Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Franky91    27/02/2011    5 recensioni
un'attrazione tra due persone che quando sono insieme una mette in soggezione l'altra... perchè un semplice regalo cambia le cose?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il compleanno di Sesshomaru

 

Rin si trovava ad una festa spettacolare, quella del cuoco del ristorante dove lavorava da qualche mese, Sesshomaru Tashio, il principe dei demone e un demone maggiore.

Si trovava lì perché l’aveva invitata il proprietario del ristorante, Miroku Smith, il quale aveva deciso di organizzare per il cuoco, il migliore che si potesse trovare a Tokyo, una festa a sorpresa.

Alla festa partecipava tutto il personale, cuochi, camerieri, aiuto-cuochi, insomma tutti i dipendenti, oltre che il fratello del festeggiato con la sua futura moglie, Inuyasha Tashio, mezzo demone, e Kagome Higurashi.

La festa era cominciata da un po’, quando Rin fece il suo ingresso in sala, non voleva arrivare l’ultima, ma aveva avuto un contrattempo con la sua amica Sango, la quale era in crisi perché on sapeva cosa indossare, dato che faceva il filo a Miroku. La ragazza giunse giusto in tempo per cenare, si sedette il più lontano possibile da Sesshomaru, perché su di lei faceva uno strano effetto, infatti quando si trovavano vicini, Rin non sapeva mai cosa dire, era sempre imbarazzata e aveva il terrore di dire qualcosa che non avrebbe dovuto, tutto questo solo perché si era presa una grandissima cotta per Sesshomaru.

Seduta dall’altro lato della tavolata, Rin guardava di sottecchi il festeggiato, il quale sembrava un po’ irritato per tutto quel movimento e tutte le attenzioni che gli dedicavano, perché lui era un tipo molto riservato e freddo, glaciale; un tipo che riusciva a mettere in soggezione chi gli stava intorno.

Rin si guardava continuamente le mani, che stringevano il piccolo dono che aveva intenzione di dargli prima di andare via. La cena proseguì e finito di mangiare, vennero spostati alcuni tavoli per formare una pista da ballo.

Rin aveva voglia di andare via, ma …

“Rin, che hai?”, le chiese Sango, seduta accanto a lei.

“Niente, vorrei solo non essere mai venuta. Mi sento a disagio e non so se riuscirò a trovare il coraggio di dargli il mio regalo”, disse la ragazza sconsolata all’amica.

“Non preoccuparti, tra un po’ verrà il momento della torta e dopo di quello, ti avvicini a lui e gli dai il pacchetto”, disse Sango, lei ormai era sicura di aver sedotto il suo amato Miroku, il quale non riusciva a staccare gli occhi da lei.

“La fai facile tu … forse è meglio se lascio il mio pacchetto sul tavolo, proprio dove era seduto lui e me ne vado a casa”, rispose ancora più sconsolata Rin.

“Su, non fare così, vedrai che gli piacerà ciò che gli hai comprato”.

“Va bene, ma adesso andiamo un po’ in pista perché non ho voglia di crogiolarmi ancora con questi pensieri”, disse Rin, mentre si alzava e trascinava Sango al centro della pista.

 

In quel preciso istante, Sesshomaru Tashio, il festeggiato, il glaciale demone maggiore, era immerso in una conversazione con suo fratello. L’argomento degli ultimi tempi era sempre lo stesso, il suo matrimonio con Kagome. Sesshomaru non ne poteva più, erano più di sei mesi che con Inuyasha non parlava d’altro, così decise di mettere fine al discorso una volta per tutte.

“Inuyasha, adesso basta, anche la sera del mio compleanno pensi sempre e solo al tuo imminente matrimonio? Io non ne posso più, ti ho già detto che ti farò da testimone, ma non costringermi a prendere parte a tutti gli altri preparativi, lo sai quanto sono impegnato con il mio lavoro, non ho nemmeno il tempo di trovarmi una ragazza ….”, si lamentò Sesshomaru con il fratello.

