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Autore: Yu_Kanda    14/02/2011    7 recensioni
Kanda si accorge che i suoi sentimenti per Lavi sono cambiati, e cerca disperatamente di soffocarli, e quando si rende conto di non poterci riuscire, inizia con Lavi una partita straziante che porterà entrambi a gettare le rispettive maschere ed accettare – per quanto possibile – il loro legame. *BUON LAVIYU DAY a TUTTI!!!*
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Rabi/Lavi, Yu Kanda | Coppie: Rabi/Kanda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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DISCLAIMER: non possiedo alcun diritto su D. Gray-man, PURTROPPO è tutto in mano a quella pazza della Hoshino... Perchè, se fosse stato altrimenti... Il manga non sarebbe diventato un'accozzaglia informe di assurdità, e Lavi sarebbe insieme a Kanda da un bel pezzo!

ATTENZIONE YAOI - se non sapete cosa questa parola voglia dire, o se non gradite le relazioni uomo/uomo questa storia non fa per voi, siete avvisati! Come si dice, se non vi piace NON LEGGETE!



u_u mi ero scordata di che giorno fosse oggi... Sì, da bravo Kanda non ho molta simpatia per questa festa^^
Ad ogni modo, buon San Valentino a tutte voi!


- 5 - Fifth Step is Acceptance


 

Kanda aprì gli occhi mettendo lentamente a fuoco il luogo in cui si trovava, accorgendosi di essere solo. Si sentiva sorprendentemente meglio, il Finder lo aveva bendato di nuovo cospargendo di quel suo unguento la ferita ed ora la febbre sembrava persino scesa.

Si mise cautamente seduto; la testa gli girava un po' ma complessivamente le forze gli stavano tornando e questo era un gran sollievo. Fingere di non avere il cuore spezzato ed in aggiunta di non risentire affatto delle ferite riportate lo stava logorando ben oltre le sue portentose capacità di sopportazione.

L'espressione sul volto stanco si incupì quando il pensiero di Lavi si riaffacciò prepotente a tormentarlo, evocato dal vuoto che sentiva nel petto; serrò la mascella con rabbia, stringendo forte i pugni.

In quel momento il suo golem trillò ed una voce familiare fuoriuscì gracchiando dal bizzarro esserino meccanico la cui forma ricordava un pipistrello.

- Yuu? Mi senti, Yuu? - il tono della frase pareva ansioso, pericolosamente vicino ad una supplica. - Stai bene? Dove sei?

Kanda sgranò gli occhi nell'udire il proprio nome. Lavi? Perché mai il bastardo avrebbe dovuto cercarlo dopo quanto era accaduto prima che lui partisse? Lo aveva persino deriso...

Come mai ora gli interessava sapere se era vivo? Afferrò il golem e lo spense senza rispondere, scagliandolo in un angolo e riadagiandosi sul suo giaciglio in attesa del ritorno del Finder.

Poi si sarebbero spostati ancora.

L'uomo non si fece attendere molto, una mezz'ora più tardi entrò portando con sé qualcosa di commestibile e dell'acqua, dividendoli con Kanda. Mangiarono in silenzio, quindi il Finder azzardò di fargli una domanda per la quale Kanda l'avrebbe volentieri ucciso.

- Kanda-san, perché non contattiamo il Quartier Generale? - propose rivolgendogli uno sguardo speranzoso. - Komui potrebbe inviarci aiuto...

- No. Non c'è alcun bisogno. - lo stroncò immediatamente l'Esorcista Giapponese, scuro in volto. - Sto benissimo. Domattina finiamo il lavoro e ripartiamo. - concluse in tono sicuro sostenendo lo sguardo del Finder, sfidandolo a contraddirlo.

Quest'ultimo sospirò, ben sapendo che discutere con Kanda era del tutto inutile; quindi iniziò a fare rapporto sulle condizioni della città e su numero e livello degli Akuma rimasti in vita che aveva potuto vedere.

 

Lavi ripeté il messaggio nel proprio golem diverse volte, ma senza ottenere risposta; Yuu sembrava irraggiungibile, il che aumentava a dismisura la sua preoccupazione per lui. Sapeva perfettamente che l'altro era in grado di affrontare ogni pericolo e sopravvivere, non era quello il problema.

Temeva che Yuu volesse farsi uccidere di proposito, ecco qual'era il problema.

