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Autore: sailormoon81    14/02/2011    3 recensioni
“Malfoy.”
Un uomo di cui non ricordo il nome mi chiama e mi fa sobbalzare.
“Vuole te.”
Due parole che mi fanno gelare il sangue nelle vene.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La mia missione

 

 

Non riconosco casa mia.

Non riconosco neanche mia madre, quasi.

Da quando gli Auror hanno portato via mio padre tutto scorre uguale, ogni giorno viviamo nella paura che il poco equilibrio raggiunto possa infrangersi.

“Malfoy.”

Un uomo di cui non ricordo il nome mi chiama e mi fa sobbalzare.

“Vuole te.”

Due parole che mi fanno gelare il sangue nelle vene.

Lentamente chiudo il libro che stavo leggendo, anche se non ci prestavo molta attenzione, e faccio un cenno al mio interlocutore; mi alzo e, guidato da lui, mi incammino verso il mago oscuro più potente dell’universo.

 

Appena esco dalla stanza, incrocio lo sguardo preoccupato di mia madre.

“Dove vai?” mi chiede, e anche se cerca di nasconderlo, la voce le trema leggermente. Sono quasi certo che sappia dove sono diretto, e che voglia rimandare l’inevitabile anche per qualche minuto.

“Vuole vedermi” rispondo.

La vedo tremare più forte e chiudere gli occhi, mantenendo però inalterata la sua eleganza.

Si sposta lasciandomi passare, e sento il suo sguardo fisso sulle mie spalle.

In questo momento vorrei solo scappare: cosa vuole da me? Come posso io essergli d’aiuto?

Mille emozioni mi attraversano la mente nei pochi minuti che impiego a raggiungere il salone; qualunque cosa faccia, non potrò sfuggire alla volontà del Signore Oscuro.

 

Siamo in tre nella stanza, se contiamo anche il serpente che porta sempre con sé.

Mi aspettavo di trovare almeno un altro Death Eater, Snape per essere più precisi: da quando mio padre è in prigione ha preso il suo posto, e anche se lo ammiro - è pur sempre il mio insegnante e direttore della mia Casa - non posso perdonarlo per non aver fatto il suo dovere quella notte al Ministero, preferendo restare al sicuro…

La voce del Signore Oscuro è quasi ipnotica, e mi rendo conto che non lo sto ascoltando con l’attenzione che merita. Più di una volta devo sbattere le palpebre, per trovare la giusta concentrazione.

Anche se non sono riuscito a seguire molto del suo discorso (ho capito solo qualche spezzone di frase, tra cui quella che mi ha ridestato completamente: Prendere Hogwarts), so che presto, molto presto mi chiederà qualcosa.

Anzi, me lo ordinerà.

E sono quasi certo che sia qualcosa di molto più grande di me e delle mie capacità di mago: dopotutto, sono solo un ragazzino…

Lo ascolto parlare per qualche altro minuto, e credo che sul mio viso ci sia una sincera espressione di terrore.

“Hai capito tutto, Draco?” mi chiede poi con la stessa voce melliflua di prima.

Faccio cenno di sì con la testa: non è pensabile contraddire il Signore Oscuro, anche se mi spaventa un po’ quando ho appena sentito… mi attende una prova difficile, e non mi sarà permesso fallire.

Si gira verso il suo serpente e capisco che la mia udienza è finita.

 

Mi chiudo la porta alle spalle e mi sento come uno a cui è stato appena fatto ingoiare un vagone di gelatine Tutti i Gusti + 1 al gusto di caccola…

Ritorno nel salone e mi siedo sulla poltrona che occupava di solito mio padre. Tiro le tende: non sopporto la luce, neanche quella delle lampade. Devo pensare.

Mi prendo la testa tra le mani e cerco di riflettere.

Vorrei che lui fosse qui, per chiedergli consiglio.

Dio, papà… quanto avrei bisogno di una tua parola, in questo momento. Ma tu non ci sei, hai lasciato un vuoto in questa casa che neanche la certezza che un giorno tornerai a sedere su questa poltrona riesce a riempire…

 

“Stai bene?”

La voce di mia madre mi riscuote. Da quanto tempo sono così immobile?

“Cosa voleva?”

Vorrei poterglielo dire, lo vorrei davvero. Avrò bisogno d’aiuto per fare ciò che mi ha chiesto, ma non ho nessuno a cui chiederlo: lui non vuole che si sappia. È un compito che ha assegnato a me, e solo io posso farlo.

Altrimenti lo avrebbe detto a Snape, no?

Ma forse è meglio così: in questo modo potrò riportare in alto il nome dei Malfoy.

Lei mi sta ancora guardando. Non la devo fare preoccupare. “Va tutto bene, madre.” So che non mi crede. Neanche io mi credo.

Ma accetta la mia risposta e mi lascia di nuovo solo.

Nel buio della stanza, la realtà mi crolla addosso: come potrò farcela?

Come potrò riuscire là dove maghi più grandi e più potenti di me hanno fallito?

Non ce la farò, già so che sarà una rovina…

Perché proprio io? Vuole punirmi?