“Tu, fratello caro, lavori troppo. Ogni tanto ti ci vuole una vacanza, e stare lontano dai fornelli per un po’.”, gli rispose Inuyasha.

“Ma a me piace il mio lavoro”, continuò Sesshomaru.

“Lo so che ti piace, ma la vita non gira solo intorno a questo, c’è anche altro, come … come l’amore”,  rispose convinto Inuyasha.

“Davvero?”, era perplesso il cuoco.

“Si, davvero. Prima di incontrare Kagome, ricordi come ero sempre giù di morale, anche se svolgevo un lavoro che mi piaceva e mi soddisfava?”, chiese il fratello minore.

“Si, ricordo. Ma che cose c’entra la tua fidanzata con tutto questo?”, domandò ancora Sesshomaru.

“C’entra, perché adesso mi sento felice, completo. Ho tutto quello che mi rende una persona migliore”.

“Ok, quindi per essere più felice dovrei trovarmi una donna?”, ricapitolò il cuoco.

“Io sono convinto di si. Però deve essere una donna che ti renda veramente felice e non solo soddisfatto”, gli raccomandò il fratello, ripensando a come aveva conosciuto la sua fidanzata. Si erano incontrati per la prima volta in tribunale e subito aver portato a termine la causa, era scattata la fatale scintilla che li ha portati ad organizzare un matrimonio.

Mentre Sesshomaru rimuginava su queste parole, il suo sguardo percorse tutta la sala, e i suoi occhi si posarono su una figuretta minuta, snella, che riconobbe immediatamente. Rin White, la cameriera che lui riusciva a mettere in imbarazzo, con una sola occhiata. In quel momento la stava letteralmente squadrando con i suoi profondi occhi dorati, non si era mai accorto che fosse così carina, sensuale, mentre ballava con la nuova fiamma del loro capo.

Rin ballava, non si accorgeva del mondo circostante, fino a quando non sentì un paio di occhi, perforarle la schiena. Istintivamente alzò lo sguardo e guardandosi in giro per la pista vide chi la stava fissando.

‘Oh mio …. Non è possibile che proprio lui mi stia fissando in quel modo ….’ Pensava Rin, scioccata e scossa dalla recente scoperta.

“Sango, devo andarmene immediatamente, non posso più rimanere, tu resta finché vuoi, io mi faccio venire a prendere”, lo disse senza dare neanche il tempo all’amica di ribattere qualcosa.

Stava già uscendo quando si  ricordò del regalo, quel pacchetto che aveva tenuto gelosamente in grembo tutta la sera.

Velocemente, prese la borsa e il regalo e avvicinandosi al posto in cui si sarebbe seduto Sesshomaru, lasciò il pacchetto sul tavolo, non si preoccupò di nient’altro, perché all’interno di quello aveva lasciato un biglietto. E immediatamente si defilò dalla porta di ingresso.

Rin voleva scappare, ma sapeva che pullman in quel momento non ce n’erano e avrebbe dovuto aspettare che il suo amico Koga la venisse a prendere. Passarono dieci minuti, quando la macchina di quest’ultimo svoltò l’angolo; Rin salì e gli chiese se poteva accompagnarla a casa.

“Certo, ma cosa ti prende? E Sango dov’è?”, chiese Koga mentre metteva la prima per partire.

“Ehm … Penso che stasera Sango non  tornerà a casa. Comunque non è successo niente, sono solo stanca e volevo tornare prima a casa”, spiegò lei, appoggiando la testa allo schienale e lasciando vagare lo sguardo per le luci della città.

Intanto alla festa, Sesshomaru era giunto al momento di spegnere le candele, o per meglio dire i numeri a candela, non credendo che 400 candeline ci sarebbero state sulla torta. Mentre si accingeva ad esprimere un desiderio, come gli aveva raccomandato Inuyasha, gli venne in mente l’immagine di Rin White.

