Anime & Manga > D.Gray Man
Segui la storia  |       
Autore: Bethan Flynn    16/02/2011    1 recensioni
"-Non farlo, Lavi...- mormorò.
-Fare che cosa?- la voce del ragazzo era stupita.
-Non diventare Bookman- Shin sentì le braccia di lui contrarsi attorno alle sue spalle.
-Perchè dici questo?-
-Perchè Bookman non ha un cuore. E io non voglio che questo suono si interrompa-"
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Shin sbattè violentemente la schiena a terra, cadendo. Il colpo dell’akuma l’aveva scaraventata dall’altra parte della stanza. Rotolò dietro una colonna, ansimando. Le faceva male il petto ogni volta che respirava, pensò di avere almeno un paio di costole rotte.
Sbirciò la posizione dell’akuma e vide che stava attaccando Allen senza pietà.
Non ce l’avrebbero fatta, mai.
Era troppo forte, e i generali non si vedevano da nessuna parte.
Shin prese un respiro profondo, poi evocò l’innocence per l’ennesima volta, tentando di distrarre l’akuma con i suoi rovi.
Funzionò: il nemico la individuò all’istante, e lei era pronta. Schivò i proiettili uno dopo l’altro, saltando agilmente, e con una serie di scatti si avvicinò all’akuma, pronta a colpirlo.
-Shin, dietro di te!- il grido di Kanda la fece voltare: un altro akuma era comparso praticamente dal nulla, e aveva diretto l’attacco direttamente contro di lei.
I proiettili la colpirono in pieno, e non le bucarono la pancia solo perché aveva avuto la prontezza di spirito di mettere davanti le braccia. L’attacco la fece volar via di diversi metri, in fondo alla sala.
Shin avvertì l’azione del veleno cominciare a fare effetto sul suo corpo.
“Evocazione. Fiori di sangue”
Un rovo strisciò fuori dal terreno e si avvolse strettamente alle sue ferite, che avevano già cominciato a riempirsi di pentacoli. Dalla pianta sbocciò un fiore candido come la neve che, mano a mano che le risucchiava il virus dal sangue, si tingeva di un rosso cupo.
Quando tutti i petali furono di quel colore, l’effetto dei proiettili akuma smise di agire, ma le ferite rimasero. Shin non credeva di poter ancora riuscire a muoversi: aveva la vista sfocata e sentiva un ronzio estraneo nelle orecchie.
-Shin! Spostati di lì!- le gridò Allen.
“E come? Non posso nemmeno alzare un braccio per le botte che ho preso” pensò. Vide l’akuma di fronte a lei, quella faccia tonda e lo stesso ghigno col quale aveva ucciso mezzo personale dell’Ordine.
Quanto avrebbe voluto ammazzarlo. Sperava solo che Allen lo facesse per lei, alla fine.
Chiuse gli occhi, intuendo il colpo che sarebbe arrivato di lì a poco.
-Non arrabbiarti, Lavi. E’ stato meglio così- sussurrò con un filo di voce.
-Esorcista, vuoi morire? Guarda che ti uccido!- l’akuma le arrivò a un soffio dal viso, ma Shin non aprì gli occhi.
“Fallo e basta, stupido barilotto di birra” pensò con rabbia.
Lo sentì caricare. Il fatto che nessuno avesse ancora tentato di fermarlo voleva dire che erano tutti messi come lei, o peggio.
Era davvero la fine.

