Anime & Manga > Sailor Moon
Segui la storia  |       
Autore: michiru_    17/02/2011    4 recensioni
Fan Fiction su Haruka e Michiru riguardante l'anime "Bishoujo Senshi Sailor Moon". Premetto, non so ancora quanti capitoli farò. L'ottavo capitolo era l'ultimo da revisionare totalmente, ora penso ne aggiungerò uno ogni settimana, dato che iniziando la scuola il tempo a disposizione diminuisce >w
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le tenebre calarono, il cielo si oscurò. Grigie nuvole incupirono quella mezza luna che fiocamente illuminava l’immenso orizzonte.

Una piccola nave da crociera sostava sulle acque del mare. In mezzo al porto pareva come un unico puntino composto da tante colorate luci: ispirava gioia e allegria. Davanti all’ingresso della nave una via vai costante ravvivava quell’ambigua e impenetrabile notte: bambini, giovani, anziani parevano divertirsi durante l’inaugurazione dell’imbarcazione.

Dolci note provenienti da un violino si potevano udire in lontananza: una ragazza dal malinconico sguardo suonava quella sera. Portava  incanto e magia in quella strana festa. Tutti gli spettatori del concerto rimanevano stupefatti ascoltando ogni singola composizione. Quelle melodie riuscivano a colpire gli animi delle persone, facendole perdere in un altro mondo, in una dimensione distorta dal sapore di magia.

“La ragazza che suona il violino si chiama Michiru Kaiou..”

Sussurrò una ragazza, rimasta affascinata dalle note della musicista.

 “Dicesi non abbia molti amici, forse è un po’ sola. Strano, è una ragazza così dolcemente nobile!”

Michiru sentì quelle parole e alzò gli occhi. Guardò il pubblico.
Già, lei era sola. Sola, affascinata da un destino già esistente, da una figura che la rifiutava. Scostò gli occhi dal pubblico e li richiuse. Lei non c’era ancora. O non sarebbe proprio venuta. Ma la speranza era grande: non avrebbe accettato un altro fallimento, non avrebbe rinunciato a vederla ancora una volta.

Una bionda ragazza dall’aspetto androgino entrò sulla nave da crociera. Stringeva fortemente il biglietto fra le mani, pareva ci tenesse particolarmente, come se qualcuno volesse sottrarglielo. Avanzò e si diresse verso l’aula del concerto.

Al suo passare, gran parte delle persone rimasero ammaliate dalla sua persona, con speciale riguardo le ragazze: Haruka era davvero un soggetto attraente. Tuttavia, con molta probabilità, nessuna di quella gente avrebbe colto il reale fascino della biondina. Emanava una certa classe, nonostante risultasse parecchio mascolina.

Cautamente, seguendo la musica, arrivò davanti al salone. Pose la mano sulle tende rosse e in lontananza, senza farsi vedere, osservò Michiru. Una soave anima come la sua, una fanciulla, dallo spirito quasi angelico, costretta a lottare per la fine del mondo. Quasi non credeva che fosse lei a dover affrontare tutto ciò. Lottare per quella missione: ridicolo. Potrebbe essere stata una sua sola fantasia. O forse, un solo modo per avvicinarla. Quel brutale sogno spaventava ancora Haruka: le venne il cuore in gola. Ancora non sapeva perché si trovasse lì, non concepiva come fosse arrivata a tanto, come fosse riuscita a farsi trascinare dalle parole di una ragazzina. Eppure, questi erano i fatti: nascosta da sole tende rosse, la biondina assaporava le dolci note di una piccola musicista, in attesa di rivolgerle la parola.

Haruka decise di entrare nella sala da concerti: si sedette.
Michiru, come se avesse percepito la sua presenza, aprì momentaneamente gli occhi. La vide.
Non poté fare salti di gioia e dimostrare il sollievo della sua presenza. Tuttavia, da quando arrivò Haruka, la musica cambiò totalmente la sua essenza. Le  note erano le stesse. La musicista era quella di prima: ma l’atmosfera pareva più allegra, incandescente. Meno distorta e più tranquilla. Quieta.

Dopo una mezz’oretta circa, Michiru pose il violino. Il concerto terminò presto, altri artisti si sarebbero esibiti quella stessa sera.
Uscì dal retro e si accostò a fianco ad un suo quadro. Esattamente, vicino ad una sua opera d’arte: decise di esporre quel quadro nel momento in cui consegnò quell’invito ad Haruka. Era l’opera che rappresentava l’immagine di Silenzio e Distruzione che la stessa Michiru si creò prima di diventare una guerriera: la sua idea della fine del mondo non cambiò poi molto da quei dì.

“Il destino ci ha fatte incontrare di nuovo. Non sei contenta, Tenou Haruka?”

Senza che Michiru se ne accorgesse, la biondina si trovò di fronte a lei, faccia a faccia. Ma questa volta era diverso. L’incontro non era più fuggitivo. Erano lì, sole. Il mare e il vento. Nessuno avrebbe potuto disturbarle. Nessuno avrebbe interferito nei loro discorsi.

“Che bel quadro! Molto suggestivo. L’hai dipinto tu, per caso?”

“Non mi pare sia la risposta alla domanda che ti ho posto. In ogni caso sì, l’ho dipinto io. Ti piace?”

“Di certo non è un soggetto per un animo delicato come il tuo! Dimmi un po’, si tratta della fine del mondo non è vero? Voi artisti avete delle strane fantasie.”

“Ma non sono solo fantasie. Questa è una visione che appare molto chiaramente e so che disturba anche i tuoi sogni. Mi sbaglio, forse?”
 
L’aria cominciò a farsi tesa. Entrambe avrebbero preferito scappare, piuttosto che restare lì, a discutere, a litigare. Ma nessuna delle due distolse lo sguardo dal viso dell’altra. Nessuna tentò di fuggire.
 
“Che inutili sciocchezze! Io non sono chi tu credi. E non vedo il motivo per il quale tu mi debba disturbare con le tue inutili fantasie.”

“Ripeto, Tenou: non sono solo fantasie. Fattene una ragione.”

“Non voglio avere nulla a che fare con te. Hai capito?”

A quelle parole, gli occhi di Michiru divennero vuoti. La voglia di piangere era diventata ormai irrefrenabile: ma non si sarebbe dimostrata debole di fronte alle urla di una testarda e incosciente ragazzina, non si sarebbe permessa di scoppiare davanti a chi non accettava il suo destino.

“Non credevo fossi egoista. Pensi davvero che a me fa piacere lottare per salvare il mondo? Oh, suvvia, non tutte siamo impegnate a rifare gli occhi agli altri, mia cara. Io ho ben altro a cui pensare che far cadere il mondo ai miei piedi! Davvero, io credevo in te, credevo nella tua persona. Mi fido ancora, infondo. Se non vuoi avere nulla a che fare con me, fai quello che vuoi. Ma sappi, il destino ormai è scritto: io ti aspetterò.”

Spaventata dall’ultima frase di Michiru, Haruka poggiò la giacca sulle spalle e, sbattendo la porta, se ne andò a passo furioso. Un’altra volta rimase spaventata da una semplice ragazzina con del talento artistico. Nuovamente scappava dalla sua missione. Ma l’artista questa volta non aveva fallito: tutt’altro, rese cosciente del suo destino l’intimorita velocista.

E  il vento iniziava a inquietare il mare.
Il mare stava diventando tempesta.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Sailor Moon / Vai alla pagina dell'autore: michiru_