Nell'ultimo scambio che avevano avuto gli era sembrato piuttosto disperato, un'emozione a lui estranea e proprio per quello pericolosa. Già il giovane tendeva a non curarsi della propria incolumità così com'era, figurarsi nello stato mentale in cui versava adesso.

Ormai erano passati venti giorni dalla sua partenza, e non aveva dato nemmeno una notizia, ignorando ogni tentativo di contattarlo sia da parte sua che di Komui; aveva sentito Lenalee confidarlo ad Allen, preoccupata quanto lo era lui per quell'assenza di comunicazioni anche da parte del Finder che lo accompagnava.

Lavi riprovò caparbiamente ogni giorno appena Bookman si assentava, e collezionò altrettanti fallimenti. Si sentiva terribilmente in colpa anche se rifiutava di ammetterlo; se Yuu fosse morto perché lui l'aveva respinto non avrebbe mai potuto perdonarselo, e questo era un fatto.

 

Kanda e il Finder lasciarono il rifugio all'alba, diretti verso la piazza principale del villaggio in cui parevano essersi stabiliti la maggioranza degli Akuma. Kanda si era ripreso quasi completamente, cosa che rassicurava molto il povero Finder visto che questi si rifiutava di contattare (e di lasciargli contattare) il Quartier Generale per informarli delle loro difficoltà e richiedere assistenza.

Mantenendosi il più possibile nascosti sbucarono infine in una via laterale che costeggiava il loggiato attorno al centro della cittadina, sporgendosi con cautela a sbirciare i movimenti del nemico. Il gruppo di Akuma pareva intento a scavare nel terreno, per quale motivo Kanda non avrebbe saputo dire, visto che l'Innocence era già stata trovata e recuperata da lui; eppure il loro lavoro pareva motivato e febbrile, quasi frettoloso.

Approfittando del fatto che gli voltavano le spalle, l'Esorcista Giapponese estrasse Mugen e l'attivò, preparandosi a caricarli, mentre il Finder si cercava un riparo fra le case adiacenti il luogo dell'imminente scontro. Nonostante il numero elevato di nemici e le sue condizioni non proprio ottimali Kanda non ebbe grandi difficoltà a sterminare tutti gli avversari, anzi; forse era stato fin troppo facile, rifletté il giovane nel ricadere in terra dopo aver squarciato l'ultimo Level 3 con l'ausilio di Nigentou.

Disattivò la seconda illusione di Mugen, guardandosi in giro alla ricerca del minimo segnale di movimenti sospetti che potevano tradire la presenza di altri Akuma, ma tutto era immobile intorno a lui per l'intero suo campo visivo.

Vedendo che la battaglia si era conclusa vittoriosamente e senza ulteriori danni per Kanda, il Finder si avvicinò al samurai per assicurarsi che stesse davvero bene. Incurante dell'apprensione del suo accompagnatore, l'Esorcista Giapponese si mosse verso la buca scavata dagli Akuma, tastando il terreno con il piede per precauzione prima di azzardarsi a scendere dentro per verificare cosa vi stessero cercando.

A quel punto il golem di Kanda fuoriuscì inaspettatamente dalla sua valigia, che il Finder trasportava assieme al proprio bagaglio, svolazzando sopra le teste dei due uomini ed iniziando a crepitare. Come aveva potuto quel dannato coso riattivarsi da solo?

- Yuu? Yuu, mi senti? - disse la voce di Lavi tra una scarica statica e l'altra. - Yuu, stai bene? Rispondimi!

- Lavi! - Kanda si voltò di scatto verso il golem, intenzionato a farlo tacere per sempre con un fendente di Mugen, ma non ne ebbe il tempo.

Dalla terra smossa sul fondo dello scavo emerse un arto acuminato che trafisse la schiena di Kanda, trapassandolo come se fosse stato una bambola di pezza sotto lo sguardo orripilato del Finder; quest'ultimo, riconoscendo il Level 3 come quello che aveva ferito Kanda durante il recupero dell'Innocence, si tolse dalle spalle lo zaino cercando di attivare la barriera protettiva.

L'Akuma fuoriuscì completamente dal nascondiglio, gracchiando trionfante ed allungando l'altro braccio verso l'uomo indifeso di fronte a lui.

- Cosa credi di fare, umano? - rise trafiggendo senza pietà il povero Finder e colpendo nella traiettoria anche il golem. - Il tuo Esorcista è morto, e tu lo seguirai all'Inferno! - il corpo dell'uomo cadde a terra esanime mentre Kanda assisteva impotente alla scena, impalato all'arto del mostro.