-Timbro di fuoco!-

Una colonna enorme di fiamme avvolse l’akuma all’improvviso, impedendogli perlomeno di vederla. Shin si sentì prendere bruscamente in braccio, ma le fitte l’assalirono di nuovo, facendole girare la testa.
-P-piano- balbettò senza fiato. Non riaprì le palpebre. Non voleva sapere chi l’aveva salvata, temeva che il grido che aveva sentito fosse soltanto un’illusione, l’ennesima da quando lui se ne era andato.
-Sei forse impazzita? Star lì senza nemmeno proteggerti, volevi morire, forse?- la voce non ne voleva sapere di andarsene, ed era fin troppo conosciuta. Shin aprì piano la palpebra dell’occhio destro.
Lavi le stava accucciato davanti, dandole la schiena, il martello pronto a colpire. Aveva un’espressione lievemente scura in viso, ma l’occhio color smeraldo scintillava.
-Lavi- sussurrò –che ci fai qui?- gli sarebbe saltata al collo, se solo la situazione l’avesse permesso, e non l’avrebbe lasciato andare mai più.
Non poteva credere che fosse lì davanti a lei.
-Come che ci faccio qui? Mi hai chiamato tu, no?- il rosso le lanciò uno sguardo stupito, voltandosi. Shin lo fissò di rimando, altrettanto perplessa. Scosse la testa in segno di diniego.
-Io non ti ho chiamato, Lavi- disse. Poi però la colpì un pensiero terrificante.
Ripensò ai suoi sogni, e al dolore che tutti i giorni era costretta a soffocare dalla mattina alla sera. Ripensò a come la prospettiva di venire uccisa non le fosse sembrata così malvagia, di fronte a quella di non vederlo mai più.
Aveva pensato a lui tutto il tempo, durante quella battaglia, e i suoi poteri mentali dovevano essersi attivati.
L’aveva chiamato costantemente, ogni giorno, da quando se n’era andato, senza accorgersene.
Abbassò gli occhi.
-Lavi, mi dispiace, io…- non sapeva cosa dire. Era ovvio che, se il ragazzo era lì, aveva abbandonato Bookman, e l’aveva fatto perché credeva che lei l’avesse chiamato. Si sentiva tremendamente in colpa.
Davvero senza Lavi lei non riusciva più a far fronte a niente? Quando se ne era andato era stato come se qualcosa in lei si fosse rotto, come se tutti i pezzi si fossero scombinati. Era stata la sua disperazione forzatamente nascosta ad agire per lei?

Lavi si accorse che non l’aveva chiamato di proposito da come aveva spalancato gli occhi e dall’espressione che aveva assunto dopo, come se avesse preferito morire anziché lui tornasse prima del tempo.
Quella reazione, assieme ai capelli drasticamente più corti, gli avevano fatto capire di essere tornato esattamente al momento giusto. Non poteva in nessun modo lasciarla sola, né lo voleva. Si era sentito perso in quelle settimane, e pure patetico, sperando in ogni istante che lei gli fosse corsa dietro, sperando di vederla.
Era lui che aveva chiamato lei, non il contrario.
Come se non conoscesse la sua tenacia. Quando Shin si metteva in testa qualcosa non c’era verso di dissuaderla.
Lavi la amava per questo, in fin dei conti. Solo, non l’aveva mai ammesso.
Le mise una mano sotto il mento, fissando il suo occhio verde in quello grigio di lei, ma un boato alle sue spalle lo fece scattare in posizione di attacco.
L’akuma era stato sbalzato laggiù da qualcun altro, probabilmente, e ora che li aveva visti figurarsi se li avrebbe fatti scappare.
-Oh? Non sei morta, esorcista?- ghignò all’indirizzo di Bethan. La ragazza evocò la spada e si schierò al fianco di Lavi, guardando l’akuma in cagnesco.
-Non morirò mai per me stessa, akuma- mormorò.
-Shin, sta’ indietro. Non sei in condizione di combattere, ora- sussurrò Lavi, ma lei non si spostò di un millimetro, puntando lo sguardo su di lui.
Malgrado il sangue che le copriva una buona parte del corpo, malgrado le ferite, la sua espressione era dura e determinata.
Non l’avrebbe lasciato un’altra volta, e voleva che lo capisse.
Linalee e Allen travolsero l’akuma di schianto, facendo crollare mezza parete. Shin spalancò gli occhi stupefatta: l’innocence di Linalee era tornata, e aveva cambiato forma.
-Lavi, Shin! Via di qua, o vi spedisco oltreoceano!- strillò la ragazza, ma Shin era sicura che le avesse sorriso, prima di attaccare di nuovo il nemico.
Lavi non si fece pregare. Afferrò Shin e se la caricò in spalla, schizzando il più possibile verso la parte alta della torre.
-Lavi, posso camminare! Mettimi giù, così ti rallento e basta!- gridò lei.
-Non ci penso nemmeno, quindi smettila di lamentarti- ansimò il rosso, correndo a più non posso –sei dannatamente leggera, mi rallenterebbe di più il mio martello- aprì una porta con un calcio e ci si fiondò dentro, richiudendola subito dopo.
Shin la riconobbe: era quella che portava nelle sale degli esperimenti di Komui. Vide Lavi tracciare dei segni nell’aria, mormorando qualcosa, e una barriera comparve improvvisamente, avvolgendo l’intero stanzino buio.
-Komui sa come non far scoprire i suoi esperimenti, vedo- mormorò il rosso compiaciuto, poi andò a sedersi accanto a lei, riprendendo fiato.

