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Autore: Lauretta Koizumi Reid    18/02/2011    10 recensioni
Il più classico dei temi, "Descrivi la tua famiglia", raccontato attraverso la voce schietta di Nami-chan, primogenita di casa Tendo, figlia del Dr. Tofu e Kasumi. Come narrerà tra errori di grammatica e espressioni adulte il suo buffo nucleo familiare, popolato di parenti così inusuali?
E' la mia prima FF, quindi siate clementi e....buon divertimento!!!
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tema in classe: “Descrivi la tua famiglia: quanti siete e dove vivete? Quali sono le caratteristiche dei tuoi familiari? Ti piace la tua famiglia o ne cambieresti qualcosa?”
 
Il mio nome è Natsumi Tofu e ho 6 anni. Mi chiamo Tofu come il formaggio che mi piace tanto! Invece il mio nome mi fa schifo, perché nella mia classe ce ne sono già due che si chiamano come me, perciò mi faccio chiamare Nami-chan, che io trovo molto più bellissimo. Però il tema che devo fare non è su di me, ma sulla mia famiglia. Sarà un tema molto lungo, sai maestra, perché io ho una famiglia tanto grande! Però spero che ti piace, anche perché tu dici sempre che sono la più brava a scrivere.
Io abito con la mia mamma e il mio papà.
La mia mamma si chiama Kasumi. E’ una mamma molto giovane, e fa la “casalinga”. E’ dolce, comprensiva, ma se si arrabbia (ogni tanto lo fa), è meglio starle lontano.
Papà fa il medico, ed è molto bravo! Infatti mi cura sempre lui se mi ammalo. Mamma e papà si conoscono da tanto tempo e mi raccontano sempre che papà, quando vedeva mamma, non capiva più niente e faceva il pagliaccio davanti a lei, facendo cose stupidissime! Non capisco quando si è calmato, credo quando sono diventati più grandi, però anche adesso, se mamma si fa bella per qualche cena o qualche cosa importante ( e io odio le “cose importanti” perché devo mettere le gonne che mi danno fastidio) allora papà impazzisce di nuovo e mi fa tanto ridere!! Soprattutto perché mi fa giocare con Betty, che di solito non posso toccare sennò “guai a te, signorina”. Ah, maestra, Betty non è una bambola come tu penserai, ma uno scheletro vero, verissimo, che si muove con dei fili. Quando gli altri bambini hanno paura dei scheletri ad Halloween o perché li vedono in TV, io rido e gli dico che di scheletro ne ho uno in casa, ma mica fa paura, anzi! Betty è così carina! Loro però mi guardano male e fanno tic tic sulla testa col dito. Sono proprio stupidi.
Nell’altra casa, quella che io chiamo la casa “grande”, vicino alla nostra tanto che ci so andare anche da sola, c’è l’altra parte della famiglia: c’è la zia Nabiki, che è più piccola di mamma, però non vive fissa nella casa, perché lei studia una cosa che si chiama “Economia e commercio” a Tokyo. Ogni tanto torna e mi porta dei regalini. Non ha il marito e nemmeno un fidanzato, ma sta sempre con un ragazzo molto buffo che si chiama... Tetwaki Kudo, credo.
Poi ci sono i nonni: nonno Saotome e nonno Tendo, il papà della mamma. In realtà il mio vero nonno sarebbe solo nonno Tendo, ma io sono abituata a chiamare così anche l’altro. Poi io adoro il nonno Saotome, perché fa una magia stupendissima con il suo corpo che però non posso proprio assolutamente dirti, maestra. E’ il segreto più grande che ho, ma non ti preoccupare, non è nulla di pericoloso! I nonni sono tranquilli e simpatici, a volte fanno a botte nel giardino ma il loro divertimento preferito è giocare agli shogi e alla dama, anche se io non ci capisco niente in quei cosi lì. Ho anche una nonna, che ci viene a trovare poco, perché abita lontano ed è la mamma di papà. E’ un po’ severa, e voleva a tutti i costi che papà si trovasse una moglie... per fortuna quando se l’è trovata la nonna ha subito voluto bene alla mamma. Fiuuu!!!
Ah, sempre in quella casa, vive anche il nonnino Happosai, che è super super vecchio. Dicono che io per lui sono stata una specie di miracolo, e ti spiego anche perché, maestra: al nonnino Happy piaceva molto dare fastidio alle donne e rubare a loro delle cose. Non mi hanno detto esattamente cosa rubava. Ma quando sono nata io, è cambiato e non ruba più nulla! Non lo dico per vantarmi, perché è una cosa brutta, ma il nonnino Happosai mi adora! Pensa che è stato lui a insegnarmi sia a leggere che a  scrivere con tanta pazienza, e anche se è così piccino e vecchietto, non si stanca mai. Dico la verità: ogni tanto ruba ancora, perché il “lupo perde il pelo ma  non il vizio”, come mi ha insegnato a dire zia Nabiki, però se io gli dico “Nonnino, vieni qui!” lui viene da me e perciò così non pensa più a rubare.
E infine, sempre nella casa grande, vivono la zia Akane e Ranma. Io non ce la faccio molto a dire “zia” ad Akane, perché è così giovane, anche se va all’Università. Akane è bellissima, e vorrei tanto essere come lei. Ranma lavora già nella palestra vicino alla casa dà lezioni di karate, lotta libera, judo e altre cose. Mi fa tanto ridere, quando fa finta di arrabbiarsi con me e mi rincorre, però non è tanto bravo a giocare con me, perché si imbarazza e diventa rosso.
Akane e Ranma sono quel che zia Nabiki dice “promessi sposi” da tanto tempo, e quando un giorno si sposeranno, io farò la damigella! E non importa se litigano sempre e io devo stare zitta anche se mi viene da ridere perché quando litigano sono meglio dei comici in TV! Certe volte litigano seriamente e non si parlano, ma so che si vogliono bene, perché mi hanno detto che sono gelosissimi, e se Ranma si ammala, Akane gli sta vicino, così si ammala pure lei e quindi poi tocca a Ranma starle vicino, poi quando ridono insieme io mi sento molto felice.
Pensa che una volta sono andata a dormire da loro, ma visto che non avevo sonno, mi sono alzata per andare in cucina a bere, e indovina?  li ho trovati che si abbracciavano! Volevo proprio svignarmela di nascosto, per non disturbarli, ma poi Ranma mi ha visto e mi ha fatto segno di “vieni qua”. Ci siamo messi a tavola a bere il latte. Poi ci ha raggiunto Nabiki, e poi anche papà e mamma, che non si sono arrabbiati pure se era notte tardi.
La mia famiglia è un po’ strana, tra nonnini che rubano, altri che non sono proprio nonni, promessi sposi e scheletri che non fanno paura. Ma io voglio bene a tutti quanti, a tutti quelli che ho descritto nel tema, che adesso direi che è proprio finito!
Natsumi Tofu,
scuola Elementare Pubblica di Nerima.
ps: Maestra, dopo che l’hai corretto, me lo puoi ridare? Vorrei leggerlo a tutti quanti la sera di Capodanno!
 
  
  
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