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Autore: eli the_dreamer    18/02/2011    2 recensioni
Lui, Gaspard Ulliel.
Lei, Satine de La Fontaine.
Belli da togliere il fiato e in perfetta sincronia l'un con l'altra.
Migliori amici da sempre, si conoscono da quando hanno memoria.
Ma non sono mai andati oltre l'amicizia...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lui, Gaspard Ulliel.

Lei, Satine de La Fontaine.

Belli da togliere il fiato e in perfetta sincronia l'un con l'altra.

Migliori amici da sempre, si conoscono da quando hanno memoria. Ma non sono mai andati oltre l'amicizia...



Gaspard suonò il campanello di quella porta, come sempre, come tutti i giorni quando era libero da quando era diventato famoso.

Satine!” esclamò con un gran sorriso, abbracciandola come se non la vedesse da anni, mentre erano passate solamente poche settimane.

Gas!” esclamò lei di rimando, ricambiando il forte abbraccio del ragazzo.

Lentamente, sciolsero l'abbraccio e si sorrisero, perdendosi l'una negli occhi dell'altro come accadeva ogni volta che si guardavano.

Perché anche se non l'avevano mai ammesso neanche a loro stessi, quello che provavano era ancora più forte della splendida amicizia che li legava profondamente.

Satine lo fece entrare, spostandosi appena dalla porta, per poi richiuderla alle sue spalle “Allora, che cosa mi racconta la mia star preferita?” disse entusiasta, prendendolo per il polso e trascinandolo fino al divano in pelle color panna mentre lui ridacchiava divertito.

Si, ridacchiava, nonostante quel semplice contatto fosse riuscito a trapassarlo da parte a parte, come una lama tagliente ed affilata. Per Gaspard stava diventando troppo difficile reprimere quei sentimenti che erano nati in lui anni addietro.

Si accasciarono entrambi sul divano, con fare stanco “Sempre le solite cose e...mi sei mancata” disse con voce roca, facendo provare un brivido a Satine.

Lei sorrise e lo guardò dolcemente “Anche tu mi sei mancato” disse con voce leggera mentre allungava le gambe verso di lui.

Gaspard iniziò a massaggiarle delicatamente le gambe, come ogni qual volta che parlavano, mentre Satine, con sguardo sfuggente, sbuffò appena.

Avanti, sputa il rospo” disse lui, quasi divertito. Conosceva fin troppo bene Satine e sapeva, meglio di chiunque altro, che quello sguardo celava, neanche troppo a dire il vero, qualcosa che le opprimeva il cuore.

Satine arricciò le labbra, guardando l'amico e sospirò “La settimana scorsa è arrivato un nuovo ragazzo. Non parla con nessuno, soltanto con me. Dovresti vedere i suoi occhi Gas, sono così tristi” disse mestamente mentre una singola lacrima le rigava il bel viso.

Satine si era appena laureata in Tecniche della Riabilitazione Psichiatrica e sin da quando era una studentessa si era trovata faccia a faccia con i pazienti della clinica. Per lei era sempre molto difficile. Ogni singolo paziente riusciva a suonare le corde del suo cuore e quando tornava a casa scoppiava in lacrime. Ma era anche ben voluta da tutti, era davvero brava in quello che faceva.

Gaspard le asciugò dolcemente la lacrima con il pollice “Vieni qui” sussurrò, attirandola a se per abbracciarla. Le accarezzò il lunghi capelli castani, facendole posare il capo sul suo petto, dove sentì guizzare il cuore a quel contatto. Quello che non sapeva era che anche lei, stretta in quell'abbraccio sicuro, provava delle emozioni talmente forti che il cuore sembrava non riuscisse a reggere.

Parlò ancora di quel ragazzo, dalla sua aria triste e smarrita, raccontando ciò che era successo, piangendo un po'.

Gaspard sorrise appena, intenerito e le accarezzò una guancia “Sei troppo sensibile per questo lavoro, ma sei la migliore proprio per questo” sussurrò dolcemente. Le diede un bacio in fronte, per il quale lei provò un brivido lungo la spina dorsale, un brivido che sentiva ogni volta, ma che cercava sempre di nascondere, almeno a lui.

Grazie” sussurrò flebilmente la ragazza, nascondendo il viso nell'incavo del collo di Gaspard.

Quella voce arrivò melodiosa alle orecchie del giovane attore, come ogni volta che lei parlava. Non poté fare a meno di stringerla ancora di più a sé, come se avesse paura che lei potesse scivolare da quella dolce morsa da un momento all'altro “Ti voglio bene, ma petite” disse in un dolce sussurro, sfiorando appena la pelle di Satine con le sue labbra carnose e perfettamente disegnate.

Satine sollevò il viso “Ti voglio bene anche io” disse con un sorriso talmente bello da far sciogliere il cuore, Specialmente uno, quello di Gaspard.

Gaspard l'avrebbe sempre voluto vedere quel sorriso, lei meritava di essere sempre felice.

Le sfiorò il viso con le dita, in maniera talmente delicata che sembrava stesse accarezzando i fragili petali di un fiore raro.

