Un’altra one-shot sulla mia OTP hetaliana…bhe, vi lascio alla lettura.
 
 
 
Era strana la sua rosa, e altezzosa.
Il primo giorno che la vide pensò che fosse bellissima.
Con i suoi petali scarlatti (o erano biondi?) e con quello stelo esile (o era un corpo?) che lo guardava altezzoso, sicuro si sé, era la cosa più bella che avesse mai visto.
Ma nonostante la superbia del fiore, voleva accudirlo, non credeva che quelle quattro spine (o erano unghie?) l’avrebbero difeso bene.
Ma la rosa era troppo orgogliosa per ammetterlo.
Così il piccolo principe era costretto a metterla sotto una teca di vetro, in modo da tenerla al sicuro.
Quando dovette partire, dopo aver pulito per bene il suo pianeta, si fermò a salutarla.
Naturalmente la rosa era troppo orgogliosa per ammettere di volergli bene, ma lo fece lo stesso, in barba al suo orgoglio.
Tossì un paio di volte, mostrando ingenuamente le quattro spine ( o erano unghie?) che aveva, e lo guardò:”non indugiare così, è irritante. Hai deciso di partire e allora vattene”
Il principe non voleva piangere.
E il fiore era troppo orgoglioso per ammettere di amarlo.
 
 
 
“la mia rosa ora è lontana… chissà se è ancora là…”
Il bambino biondo si sistemò sulla sabbia, guardandosi i piedi.
L’uomo accanto a lui, con gli occhi color del mare, rimase in silenzio, stingendo un bullone.
“chissà se si è messo sotto la teca…”
L’uomo sbuffò, la mancanza di acqua lo rendeva nervoso.
“ho incontrato anche altre rose” continuò: “ma non erano come la mia rosa, lei è unica, perché è mia e mia soltanto”
Tacque, guardando il deserto con i suoi occhi celesti: “ me l’ha spiegato una volpe” chinò la testa: “ l’ho addomesticata…così ho fatto con la mia rosa…per questo è speciale…”
Si portò una mano al petto: “anche se addomesticare fa un po’ male….”
 
 
 
“Il mio fiore è troppo ingenuo per stare da solo! Ne sono responsabile… ha solo quattro spine (o erano unghie?) per difendersi…”
Si alzò: “ecco… è tutto qui…”
Non ci fu che un guizzo giallo vicino alla sua caviglia. Rimase immobile per un istante. Non gridò. Cadde dolcemente come cade un albero. Non fece neppure rumore sulla sabbia.
 
 
La rosa sospirò, poggiò le mani (o erano foglie?) a terra, guardando lo spazio.
Il pianeta era ordinato come lui l’aveva lasciato.
Si sedette rannicchiando il suo piccolo corpo ( o era lo stelo?) tra le sue braccia ( o erano i pistilli?)
Gli mancava il piccolo principe, da quanto lo aspettava?
Spostò più volte i suoi grandi occhi verdi ( o era il calice?) qua e là, cercandolo.
Sopportava il vento della sera, i bruchi che diventavano poi bellissime farfalle (peccato che potè vederle solo lui) in attesa del suo ritorno.
Quando guardò in alto, la miriade di stelle appesa in cielo, capì.
Non si girò, era troppo orgoglioso per farlo.
Rimase in silenzio, quello lo sapeva fare bene.
“se tu vuoi bene a un fiore che sta in una stella, è dolce, la notte, guardare il cielo. Tutte le stelle sono fiorite.”
“certo…”
Il piccolo principe fece un passo in avanti, sorridendo:”c’è un fiore… credo che mi abbia addomesticato…”
 
 
 
 
“ecco ciò che mi commuove di più in questo piccolo principe addormentato: è la usa fedeltà a un fiore, è l’immagine di una lampada, anche quando dorme…”
 
 
 
“e l’essenziale è invisibile agli occhi”
 
 
 
 
Ecco fatto, la mia pazzia l’ho fatta e resta a  voi giudicarla.
 
 
P.S: amo questo libro…è malinconico ma spiega tante cose… è strano… forse per questo lo amo… mi ha addomesticato…
 
 
commentate! Perché i commenti sono il cibo per noi scrittori, non costiamo tanto e regaliamo sorrisi e risa, e anche qualche lacrima! Quindi orsù! Sfamate le bocche insaziabili degli artisti! *fa un inchino teatrale*
Ciaossu!
 


grazie a Konoha_Hellsing_94 per lo sforzo, apprezzo molto.
grazie mille.