-Lavi, ma sei impazzito? Dobbiamo tornare assolutamente dagli altri! Hanno bisogno di noi!- iniziò lei, ma Lavi le mise un dito sulla bocca.
-Hanno iniziato questa battaglia senza di me, e tu non sei in grado di aiutarli, ferita come sei- disse con calma –ce la faranno. A Lina è tornata l’innocence, no? Lei e Allen sono forti- mormorò poi.
“Non come noi due” pensarono entrambi. Shin arrossì lievemente.
-Grazie per prima- borbottò, lo sguardo puntato verso il pavimento.
Lavi sorrise sbuffando.
“Grazie? E di cosa? Ho lasciato che ti riducessero in questo stato” pensò amaramente, gettando un’occhiata alle braccia della ragazza. Anche in quella penombra il sangue che ne gocciolava era ben visibile, e stava formando una chiazza scura sul pavimento.
Il ragazzo si sfilò la maglietta, rimanendo a torso nudo. Shin strabuzzò gli occhi, arrossendo fin alla radice dei capelli –che-che-che cavolo fai???- strillò –vestiti subito, vuoi prenderti qualcosa?- Lavi iniziò a strappare strisce di stoffa e le afferrò un braccio.
-Sta’ ferma. Perdono troppo sangue, è per questo che sei così debole- disse. Iniziò a fasciarle prima un braccio, poi l’altro. Il silenzio era così imbarazzato e denso che avrebbe potuto esser fatto a fettine.
-Hai altre ferite?- chiese Lavi. Shin scosse violentemente la testa. Il rosso sbuffò –Shin, andiamo. So benissimo che quando fai così mi stai dicendo una bugia. Dove sei ferita, ancora?-
Senza dire una parola, Shin si girò, dandogli le spalle.
Sulla schiena il maglione che indossava come uniforme era praticamente in brandelli, Lavi fu stupito di come riuscisse a starle ancora addosso in qualche modo. Numerosi graffi e tagli si succedevano sulla sua pelle chiara, ma nessuno di loro superava la cicatrice che le divideva la schiena in due.
Lavi sospirò –non ho abbastanza stoffa per bendarti, ma qui dovrebbe esserci dell’acqua- afferrò una bottiglietta su un comodino, assaggiandone un sorso per sicurezza. Quello era il regno di Komui, e la prudenza non era mai troppa, pensò. Ma era acqua, e il ragazzo iniziò delicatamente a ripulire le ferite dalla polvere della battaglia.
Ogni tanto la sentiva sussultare. Dovevano farle parecchio male, ma come al solito non diceva niente, quando si trattava di lei.
Quando ebbe finito, rimase per un attimo incantato a guardarla. I capelli le ricadevano sotto le orecchie in un caschetto simmetrico, e Lavi provò una fitta al cuore a guardarli. Lei ce l’aveva messa tutta, pur di andare avanti da sola. Aveva avvertito la frustrazione di Shin, quando aveva capito di averlo chiamato inconsciamente.
Le prese fra le dita una ciocca di capelli. Lei non si mosse.
-Sono proprio un fallimento, vero?- mormorò con voce rotta. La mano di Shin si alzò fino a sfiorare le sue dita.
-Sei ancora in tempo. Non hai tradito Bookman- disse piano.
Si preoccupava perché aveva scelto lei anziché il ruolo di Bookman. Assurdo. Se la situazione non fosse stata così tragica si sarebbe messo a ridere.
-Non stavo parlando di Bookman. Stavo parlando…- la sua voce si interruppe, poi proseguì.
-…di noi- sussurrò.
-Lavi…- iniziò lei, ma il ragazzo la interruppe.
-Per favore, fammi parlare. Sono stato zitto per troppo tempo- mormorò. Shin chinò la testa.
-Durante queste settimane, non ho fatto altro che cercarti- disse mesto –più Bookman mi portava lontano da te, più io avrei voluto che tu fossi comparsa da un momento all’altro, come hai sempre fatto quando mi sono trovato nei guai- il loro era stato un gigantesco ribaltamento di situazione, e lo sapevano entrambi. L’unica differenza era che se Shin era davvero così fermamente convinta di poter andare avanti in quel modo, Lavi non poteva accettarlo.