Fingendosi immobilizzato, il samurai attese che l'Akuma lo avvicinasse a sé per finirlo, contando di colpirlo in quel momento e liberarsi; la creatura non lo deluse e sfoderate una serie di lame affilate dal torace mosse la sua vittima verso di esse per smembrarla.

Appena sentì il metallo acuminato graffiargli la pelle, penetrando nella carne fino a sbucargli dal petto, Kanda riattivò Nigentou e piantò entrambe le spade alla cieca dietro di sé affondandole fin dove riusciva a spingere, ferendo parzialmente anche sé stesso nel muoverle per finire il mostro ruotandole poi verso l'esterno.

Il Level 3 emise un lungo gemito rauco strappandosi Kanda di dosso e sbattendolo al suolo con furia, ma era troppo tardi; Mugen l'aveva quasi diviso in due, ed all'Esorcista Giapponese bastò un ultimo disperato sforzo per distruggerlo. Incurante della vita che gli veniva risucchiata dalla terza illusione di Mugen, si avventò sull'Akuma squarciandone definitivamente il corpo.

Il suono dell'esplosione che seguì giunse attutito alla mente ottenebrata dal dolore di Kanda; mentre si accasciava al suolo il mondo intorno a lui parve fluttuare, ed ogni suono lo raggiungeva ovattato, lontano. Giacque riverso sul terreno lottando strenuamente per restare cosciente, una sensazione bagnata che si espandeva sotto di lui, lordando di rosso abiti e suolo.

Le palpebre si fecero troppo pesanti per mantenerle aperte, la vista gli si offuscò ed infine il giovane chiuse gli occhi scivolando nell'oblio, l'ultima immagine nei suoi pensieri il volto sorridente di Lavi.

Non posso morire ora...


Riprese i sensi in una pozza di sangue ormai secco, la Divisa irrigidita nei punti in cui ne era stata inzuppata che gli stava incollata al corpo, dolorante, stordito, incapace di muoversi.

Quanto a lungo era rimasto così, svenuto ed indifeso alla mercé di chiunque lo vedesse? A giudicare dallo stato in cui era, dovevano essere passate molte ore. Si sforzò di voltare la testa almeno quanto bastava per guardarsi attorno, e vide a pochi metri da sé il cadavere del Finder divenuto ormai polvere.

Dannazione...

Non poteva negare che parte della colpa per quella morte fosse sua; digrignò i denti, costringendosi a sollevare le braccia per trascinarsi verso un qualunque riparo, ed immediatamente le sue ferite si riaprirono. Incurante del dolore, Kanda strisciò verso le case lasciando una scia rossa dietro di sé e si abbandonò sfinito contro un muro appena raggiunto un vicolo tra di esse.

Non seppe dire quanto tempo fosse passato finché si svegliò di nuovo; sperava che qualcuno si avventurasse fin lì accorgendosi dello sterminio degli Akuma e di lui, ma non accadde nulla del genere, il villaggio continuava ad essere deserto.

Puntellandosi contro il muro si forzò ad alzarsi in piedi, reggendosi con l'ausilio di Mugen. La febbre era tornata, e la sua Divisa di Esorcista di nuovo zuppa di sangue.

Tuttavia doveva raggiungere la stazione più vicina per fare ritorno al Quartier Generale, e... Si tastò il petto, trovando l'Innocence recuperata ancora al sicuro nella sua tasca interna.

Tirò un respiro di sollievo, almeno la morte del Finder non era stata del tutto inutile. Lo sguardo gli cadde sul golem, inerte poco distante dai resti dell'uomo; ora che avrebbe voluto usarlo, il dannato aggeggio era inservibile.

Continuando ad usare Mugen come appoggio si incamminò arrancando faticosamente nella direzione in cui sapeva essere il paese successivo e nel quale fermava il treno.

Dovette concedersi soste infinite volte, bruciante di febbre, debole per il digiuno e l'ingente perdita di sangue, ma continuò caparbiamente ad avanzare; finché, al tramonto crollò contro il tronco di un albero, nel bosco che sperava fosse poco distante dalla sua meta.

Non avrebbe voluto addormentarsi così restando esposto per chiunque fosse passato di lì, ma non riuscì ad impedire ai suoi occhi di chiudersi ancora.

