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Autore: Writer96    23/02/2011    6 recensioni
"Beh, cosa posso fare?
Rimanere qui, a marcire nel mio dolore, a guardare malinconico fuori dalla finestra e dire “Non è nulla, sto bene” come una filastrocca di quelle che dicevo da bambino?
Posso riuscire a resistere senza sentire la mia anima che fa strap, minacciando di rompersi così come il mio equilibrio ogni volta che il mio sguardo incontra una libreria, un gatto rosso, un canarino?
Non posso.
Ti sei portata via la mia forza, la mia mente, la mia tranquillità.
Ed ora io desidero solo scappare dalla mia pallida imitazione che vive una vita di fotocopie stinte."
Premettendo che NON mi piacciono molto le What if? questa mi è venuta in mente quando avevo dodici anni e poi l'ho lasciata da parte. Ho provato a riscriverla.
Ron ed Hermione.
Una situazione... diversa e una coppia "scoppiata" nonostante tutto (mi odio anche solo per aver fatto una roba simile.. lei è sua e lui è suo! ù.ù)
Sulle note della mia amata "Per Dimenticare".
Che ne dite? ;)
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione, Vicktor/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
- Questa storia fa parte della serie 'It's my song'
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Condizionale per dimenticare



 

Allora quindi è vero,
è vero che ti sposerai
Ti faccio tanti, tanti cari auguri,
e se non vengo capirai.

 



Dunque è vero.
Non è un incubo, un sogno mal riuscito.
Non è una delle mie tante paure.
E’ la realtà.
È un ragno che si avvicina a me minaccioso e mi avvolge tra le sue braccia insidiose.
E questa ne è la prova.
 Un piccolo invito, con un fiocchetto viola in cima, talmente sgualcito e spiegazzato da essere più simile ad una delle mille prove di lettere accartocciate nel cestino che non ti arriveranno mai.
Del resto, non ti arriverà mai una mia risposta.
Cosa potrei dirti?
“No, non verrò al matrimonio di Hermione Granger e Viktor Krum causa impegni precedentemente presi”.
Ma impegni che?
Impegni con il mio cuore malato di te?

E se la scelta è questa
è giusta lo sai solo tu
È lui l'uomo perfetto che volevi
e che non vuoi cambiare più.



 

Ma se hai scelto così... cosa ti devo dire?
Tu scegli sempre bene.
Ogni cosa, anche la più piccola, che scegli... è perfetta.
 
Se questa è la tua scelta, se ne sei sicura, io non interferirò.
Resterò qui, di lato, buono a guardarti e a sanguinare.
Le mie lacrime si scioglieranno e ben presto riuscirò a non soffrire più.
 
O forse sì.
Ma non importa, dannazione.
Importa il fatto che non sei qui con me e che presto, il 19 maggio ti sposerai con lui.
Il 19 era il nostro giorno, Hermione.
Cos’è, rimpianto?
O solo voglia di dirmi che tra noi è finita.. prima ancora che iniziasse?
 
 

Ti senti pronta a... cambiare vita
a... cambiare casa
a... fare la spesa e fare i conti a fine mese
a... 'lla casa al mare
a... 'd'avere un figlio... un cane.



 

Allora hai deciso..
Bene, non voglio interferire.
Cambierai casa, vita e luoghi dove accoccolarti per terra e leggere, fino a sfiorare con i tuoi capelli ricci le pagine ingiallite.
Forse saranno anche i luoghi nei quali abbraccerai i tuoi bambini, bambini dalla pelle chiara, il naso adunco e dei capelli ricci ricci e morbidissimi comunque sia il grado di umidità nell’aria.
E magari ci sarà un bel cane accanto a voi, un Golden peloso dal pelo biondo come quello che mi indicavi sempre mentre passeggiavamo per Londra.
Ti mancherà la pioggia, quella che ti piaceva gustare in silenzio sulla punta della lingua, guardandomi sottecchi?
No, non credo.
Potrai andare al mare e sorridere, mentre lui ti spalmerà la crema sulla schiena perché sennò rischieresti di bruciarti.
Sei pronta.
Sei forte.
Sei parte di me, dannazione!


 

Ed affrontare...
suocera... cognato... nipoti... parenti...
tombole a Natale, mal di testa ricorrente
e tutto questo... per amore.


 

Dicono che i Bulgari siano infidi e doppiogiochisti.
Dicono... lo dicono la mia testa dolorante ed il mio cuore impazzito.
Sarai accolta bene.
Sarai sempre accolta bene, dovunque andrai.
Saranno ben accolti il tuo sorriso incerto ma dolcissimo, il tuo modo di fare istericamente calmo, la tua parlantina educata.
Potrai entrare in una famiglia e dimenticarti di quella vecchia.
Fa male, essere fuori da ogni famiglia.
Harry e Ginny hanno avuto un figlio.
Sì, beh, c’eri quando me l’hanno detto.
Eppure ora non potrei desiderare un nipotino migliore, dico sul serio.
“James Sirius Potter”.
Ce l’hanno fatta quei due ad essere davvero fratelli ed uniti per sempre.
Sono sicuro che se tu ci fossi stata, avresti sicuramente detto che “Quei due” erano già fratelli, però avresti sorriso.
Decisamente, ti sarebbe piaciuto.
Ti sarebbe piaciuto, avresti detto, avresti sorriso... maledetti condizionali destinati a rimanere tali.