-In questi tre anni tu hai sempre detto di stare con me perché sono stato io ad averti salvata. La verità è che tu hai protetto me molto di più di quanto io non abbia fatto con te, e non riesco a sopportarlo- continuò. Sentiva una sensazione sgradevole in fondo alla gola.
-Lavi, io vorrei essere tante cose, per te- disse Shin all’improvviso. La sua voce suonò chiara nel buio –vorrei essere il tuo scudo, la tua spada, il tuo appoggio. Pure il tuo zerbino, se proprio vogliamo esagerare- fece una risata amara –ma non ho mai voluto, non voglio e non vorrò mai in nessun modo esserti di peso. Non voglio che tu stia male ogni volta che mi vedi, non voglio che tutto di me ti faccia sentire in colpa. Io non agisco per farti sentire in colpa- le si ruppe la voce e Lavi la sentì soffocare un singhiozzo –stare lontana da te mi ha quasi uccisa. Non sapevo più a cosa o a chi aggrapparmi, non sapevo come dovevo vivere. Ma se devo diventare un fardello, allora troverò il modo di sparire dalla tua vita- le faceva male ogni singola parola. Pensare di separarsi da lui un’altra volta le era quasi insopportabile, però l’avrebbe fatto, se fosse stato Lavi a volerlo.
-Devi essere tu a decidere, e devi farlo senza pensare a me, né ai miei sentimenti. Devi pensare solo a te stesso-.
Il ragazzo la afferrò per una spalla, girandola. La strinse a sé più forte di quanto non avesse mai fatto, e non la lasciò andare nemmeno quando la sentì lamentarsi per le ferite.
-Tu non sei un peso, chiaro?- disse deciso –togliti dalla testa le parole di quel vecchio. Non fanno per noi- sentì le spalle della ragazza tremare leggermente e le sue braccia circondargli la schiena.
-Shin, la scelta di andartene è tua e di nessun altro. Hai badato ai miei sentimenti fin troppo a lungo, e io non sono mai stato capace di fare attenzione ai tuoi- mormorò –se vorrai vivere lontana da uno che non ha mai avuto per te un decimo delle attenzioni che meriteresti, non farò niente per fermarti- la sentì prendere fiato per rispondere, ma la prevenne –ma se tu decidessi di rimanere- esitò. Non sapeva come mettere a nudo quei sentimenti che il suo ruolo gli aveva sempre precluso –ti giuro che non passerà giorno, minuto, istante in cui non mi avrai fra i piedi, e che staccherò la testa al primo che passa con l’intenzione di farti del male, e che non aprirò mai più un libro di storia, e che mi farò ricucire ogni singola spellatura, ma tu, ti prego, resta- disse in un soffio, affondando la testa nell’incavo della sua spalla.
-Non me ne sono mai andata, Lavi- disse lei, rafforzando la stretta. Lavi sentì le lacrime di Shin bagnargli il petto, e la ragazza iniziò a piangere sempre più forte, abbracciandolo.
-Stupido! Stupido Lavi! Stupido!- gridò singhiozzando –hai la minima idea di come sono stata? Hai la minima idea di come ho passato questi giorni? Una vita trascorsa a prendermi tutte le ferite al posto tuo sarebbe niente in confronto!- le sue grida quasi rimbombavano nello stanzino. Il rosso la strinse ancora più forte.
-Perdonami- mormorò, ma lei gli tirò uno schiaffo, poi lo fissò dritto in faccia. Lavi vide una miriade di sentimenti mescolarsi in quell’unico occhio.
Amore, paura, rabbia, dolore.
Tutti quelli che Shin aveva trattenuto fino a quel momento.
-Non andartene mai più!- singhiozzò. Lavi le prese il volto fra le mani e l’attirò a sé bruscamente, baciandola.
Sentì il pianto di Shin calmarsi pian piano, ma non allentò la presa sul suo viso. Aveva aspettato quel momento per un tempo che non sapeva neppure lui né quando era iniziato, né quando sarebbe finito.
Si staccarono senza fiato, guardandosi negli occhi.
Shin appoggiò nuovamente la testa sul petto di Lavi e ascoltò il suo cuore battere forte e veloce. Sfiorò la pelle nuda col dorso di una mano.
-Se lo perderai di nuovo, tornerò a cercarlo-
Lavi le prese la mano fra le sue, sorridendo.
-Non c’è pericolo. Adesso è tuo-.