Quando si svegliò, il sole era alto e lui era madido di sudore, consumato dalla febbre. Almeno l'emorragia pareva essersi arrestata, a giudicare da quanto rigida era diventata la parte superiore del suo vestito. Pareva essere addirittura completamente asciutto.

Tuttavia quando riprese a camminare, seppur lentamente, sentì la stoffa bagnarsi di nuovo ed il dolore riprendere a tormentarlo. Fu solo la mattina seguente che giunse in vista del villaggio, trascinandosi disperatamente verso la stazione e salendo sul primo treno disponibile; barcollando, si afflosciò su uno dei sedili, chiazzandolo immediatamente di sangue sotto gli sguardi inorriditi degli altri passeggeri.

 

Dopo l'ennesimo fallimento nel contattare Yuu, Lavi aveva cercato di riappacificarsi con Allen per ottenerne notizie da lui ed il ragazzo, sebbene dapprima l'avesse accolto con sospetto, non era riuscito a continuare a tenergli il broncio, dimenticando subito la discussione che avevano avuto giorni prima; Allen voleva credere a tutti i costi che l'apprendista Bookman li considerasse davvero compagni ed amici, e non semplici alleati, era un caso senza speranza.

Lavi all'inizio aveva trovato questo suo lato molto conveniente, ma ora non era più sicuro di poter fingere ancora che non ci fosse alcun legame fra lui ed i due giovani Esorcisti che aveva di fronte. Sì, lui era amico di Allen e Lenalee, e di Kanda (specialmente di Yuu), e di tutti i dannati Esorcisti e scienziati di quel posto infame!

E la cosa peggiore, era certo che il vecchio panda se ne fosse accorto.

Purtroppo, seppe che Yuu ancora non aveva contattato né Komui né nessun altro, le sue tracce si erano perse prima che giungesse alla sua destinazione. Ed anche il Finder che si supponeva essere con lui sembrava svanito nel nulla insieme all'Esorcista Giapponese.

Lavi fece del suo meglio per non mostrarsi estremamente colpito da quanto aveva appena saputo e credeva di esserci riuscito alla perfezione, anche se Lenalee lo fissava con un'espressione strana sul viso.

Cercò di forzarsi a non pensare alla sorte di Kanda reimmergendosi nel lavoro che Bookman continuava impietoso ad affidargli, ma ottenne solo un successo parziale. Il senso di colpa era sempre lì, così come il volto del giovane.

Poi qualche giorno dopo Lenalee venne a dirgli che Yuu stava tornando, che era ferito ma non sapevano quanto gravemente: il suo cuore saltò un battito, e lui si precipitò subito dietro la ragazza, a dispetto delle rimostranze del vecchio Bookman.

Quando lo vide, bendato e tuttavia sanguinante, non poté fare a meno di chiedersi quanti giorni fosse rimasto bloccato a letto prima di essere in grado di viaggiare. Il samurai scese dalla barca zoppicando, e Lavi gli si fece incontro offrendogli un braccio, il sollievo chiaramente visibile nel suo sguardo, l'ansia evidente da come si comportava; Kanda gli rivolse un'occhiata gelida.

- Non guardarmi con la tua fottuta maschera sul viso! - sibilò irritato.

Il giovane Bookman ammiccò, spiazzato, e si rese improvvisamente conto che non era finzione, la gioia sul suo volto. Ignorando il campanello d'allarme, si mise al passo con l'Esorcista Giapponese, sostenendolo suo malgrado.

- Yuu... Stai bene? - domandò con voce tremante, e Kanda lesse una preoccupazione così intensa nel suo occhio verde che non ebbe alcun dubbio fosse totalmente falsa.

- Piantala di prendermi in giro, idiota! - lo apostrofò con astio. - E lasciami, non ho bisogno del tuo aiuto. - aggiunse liberandosi bruscamente dal suo braccio.

Lavi sentì un dolore profondo invaderlo, mentre osservava Yuu arrancare verso le scale, ed una lacrima gli scese sul viso: la sua maschera era andata in frantumi, e lui mostrava ogni singola emozione che aveva nel cuore.

E quando lo vide cadere in terra esanime, perse completamente la testa.

 

Lavi rientrò in Biblioteca e si sedette allo scrittoio chiudendo il suo unico occhio. Non ricordava granché di quello che era successo, o meglio, aveva una gran confusione in testa e non voleva mettervi ordine al momento, quindi si adagiò contro lo schienale della pesante sedia cercando di non pensare a niente.

