Era il giorno delle visite per il castello. Per il mio castello.
Vagavo, qua e là tra le pietre fredde e le ragnatele che con
il tempo avevano invaso quella che era diventata, la mia desolata
dimora. Più che dimora, quella per me era diventata una
prigione, una prigione composta di lacrime e le sue sbarre erano
avvolte di sofferenza. Ero bella e giovane quando mi hanno strappata
via dalla vita, avevo solo 20 anni, ero innamorata e felice ma
l’invidia e la gelosia di un’altra donna hanno
distrutto la mia vita. Eravamo innamorate dello stesso uomo, ma lui
amava me. Lei, malvagia, perfida e nevrotica non sopportava
ciò, così ordinò ai suoi scagnozzi di
uccidermi senza pietà.
Stavo raccogliendo fiori in un prato colorato e avevo creato
per me una coroncina di piccoli fiori bianchi, e l’avevo
posata sulla mia chioma, ad un tratto un dolore forte nella mia schiena
mi ha colto, una freccia piena d’odio aveva infilzato con
forza la mia schiena e si era presa il mio cuore. Spalancai gli occhi e
caddi senza vita sull’erba fresca. Mi riportarono al
castello, mi svegliai , mi sollevai, ma nessuno mi vide, non capivo
perché, poi mi voltai e sul mio letto vidi il mio corpo
bianco, perlato, senza vita. Capii. Era tutto finito. Ero morta.
Duecento anni dopo il castello era ormai disabitato, ma io ero sempre
lì che vagavo tra quelle immense stanze povere di vita e
bagnavo il mio volto di lacrime. Di tanto in tanto però, il
castello si animava, arrivavano bambini, donne e uomini, tutti curiosi
di visitarlo e di conoscere la storia che un tempo lo animava. Qualcuno
diceva il mio nome, ricordavano la principessa morta trafitta da una
freccia, dicevano che era bella e giovane ed era una futura regina. Io
ero lì ad ascoltarli ed annuivo, anche se non potevano
vedermi. Tutti credono che i fantasmi sono esseri crudeli, che si
dilettano a spaventare la gente, ma non è vero. I fantasmi
sono esseri sofferenti, che si dilettano ad osservare e ad amare la
vita … degli altri. Poi un giorno sei arrivato tu, tutti
dicevano: << Robert Pattinson, il ragazzo più
bello della terra, l’attore più bravo di tutti i
tempi >>
Eri davvero bello, giravi con uno sguardo curioso per il castello,
accarezzavi con le tue bellissime e forti mani i muri, i quadri e i
vari oggetti che riempivano le stanze. Sembravi un principe,
assomigliavi tanto all’uomo che amavo, l’uomo per
il quale ho perso la mia vita. Poi mi hai vista, nel quadro che mi
ritraeva, hai accarezzato il mio volto dipinto e con le dita hai
sfiorato le mie labbra. Dopo tanto tempo ho sentito il mio cuore che
batteva, saltellava tutto felice, ma io non potevo essere lì
con te, tu non avresti mai potuto vedermi. Poi sei andato via,
lasciando in me un ricordo indelebile. La tua bellezza ha risvegliato i
miei sensi, i tuoi occhi dolcissimi hanno ridato vita ai miei
sentimenti, e per un attimo mi sono risentita nuovamente Viva. Grazie
Robert, non smetterò mai di ringraziarti per questo. Grazie
a te, dalla mia schiena sono sbucate ali soffici e bellissime, il muro
che mi teneva prigioniera si è sciolto, e ora volo libera,
qua e là e ti seguo, e ti proteggo, e ti amo, sempre
più.