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Autore: Annika Mitchell    27/02/2011    4 recensioni
"Li ami nella forma d’amore più pura, quella che non vede, perché ami i loro cuori, perché ami il boato all’inizio di un concerto, le loro voci che accompagnano la tua, il loro fremito nello sfiorarti, per un solo istante, come una scarica elettrica, che ti carica.
Perché sono loro a fare la tua musica, il tuo amore. "
Genere: Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non ho assolutamente idea del perché sia venuta fuori questa... Non si sa bene cosa. Tra l'altro la mia prima non si sa bene cosa.
So solo che i live dei Green Day mi fanno quest'effetto. Assieme alla riproduzione casuale ed un foglio bianco davanti. 
Detto questo credo che non ci sia null'altro da dire, se non che in questa non si sa bene cosa ci siano, o almeno vorrei che siano, i pensieri di Billie Joe.
Spero appreziate e che magari un moto di pietà nei miei confronti (?) vi porti a lasciarmi una recensione, anche piccola piccola. Mi impegnerò a rispondere a tutti. 
Cheers.



“Kiss the demons out of my dreams.”
[Give Me Novacaine – Green Day]

E viene quasi da chiedersi come ci sei arrivato.
A tutto questo. Alle migliaia di persone che pendono dalle tue labbra, che piangono per te, che ridono grazie a te, che ritrovano il sorriso a vedere il tuo.

Ti senti sopraffare. Senti che tutto l’amore che provano per te possa farti scoppiare il cuore da un momento all’altro.
E non sai che fare per far capire loro quello che provi, che se c’è una voce tremante a cantare sotto gli occhi di solo Dio sa quanta gente, è solo grazie a loro.
Grazie a tutte quelle persone di cui ignori il nome, il sesso, l’età, la nazionalità, il colore della pelle.

Senti solo il loro amore. Lo vedi, lo leggi nei loro occhi.
E li ami. Tutti, dal primo all’ultimo.

Li ami nella forma d’amore più pura, quella che non vede, perché ami i loro cuori, perché ami il boato all’inizio di un concerto, le loro voci che accompagnano la tua, il loro fremito nello sfiorarti, per un solo istante, come una scarica elettrica, che ti carica.
Perché sono loro a fare la tua musica, il tuo amore.

L’amore, quel sentimento tanto potente, tanto forte da riuscire a governare anche un muscolo involontario, da far perdere colpi al cuore e farlo suonare diversamente, alla rinfusa, come un batterista egocentrico che vuole attirare l’attenzione su di sé, stanco di venire ignorato e messo in secondo piano da un chitarrista acrobata come il cervello.

“But what a shame
‘cause everyone’s heart
doesn’t beat the same.
It’s beating out of time.”

[Jesus Of Suburbia – Green Day]

E’ il vostro piccolo, grande segreto.
Quello che rende la musica ciò che altrimenti sarebbe solo un ammasso di note senz’anima.

La vostra attesa. L’attesa per quel qualcosa di più grande, di più completo, più assoluto.
L’attesa per la perfezione, per l’armonia assoluta, quella dove il cuore di ognuno fa la sua parte, dove ognuno è indispensabile per l’altro, dove non esistono leggi, dove anche le stelle impallidiscono, dove, se esiste un Dio, allora deve essere la somma di tutto l’amore che migliaia di minuscoli e impotenti esseri umani provano per la stessa causa, in modo diverso.
Dove finalmente “il potere dell’amore supera l’amore del potere”, come diceva Hendrix.

“Are we we are, are we we are the waiting unknow.
The rage and love, the story of my life”

[Are we the waiting – Green Day]


Sono loro che conoscono il vero Billie, che conoscono le sue sofferenze, i suoi sogni, le sue gioie.
Sono loro che hanno saputo ascoltare, hanno saputo capire e sono stati in grado di innamorarsene e di far sì che anche lui se ne innamorasse.

Sono la cura. Tutti loro.
La cura a un cuore pazzo che deve essere supportato da altri cuori, un unione di battiti, ognuno nemico di se stesso e ognuno la cura dell’altro.

“I’m a victim of my symptom
I am my own worst enemy.”

[Restless Heart Syndrome – Green Day]


E speri di far capire a tutti loro quello che provi nel solo modo possibile.
Speri di riuscire a condividere con tutti loro i brividi e le emozioni che si impossessano di te quando sfiori le corde di una chitarra, quando zittisci tutti gli incubi peggiori con un microfono accanto alle labbra, quando ti sembra di avere tutto il mondo in pugno, ma ti accorgi che in realtà sei tu ad essere in pugno al mondo.

E speri che la fine risuoni e vibri nei cuori di tutti loro più bella dell’inizio.

“It’s something unpredictable,
but in the end is right.”

[Good Riddance – Green Day]

   
 
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