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Autore: Lollo    08/01/2006    26 recensioni
Hermione, finalmente, sta con il ragazzo dei suoi sogni.
Hermione e il ragazzo dei suoi sogni passano la loro prima notte assieme.
E Hermione e il ragazzo dei suoi sogni si ritrovano nei guai fino al collo!
Commentino, please!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non c’è bisogno di spaventarsi, né di agitarsi

A Sweet... Doubt

 

 

 

Non c’è bisogno di spaventarsi, né di agitarsi. Calmati. Ora andrai da lui, glielo dirai, lui sorriderà, dirà che è una cosa magnifica e capirà. E tutto andrà a posto. Se, nella mia testa!

 

Ma perché?? Cosa ho fatto? Perché proprio io?! Era la mia prima volta. La nostra primissima volta. E ci sono rimasta!

 

Ci sono rimasta. Incinta.

 

Incinta.

 

Ommioddio. Vuol dire che io ho un qualcosa che mi cresce dentro, nella pancia. Un bambino. Che non voglio! Cioè, non per ora! E dubito fortemente che anche lui voglia! Abbiamo solo diciassette anni. Non abbiamo neanche finito la scuola. Ci amiamo e tutto, e io vorrei un figlio da lui, ma in un quanto mai remoto futuro, quando lavoreremo entrambi e avremmo la stabilità mentale per crescere decentemente una qualunque cosa che richieda più cure di un animale domestico.

 

Devo dirglielo.

 

Mi dirigo in biblioteca, dove dovrebbe trovarsi adesso; infatti, lo vedo, chino su un libro, con l’espressione svogliata. Mi avvicino, lentamente, e scorgo Harry seduto di fronte a lui.

 

Non posso mica dirglielo con Harry lì che ascolta. Morirei. Quindi, se ne deduce che non glielo dico, no? Ma mica è colpa mia!

 

Sto per voltarmi e tornare velocemente sui miei passi, quando vedo Harry salutare Ron ed andarsene verso un tavolo con Ginny; in fondo, sono ancora salva, se non fosse che in quell’istante Ron mi scorge e mi fa segno sorridendo di raggiungerlo e sedermi accanto a lui.

 

Sarebbe sospetto se fuggissi a tutta velocità ora, mhm?

 

Mi avvicino più lentamente che posso, ma alla fine mi ritrovo inesorabilmente vicino a lui, e mi siedo nervosamente. Cerco di ricambiare il suo sorriso, ma credo che mi sia uscita una specie di smorfia cretina.

 

Lui riprende a fare i compiti.

 

Io fisso ostinatamente il legno del tavolo.

 

Forza. Ora sei qui. Diglielo!

 

-          Ron...

 

Lui alza lo sguardo su di me.

 

-          Mh?

-          ...

-          ...

-          ...

-          Bhè?!

-          No, niente...

 

Lui mi guarda sospettoso, prima di rivolgere nuovamente l’attenzione al libro. Io giocherello nervosamente con una ciocca ribelle.

 

Potrei non dirglielo.

 

Potrei far finta di niente.

 

Potrei fingere che quando mi gonfierò come un pallone, sia per colpa della ritenzione idrica, e che quando mi sguscerà fuori una creatura dall’utero, sarà stata impiantata la notte prima dentro di me da un piccolo alieno verde??

 

Riprovo.

 

-          Ron...

-          Cosa?!

-          Io... noi...

-          Mhm?

 

Respiro profondo.

 

-          Ron, credo... che ci sono rimasta.

 

Uno sguardo vacuo.

 

-          Dove?

 

Ma che sta dicendo???

 

-          Dove che???

-          Dove sei rimasta?!

-          Ommioddio, Ron!

-          Cosa ho fatto?

-          Intendevo che... cioè...

-          Hermione, o me lo dici entro trenta secondi o impazzisco!

-          Allora... cioè... s...sai, quest’estate, due mesetti fa...

-          Sì.

-          Due settimane dopo che ci siamo messi assieme, più o meno... alla Tana...

-          Sì.

-          Ecco. Ecco. Sì. Quella sera... in cui... noi... cioè...

 

Ora mentre parlo sto facendo dei gesti inconsulti, sperando che capisca senza che io glielo debba dire. Lui mi guarda come se stessi parlando in aramaico, poi si illumina improvvisamente prima di arrossire. Ok, ha capito.

 

-          Sì, allora? – domanda, con una voce un po’ incerta. Faccio un respiro profondo. Il momento della verità.

 

-          è , che credo di esserci rimasta.

