei capito più niente.
Però scordare non era semplice. Alfred, il bacio di Francis, le sue parole, i sorrisi di Alfred... Poco dopo mi si impigliò un altro biglietto nei capelli.
Matt... Io mi sono forse comportato male... Ti chiedo scusa.” Sorrisi felice e risposi. Ora non mi importava la storia passata, ora dovevo vivere la mia storia.
Non mi ignorerete più?” Lo lanciai verso il banco di Alfred, ma finì in mezzo ad una fila e l’altra. La professoressa se ne accorse e mi guardò.
-Williams... Non si lanciano biglietti in classe, soprattutto nelle mie ore- Sembrava veramente arrabbiata con me. Ma forse qualche sgridata me la meritavo... Passavo sempre inosservato.
-S-sì... Mi scusi prof...- Alcuni miei compagni sghignazzarono, ma non mi interessava molto. L’importante era che la prof non raccogliesse il biglietto. Speravo che Alfred lo avrebbe raccolto, ma invece se ne stette fermo.
-Dimmi, a chi era diretto...- Si alzò e raccolse il biglietto aprendolo -...questo?-
Mi morsi il labbro. Dovevo dirlo...? Era sempre difficile sorpassare la prima sgridata. Guardai verso Arthur e Francis, ma avevano le teste basse, mi girai a cercare conforto verso Alfred, o comunque un suo segnale, ma nulla, era anche lui teso quanto me, o forse meno.
-...Non posso dirlo- Da lì presi coraggio. Infatti Francis alzò la testa e mi fece l’occhiolino. Alfred invece era sorpreso.
-Non puoi dircelo, eh?- Scossi la testa. No, dovevo parlare, non gesticolare... Forza! Ce l’avrei messa tutta. -Allora se non puoi dircelo preferisci una scritta sul registro o un giretto fuori dalla classe?-
Sentii tutti gli sguardi puntati verso di me. Mi stavo agitando... Avevo bisogno di un aiuto, uno qualunque. Alfred si alzò in piedi.
-Prof, quel biglietto era rivolto a me. Chiederei gentilmente di restituirlo, o se preferisce cestinarlo. Se non vuole fare nessuna di queste due, scriva pure sul registro, ma sappia che sono stato io a mandargli per primo il biglietto. Sono io il primo che dovrebbe ricevere una nota- Alfred fissò la professoressa con decisione, mentre mi sentivo morire forse dall’imbarazzo, o forse dalla gioia, magari ero solo commosso. Non riuscivo a capire le mie emozioni. Mi alzai anch’io guardando l’insegnante. Non era giusto... Non era affatto giusto che Alfred si prendesse tutte le colpe.
-Prof, se vuole scrivere sul registro, metta una nota- feci una breve pausa e abbassai lo sguardo -Ad entrambi-
La professoressa fece una smorfia e andò a buttare il piccolo pezzo di carta affermando: -No, avete parlato, non metto nessuna nota. Ora però vi tengo d’occhio. Appena vi vedo distratti scatta la nota, siete avvisati-
Io sorrisi, e forse anche Alfred fece lo stesso. Anche se lui pensava che noi due siamo diversi... Io pensavo il contrario. Basta anche guardare tutti i gesti. Io e lui non eravamo molto differenti, potevamo essere fratelli.
Quando poi suonò la campanella, sospirai felice e uscii dalla classe con il mio zaino e il mio adorato peluche. Camminando verso l’uscita qualcuno toccò la mia spalla. Era Alfred e mi sorrideva. Mi trovai subito in imbarazzo.
-Vuoi venire al Mc Donalds con me e con gli altri per pranzo?- Mi porse un buono sconto per un cheeseburger sorridendo. -...Quindi..? Torna tutto come poche settimane fa?- Lo guardai scoppiando di gioia.
-Ma, chi lo sa..!- Se ne andò lasciandomi il buono nelle mie mani ridendo. Mi sentii un secondo tristissimo, ma poi vedendo Alfred ridere tornò il buon umore capendo che mi voleva nel gruppo. Lo raggiunsi.