Spense le candeline e lui desiderio non ne aveva espresso, aveva semplicemente pensato a lei, a quella minuscola figura che ballava così sensualmente.

‘Ma che mi prende? Per caso mi sto rimbambendo?’, pensava il demone.

Suo fratello intanto stava cercando qualcosa tra il mucchio di regali che erano impostati sul tavolo accanto, quando trovò quello che cercava, gli si parò davanti.

“E adesso apri il regalo che ti abbiamo fatto io e Kagome”, lo disse in tono perentorio che Sesshomaru non poté fare altro che prendere il pacco e scartarlo. Appena tolse l’involucro si ritrovò davanti un completo composto da grembiule e cappello da chef.

“Grazie fratellino, ma non c’era bisogno di fare regali, la festa è stata più che sufficiente”, disse Sesshomaru guardando il fratello, fiero di avere lui come famiglia.

“E adesso tutti gli altri”, urlò qualcuno nella sala.

Sango, la nuova fiamma di Miroku, gli porse un piccolo pacchetto, avvicinandosi a lui e sussurrando “Questo è da parte della mia amica, che è dovuta andare via prima, però ti augura buon compleanno”.

Il demone aveva capito che il regalo era da parte di Rin, ma non comprendeva il motivo per cui lei se ne fosse andata così presto. Mentre pensava a ciò, scartò il regalo e si ritrovò davanti una busta e una piccola scatolina, nella quale c’era una collanina con il ciondolo a forma di cane, però quel cane gli ricordava qualcosa di familiare.

Già, perché Rin, lo aveva visto trasformato una volta e quella immagine le era rimasta impressa in testa, allora aveva deciso di far fare un ciondolo con le sembianze di Sesshomaru quando si trasforma in demone cane, lo aveva disegnato lei.

Sesshomaru vedendolo sorrise, nono si aspettava un regalo del genere da parte di una ragazza che non attenzionava mai, solo perché sapeva che effetto facesse su di lei.

Inuyasha lo guardava mentre apriva quel regalo.

“Oh mio …. Il grande demone cane, il cuoco più famoso del Giappone, che sorride. Questo è un giorno da ricordare”, Inuyasha lo aveva detto a voce così alta che Sesshomaru si voltò verso di lui e guardandolo intensamente negli occhi.

“Perché ti sorprendi tanto? Anche io ho il diritto di essere felice. Non è forse quello che mi hai detto tu poco fa?”.

“Si, certo. Però non pensavo che un solo regalo potesse farti questo effetto. A proposito che cosa è? E chi te lo ha fatto?”, disse Inuyasha, incuriosendosi per la reazione del fratello.

“Una ragazza che lavora qui, e comunque non te lo dico che cosa è”, rispose il demone, mettendosi nella tasca della giacca la busta e la scatolina.

‘Promemoria mentale: ringraziare Rin White per lo splendido regalo ’, pensava Sesshomaru mentre apriva gli altri pacchetti colorati e ringraziato tutti i presenti.

La festa si è conclusa tardissimo e Sesshomaru arrivò distrutto e pieno di pacchettini a casa.

Entrato in casa, posò tutti i regali in un angolo e distesosi sul divano tirò fuori il regalo della signorina White. Il ciondolo era semplicissimo, solo il contorno della sua forma canina, però non riusciva ad immaginare come avesse fatto lei a vederlo in quelle sembianze. Insieme al pacchettino aveva tirato fuori anche il biglietto. Lo aprì e lo lesse, la scrittura era semplice e molto sensuale (Cretino, ma perché pensi queste cose? Si ha un corpo da fare sbavare gli uomini, ma è una tua collega), smise di pensare per un momento al corpo di Rin che si muoveva sulla pista da ballo e si concentrò sul biglietto che aveva davanti.

Tanti auguri, Signor Sesshomaru.

