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Autore: Lady Trash    25/02/2011    12 recensioni
Se Kaname fosse stato un veggente, quel giorno, avrebbe convenuto di non proporre a Yuuki il discorso dei nomi.
Ma Kaname non era un veggente, perciò lo fece .
One-shot che dovevo postare da tempo, dedicata a tutte le fans della coppia Yuuki Kaname e ad una ragazzina di nome Bianca che tifa per le Yuuki/Zero.
Lady Trash
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kaname Kuran, Yuki Cross
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Se Kaname fosse stato un veggente, avrebbe scoperto che non gli conveniva affrontare il discorso dei "nomi" con Yuuki quel giorno. Oh no, non gli conveniva affatto.
Kaname però, non era un veggente.
<< Come pensavi di chiamare il bambino? >> chiese gentilmente alla sua sposa che ormai aveva già un notevole gonfiore sulla pancia.  << Mmm... E se fosse femmina? >> e che evidentemente ci teneva a nascondergli qualcosa; se Yuuki rispondeva ad una domanda con un altro quesito significava che decisamente aveva qualcosa da nascondere.
Kaname però, finse di non accorgersene: << Sarebbe bello Tomoko. Scritto così vedi? >> e le scrisse il nome su un foglietto.
Yuuki allora sorrise ironicamente, conosceva bene il suo Kaname e sapeva quanto potesse adorare cose del genere:
<< Così significherebbe figlia del mattino
, ne sei sicuro? >>  << Sì, Tomoko Kuran, suona bene... >> lasciò a posta il commento in sospeso per verificare le sue ipotesi. << Si, suona bene. >> adesso ne aveva la prova: sua moglie era restia a dirgli, o meglio confessargli, quelle poche parole che l'avrebbero mandato in bestia; allo stesso tempo, finchè non avesse parlato, avrebbe mantenuto quell'attegiamento.
<< Yuuki, e se fosse maschio? >> Kaname aveva smesso di giocare a fare il finto tonto e con un'occhiata eloquente le aveva fatto capire che voleva una risposta, la vera risposta.
Yuuki allora aveva sospirato, aveva unito le mani e abbassato lo sguardo per poi rialzarlo fiera, determinata.
"Qualunque cosa stia pensando, è decisa a non arrendersi" constatò mentalmente il Kuran.
<< Io vorrei chiamarlo Zero >> ora si fissavano a vicenda: lei era rimasta impassibile, ma Kaname, lui era teatralmemente basito! Avrebbe dovuto chiamare suo figlio Zero? Zero come quel Kyryu che fino all'ultimo aveva cercato di portargli via la sua unica ragione di vita? Zero come quel ragazzo dai capelli color cocaina e che portava le lentine perchè era categoricamente impossibile che un umano avesse gli occhi lilla? Quel Zero? Proprio lui?
Ma anche no!
<< Impossibile. Lo sai >> il Pureblood adesso, considerava chiuso il discorso: mai, mai avrebbe chiamato suo figlio in quel modo.
Haruka! Haruka sì che era un bel nome, il nome del caro, vecchio, defunto nonno Haruka morto nel tentativo di salvarli ... sì, era deciso: Haruka.
<< Kaname - Yuuki sospirò ancora, segno che stava per iniziare una delle sue filippiche- ascolta >> il Kuran a quel punto la scrutò serio: non avrebbe mollato.
<< Kaname ... se io avessi scelto Zero - qui il vampiro ridusse gli occhi a due fessure - se io ora aspettassi un figlio da lui- qui invece strinse i pugni - lotterei per dargli il tuo nome e niente e nessuno potrebbero fermarmi dal farlo, nemmeno il piccolo stesso. Kaname - tono supplichevolmente dolce, in guardia Kuran! - ti prego pensaci! >> adesso Yuuki stava praticamente addosso al marito che, a quel punto, dovette pensare obbligatoriamente che forse, e solo forse, aveva un debito con quel Kyryu e che forse, e solo forse, poteva pensarci ...
"Troppe concessioni Kaname, troppe concessioni" si era detto.
<< Kuran Zero, Zero Kuran... non suona male ... >> si era lasciato scappare un attimo dopo; ed era la verità, neanche per la sua mente criminale "Zero" e "Kuran" stavano male assieme.

"Ovvio perchè Kuran sta bene con tutto ..." ... o era il nome Zero star bene con Kuran?

Dieci anni dopo

Quello che uno doveva essere, si era rivelato due.
Erano nati perciò due gemellini davvero magnifici: la piccola era tutta suo padre mentre il maschietto era uguale alla madre, ma non faceva molta differenza visto che entrambi i genitori erano splendidi.
Oggi quei due gemellini giocavano a rincorrersi per casa Kuran.
"Tomoko e Zero, Zero e Tomoko; Kuran Zero e Kuran Tomoko... no!" e mentre i due bambini si rincorrevano sorridenti sotto la nivea luce di una falce di luna, il padre si scervellava per trovare una combinazione decente dei loro nomi da scrivere sulle fedi nuziali in un lontano, quanto certo, futuro.
"Ci sono: Zero e Tomoko Kuran? Tz ... forse è troppo banale!"

La storia è stata rivista e corretta, anche se non ci sono grosse modifiche riguardo allo stile. Non l'ho riscritta, sta bene così.
Lady Trash
   
 
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