All’inizio non mi guardò e parlò soltanto -Ti sei fatto valere davanti alla prof, eh?- Rise.
-B-beh... Ma se non ci fossi stato tu sarei crollato da un momento all’altro!- Le mie guance si tinsero di un leggero rosso.
-Dai… Ora aspettiamo Francis e Arthur che mi hanno detto che dovevano fare prima una cosa... Sono impaziente!- Iniziò a girarmi intorno. Mi metteva ancora più a disagio.
-S-smettila di girarmi in giro...- Dissi debolmente.
-Ma... Ok- Così si fermò e iniziò a dondolarsi. Proprio non voleva stare fermo. -Ehi, Matt- Dopo un po’mi chiamò senza guardarmi e fermandosi.
-S-sì?- Arrossii un poco. Ma quando sarebbero arrivati quei due? Non potevo stare qui un eternità da solo con Alfred!
-Sono stato ingombrante per te in questi giorni? O lo sono mai stato?- Mi guardò e mi sentii arrossire ancora di più. Ma che domanda era?
-N-non ho capito...-
-...Passo subito al sodo... Ti ho ferito in questi giorni?- -Uhm... B-Beh...- Non sapevo proprio che dire. Sentivo che ero rosso dalla punta dei capelli ai piedi.
-Ti senti a disagio?- Mi stava riempiendo di domande e non mi lasciava il tempo di rispondere. Non capii più niente e mi trovai le mie labbra appoggiate alle sue. Avevo chiuso gli occhi e scattai sulle sue labbra. All’inizio immaginai che lui fosse sorpreso, ma poi si lasciò andare quasi subito. Fu lui a staccarsi e lo guardai intensamente, arrossendo più che mai.
-Matt..?- Lui mi guardò come lo guardai anche io.
-A-Alfred... Io... Cioè.. Tu..- Una leggera lacrima solcò il mio viso nel momento in cui Alfred mi stava guardando profondamente e cercava di decifrare il mio sguardo. Ad un certo punto mi prese la mano e mi sorrise raggiante.
-Sai, credo di provare i tuoi stessi sentimenti- Ma... Quali erano i miei sentimenti in quel momento? Non lo sapevo nemmeno io... E lui invece lo sapeva?
-Immagino che sei confuso... Beh, a te sembra che sei confuso... Ma guardati meglio dentro. Tu mi piaci molto. I tuoi modi di fare, i tuoi capelli, i tuoi occhi, la tua parte coraggiosa. Ma la parte che mi piace di più è quando arrossisci e agisci senza pensare, ma in realtà è il tuo cuore che ti dice che fare-
Ma che cosa diavolo stava dicendo?
-Non ci arrivi ancora...?- Mi fissò negli occhi e scossi violentemente la testa.
-E se faccio.. Così?- Mi si avvicinò e mi baciò. Questa volta era stato lui a dare l’iniziativa. Mi lasciai andare appena mi sfiorò con le labbra, come se avessi previsto la sua azione. La sua lingua cercava di entrare per mettersi in contattò con la mia ma io distolsi il bacio.
-Mi stai dicendo... Che ti piaccio?- Abbassai lo sguardo
-No, io ti amo- Ok... Era ufficiale che non capivo più nulla.
-Alfred... Io credo di non capire che significa “amare” qualcuno...- Lo bisbigliai ma lui mi prese la testa con le sue mani e mi fece rialzare la testa e lo sguardo.
-Se cerchi fino in fondo... Vedi che troverai la risposta. Ora... Dove sono finiti quei due disgraziati?- Iniziò a camminare.
-ALFRED!- Lo chiamai attirando la sua attenzione. Si girò sorridendomi. -Credo... Di avere capito- Mi avvicinai a lui prendendogli la mano e iniziando a camminare. C’era un silenzio. Forse di imbarazzo, o forse questo è detto il silenzio romantico? Il silenzio che permette ad una coppia di ragionare sui propri sentimenti mentre si passeggia l’uno accanto all’altro? Era quel genere di silenzio?