E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti.

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi...
di te... di te... di te.


 

Beh, cosa posso fare?
Rimanere qui, a marcire nel mio dolore, a guardare malinconico fuori dalla finestra e dire “Non è nulla, sto bene” come una filastrocca di quelle che dicevo da bambino?
Posso riuscire a resistere senza sentire la mia anima che fa strap, minacciando di rompersi così come il mio equilibrio ogni volta che il mio sguardo incontra una libreria, un gatto rosso, un canarino?

Non posso.
Ti sei portata via la mia forza, la mia mente, la mia tranquillità.
Ed ora io desidero solo scappare dalla mia pallida imitazione che vive una vita di fotocopie stinte.
Hai portato con te l’inchiostro.
Quel tuo amato e dannato inchiostro.
Ci vuole coraggio a fare ciò che farò, più di quanto tu non pensi.
Lascio tutto, ma soprattutto, lascio te.
Lascio i nostri ricordi in una buca in riva al mare, sperando che le onde li portino via e li confondano con tutto il resto.

 

E grazie per l'invito
ma proprio non ce la farò
ho proprio tanti, tanti, troppi impegni
e credo forse partirò.





 

Sì, sono impegnato.
E non con Lavanda.
Con me.
Ho deciso di ricominciare, di… dimenticare, ecco.
Ma se dimenticassi, perderei te.
E non voglio questo, nonostante tutto.
Voglio te, dannazione!

Voglio vederti, sentirti, parlarti.
E non posso.
E quindi...
Me ne vado.
Mi dispiace non esserci il giorno più felice della tua vita.
Della vostra vita.
Ma so che rovinerei tutto.
Perché, come dicesti tu una volta, io rovino sempre tutto.

Se avessi più coraggio
quello che io ti direi
che quell'uomo perfetto
che volevi tu non l'hai... capito mai.




 

Se fossi davvero coraggioso, forse, ti parlerei davvero.
Non affiderei tutto me stesso a questo.
Verrei lì e ti strapperei dalle sue braccia, abbracciandoti e dicendoti che sei una sciocca.
Perché c’era qualcuno che avresti potuto amare, qualcuno che non ti avrebbe portata via da tutto e da tutti.
Qualcuno che ti avrebbe donato tutto sé stesso, nonostante fosse già completamente tuo.
Ma tornano i condizionali.
Ed io non ho abbastanza coraggio, purtroppo.
Per dirti che...

 

Io sarei pronto a... cambiare vita
a... cambiare casa
a... fare la spesa e fare i conti a fine mese
a... 'lla casa al mare
a... 'd'avere un figlio... un cane.



 

Io senza di te non vivo.
E quindi, perdonami se te lo dico così, adesso.
Mettendoti davanti al fatto compiuto.
Tu mi hai dato la possibilità di scegliere e io ho scelto di no, di smettere di soffrire.
Sei forte, Hermione, ce la puoi fare.
Sono io che non posso.

E non importa il fatto che con te accanto io posso fare tutto.
Se manchi tu, manco io.
Ci sarebbe stato un futuro, per tutti e due.
Un futuro insieme, bellissimo, fatto da bambini dai capelli rossi e boccolosi.

Ed affrontare...
suocera... cognato... nipoti... parenti...
tombole a Natale, mal di testa ricorrente
e tutto questo... per amore.



 

Avremmo affrontato tutto.
Ma, ahimè, la nostra vita insieme era destinata ad essere un condizionale.
Uno stupido condizionale.
Ti avrebbero amata tutti, qui.
Ti ameranno tutti, lì.
Anche io.
Anche se non sarò lì.
Anche se proverò a dimenticare.
Anche se non ci riuscirò.
Anche se tu sarai sempre Hermione ed io sempre lo stesso idiota.
Un idiota al condizionale.
Sarei potuto essere qualcuno, passare, che so, al congiuntivo.
E invece rimango qui, nella mia possibilità sfumata.

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarti.

E forse partirò
per dimenticare
per dimenticarmi...
di te... di te... di te.



 

Prenderò un treno, oggi.
Non lo sa nessuno.
Solo tu.
E’ buffo come tutto ritorni a te, alla fine.
Ed è per questo che partirò, oggi.
Alle 19.

Come il nostro giorno.
Come il vostro giorno.
Come te. *
 

Ron 


 

Allora... questa è la mia prima song-fic nonchè what if? quindi non mi uccidete... l'ho scritta un po' di tempo fa.. oggi l'ho solo risistemata. Parla del mio Ron "tradito" da un'Hermione decisa a sposarsi con Krum.
Si, lo so che sono sadica, ma non escludo un possibile continuo e un possibile happy ending.. quindi, sta tutto a voi, è tutto nelle vostre mani... E aggiungerei anche che, ovviamente, AMO Ron ed Hermione... lei è sua e lui è suo. Quindi... :D
*per quanto riguarda il 19, mi sono presa la licenza di far cadere il compleanno di Hermione il 19 settembre.
Comunque, se vi è piaciuta, vi prego, lasciate un commentino... un bacione, Writer 96
 

   
 
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