Spero che il mio regalo le piaccia, perché sinceramente quando ho saputo della festa che le stavano organizzando, non sapevo proprio che cosa le potesse piacere, visto che lavoro al ristorante solo da qualche mese. Le auguro tanta fortuna e felicità. Questo ciondolo l’ho disegnato io perché avevo cercato un modello simile, ma non trovandolo ho tentato così, spero davvero che le piaccia.

                                                                                      Rin White

 

Sesshomaru sorrise di nuovo, come poteva una semplice umana, farlo sorridere in quel modo, solo con un ciondolo e un biglietto che sembra più formale che altro.

Rilesse ancora quelle poche righe, aveva solamente cercato di fargli qualcosa che avesse potuto piacergli, pur non conoscendolo, perché ogni volta che lui le rivolgeva la parola per sapere come andava in sala, lei diventava rossa come un peperone e scappava via, dicendo in un sussurro che qualcuno la stava chiamando.

Comunque il regalo era davvero azzeccato, ci aveva pensato a farsi fare qualcosa di simile, ma non sapeva proprio da dove cominciare per disegnare il suo aspetto da demone cane, invece lei aveva reso l’essenza di come si sentiva in quella forma.

Si sentiva bene, in pace con se stesso e con il mondo, anche se i pensieri negativi non riuscivano mai ad abbandonarlo del tutto.

 

Rin era arrivata a casa e Koga le aveva chiesto se voleva un po’ di compagnia, la ragazza aveva risposto che se voleva restare gli poteva preparare un po’ di the.

“Si, un the te lo accetto volentieri, è un po’ che non parliamo a quattr’occhi, di solito c’è Sango in giro che non fa altro che parlare del tuo capo”, disse Koga mentre si sedeva sul divano.

“Lo so, ma mi sembra innamorata e sta volta credo che andrà bene. È rimasta distrutta dalla storia avuta con Mark. Spero solo che sia felice, e poi formano una bellissima coppia”, rispose la ragazza mentre metteva a bollire l’acqua per il the.

“E tu, invece? Ancora non ti è passata da quando hai rotto con il tuo ex?”, chiese Koga.

“Si, mi è passata da quando ho rotto con Jeff. E comunque sto bene, ero solo stanca”, ribatté Rin, versando l’acqua bollente nelle tazze per poi immergerci le bustine del the a ginseng.

Gli porse la tazza e con la sua in mano si sedette sulla poltrona. “Koga, sto bene, davvero. È solo che mi sento un po’ strana quando incontro Sesshomaru Tashio”, confessò la ragazza.

“Cosa, cosa, cosa? Sesshomaru Tashio? Il famoso cuoco? Proprio quel Sesshomaru?”, Koga si era incuriosito, non aveva mai affrontato questo argomento con lui.

“Si, lavora nel ristorante dove lavoro io, e il compleanno era il suo quello a cui ho partecipato stasera”.

“Sei stata invitata al suo compleanno e non mi hai detto niente?”, era un po’ alterato.

“Non ti ho detto niente perché era ad inviti e non si poteva portare gente. E poi perché ci tenevi tanto a partecipare?”, chiese a Koga.

“Perché? Perché è un mito dei fornelli e mi avevano chiesto di scrivere un articolo su di lui. Solo per questo”, disse il demone lupo.

“Oh, ma io non lo sapevo e poi ricordi che sono andata via prima?”, gli ricordò lei.

“Si, lo so. Una sola domanda ho da porti. Che cosa gli hai regalato?”, si informò lui.

“Solo un ciondolo”, rispose lei mostrandole un foglio di carta su cui era disegnato il ciondolo che aveva fatto realizzare.

Koga prese il disegno in mano e lo osservò a lungo. “Bello, e che cosa dovrebbe rappresentare?”, chiese.

“È un cane, una volta l’ho visto trasformarsi in demone cane e quell’immagine mi è rimasta talmente impressa che volevo rendere originale il mio regalo, per questo ci sono tutti quei fogli in giro”, spiegò.