-ALFRED! MATTHEW!- I due arrivarono correndo e notarono subito le mani unite. Entrambi però guardarono me. Ma non c’ero solo io!! Cercai di staccare la mano, ma Alfred non la lasciava.
-Io devo ancora capire di che cosa ti vergogni adesso...- Mi disse Alfred con un tono... Strano.
-Io... Non lo so. B-beh... Non dovremmo a-andare al Mc Donalds?- Dissi facendo scoppiare tutti in una risata, non capendone però il significato.
-Perché non venite a casa mia che vi cucino qualcosa di fantastico? Ci siamo già stati ieri e l’altro ieri al Mc!-
-Sì!- Urlò Alfred aderendo all’iniziativa
-No!- Invece sentivo che c’era qualcosa sotto.
-Dai, ci andremo domani al Mc!! Ora tutti a casa di Francis!- Disse Arthur invitandoci con una leggera spinta a iniziare a camminare. Così fui obbligato ad andare insieme a casa di Francis.
-A-Alfred... Ora puoi staccare la mano dalla mia?- Dissi fissando la mano di Alfred che non voleva allontanarsi dalla mia.
-No- Rispose solo quello e strinse di più la presa.
-M-mi fai male...- Dissi a bassa voce così che solo lui potesse sentirmi. Dopo aver pronunciato quelle parole sentii libera la mia mano.
-Haha, hai vinto, ti lascio andare- Alfred rise molto forte da far girare Francis e Arthur verso di noi, curiosi di quel che stavamo combinando. Senza accorgermene ero diventato per un’ennesima volta rosso.
-Mi piaci troppo quando arrossisci, anche se te l’ho già detto~- Sorrise guardando davanti mentre io diventavo ancora più rosso.
-S-sì... Me l’hai già detto.. E mi hai già det- Non mi fecero finire la frase che Arthur spinse la mia testa contro quella di Alfred facendo entrare in contatto le nostre labbra. Avevo gli occhi spalancati dallo spavento, e anche Alfred aveva avuto il mio stesso effetto e arrossì pure.
Mi staccai subito. Era la terza volta che lo baciavo nel giro di una mezz’oretta.
-A-A-Arthur!!- Gridammo insieme per poi arrossire ancora di più dopo aver urlato la stessa cosa assieme.
-Cavolo, siete perfetti assieme. Avete anche una certa sincronia- Rise Arthur. Alla risata si aggiunse anche Francis.
-M-Ma basta..- Dissi a bassa voce. Alfred si accorse che la mia voce non era arrivata fino ai due e allora tirò uno schiaffo ad entrambi.
-Smettetela di ridere idioti. E ora andiamo a mangiare che io ho fame!- Alfred partì come un razzo lontano da me e dagli altri. I due mi guardarono come dire “Perché non lo raggiungi??”. Li guardai e loro annuirono. Non sapendo cosa volevano da me veramente iniziai a camminare a passo lento.
-Su, un po’ di brio Matt~-Francis mi passò avanti spettinandomi i capelli.
-Io volevo andare al Mc...- Avevo ancora quella puzza sotto il naso. Cosa avevano in mente quei diavoli?
-Ma non è un posto romantico il mc donalds- Mi rispose sempre Francis, mentre Arthur annuì solamente.
-M-ma... E chi voleva un posto romantico?! Io voglio mangiare tranquillo e basta.- Ribattei squadrando Francis
-Vedremo se vuoi mangiare tranquillo e BASTA.- Lo guardai stranito. Cosa voleva dire? -Dai, ora muoviamoci che se no il tuo ragazzo si arrabbia-
-M-Ma... FRANCIS!!- Diventai tutto rosso. Non li sopportavo più, tutti e due.
-Dai, lascialo perdere e andiamo a mangiare che ho fame- Anche Arthur passò avanti con Alfred che stava più lontano.