Note dell'Autrice:

E infine ce la fecero: suonate l'alleluja XD
Dunque, eccoci arrivati alla conclusione di questa storia :) devo ammettere che la dichiarazione finale di Lavi mi commuove sempre ç_ç (si lo so, sono oggettivamente un caso perso)
Tutto è bene quel che finisce bene! Del resto mi sarei sentita troppo cattiva a farla finire male °__° credo che me ne sarei pentita io stessa *ridacchia nervosamente*
Oh, rispondiamo ai commenti che finalmente sono tanti *_* che felicità! ^_____^

Wammy: tranquilla per la pigrizia, capisco benissimo XD solo mi piace sentire cosa pensa chi legge le mie storie *.* mantenere un personaggio completamente IC non è proprio il mio forte... devo dire che visto il romanricismo generale della trama, qui un tipo come Lavi aiuta abbastanza... perlomeno è umanamente espansivo e malleabile, un tipo come Kanda non riesco a farlo rientrare nel suo carattere nemmeno se compare in mezzo episodio XD come hai giustamente evidenziato, amo Kanda alla follia e i Noah... diciamo che a parte qualche sprazzo di interesse per Road non sono decisamente le mie maggiori simpatie. Tyki poi non lo sopporto °^°
Quanto al panda, non sai quanto sto pregando perchè anche nel manga Lavi lo mandi a scaricare barili!!! E' insopportabile, e poi Lavi come Bookman non ce lo vedo, ecco u.u
Sono contenta che la storia ti sia piaciuta ^__^ 

Sherly: non è affatto una sopportazione leggere le tue recensioni *_* mi incoraggiano, non mi rassegnerò mai, quindi recensisci e parti coi voli pindarici quanto ti pare e piace u.u via, l'happy ending c'è alla grande, mi pare... anche se non coincide con la fine completa del manga, però mandarlo avanti a oltranza mi sarebbe sembrata una forzatura. Non so, mi sembrava rendesse meglio concluderlo qui.
Grazie per aver recensito sempre tutto *__* ti voglio bene!!!

Nana_Malefica: beh, era pure l'ora che Lavi si svegliasse XD l'ho fatto fin troppo tonto in questa fanfiction ^_^
A quanto ho capito ti piace Lavi, eh? =P io ho iniziato ad apprezzarlo scrivendo questa fanfiction, prima non gli avevo mai prestato molta attenzione... sarà perchè sento che nel manga ci sono ancora troppi colpi di scena su di lui in attesa di saltar fuori. Speriamo che la Hoshino si sbrighi °^°
^___^

xxxDemonholic: grazie per i complimenti ^___^ e anche per aver recensito le altre mie storie! La disperazione allora funziona XD
Si, quella del veleno l'ho pensata un mare di volte anch'io. Bookman Senior è un grandissimo scassapal...... del resto, se Lavi si doveva innamorare era un po' assurdo che diventasse Bookman (più che altro mi sarei tirata addosso l'ira di chi non apprezza gli stravolgimenti della trama >_>)... ammettendolo molto francamente non sapevo come far morire Bookman Senior di morte violenta, sennò l'avrei fatto °.°

Grazie infinite a chi ha recensito (dovrò usare l'arma della disperazione più spesso!!) e a chi ha seguito la storia!
Un ringraziamento in particolare a Kano_chan che continua a seguire i miei esperimenti *_* (aggiorna anche tu!!! *minaccia con la spada nera di Bethan* )

Un bacione a tutti e alla prossima!! <3

Bethan ^___^
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > D.Gray Man / Vai alla pagina dell'autore: Bethan Flynn