Vita
Con le manine strette a pugno, Teddy Remus Lupin urlava al mondo
la sua voglia di vivere. Tonks lo teneva in braccio con più sicurezza, dopo le
prime esitazioni che Remus comprendeva bene, perché aveva provato la sua stessa
incertezza, la stessa iniziale paura di rompere qualcosa di fragile e perfetto.
La vita.
Vita che si fa strada anche in mezzo alla disperazione; vita che
aveva restituito il coraggio, illuminando lo sguardo di Tonks e di Andromeda,
dopo tanto dolore.
Vita che cresceva e che giorno dopo giorno aveva messo
lui, Remus, di fronte alle proprie paure. Vita che gli aveva ricordato le parole
di Harry, la sua reazione così simile a quella che avrebbero avuto James e
Sirius.
“Quindi adesso molli lei e il bambino per fuggire con noi?”
Chi sostiene che ragione e sentimento possano solo andare in direzioni
opposte, non ha mai visto quella luce negli occhi altrui.
“Non l'avrei
mai creduto. L'uomo che mi ha insegnato a combattere i Dissennatori...un
codardo.”
Aveva dannatamente ragione.
Per codardia, per paura di
provare una gioia che avrebbe potuto scoprire di non riuscire a proteggere. Per
codardia stava per rinunciare a ogni momento accanto a Tonks, a Teddy.
“Tua
madre sta meglio?”
Tonks annuì. “Sta riposando.”
“Bene.”
“E' fatta
così. Non è abituata a chiedere aiuto, finché non crolla. Ti ricorda
qualcuno?”
Remus sorrise, riconoscendosi in pieno nella descrizione.
Stese la mano a massaggiare il pancino del piccolo e sentì una piccola
stretta al cuore nel vedere i pochi capelli accendersi gradualmente di rosso,
due fossette spuntare sulle morbide guance.
Tonks gli prese la mano libera
e, intrecciando le proprie dita alle sue, rise: l'espressione più bella su quel
volto a cuore che lo aveva conquistato giorno dopo giorno.
Cosa poteva
infondere il coraggio di lottare, se non la vita stessa?