“Quindi l’hai visto in queste sembianze e siccome non avevi idee per il regalo, gli hai regalato lui stesso?”, cercò di ricapitolare lui.

“Si. E poi avevo tantissimi schizzi di quella figura che ho solo dovuto scegliere la migliore”.

“E sai se gli è piaciuto? Sei talmente brava a disegnare che non può essergli non piaciuto”, la elogiò Koga.

“Non lo so, me ne sono andata prima che prendessero la torta e aprisse i regali”, dichiarò la ragazza.

“Ma Rin? Perché?”.

“Perché? Perché ero talmente in soggezione che avevo voglia di scappare via, e poi non hai visto come i suoi occhi dorati mi hanno fissata mentre ballavo con Sango. Era davvero imbarazzante.”

“Va bene. Adesso però io devo andare, domani ho una notizia da seguire e devo prendere un aereo”, lo disse mentre si alzava, posava la tazza sul tavolino e si avvicinava a Rin per salutarla.

“E dove vai?”, chiese Rin mentre lo abbracciava e gli dava un piccolo bacio sulla guancia come buona notte.

“Devo andare negli USA, ci vogliono notizie sulle elezioni del presidente e il direttore mi ha affidato l’incarico”, spiegò Koga mentre si dirigeva verso la porta.

“Mi telefonerai?”, gli chiese Rin. “Certo, sciocchina. Ci vediamo fra tre settimane. Notte”, salutò lui.

Quando la porta si richiuse dietro le spalle dell’amico, Rin si lasciò cadere sul divano. Sango era con Miroku, Kagome non la  sentiva da un po’ perché era tutta presa dal matrimonio, Koga partiva per lavoro. Lei era rimasta da sola.

Cercando di non pensare a niente che potesse turbarle i sogni, inserì un cd di musica classica nello stereo della sua stanza e si preparò per gli esercizi di rilassamento. A metà dell’esercizio, cadde in un sonno profondo.

Sesshomaru ripensava ancora alle parole di suo fratello.

“La vita non gira solo intorno a questo, c’è anche altro, come … come l’amore”,  rispose convinto Inuyasha.

“Davvero?”, era perplesso il cuoco.

“Si, davvero. Prima di incontrare Kagome, ricordi come ero sempre giù di morale, anche se svolgevo un lavoro che mi piaceva e mi soddisfava?”, chiese il fratello minore.

“Si, ricordo. Ma che cose c’entra la tua fidanzata con tutto questo?”, domandò ancora Sesshomaru.

“C’entra, perché adesso mi sento felice, completo. Ho tutto quello che mi rende una persona migliore”.

“Ok, quindi per essere più felice dovrei trovarmi una donna?”, ricapitolò il cuoco.

“Io sono convinto di si. Però deve essere una donna che ti renda veramente felice e non solo soddisfatto”.

Perché si sentiva così, che cosa era successo? Non stava così da quando aveva conosciuto la sua ultima ragazza, tanto tempo prima, Jennifer. Mentre adesso non riusciva che a pensare a quella dolce ragazza che con un ciondolo era riuscito a strappargli un sincero sorriso.

Questi pensieri gli vorticavano nella mente mentre si rigirava tra le dita la collanina. Aveva perfettamente catturato la sua essenza con quel piccolo oggetto.

Il demone pensava intensamente ad un modo per ringraziare Rin White, ma non gli veniva in mente nulla. Mentre rimuginava su tutto questo, spremendosi le meningi per trovare una soluzione, si alzò dal divano e si diresse in camera sua, si fece la doccia e indossando un paio di boxer bianchi, si infilò sotto le coperte. Teneva ancora in mano quella catenina, quando istintivamente se la agganciò al collo e strinse il ciondolo tra le mani. Fu così che si addormentò, con i pensieri che vorticavano morbosamente su una cameriera.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Franky91