 

Mi fissa. Io lo fisso. Diventa rossissimo. Io divento rossissima. Apre la bocca, poi la richiude, poi la riapre di nuovo. Infine si gira a fissare un punto non meglio identificato sopra la testa di una ragazza del tavolo vicino al nostro, con una faccia sconvolta.

 

-          Oh-ti-prego-di’-qualcosa! – strillo con voce acuta; tutti si girano a guardarci. Lui sembra fare uno sforzo enorme per girarsi e rispondermi.

-          Allora. Allora. Cioè. Sei sicura?

 

Lo fisso un attimo incerta, prima di rispondere: - Uhm. S...sì. –

Lui a quella risposta cambia espressione, e nei suoi occhi leggo un incrocio tra confusione e severità: - Sì nel senso , o sì nel senso non-ne-sono-esattamente-certa-e-ti-sto-facendo-morire-per-niente?-

 

Silenzio. Lui aspetta.

 

-          Bè. Non mi vengono da quel giorno, ma non ho ancora fatto il test...

 

Dico, a bassa voce.

 

-          Ma sei scema??? Non hai ancora fatto niente???

 

Ma io ho paura!

 

-          Ma io ho paura!

-          Paura un cavolo!

 

Si alza e raccoglie le sue cose velocemente. Che diavolo sta facendo?? Mi abbandona così? Cosa crede di fare?? Dove va?

Intercetta il mio sguardo praticamente terrorizzato, e mi dice, con voce severa: - Hermione, alzati!

 

-          Ma cosa? Dove andiamo?

-          In infermeria!

 

In infermeria.

 

-          A fare che?!

 

So perfettamente che cosa vuole andarci a fare in infermeria, e anche lui sa che lo so, quindi sbuffa, finisce di rimettere tutto nella borsa e si dirige verso l’uscita della biblioteca, sapendo che tra poco lo raggiungo.

 

Ma lo raggiungo che! Non mi  può mica trattare così, non ho capito io! Io non ci voglio andare a fare il test di gravidanza, e non ci andrò! Senza contare la faccia di Madama Chips quando glielo chiederò!

 

Non ci vado, punto.

 

Vedo Ron accorgersi improvvisamente che non sono dietro di lui; si gira verso di me, prima di dire con voce arrabbiata: - Hermione!

 

Mi alzo e lo raggiungo correndo.

 

*

 

Siamo qui, fermi davanti alla porta dell’infermeria. Ron mi guarda.

 

-          Bene – dice, adesso senza più tutta quella sicurezza che aveva prima. Si strofina le mani nervosamente, e senza accorgermene mi ritrovo a fare lo stesso. Faccio un profondo respiro.

-          Entro, allora. – dico, rassegnata. Lui strabuzza gli occhi guardandomi.

-          Entri? – ripete, incredulo. Io sbuffo esasperata. – Eh, ma va? Che siamo venuti qui a fare, allora??

 

Sto per mettere una mano sulla maniglia, quando lui mi blocca, sorridendomi.

 

-          Non ti lascio entrare da sola, no? Vengo anche io...

 

Lo amo troppo.

 

-          E veniamo anche noi!

 

Una voce entusiasta ci riscuote dalle occhiate languide che ci stiamo lanciando, e ci giriamo, mentre una seconda voce continua:

 

-          Non sappiamo neanche che dovete fare, ma vabbè...

-          ...sembrava una cosa interessante!

-          E allora vi ho visti mezzi litigare, e ho pensato: ‘seguiamoli e vediamo dove vanno!’

-          Io ho detto di seguirli!

-          Io ho detto di averlo pensato, mica di averlo detto!

 

Vedo Ron diventare rosso a poco a poco, prima di dire: - I fatti vostri mai?!

Ginny lo guarda, incredula: - Ronald Weasley! Sono tua sorella! È mio diritto farmi gli affari tuoi, come tu ti fai i miei ventiquattro ore su ventiquattro!

 

Mi faccio avanti, scocciata: - Harry, Ginny, seriamente, questi sono affari nostri...

Ron mi da’ manforte: - Preferiremmo tenere per noi quello che stiamo facendo...

 

Bravo, bravo, tesoro mio!

 

-          ... se Hermione fosse davvero incinta ve lo diremmo, ma finchè non ne siamo certi...

 

Cade il silenzio.

 

Ron.

 

Ronald.

 

Io ti amo, lo sai, sei bellissimo, ti adoro, ma perchè non tieni quella dannata bocca chiusa una volta tanto???

 

Vedo Harry spalancare la bocca e strabuzzare gli occhi, mentre Ginny assume un’espressione radiosa ed eccitata.

