Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: ArashiStorm    19/02/2011    0 recensioni
[old fic]
L'esistenza di ogni persona risiede nel ricordo di questa nel cuore e nella mente delle altre persone...Vuoi davvero che si dimentichino di te Watanuki?
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Himawari Kunogi , Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki , Yūko Ichihara
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Title: Memory ( capitolo 5 di 5)
Rating: per tutti
Paring: 104
Disclamer: xxxHOLiC e i suoi personaggi sono proprietà CLAMP
Note: spoilers vari, ma leggeri



Capitolo 5

Meno di un'ora dopo Watanuki aveva pronti su tavolo da lavoro una miriade di biscotti e pasticcini dai gusti più diversi, pronti per essere gustati con dell’ottimo tè ormai anch’esso pronto fumante davanti all’occhi del cuoco.

“Insomma possibile che io finisca sempre a spadellare per quell’ingrato…beh in fondo è per questo che sono venuto, no?" Concluse lasciandosi sfuggire quest’ultimo pensiero a bassa voce mentre la sua mano andava infilandosi in tasca dove teneva una piccola boccetta dall’aspetto elegantemente elaborato….

^^^^^

“Prendi questo”disse Yuuko mettendogli in mano una elegante boccetta “ fa bere loro il contenuto di questa boccetta e in pochi minuti si dimenticheranno di te!”

“…ok” ripose pensieroso Watanuki osservando la bottiglietta che teneva in mano.

“Ma ricorda…si dimenticheranno di te…per sempre. Sei davvero deciso?”

Watanuki continuò ad osservare la boccetta finchè strettala tra le mani rispose “Si!”


^^^^^

Ma ne era davvero convinto? Ora era ad un passo a poter rendere reale questa convinzione, allora perché non aveva ancora versato quel liquido nel tè già pronto sul vassoio?

Non si era già posto la domanda se rimanere solo era davvero quello che voleva? Non si era già riposto che la sicurezza delle persone che lui riteneva importanti aveva la precedenza? E che avrebbe cominciato da Doumeki proprio perché era proprio lui quello di cui gli importava meno e quindi sarebbe stato più facile allontanarlo per sempre?

E allora perché?...perchè la sua mano tremava mentre reggeva la boccetta da cui stava facendo scendere il liquido magico che inevitabilmente andava mescolandosi al tè?

L’aveva fatto…ora doveva solo farlo bere a---

“Allora è pronto?” chiese all’improvviso Doumeki entrando in cucina.

Watanuki con una velocità degna di un gatto spaventato, fece sparire la boccetta nella sua tasca e si girò per fronteggiare il suo “rivale”…

“NON TI AVEVO DETTO DI RIMANE A LETTO?”

“Mi stavo annoiando a stare da solo…” ripose con la sua solita voce atona il ragazzo mentre si sedeva a tavola pronto per essere servito.

“…” Watanuki non rispose e si voltò verso il vassoio per prenderlo e metterlo in tavola, ma si fermò esitando …

“Bhe allora? È pronto o no?”

“CERTO CHE E’ PRONTO !!! IO NON BATTO LA FIACCA!!!” e detto questo portò con poca grazia il vassoio in tavola “PREDI IN TUO STRAMALEDETTO CIBO!”

L’arciere ripose con un semplice rumore di assenso mentre Watanuki toltosi il grenbiule si sedette sulla sedia vicina ancora con fare infuriato dando le spalle a Doumeki.

“Tu non bevi un po’ di tè?” chiese lui, noncurante, mentre cominciava ad assaggiare i dolcetti preparati dall’amico.

“eh?” – il giovane cuoco si volse e vide Doumeki che sorseggiava tranquillamente il tè – “ah, no…io…”

“SHIZUKA!! SIAMO A CASA” la voce della madre del ragazzo salvò Watanuki dalla ricerca di un'ennesima scusa.

“Oh Watanuki-kun che piacere vederti!” esordì felice la madre nel vedere il ragazzo in cucina.

“Piacere mio, signora” sorrise il giovane in riposta.

“Dove è papà?”

“Ah è andato in camera a cambiarsi”

“ah…ecco…” farfugliò Watanuki cercando le parole giuste.

“Tutto a posto, no?” fu Doumeki però a dar voce alla domanda che sapeva Watanuki volesse fare ma che non aveva idea di come formulare per non sembrare un ficcanaso.

“Oh si certo” ripose la donna “per fortuna non s’è fatto nulla, sarà solo una seccatura riparare l’auto”

“Capisco” concluse il figlio addentando un nuovo pasticcino mentre il volto di Watanuki tornava ad essere rilassato per la buona notizia.

“Oh ma che buoni… dimmi li hai preparati tu questi dolcetti Watanuki-kun?” chiese all’improvviso la donna assaggiando una delle delizie poste nel vassoio.

“ah …eh…si” rispose leggente imbarazzato il cuoco appena prima di rendersi conto che effettivamente anche la madre di Doumeki lo conosceva quindi era bene anche lei….