Il suo mentore si avvicinò, l'espressione seria che annunciava un sonoro rimprovero, perché Lavi era più che certo che l'uomo sapesse già ogni cosa.

- Lavi. - lo sguardo di Bookman si agganciò immediatamente al suo, e il giovane si sentì frugare dentro l'anima.

- Sarai lieto di sapere che Yuu ora mi odia. - commentò in tono piatto.

- Sì, mi è stato detto che non ti ha permesso di restargli accanto. - disse l'anziano Esorcista, confermando di essere a conoscenza di quanto appena accaduto. - Sono molto soddisfatto, hai agito bene.

Mi prendi in giro? Ti avranno certo riferito anche quello che ho fatto...

- Ho disobbedito invece. - confessò Lavi senza cercare scuse, alzandosi e raggiungendo il maestro, pronto ad accettare la punizione che sarebbe seguita. - L'ho portato io in infermeria.

- Ma ti è servito a comprendere come funziona la vita, quindi va bene così. - Bookman si mostrò compiaciuto, un angolo della bocca che gli si incurvava appena in un sorriso bonario. - Tu sei uno spettatore, nessuno deve amarti e tu non devi amare nessuno, devi scivolare inosservato attraverso la storia, invisibile agli occhi di tutti. Le emozioni degli altri non devono sfiorarti e tu non devi provare emozioni. Immagino che ora ti sia ben chiaro il perché di questo. - Lavi annuì, tetro. - Bene. Adesso posso lasciarti solo senza dovermi preoccupare. Ti affido alcune incombenze fino al mio ritorno.

Parte? Per dove?

Una volta solo Lavi tornò alla scrivania, iniziando a sistemare i libri: quel libro era ancora lì sopra. Lo prese in mano, intenzionato a metterlo a posto. Il vecchio panda lo stava mettendo alla prova, ne era sicuro ora più che mai. Ma perché lo riteneva necessario? Yuu non...

Yuu.

Tra le sue braccia. Sanguinante. Svenuto.

Perché mi tornano in mente queste immagini?

Cercò di ricacciarle nel profondo del suo cervello, ma non ne volevano sapere di rimanerci. Il cuore gli aumentò i battiti, mentre riordinava quei pensieri per nasconderli in un angolo remoto. Un Bookman deve ricordare, ma a volte diventava così doloroso...

E quella era una cosa che voleva dimenticare.

Quando Yuu era caduto, si era sentito morire, e il modo in cui era irrotto nell'infermeria con il corpo esanime di lui tra le braccia, sconvolto dopo la corsa disperata che aveva fatto, era riuscito a spaventare persino la capo infermiera.

Rise di sé stesso. Aveva dato spettacolo, per forza che Yuu l'aveva scacciato... eppure lui non stava fingendo.

Io non... fingevo...

Fingeva?

Rise sguaiatamente, un riso isterico, liberatorio, folle.

No... Non può essere...

Lavi si portò una mano al petto, artigliandosi la maglietta all'altezza del cuore, lo sguardo fisso e un'espressione di shock che rimpiazzava la sua maschera frivola di perenne gioia. Iniziò a tremare, e cadde in ginocchio, portando anche l'altro braccio a cingersi il corpo, piegandosi in avanti, le lacrime che scivolavano in terra dal suo unico occhio.

No! Non posso essere caduto in trappola anche io... Non è amore quello che sento! Non può...


First step is Denial...

 

 

Era amore? Lavi l'aveva osservato così tante volte negli altri, ne aveva studiato ogni aspetto, e conosceva perfettamente tutti i sintomi, eppure, non era sicuro. Non avendolo mai provato in prima persona, gli risultava difficile diagnosticarlo per sé stesso, perché comunque, in quanto Bookman, analizzava qualunque cosa con distacco.

Si toccò il petto, e un sorriso mesto si fece strada sul suo volto attraverso la maschera che il 49esimo alias indossava per interagire con gli Esorcisti dell'Ordine Oscuro.

Hai trovato il mio cuore Yuu, puoi esserne fiero.

Il giovane Bookman passò dal primo stadio all'ultimo bruciando quelli nel mezzo: la sua razionalità e la capacità di osservare dall'esterno le cose gli avevano permesso di non cadere nel baratro senza fondo del dolore. Aveva preso tristemente atto della sua nuova condizione, cercandone le cause, analizzandole, comprendendole.

Aveva desiderato ardentemente che nulla di tutto ciò fosse mai accaduto, che ogni cosa potesse tornare come prima. Ma sapeva bene che non era possibile, e non gli restava che patteggiare con sé stesso, per poter andare avanti lungo la strada che si era scelto.

