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Autore: _Bri    24/02/2011    4 recensioni
«Devo diventare geloso di tutto il tempo che trascorri con lei?», domandò il fratello di Elizabeth, un uomo molto giovane e affascinante, ma ugualmente il maggiore tra i fratelli, alla piccola.
«Damon! Damon!», urlò la bambina saltando tra le sue braccia. Elizabeth adorava suo fratello, lo considerava come il suo padre effettivo.
Nulla togliere al signor Giuseppe Salvatore ma, credetemi, la sua ossessione verso i vampiri l’aveva reso ... vuoto, come se non avesse più un’anima.
«E’ tardi principessa! A dormire».
SPOILER seconda stagione
1. Principessa
2. San Valentino?
3. Nicholas . . . Petrova?
[STORIA MOMENTANEAMENTE IN PAUSA - l'autrice si scusa per il disagio g.g]
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Katherine Pierce, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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A te che non sei più con noi

ma che in realtà non ci hai lasciato mai.

Salutami in cielo quella parte di me

che adesso si trova lì con te.

 

1864 – La Famiglia Salvatore e…

 

 

Nicholas . . . Petrova?

 

 

Sai Stefan? Non avrei mai immaginato, dopo la tua precoce morte, di modificare il ricordo che avevi lasciato in me.

Sai Stef? In questo momento non so davvero che scriverti, non so come riuscire a riempire la pagina di questo diario.

Sai Stefan? Mi manchi. Tanto.

 

«Dov’è quell’ebete di Nicholas?», domandò il signor Jason Gilbert ridendo , entrando nella stanza della signorina Elizabeth Salvatore.

Lei rispose indicando la porta del bagno.

«Io vado al Grill, magari trovo qualcuna»

«Gli dico di raggiungerti allora», rispose la signorina Elizabeth sorridendo.

«Grazie piccola», rispose lui lasciandole un bacio tra i suoi capelli.

 

«E’ quello», affermò il signor Stefan Salvatore non appena  il figlio, dell’ormai defunto  Jonathan Gilbert , varcò la soglia del Mystic Grill.

Il signor Damon Salvatore si alzò di scatto e si diresse verso lui, senza il minimo indugio.

«Damon, mi raccomando…»

«Al massimo lo uccido qui, davanti a tutti! Che ne dici?», scherzò il maggiore dei fratelli Salvatore.

L’altro gli rispose con uno sguardo timoroso e preoccupato.

«Sto scherzando Stef! Hai venduto il tuo senso dell’umorismo alla fiera dell’est, per comprare un topolino da sbranare?», domandò il signor Damon Salvatore che, senza però aspettare la risposta del fratello, si precipitò immediatamente al tavolo dove si era seduto il giovane.

«Ti ricordi di noi? Sai… ieri ti sei divertito a torturaci! Oh, adorabile! Stef non trovi anche tu che con un paletto nel cuore sarebbe più sexy?», domandò il signor Damon ironizzando.

«Vuoi morire, bastardo?», gli rispose posizionandosi di fronte a lui.

«Hey, hey calma. Vogliamo solo farti qualche domanda», cercò di tranquillizzare l’atmosfera l’altro Salvatore.

«Devi candidarti per il nobel alla pace, fratello!», sussurrò sedendosi.

«Che volete sapere?», domandò Jason Gilbert  non appena entrambi i Salvatore si accomodarono.

«Elizabeth», rispose il signor Stefan tutt’un fiato.

Il signor Gilbert sorrise e si alzò scuotendo la testa.

«Ti prego.», lo supplicò il signor Damon trattenendolo per il braccio sinistro.

«Quello che vi racconterò non è bello», affermò l’erede di Jonathan sedendosi nuovamente.

 

«Erano passati alcuni anni dalla vostra presunta morte. Elizabeth era rimasta sola al mondo, così un giorno mi venne fatta una proposta: sposare vostra sorella.

Conoscevo Elisabeth e non vi nascondo che provavo una certa ammirazione per lei.  La incontrai un giorno di settembre alla colazione della signora Clancy. Lì mi fu presentata ufficialmente come mia fidanzata.

“Vorreste deliziarmi con la vostra compagnia, signorina Elizabeth?”, gli chiesi notandola passeggiare durante un pomeriggio primaverile, sulla piazza centrale.

Lei rispose solo sorridendomi, sapete? Mi aveva già conquistato così.

“Tutto bene in famiglia, signor Gilbert?”, mi domandò con lo stesso sorriso di poco prima.

“oh.. emh.. ecco….si-si”, balbettai guardandola nei suoi occhi scuri.

Un colpo di vento si alzò e il capellino che portava volò dall’altra parte della strada; ricordo che lo rincorsi come un gatto che cerca di acchiappare il suo topo.

Ma non servì a nulla. Non appena mi voltai verso lei, la notai in compagnia di un altro uomo.»

 

«Chi era quell’uomo?», domandò il signor Stefan Salvatore interrompendo il racconto del giovane Gilbert.

«Non era un semplice uomo con cui avrei potuto combattere per convincere quella donna a scegliere me.»

«Che intendi?»