“Prego signora, prenda un po’ di tè” …si dimenticasse di lui.

“Oh grazie molto gentile” ripose la donna sedendosi per meglio assaporare la deliziosa bevanda.

Erano già passati alcuni minuti da quando Doumeki aveva bevuto il tè, Watanuki sapeva bene che doveva sbrigarsi ad andarsene prima che i due non pensassero di aver accolto in casa un perfetto sconosciuto.

“Beh, meglio che vada ora” disse mentre velocemente si avviava verso l’uscita della cucina.

“Oh vai via di già…che peccato” piagnucolò tristemente la donna.

“Oi…aspetta un attimo” lo bloccò la voce di Doumeki.

“Che…che c’è?” chiese.

“Perché sei venuto?”

“Eh, beh…io…” cominciò…

“Ma che dici Shizuka! Non c’è mica bisogno di un motivo per voler venire a trovare un caro amico, soprattutto se è malato, dico bene Watanuki-kun?”

“Eh? …beh…” Watanuki sembrò pensare qualche secondo poi sorridendo alzò il viso e con espressione tra il dolce e il triste ripose “ Già…è proprio così” e detto questo si affrettò ad uscire di casa.

Doumeki dal canto suo era rimasto inebetito…era una sua impressione o Watanuki aveva appena ammesso indirettamente che lo considerava un CARO AMICO??

C’era qualcosa che non andava…tutto questo era strano… troppo strano….

L’arciere si alzò con uno scatto così improvviso che la sedia su cui era seduto cadde a terra, ma quando questa toccò il suolo lui era già uscito di corsa dalla cucina.

“Shizuka! Ma dove vai?”

---

Watanuki era veloce , certo, ma Doumeki lo era di più, ed infatti riuscì presto a raggiungerlo...

“WATANUKI!”

...e a prenderlo per un braccio appena prima che potesse uscire dal portone del tempio.

“CHE CAVOLO VUOI?” disse l’altro mentre veniva costretto a voltarsi verso l’arciere.

Doumeki lo guardò per un lungo istante mentre il braccato tentava di distogliere lo sguardo.

“…perchè piangi?” ruppe il silenzio ad un certo punto

“Non sto piangendo” ripose con voce rauca il ragazzo asciugandosi la scia di lacrime che gli rigava il volto.

“Si, come no, è inutile nasconderlo!” disse sarcasticamente Doumeki nel tentativo di riaccendere l’ira e le urla tipiche del ragazzo piangente che aveva di fronte a se.

“Io non nascondo proprio nulla” proclamò convinto guardando l’amico negl’occhi.

“E allora dimmi perché piangevi” lo sfidò l’arciere lasciando andare la presa al braccio.

“Perché…perché…per…quello che succederà”

“Cosa dovrebbe succede? Yuuko-san ti ha detto qualcosa che dovrei sapere? ”

“Eh, cosa intendi?”

“Se ti stai per andare a cacciare in qualche guaio io voglio saperlo, chiaro? Non ho intenzione di dover venire a sapere le cose quando è troppo tardi. Sarebbe una seccatura!”

“Una seccatura?...già. hai ragione, una vera seccatura. Sono una vera seccatura…”

“Non tu idiota! La seccatura sarebbe doversi rivolgere a Yuuko-san perché io non sono stato capace di salvarti con le mie sole mani.”

“Doumeki…”

“Se non fossi in grado di pagare il prezzo…”

“…non ce ne sarà più bisogno…” commentò con un sussurro Watanuki rivolgendo gli occhi al terreno.

“Uh? Che significa?”

“Niente” ripose evasivo.

“Non accetto una riposta come 'niente', mi stai nascondendo qualcosa ed esigo sapere cosa”

La voce di Doumeki si era fatta perentoria, ma ancora più deciso e penetrante era il suo sguardo, sguardo che Watanuki stava evitando di incrociare…

“TI HO DETTO CHE ESIGO SAPERE!!” Urlò Doumeki in riposta al silenzio dell’altro scuotendolo per sottolineare la sua ferma volontà a non lasciarlo fino a che non avesse avuto la sua riposta.

Watanuki era rimasto perfettamente immobile, anche se la presa di Doumeki sulle sue braccia si era fatta ancora più intensa, lui continuava a fissare il terreno senza muovere un muscolo, senza sapere nè cosa fare nè cosa dire.

“…”

“…”

I due rimasero così per alcuni minuti avvolti nel silenzio rotto solo da brevi soffiate di vento che alzavano le foglie sparse per il giardino del tempio, foglie del tutto simile a quelle che più volte si erano ritrovati a raccogliere insieme tra i giocosi insulti e assurde richieste di cibo. Foglie che ora, Watanuki sapeva non avrebbe più raccolto…

“Watanuki, per favore…non voglio che tu sparisca…”

Anche lui … perché …

“Perché…sei così protettivo nei miei confronti?”