Quindi aveva rinchiuso il tutto in fondo al suo cuore, lui e Yuu non avevano alcuna speranza di un futuro insieme in quell'epoca, e lui aveva degli obblighi cui non poteva sottrarsi. Era inutile affrontare una battaglia persa in partenza: dovevano dimenticare e farsene una ragione.

A malincuore, decise di ignorare i sentimenti che aveva realizzato di nutrire per Yuu, ed indossare di nuovo la maschera della sua 49esima persona: Lavi.

Tornò a sorridere con il suo atteggiamento spensierato, ma chi avesse guardato meglio dentro l'unico occhio del giovane vi avrebbe scorto un sottile velo di nebbia.

E così saremo in due a soffrire a quanto pare, Yuu...


Fifth step is ACCEPTANCE.

 

 

I giorni passavano, e Kanda era completamente guarito, ma i due continuavano ad evitarsi senza fornire spiegazioni in merito.

Lavi perché iniziava a notare un peggioramento e la cosa lo preoccupava, il samurai perché l'espressione fasulla di gioia sul viso dell'altro Esorcista, e il modo in cui gli leggeva dentro, lo mandavano in bestia.

Bookman Junior ben presto scoprì di sperimentare un nuovo stadio: desiderava Yuu così tanto da provare rancore verso di lui.

Bizzarro.

Amore... Dopotutto, le conseguenze che portava con sé somigliavano più ai canoni dell'odio che ai suoi ben noti stereotipi. O forse era che entrambi andavano di pari passo.

Ti amo, perché vedi attraverso la maschera che indosso... Ti odio, per lo stesso motivo.

 


Kanda avrebbe voluto urlare la sua ribellione al cielo contro quella situazione che considerava inaccettabile, un'assurda ingiustizia nei suoi confronti da parte del destino. Non aveva mai desiderato nulla, mai nemmeno contemplato la possibilità di sperare od augurarsi che la sua vita prendesse questa o quella direzione.

Ora, l'unica cosa che bramava più dell'aria che respirava non poteva averla. Che terribile beffa.

Una parte di lui continuava a sognare di veder entrare Lavi nella sua stanza per scusarsi e dirgli che gli voleva bene, che aveva deciso di stare al suo fianco; l'altra, la parte razionale della sua mente, invece gli ricordava che un Bookman non ha bisogno di un cuore e che non stringe legami con delle semplici tracce di inchiostro vergate sulle pagine della storia.

Non sarebbe mai andato da lui.

Eppure quell'amore impregnato d'odio era ciò che lo manteneva attualmente in vita, perché era talmente forte da non permettergli di dimenticare, e lui era troppo testardo per rassegnarsi.

Lavi era diviso fra senso di colpa e risentimento, Kanda alla fine l'aveva sconfitto ed il risultato sarebbe stato una lenta agonia, finché le sue capacità di Bookman non fossero riuscite a sigillare il ricordo dell'Esorcista Giapponese in un angolo remoto della mente.

Era piuttosto ridicolo che con tutto il sapere accumulato non fosse in grado di vincere un sentimento futile e passeggero come l'amore. Che terribile beffa.

Avrebbero continuato ad incontrarsi come sempre, fingendo indifferenza, perché la vita continua, come si dice; si sarebbero scambiati sguardi tormentati e carichi di amarezza, che ognuno dei due avrebbe prontamente nascosto dietro la propria maschera ma di cui entrambi avrebbero eventualmente colto il guizzo.

Avrebbero cercato di dimenticare immolandosi ai rispettivi doveri, cercando di fuggire il destino e trovandoglisi invece sempre di fronte, faccia a faccia con la verità della loro impotenza verso di esso. Il loro gioco degli sguardi sarebbe continuato e avrebbero cercato di sfuggirsi per quanto possibile, nel vano tentativo di soffocare il desiderio che sentivano.

E forse un giorno i corridoi dell'Ordine Oscuro sarebbero divenuti abbastanza grandi da non farli più incontrare.

 

 

Lenalee era profondamente preoccupata, così come mezzo Ordine Oscuro, per come si stavano comportando i suoi due amici, ed era decisa a sistemare la faccenda a modo suo. Se Lavi e Kanda insistevano così caparbiamente a rifiutare di parlarsi, ci avrebbe pensato lei a farli riappacificare, a costo di obbligarli.