«Non avevo altra possibilità, era come scritto che un Salvatore era destinato ad innamorarsi di un Petrova».
Il signori Stefan e Damon Salvatore erano come pietrificati da quell'affermazione.
«Ci stai dicendo che nostra sorella....»

«Si è innamorata di Nicholas Stevens, quell’uomo che vidi accanto a lei, in quella giornata primaverile. Il figlio di Katherine Pierce… o meglio Petrova

«E’ uno scherzo», sbottò il signor Damon alzandosi dalla sedia

«Questo qui c’ha preso in giro!», aggiunse sbattendo le mani sul tavolo.

«Pensa ciò che credi», sentenziò il signor Gilbert sorseggiando il suo drink.

«Dopo che successe?», chiese il signor Stefan Salvatore.

 Avrei scommesso che il minore dei tra i due fratelli avrebbe creduto molto più in fretta alle sue parole.

 

 

Sai Damon? Dopo che te sei andato la mia vita non è stata più la stessa.

Sai Dam? Vorrei tanto riuscire a superare la distanza che ci divide e venirti ad abbracciare, perché…

mi manchi tanto fratellone. Tanto.

 

«Jas ti aspetta al Grill», affermò la signorina Elizabeth quando il suo amato comparve nella stanza.

«Ok, adesso vado.

Tutto bene?», domandò lui notando lo sguardo assente della sua donna.

«Certo. Però non mi piace che esci in cerca di ragazze quando già ne hai una», rispose lei cercando di mascherare la verità: la mancanza della sua famiglia.

Ah mia cara Elizabeth! Non sei cambiata affatto!

«Lo sai che senza di me, il nostro Jas, fa casini», ribatté il signor Stevens sedendole accanto.

«Per me esisti solo tu», le sussurrò all’orecchio facendola tremare.

«Ma guardati.. dopo quasi 500 anni non ti sai nemmeno abbottonare una camicia», affermò sorridendo lei, notando l’abbagliamento del marito.

«Puoi aiutarmi tu a sbottonarla e poi a rimetterla, no?», chiese lui maliziosamente baciandola.

Non vi descrivo nulla, miei cari lettori, lasciamo un briciolo di privacy a questi vampiri centenari!

 

 

 

«Dopo? È una storia talmente lunga che… », rispose il signor Gilbert appoggiando il suo bicchiere sul tavolo.

«Abbiamo tutto il tempo che vuoi», intervenne il signor Stefan Salvatore cercando di convincerlo a proseguire nella sua narrazione.

«Io no però», concluse facendo cenno al il signor Nicholas, appena entrato nel locale.

«Non assomiglia molto a Katherine», sussurrò il signor Damon Salvatore al fratello.

Per tutta risposta, quest’ultimo gli pestò un piede.

«Ma che ho detto?», aggiunse dimostrandosi offeso.

Il signor Gilbert raggiunse il suo amico e gli raccontò la conversazione da poco avvenuta con in fratelli Salvatore.

«Chiariamo un punto:

non vi ucciso ma posso farlo quando e come voglio. Intesi? » , Nicholas si avvicinò ai due fratelli minacciandoli.

«Ritiro quello che ho detto. È identico!»

«Perché siete rimasti a Mystic Falls allora?», chiese il signor Stefan Salvatore ma, subito dopo, si allontanò sentendo il suo telefono squillare.

Che strano apparecchio il telefono del signor Salvatore! Certo che il mondo è talmente cambiato… ai miei tempi c’erano tutte queste comodità? Non di certo miei amati lettori!

Oh, scusate se sto degenerando, torniamo a parlare di sangue e vampiri!

«Mi ha chiamato Jenna, Elena è sparita. Forse qualcuno stanotte l’ha presa», affermò agitato tornando dal fratello maggiore.

«Sono stato con lei tutta la notte! Impossibile»,  dichiarò il signor Damon facendo impallidire il fratello.

Entrambi i fratelli Salvatore si voltarono sentendo chiudere la porta del locale.

I due ragazzi erano spariti.

 

 

 

FINE secondo capitolo (non si era capito? xD).

AHHH! Sono disperata, word mi ha fatto venire i capelli bianchi solo per mettere una maledetta linea, e adesso non so che dirvi!

Forse è meglio così dai, avvolte le parole non sono necessarie.

Però devo ribadire il mio grazie, a voi, che mi seguite con quell’interesse e quella partecipazione che mi permette di scrivere sempre.

Al prossimo capitolo <3

 

Nel frattempo faccio un po’ di pubblicità a una mia flashfic, sempre su The Vampire Diaries:

 

Quell’ultimo tavolo a destra

Damon: Sono innamorato di una donna che non potrò mai avere.

Il punto è che la amo e mi sta facendo impazzire. Sono fuori controllo.

E' la mia natura è quello che sono. Ma poi devo controllarmi per proteggerla e lei vuole che io si superiore il che significa che io non posso essere me stesso. Lo capisci qual è il problema Andie?

 

Andie: Beh forse questo è quello che sei adesso. E' questo quello che fa l'amore Damon. Ci cambia.

 

 

 

 

 

   
 
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