“Perché non dovrei esserlo? Io sono in grado aiutarti, perché dovrei negarti un aiuto che solo io posso darti”

“Ma finisci sempre per rischiare la vita…”

“Ma sono ancora qui, se io non ci fossi stato tu invece l’avresti persa un sacco di volte la vita ormai, e scusami, ma questa è un ipotesi che non voglio veder realizzarsi…”

“Cosi mi rendi tutto più difficile, dannazione!”

“Cosa ti rendo difficile?” Doumeki sentiva di essere vicino alla verità, a ciò che Watanuki stava disperatamente tentando di celargli.

“Il dimenticarmi di te…” ripose il ragazzo sempre mantenendo caparbiamente gli occhi rivolti in basso.

“Vuoi dimenticarti di me?” chiese con autentica curiosità, ma che forse assomigliava più a tristezza.

“Ora non ci riuscirò più…ma tu ci riuscirai benissimo…almeno tu…”

“Cosa? Io dovrei riuscire a dimenticarmi…”

“…di me” concluse Watanuki riuscendo finalmente a divincolarsi dalla stretta dell’arciere. Ma la sua libertà non durò molto, Doumeki infatti dopo qualche secondo di smarrimento ri-guadagnò il braccio dell’amico costringendolo nuovamente a fronteggiarlo.

“Perché? Perché dovrei dimenticarti? Non potrà mai succedere”

“E invece si perché hai bevuto quel tè”

Sentendosi dire questo a Doumeki tutto fu subito chiaro…solo una persona poteva fargli dimenticare Watanuki.

“Dov’è ora quella donna?”

“eh?”

“Dov’è Yuuko-san? Non so cosa tu abbia mischiato a quel tè, ma qualsiasi cosa fosse te l’avrà dato di sicuro lei! Voglio sapere dov’è ora!”

“Non lo so, mi ha detto che se ne sarebbe andata per qualche giorno”

“Tra quanto dovrei dimenticarmi di te?”

“Cosa?”

“Ti ho chiesto quanto tempo ho prima di dimenticarmi di te!”

“Beh Yuuko-san diceva che sarebbero bastati non più di 10 minuti…”

Doumeki voltò subito gli occhi all’orologio e dopo un rapido sguardo sembrò rilassarsi di colpo, tanto da lasciare andare anche il braccio di Watanuki…

“Doumeki?”

L’arciere non rispose, alzò gli occhi verso il ragazzo guardandolo senza che il suo volto lasciasse trasparire alcuna emozione…

L’aveva dunque dimenticato sul serio…se così fosse doveva andarsene, doveva scappare il più lontano possibile per impedire che si ritornasse a commettere lo stesso “errore” di conoscersi…Si, doveva andarsene…doveva farlo ora, subito…ma perché mai le sue gambe rifiutavano di muoversi? Perché si sentiva come piantato al terreno neanche fosse un albero secolare dalle radici lunghe un chilometro…Perché tutto all’improvviso si sentiva …solo…?

“Sei uno stupido!”

“Eh?”

“Il più stupido imbecille che io conosca” per mia fortuna …aggiunse solo nella sua testa.

“Tu…ti ricordi ancora di me?”

"Si, idiota, ed è già passata quasi mezz’ora da quando ho bevuto quel tè!”

“Eh? Ma come? Yuuko-san aveva detto che…”

“Se non ci arrivi ancora sei proprio tonto…”

“TU! Come osi?” urlò alzando le braccia, agitandosi come suo solito.

“Ti ha fregato!”

Watanuki si fermò con le braccia a mezz’aria.

“Fregato?” ripete incredulo.

“Esatto…Fregato! Ingannato, preso per i fondelli, raggirato, preso per il cu…”

“SO BENISSIMO COSA VUOL DIRE!!! Non occorre essere scurrili!”

“Ok , era per essere chiari…”

Nessuno dei due lo avrebbe mai ammesso di fronte all’altro, ma entrambi si erano trovati a provare di colpo un gran sollievo…

“Questa Yuuko-san me la paga alla grande! Non gliela perdono!!”

“Dovresti ringraziarla invece, se non ci fossi più io a salvarti la pelle ci rimarresti secco in meno di un minuto”

“Non osare! Si da il caso che io non abbia affatto bisogno di te!”

“Si si certo, a proposito, domani torno a scuola, preparami dei tamagoyaki, l’altra volta non li ho gustati come si deve”

“COOOOOOSAAAA?” ecco il solito, caro e vecchio Watanuki tornare a galla…per Doumeki vedere il suo amico comportarsi come al solito era la migliore medicina “NON PRENDO ORDINI! E poi oggi è domenica e non ho uova fresche in casa, quindi te li sogni i tamagoyaki!” concluse urlando a tutto spiano e uscendo fumante di rabbia dal portone del tempio.

Doumeki non potè evitare di farsi sfuggire un sorriso divertito nel guardare la figura dell’amico che si allontanava.

La madre del giovane arciere che aveva assistito alla scena da lontano, si era ora avvicinata al figlio con fare preoccupato.

“Shizuka che è successo? Avete litigato?”

“No…abbiamo fatto pace” rispose.


  
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