La tranquillità dell'intero Ordine Oscuro non poteva andare a rotoli per un loro stupido litigio, no, assolutamente.

Entrò nello studio del Supervisore con espressione risoluta.

- Fratello. - chiamò in tono estremamente serio, così diverso dal suo solito atteggiamento allegro e gentile.

- Oh, Lenalee, hai bisogno di me? Devi chiedermi qualcosa sulla missione prima di partire? - Komui la guardò con gli occhi colmi di gioia, nel poter essere d'aiuto alla sua adorata Lenalee, ma si scontrò con la luce severa negli occhi scuri di lei.

Lenalee aveva tutt'altri programmi che non discutere con il fratello su un insignificante villaggio infestato da quattro stupidi Akuma; vedere Kanda in quello stato le spezzava il cuore. Non aveva idea di cosa Lavi gli avesse fatto, l'apprendista Bookman ultimamente mascherava molto meglio del samurai le proprie emozioni, il che era tutto dire. Kanda non aveva mai permesso a ciò che sentiva di raggiungere la superficie mostrandosi sul suo volto, ma da qualche settimana, ovvero da quando era rientrato dall'ultima missione che gli era stata affidata, chiunque poteva leggere amarezza e dolore dalla sua espressione.

Cosa poteva aver fatto Lavi, per ottenere un simile risultato su qualcuno come Kanda?

Lenalee sospirò nel vedere che Komui non l'aveva presa affatto sul serio; aggirò la scrivania e voltò di forza la sedia dell'uomo verso di sé.

- Ho bisogno di un favore, fratello. - esordì appena ebbe tutta la sua attenzione. - Devi assegnare una missione a Lavi e Kanda.

L'uomo la guardò senza capire, sorpreso da quella bizzarra richiesta; si sistemò gli occhiali sul naso, raddrizzandosi sulla sedia.

- Intendi insieme? - ponderò, soppesando la reazione della sorella; la ragazza annuì. - Lenalee, non so perché mi chiedi una cosa del genere, ma non è possibile. - Komui scosse la testa con aria grave, che in lui risultava in un'espressione comica.

- Perché non puoi? Sei tu il Supervisore... - replicò la fanciulla, contrariata, mordendosi un labbro.

- Kanda mi ha chiesto espressamente di non essere mai assegnato con Lavi, e inspiegabilmente Lavi ha fatto la stessa richiesta, e... Bookman. - dopo aver pronunciato il nome dell'anziano Esorcista, Komui si attaccò alla sua amata tazza di caffè, mostrando un certo nervosismo. - Non so cosa stia succedendo, ma persino lui si è raccomandato di non mandare mai Lavi insieme a Kanda.

- Allora è per quello! Hai paura del vecchio è così? - lo accusò Lenalee, furente.

- No, no, ti assicuro... - balbettò l'uomo, più impaurito per la reazione della sua adorata Lenalee che non dalle ingiunzioni di Bookman. - E' che se Bookman fa una richiesta, di solito c'è una buona ragione dietro. - annuì convinto, più volte.

- Fratello, stavolta hanno tutti quanti torto. - affermò Lenalee facendo il broncio e puntando i pugni contro i fianchi.

- Lenalee... - l'uomo sospirò, assecondando le insistenze della sorella. - Avanti, spiegati.

- In realtà non so nemmeno io cosa sia successo, ma Lavi e Kanda si evitano. - rivelò la ragazza con aria affranta. - Non si rivolgono più la parola da quasi due settimane. Allen ed io non sappiamo più che fare, Lavi cerca di evitare persino noi. - il tono quasi supplice con cui Lenalee pronunciò la parte finale della frase colpì Komui a fondo.

L'uomo la fissò incredulo, nessuno lo aveva informato, nemmeno Jerry, ed era davvero insolito che non lo avesse notato nemmeno lui.

- Da quando Kanda è rientrato ferito? - rifletté Komui ad alta voce, e Lenalee annuì.

- Non può andare avanti così, devono chiarirsi, e senza interferenze esterne! - affermò con decisione allargando le braccia per dare maggior enfasi a ciò che stava dicendo.

- Ho compreso il tuo punto di vista. Da soli in missione ne avranno certamente il modo. Ne sceglierò una adatta al caso. - promise, andando subito a rovistare tra le sue scartoffie; Lenalee gli sorrise, sollevata. - E li farò chiamare questa sera stessa.