-Non vorrai tradire Alfred con me?- Ora basta. Stava esagerando.
-Punto primo. Non stiamo assieme... Punto secondo. Smettila-
-Ma quanto sei carino quando ti arrabbi~- Stavo bollendo e lui invece stava esagerando.
-SMETTILA FRANCIS!!- Gli tirai uno schiaffo e passai avanti con gli altri. Non ne potevo più di quel pervertito del gruppo. Doveva sempre farmi arrabbiare ma poi è sempre il primo a venirti a confortare.
-Ti ha fatto arrabbiare di nuovo?- Mi chiese Alfred ridendo, che stava alla mia destra.
-Sì. Non lo sopporto...- Sbuffai. Poi sentii la mia mano sinistra venir presa da qualcun altro.
-Dai, mi dispiace. Ti chiedo scusa!- Era Francis, e dopo quella frase mi baciò sulla guancia. Diventai tutto rosso.
-Francis, ma che stai facendo? Non metterti negli affari della nostra coppietta preferita- Commentò Arthur dopo il bacio. Vidi Alfred bollire, come avevo fatto poco prima io.
-Vieni Matt. Se tu non sopporti Francis io non sopporto Arthur- Alfred mi prese per mano tirandomi e cambiando strada. -Andiamo a mangiare a casa tua, senza quei due-
-O-Ok...- Dopo ciò calò il silenzio e si sentivano solo i nostri passi. Nella via c’eravamo solo io e lui. Neanche le macchine viaggiavano. Era come se l’avevano fatto apposta.
-Uhm... Alfred... Riguardo alla discussione di prima... Quella.. Dove hai detto che mi ami. Ecco...-
-Cosa c’è che non ti risulta chiaro?- Mi sorrise lui. Poi si avvicinò. -Ti preoccupi per niente-
Arrossii. Era che poteva suonare strano agli altri che io e lui stavamo assieme. Due dello stesso sesso che si amavano e si scambiavano baci... Ognuno poteva pensar male.
-Ma che ti importa dell’altra gente? Se tu mi ami che problema c’è?-
-Per caso leggi nella mente...?-
-No, io capisco cosa stai pensando guardandoti. Mi basta solo uno sguardo-
-Ah... Capisco.- Di nuovo quell’imbarazzante silenzio.
-Ma tu mi ami?- Mi chiese lui. Io non parlai. Cosa dovevo rispondergli? Sì, no, non lo so.. La cosa più adeguata era rispondergli con i fatti. Ma ero sicuro di amarlo?
-Matt, rispondi sinceramente... Non devi farmi solo felice- Gli tappai la bocca baciandolo. Non avevo meditato molto, ma sapevo che non me ne sarei pentito.
Dopo quel bacio, che sembrò quello decisivo e il più lungo, lui mi fissava felice e io avevo lo sguardo abbassato. Non mi sentivo a mio agio quando qualcuno mi fissava.
-Ora però voglio sentire anche la tua voce, e non solo le tue labbra- Sussultai. Era così possessivo. Beh, decisi comunque di accontentarlo facendo sentire la mia voce rispondergli -Io... Ti amo Alfred-
Ho capito che io avrei fatto di tutto per lui.

THE END



(?) Ma un momento... Che fine hanno fatto Arthur e Francis??
-Arthur, batti cinque...!-
-Che bella coppia, né?-
-Sì, però lo volevo io Matt... Non merita di stare con quel carciofo-
-Ehi, ma carciofo posso chiamarlo solo io!!-
-Sìsì, va bene-

Ok, la smetto. Spero vi sia piaciuta! Anche se rileggendola... Sembra un po' senza senso xDDD Eh, perché l'ho scritta in tre giorni diversi e molto staccati. i primi due ero giù di morale, poi l'ultimo (che è insieme a un altro giorno xD) ero felice come lo sono adesso (ho appena finito *sìsì*)
Boh... commentate in tanti per favore!
Però io rimango fedele alla franada. Sì. Nessuno li tocca. <3333333
   
 
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