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Autore: francym94_smile    24/02/2011    1 recensioni
Una vita quasi perfetta...spesso è solo apparenza, spesso manca quella scintilla che, sola, può rendere la vita tale. Una Lily meno spontanea e coraggiosa di quello che ci si potrebbe aspettare deve imparare ad amare prima di poter imparare a vivere.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Lily Luna Potter, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Una stanza buia. Profondo silenzio. Ad un tratto un movimento. Una ragazza si svegliò di soprassalto. Non ricordava ciò che stava sognando. Qualunque cosa fosse le aveva lasciato addosso una profonda angoscia.

Lily non era come tutte le altre ragazze, o forse non aveva nulla di speciale ma era unica semplicemente poiché possedeva quell'unicità che caratterizza ogni essere umano. Aveva corti capelli rossi, con una frangetta che le ricadeva sbarazzina sulla fronte, e che era per lei fonte di continuo fastidio. Gli occhi, benché conservassero un qualcosa del gene Potter, erano però molto diversi da quelli di suo padre e dei suoi fratelli. Non erano di quel limpido verde che era famoso nella sua famiglia, al contrario a prima vista apparivano di un marroncino quasi insignificante; ma la loro bellezza si poteva cogliere in certe giornate di sole, di quelle che ti fanno venire voglia di correre su un prato, oppure in quei momenti in cui per i mille problemi le si rigava il volto di lacrime. Se eri tanto fortunato da esserle vicino proprio in questi momenti potevi vedere i suoi occhi diventare di un luminoso verde- azzurro, un colore che non potevi scordare. Sul naso, all'insù erano adagiate piccole lentiggini e le sue labbra, carnose, donavano al volto un'aria sognante quando si tendevano in un timido sorriso.
Frequentava il sesto anno ad Hogwarts. Aveva sconvolto nuovamente tutti quando era finita in una casa che mai nessuno prima nel sua albero genealogico aveva frequentato: Corvonero. Dico nuovamente perché i suoi genitori si stavano ancora riprendendo dallo shock di vedere Albus, il secondogenito dei Potter, assegnato a Serpeverde.
Come è ovvio vista la casa d'appartenenza Lily era molto intelligente, non c'era una materia in cui eccellesse nettamente, ma le piacevano tutte. Le piaceva però essere fra i migliori, e se c'era qualcosa che non sopportava era il fallimento personale. Anche nello sport era piuttosto brava, se non altro brava abbastanza da essere ammessa nella squadra di Quiddich nel ruolo di cercatrice, ruolo che era ormai associato ai membri della sua famiglia: ognuno dei quali era, o era stato, cacciatore della propria casa . Così fino all'anno precedente, ovvero prima che James terminasse il settimo anno, i tre fratelli si erano sempre trovati a competere fra loro per il possesso del boccino d'oro. Il loro rapporto non era stato però affatto intaccato dal fatto che appartenevano a case non solo diverse, ma rivali. Se c'era infatti qualcosa che Lily amava profondamente erano i suoi fratelli: nonostante le continue litigate erano legati più che mai.

Quella notte dunque, dopo il brusco risveglio, Lily non si stupì affatto di non riuscire a riprendere sonno. Da un po' di tempo a quella parte le capitava spesso di svegliarsi nel cuore della notte e di sentire un peso terribile sullo stomaco, tanto greve da farle mancare il respiro. In queste occasioni si sentiva pizzicare gli occhi, e se solo avesse dovuto parlare era certa che le si sarebbe spezzata la voce e sarebbe scoppiata in lacrime. Ciò che più la angustiava era che non capiva il perché di tutta quella tristezza. Non c'era nulla che non andasse nella sua vita: buoni amici, andava bene a scuola, era apprezzata come persona e come giocatrice...ma si chiedeva se quella che stava vivendo era davvero vita. Era una bella ragazza tuttavia non aveva u carattere molto aperto e socievole, non si fidava molto delle persone e nonostante si fosse impegnata per superare questa diffidenza non ci era mai riuscita. Allontanava tutti i ragazzi che le si avvicinavano: la sua vera essenza era timida, pavida, molto sensibile ma estremamente fedele e sincera. Tuttavia, non sapeva neanche lei bene da quando, aveva cominciato a portare una maschera, e si mostrava forte, decisa, aggressiva, cinica, sarcastica. Così soltanto le persone che la conoscevano davvero bene riuscivano ad apprezzarla per quello che veramente era. Non che risultasse antipatica a prima vista, al contrario faceva sempre un'ottima impressione, tanto che era depositaria delle confidenze di moltissime persone, che di lei si fidavano completamente. Ma la fiducia era unidirezionale e talvolta, di fronte al fatto che non c'era nessuno che davvero al conoscesse, si reputava priva di amici, insignificante. Nessuno se lo sarebbe aspettato ma non era mai stata con un ragazzo, non aveva ancora dato il suo primo bacio, e non era mai stata innamorata veramente anche se aveva avuto qualche cotta negli anni precedenti. Questa sensazione di inadeguatezza la colpiva periodicamente, ma non era mai durata tanto.
Dopo svariate ore sprecate nel tentativo di tornare fra le braccia di Morfeo, Lily gettò definitivamente la spugna e si alzò dal letto. Fece una lunga doccia calda e indossò la divisa. Quando uscì dal bagno, il suo dormitorio aveva finalmente preso vita. Condivideva la stanza con altre 3 ragazze del suo anno: Claire, Elisabeth e Elena. La prima era impegnata in un ripasso dell'ultima ora, la seconda correva da una parte all'altra in cerca di un fantomatico paio di calze portafortuna e Elena come al solito ancora dormiva. Lily decise allora di svegliare quella che dal primo istante del primo anno era diventata la sua migliore amica. Sapeva per esperienza che c'era solo una cosa in grado di svegliarla: sembra incredibile ma le bastava ascoltare le prime note di una canzone per saltare giù dal letto come una molla. A nulla sarebbero servite mille sveglie. Così accese lo stereo della ragazza: Elena infatti era nata Babbana così non riusciva a separarsi dalla sua amata tecnologia. In un lampo la ragazza si alzò e dopo qualche...beh in effetti dopo quasi quaranta minuti le due ragazze andarono a fare colazione in Sala Grande.

  
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