- Grazie fratello! - esclamò felice, abbracciando l'uomo con trasporto. - Spero di trovare buone notizie al mio ritorno! - aggiunse raggiante, quindi lo salutò, raggiungendo Allen che l'attendeva fuori dallo studio, pronto a partire.

 




@Ermellino:

>>"Ho sofferto insieme a Kanda nella scena col finder, ti rendi conto? Ero là che mi dicevo come una povera idiota: Nooo Yuu resistiii ç_ç"

Anche lei mentre la scriveva u_u

>>"E il sogno! Oddio, mi sono venuti i brividi! Lavi che si autoassassina"

Il sogno, già. Questa è una cosa che non ho potuto evitare di inserire dopo i recenti avvenimenti; la simbologia ambivalente che si presta sia all'interpretazione che le hai dato tu, sia a quella che invece è nascosta dietro l'impressione che si ha al primo sguardo sul mondo onirico di Lavi, è volontaria.

Anzi è meglio se dove volevo andare a parare non si è capito.

>>"Eeeh sì, purtroppo molte hanno abbandonato il fandom (cattivee ç_ç), ma io rimango come lettrice!"

Da quel che vedo anche a livello internazionale, il fandom è morto. Ringraziamo chi di dovere.

>>"Ti incazzi se ti dico che ho letto tutte le tue storie, ma non ho mai avuto le palle di commentarle?"

Tranquilla, per me l'importante è sapere che continui a leggere. Se non ti senti di scrivere anche un commento non devi preoccuparti, va bene lo stesso. Fare le cose per forza non porta mai a niente di buono^^

Se c'è qualcosa che ti ha colpito me lo dici, altrimenti va per la volta dopo, o quella dopo ancora XD


@Ocatarinetabelasciscix:

>>"Credo che se Kanda morirà, lo farò anch'io"

Per farmi scrivere una death fic dovete uccidermi, e non la scriverei nemmeno da morta... Quindi potete dormire sonni tranquilli, l'unica cosa che può morire (e continuerà a farlo) in una mia storia è l'Abominio.

>>"Bookman è uno stronzo"

Condivido XDD Anche se, alla fine io credo che se la metterebbe via ed accetterebbe la situazione. Sì, io sono una di coloro che sostengono Kanda che va via con Lavi a fine guerra! Sì, alla faccia di Bookman...

>>"Aggiorna presto, stavolta, ti prego"

AH-ehm... Chiedo scusa. u_u


@redseapearl:

>>"Yuu è davvero irritante per quanto è testardo"

XD Suvvia, stavolta ci ha provato, che altro poteva fare? E' stato respinto, ha anche insistito e non ha ottenuto niente... Per mantenere la sanità mentale deve tenersi lontano da Lavi.

>>"Le descrizioni dei sogni (anche se sarebbe più indicato dire incubi in questo caso) sono davvero ben fatte, macabre e inquietanti al punto giusto"

I sogni spesso ci mostrano le nostre paure più grandi, ci danno indizi che da svegli ci sfuggono. O almeno io li interpreto così XD


@NonnaPapera:

>>"Già qualcosa si sta svegliando in Lavi... e alla buon'ora oserei aggiungere io!"

Credo che sia il pensiero di tutti XD

>>"credevo che dopo l'avventura nell'arca Lavi si fosse accorto di quanto fossero importanti i suoi amici"

Purtroppo ciò che pensa lui non è quel che gli impone il suo dovere di Bookman; per cui, anche se lui considera gli altri Esorcisti "amici" e prova sentimenti per loro, non gli è consentito esternarli né ammettere di provarli. Finchè è l'apprendista di Bookman le regole del clan sono più importanti del cuore che non dovrebbe avere.

Anche io penso che sia piuttosto inutile continuare a blaterare di regole e proibizioni quando con ogni loro azione hanno già contaminato la storia, ma pare che il vecchiaccio non lo capisca...

>>"si credo di aver capito perchè hai scelto di farmi leggere questa tua fanfic... (anzi ti ringrazio perchè è veramente bella!)"

u_u prego, e spero di non deluderti^^


@WindAngel:

>>"Bellissima fic^^ Yu lo adoro!"

Grazie ^_^

Anche io adoro Yuu, soprattutto insieme a Lavi. Lo so che sono schifosamente di parte, ma per me loro sono l'unica coppia possibile fra gli esorcisti maschi XD E Lavi resta l'unica persona al mondo con cui Yuu possa considerare di stare!

   
 
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