O forse…

Il Signore Oscuro ha affidato a me, a me e a nessun altro, la missione più importante per la sua gloria.

Questo vuol dire che dopo tutto ha ancora fiducia nel sangue puro dei Malfoy, e non sarò certo io a farlo ricredere: mio padre ha avuto sfortuna, ma io no, io valuterò ogni dettaglio e vincerò.

I Malfoy non sbagliano, e questa è l’occasione per mostrare a tutto il mondo quanto siamo potenti: cadiamo, è vero, ma ci rialziamo sempre.

Ho un anno di tempo per portare a termine la mia missione, e anche se non potrò farmi aiutare da nessuno, non fallirò. Soprattutto, non lascerò che nessuno intralci i miei piani.

Devo trovare il modo per fare ciò che mi è stato ordinato…

Come un flash mi tornano in mente le parole di Montague, quando riuscì a uscire da quel limbo in cui era stato rinchiuso dai Weasley…

Già un’idea comincia a farsi strada nella mia mente, ed è ironico che siano stati, seppure involontariamente, i più fidati seguaci di Dumbledore a darmi l’idea… un lieve sorriso increspa le mie labbra.

Tutto comincerà tra pochi giorni, a Diagon Alley: certo, sarà un problema riuscire a seminare mia madre, ma quando saprà cosa ho fatto ne sarà fiera.

Forse non tutto è perduto, e la stella dei Malfoy tornerà a brillare nel cielo della nuova era promessa dal Signore Oscuro.

C’è solo un uomo che è di ostacolo alla sua ascesa.

Due, se vogliamo essere precisi. Ma senza il primo, il secondo non potrà fare nulla.

Io eliminerò colui che è d’intralcio al mio Signore.

Ucciderò Dumbledore.

È questa la mia missione.

E non fallirò.

 

 

 

Uhm, non so cosa ne sia venuto fuori, né se è una robetta che possa interessarvi…

Scritta per un contest (Spazio ai personaggi di Sevvie, sul forum di EFP) mi è venuta in mente così, quasi per caso…

Ancora non si sa nulla dei risultati del contest (il giudice ha avuto il computer malato, e ancora non accenna a guarire XD ), ma visto l’ok ufficiale a pubblicare ho pensato di tediarvi fin da ora con questa brevissima shot.

Non amo particolarmente Draco, quindi non so perché abbia scritto proprio su di lui.

Spero non vi siate addormentati nel leggere la fic, altrimenti dovrò risarcire molte schiene doloranti…

In ogni caso, grazie per essere arrivati fin qui, e in anticipo grazie a chi spenderà un minuto del suo tempo per lasciarmi detto cosa ne pensa di questo mio sclero =P


EDIT (22.02.2011): ecco il giudizio del giudice alla storia, classificatasi quarta:

Grammatica: 9,75/10
Stile e lessico: 14,5/15
Approfondimento del carattere del personaggio scelto: 19,75/20
Importanza del prompt all'interno della storia*: 3/5
Originalità: 4/5
Gradimento personale: 5/5

TOTALE: 56/60

Innanzitutto complimenti! Gran bella shot, mi è piaciuta moltissimo (come puoi dedurre dal massimo punteggio che ho dato al gradimento personale).
Una gran bella caratterizzazione di Draco: quasi completa e IC. Ho apprezzato moltissimo il suo orgoglio, il suo desiderio di ridare la giusta gloria alla famiglia Malfoy, insieme alla sua iniziale paura. Mi è piaciuto molto il “tuo” Draco, salvo per una cosa (motivo per cui non hai proprio il punteggio pieno.): non credo che l'idea dell'Armadio Svanitore gli sia venuta così, di getto. E' stato troppo veloce. E' comprensibile la determinazione con cui si prepara a portare a termine la sua missione, ma trovo un po' surreale che sia giunto alla soluzione così improvvisamente.
Poi un'altra piccolissima annotazione: Narcissa, così come Bellatrix, sapeva della missione di Draco, io sono del parere che lei fosse presente al momento dell'ordine di Voldemort, ma non ti ho tolto punti perchè è solo una mia interpretazione e per quel che ne sappiamo Draco potrebbe averglielo detto in un secondo momento!
Per quanto riguarda la grammatica, solo qualche piccolo errore di punteggiatura.
Lo stile, molto buono, scorrevole, forse, così come il lessico, un po' troppo semplice per la situazione che descrivi.
I prompt non sono stati usati perfettamente: l'orgoglio sì, il vuoto abbastanza, ma il dubbio si percepisce appena.
Ho trovato la tua shot abbastanza originale, visto che si tende a pensare a un Draco in preda alla disperazione (dopotutto zia Row ce lo descive così nel sesto libro..) ma tu hai dato un risvolto originale alla cosa. Dopotutto noi non conosciamo le sue prime reazioni.
Ancora complimenti ^^


Quindi, grazie a Sevvie e grazie a voi che siete arrivati fin qua ^^

 

Bax, Kla

 

The One Hundred Prompt Project
   
 
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