Un lieve rossore si impossessò delle gote di Satine. Non aveva il controllo di alcune emozioni, anche se avrebbe tanto voluto. Quei brividi che sentiva ogni volta, ora che erano così vicini, tornarono prepotentemente a scuoterla, mentre i suoi occhi vagavano, scrutando quel viso perfetto, dove spiccavano due occhi azzurri e profondi come il mare che ogni volta erano capaci di donarle delle forti emozioni che nessun altro al mondo era in grado di regalarle.

I loro visi erano talmente vicini che i loro respiri si intersecavano in una danza leggera ed invisibile.

Troppo vicini.

Satine si scostò con delicatezza da lui e si mise a sedere, torturandosi le dita affusolate. Sospirò e si voltò a guardare l'amico con un sorriso triste sulle labbra “Allora, come va?” chiese.

Gaspard sapeva bene a cosa si riferiva.

L'ennesima relazione finita...e anche male.

Va bene” rispose sorridendo “Ho solo scoperto un po' tardi che anche lei non era la persona giusta” continuò 'Però so fin troppo bene quale sarebbe davvero quella giusta' aggiunse mentalmente accarezzando con lo sguardo la figura snella e delicata di Satine. “Tu, invece?” chiese serio, guardandola negli occhi.

Anche per lei la domanda era riferita proprio all'ultima relazione finita, possibilmente anche peggio delle altre.

Sembravano sincronizzati anche in quello.

La ragazza sospirò “L'ennesimo stronzo della mia vita” disse sorridendo malinconicamente “Meglio che sia finita” aggiunse poi con un sorriso incoraggiante per se stessa.

Gaspard rise appena, quasi impercettibilmente. Sin dall'inizio Bastien non lo convinse affatto, ma pensava che fosse la gelosia a parlare per lui.

Satine lo guardò sospettosa e un po' divertita “E non dirmi te l'avevo detto, perché potrei dire la stessa cosa” disse agitando l'indice, scherzando con il suo migliore amico.

Secondo Satine, nessuna andava bene per Gaspard, nessuna era alla sua altezza. Lui era troppo perfetto per chiunque, lei compresa.

Gaspard rise e l'abbracciò, nascondendo il bel volto tra i lunghi capelli lucenti di Satine. Inspirò profondamente, inebriandosi del dolce profumo che lei emanava. Lì, stretta in quell'abbraccio, Satine si irrigidì, per poi stringersi a lui, aggrappandosi alla sua maglietta.

Gaspard deglutì a vuoto, mentre il suo cuore sembrava impazzire e il suo cervello non recepire nulla se non l'input di baciarla.

Il fatto è che quella giusta io l'ho già trovata, ma lei non ha trovato me” disse. Il suo tono era strano, tra l'ironico e l'amareggiato. Satine si allontanò appena da lui e lo guardò confusa e con aria interrogativa.

Gaspard aveva il cuore in gola e tentennò con la mano qualche secondo prima di scostarle i capelli dal viso. Lei arrossì, annegando nelle onde dell'oceano di quegli occhi che tanti anni fa le avevano rapito il cuore e l'anima, rendendoli prigionieri per sempre.

Gaspard le accarezzò il volto, con mano tremante e sorrise appena, quasi insicuro, avvicinando il viso a quello di lei. Le loro labbra erano talmente vicine, che quasi potevano sfiorarsi.

Gas” disse Satine con voce flebile, socchiudendo appena gli occhi.

Sentì il cuore schizzarle dal petto e non si mosse.

Fermami se non lo vuoi” sussurrò lui, con la voce che tremava un poco.

Lei non fece niente per fermarlo.

D'altronde aspettava un momento come quello da tutta la vita. Gaspard annullò la breve distanza che separava le loro labbra e la baciò, stringendola a se, mettendo in quel bacio tutto l'amore che provava per lei.

Satine ricambiò subito quel bacio dolce e sincero, anche se le sembrava di essere in un sogno dalla quale non si voleva svegliare mai più.

L'affascinante attore francese pose fine a quel bacio nella maniera più lenta possibile. Rimase con gli occhi chiusi, poggiando la fronte a quella della ragazza, ancora incredula per ciò che era appena successo e sorrise, ridendo quasi. Satine sorrise e accarezzò il volto del giovane e col pollice sfiorò quella cicatrice che faceva impazzire mezzo mondo da qualche anno a questa parte. Lei ne era pazza da molto più tempo. A quel dolce contatto, Gaspard deglutì, spingendo il viso verso la mano di lei. Aprì gli occhi e la guardò intensamente “Ti amo. Credo di averti sempre amata Satine” disse con un filo di voce a causa della gola secca per l'emozione.

Satine trattenne il respiro per qualche secondo, per poi sciogliersi in un sorriso radioso “Ti amo anche io Gas” sussurrò, mentre alcune lacrime di gioia le rigavano il volto gentile. Quello stesso volto che Gaspard prese fra le sue mani per avvicinarlo nuovamente al suo.

La baciò ancora, con una passione talmente travolgente che avrebbe fatto tremare le gambe a chiunque. Se Satine non fosse stata seduta sul divano sarebbe certamente caduta.

Il silenzio della casa era coperto dai loro respiri appena affannati mentre continuavano a baciarsi, stringendosi l'una all'altro.

Era così che sarebbe dovuto essere sin dall'inizio...ma non è mai troppo tardi.
   
 
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