 

-          Oh, cielo! Un bambino! Una piccola dolce creatura! Oh, cielo, cielo!

-          Ragazzi, non me l’aspettavo, sul serio!

 

Io e Ron ci scambiamo un’occhiata a metà tra lo spaventato e l’esaurito, mentre Harry e Ginny continuano a sproloquiare incoerentemente. Credo che non abbiano capito bene.

 

-          Voi siete andati. E comunque, grazie a Dio non è certo!

 

Ginny mi guarda comprensiva, dicendo: - Lo so, devi essere spaventata... ma pensa, che bello! Un figlioletto!

 

-          Figlioletta, secondo me sarà femmina!

 

Ok, sono fuori di testa, è appurato. Ma il culmine della pazzia si raggiunge quando Harry, entusiasta, dice: - Chiamatela... Pomposa!

 

E qui, di nuovo, silenzio totale. Poi, Ron si azzarda a parlare: - Se dovessi avere una figlia, non la chiamerei Pomposa di principio!

 

Harry assume un’aria offesa: - Ma perchè? Significa ‘magnifica ed esuberante’!

 

-          Non mi interessa cosa significa, fattosta che è assolutamente orrendo e anche un po’ ambiguo, se lo vuoi sapere!

-          Sei tu, che sei malizioso!

 

Mi sto veramente deprimendo, quando la porta dietro di noi si apre e Madama Chips esce dall’infermeria furibonda: - Cos’è tutto questo rumore? Qui c’è un’infermeria, gente che vuole riposare!

 

Ci azzittiamo di colpo, poi Harry e Ginny ci lanciano uno sguardo alla: ‘in-bocca-al-lupo!’, prima di scusarsi con Madama Chps e defilarsi a tutta velocità; a questo punto la donnina rivolge a noi l’attenzione, chiedendoci di che cosa abbiamo bisogno.

 

-          Ehm...- comincio, imbarazzata. – Non potremmo dirglielo dentro, nel suo ufficio? – chiede Ron, anche lui visibilmente in imbarazzo. Madama Chips ci guarda sospettosa, e poi ci fa segno di entrare.

 

Incrocio le dita, e vedo Ron fare lo stesso prima di varcare la soglia.

 

*

 

Madama Chips ha aspettato pazientemente che la smettessimo di borbottare incoerentemente, poi quando è riuscita a capire – più o meno – di che cosa avevo bisogno, ci ha fatto un lungo discorso sulla moralità eccetera eccetera... poi mi ha indicato una stanza da bagno, dopo avermi passato una confezione.

 

E ora sono qua, che aspetto il risultato, con occhi chiusi.

 

Lentamente, li riapro.

 

Negativo.

 

*

 

-          Però, dai... è un peccato, in fondo!

-          Ma peccato cosa?? Tu sei andata, Gin...

-          Volevo diventare zia!

-          Io non volevo che lo diventassi!

-          Grazie a Dio, non saprei cosa avrei fatto se fossi stata incinta...

 

Ron si irrigidisce un po’ sulla poltrona alle mia parole.

 

-          Ti sarebbe dispiaciuto così tanto?!

 

Harry e Ginny ridacchiano: - Qualcuno è preoccupato!

 

Io arrossisco.

 

-          Non sarei stata una buona madre, comunque.

-          Non è vero!

 

Scatta subito Ron. Io gli sorrido.

 

-          Bè, in ogni caso non lo sapremo mai. Cioè, non per adesso.

 

Ron si alza e mi posa un bacio a fior di labbra. Sento Harry emettere uno stupido gemito, come se stesse per vomitare. Ron si gira verso di lui, fingendosi offeso.

 

-          Oh, sei solo invidioso!

-          Ma ti prego!

 

Ginny ride, prima di controllare l’ora. - È meglio andare a cena, - dice, - o finiranno tutto prima che riusciamo a mettere piede in Sala Grande! –

 

Usciamo insieme dal ritratto della Signora Grassa, e sento Harry borbottare a bassa voce: - Pomposa sarebbe stato perfetto, però.

 

FINE

 

Le vacanze natalizie, per vostra sfortuna, mi hanno fatto tornare l’ispirazione... se non fosse che sono malata d’Alzahimer o come si scrive, avevo diverse idee in mente, ma ora non me le ricordo =_= me stupida...

Ovviamente, come in ogni mia fanfiction Ron/Hermione, Ginny e Harry sono totalmente celebrolesi e OOC, ma lasciamo perdere XD Ah, mi scuso per il titolo idiota, non mi veniva altro XD

Lasciate un commentino!

 

Ron&Hermione ROCKS!

 

  
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