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Autore: Hyperviolet Pixie    28/02/2011    3 recensioni
«Narcissa è un osso particolarmente duro. Non vorrei mai averla come suocera.»
«Hai esattamente centrato il punto, Theo. Ho sposato Draco, non sua madre. E ora vedi di trovare un cavillo che mi permetta di divorziare e ottenere qualcosa per il mantenimento di Scorpius.»
Theodore annuì con fare grave e afferrò il contratto prematrimoniale che Astoria gli stava porgendo.
«E non dirlo a mia sorella.» concluse Astoria con espressione colpevole.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Narcissa Malfoy, Theodore Nott
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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III

I'm fucked!

Doveva esserci qualcosa di estremamente sbagliato in quella situazione paradossale che da un paio di anni era costretta a vivere. Malfoy Manor era un maniero di dimensioni decisamente considerevoli, nonostante fosse da lungo tempo che la zona est era stata sigillata per qualche ragione oscura. E ovviamente, per oscura, non si intendeva solamente che era una ragione nascosta, sconosciuta ai più, ma che probabilmente era anche un motivo più o meno illegale, che poi il marito e il suocero vi ci si addentrassero più tempo del consentito non faceva altro che aumentare la lunga lista dei suoi sospetti e timori. Per quel motivo, e per mille altri ancora, Scorpius doveva essere allontanato da quella casa. Ma il punto non era quello, quanto piuttosto che non fosse possibile che lei, Astoria Greengrass sfortunatamente ancora in Malfoy, fosse costretta a dover vivere, fianco a fianco, con i suoceri. Nessun problema con Lucius, visto che passava più tempo nel suo studio che altrove, quanto piuttosto i problemi nascevano e si moltiplicavano a vista d'occhio con Narcissa.
La suocera, quando non era in giro a combinare chissà che complotti accompagnata dal fido auror Potter, era una presenza fissa in casa. Non usciva, non aveva hobby se non quello di tiranneggiare sugli elfi e commentare acidamente ogni mise della nuora ormai prossima al collasso nervoso.
Oltretutto, Narcissa, voleva un gran bene al nipotino Scorpius, ma questa affezione scompariva nel momento stesso in cui Astoria era in difficoltà con il mocciosetto viziatissimo.
Scorpius aveva il raffreddore? Narcissa spariva inaspettatamente per una sessione tonificante di shopping.
Scorpius stava covando l'influenza? Narcissa spariva inaspettatamente per una lunga vacanza alle terme in Italia, tornando sì più rilassata, ma anche più carica per nuove schermaglie verbali.
Astoria quasi temeva il momento in cui Scorpius avrebbe contratto le prima malattie infantili.
In quel momento, Scorpius stava tirando su con il suo aristocratico nasino facendo imbestialire Astoria. Narcissa era sul lato opposto della stanza, pronta a sparire alla prima avvisaglia di moccio.
«Narcissa, non te lo chiederei se non fossi disperata.» disse cercando di non sembrare una supplice davanti al santo di turno.
La suocera la squadrò, sopracciglio inarcato e nasino arricciato.
«Cara, non se ne parla nemmeno per quanto so quanto puoi essere disperata. La tua
mise lo testimonia in pieno.» Commentò malevola sbeffeggiando la veste di Astoria.
Aristocrazia e disperazione, così si era commentata poco prima mentre si era guardata allo specchio. Alla fine, quella veste poteva permettersela solamente prima del parto di Scorpius. Quel bambino aveva implicitamente preso dalla nonna quel lato distruttivo. Insomma, durante la gestazione aveva preso chili che difficilmente sarebbe riuscita a togliere e tutta per colpa di quel bambino che ora aveva smesso di tirare su col naso e, con le manine sporche di Merlino solo sa cosa, si puliva le manine sulla veste della mamma.
«Orrore.» commentò, schifata, prima di rivolgersi nuovamente a sua suocera. «Non ho intenzione di lasciare il mio bambino con quelle cose orribili che voi vi ostinate a usare al posto dei domestici.»
«Si chiamano elfi domestici, tesoro.» replicò Narcissa, quasi stizzita. «E mi dispiace, ho un appuntamento urgentissimo con la mia consulente di bellezza. Ciao, Astoria cara.» e la salutò per andare a farsi rifare per la terza volta nell'arco di due mesi un iniezione di botox, splendida e utilissima sostanza scoperta dai Babbani che grazie a questa scoperta avevano guadagnato punti nel suo palmares.
Astoria raccolse il piccolo da terra e dopo un veloce “Gratta e netta” rassegnandosi a dover portare con sé il piccolo Scorpius al suo incontro con Theodore.


*


Subito dopo essersi smaterializzata nella Londra babbana con il piccolo in braccia ancora estasiato dalla magia della madre, cercò di appoggiarlo a terra per farlo camminare un po'. Scorpius si lasciò cadere a terra, molto più propenso a farsi portare in braccio piuttosto che a dover muovere un paio di passi in autonomia. Con uno sbuffo, lo riprese in braccio e uscì dal vicolo in cui si era appena materializzata. Dopo poco si ritrovò nel solito locale babbano con Theodore Nott già seduto a un tavolo che l'aspettava leggendo attentamente delle carte con gli occhialetti da lettura calati sugli occhi.
Prima di innamorarsi scioccamente e perdutamente di Draco, Astoria aveva avuto una leggera cotta per Theodore che era durata circa... una vita. Considerò che probabilmente quella scena, se l'avesse vissuta alla giovane età di quindici anni, trovandosi di fronte un Theodore diciassettenne e nessun moccioso piagnucolone e viziato in braccio, le sarebbe decisamente piaciuta vista la sua infatuazione per i completi babbani composti da giacca e cravatta come quello che l'avvocato portava quel giorno.
Theodore alzò lo sguardo e sorrise apertamente nei confronti di Scorpius, che per tutta risposta ridacchiò allungando le braccia per farsi prendere in braccio dallo zio. Le venne in mente per un attimo sua sorella e i suoi continui tradimenti, ma nascose quei pensieri sconvenienti in un angolino.
«Vogghio.» disse Scorpius prima che la madre riuscisse a salutare Theodore. Il ragazzo la fissò confusa, non essendo ancora avvezzo al nuovo linguaggio del bimbo.
«Vuole la tua cravatta. “Voglio” è l'unica parola che riesce a pronunciare quasi perfettamente.» replicò Astoria evitando di chiedersi come mai ciò fosse possibile.
«E' sempre bello avere la conferma che è anche figlio di Draco.» replicò Theodore facendo un buffetto al bambino che per tutta risposta si asciugò il naso sulla cravatta, facendo effettivamente comprendere alla madre perché la volesse.
«Narcissa non me l'ha voluto tenere e io con gli Elfi non lo voglio lasciare. Senza contare che Lucius e Draco sono spariti stamattina accompagnati chissà dove da Potter.»
«Passiamo agli affari, ti va?» tagliò corto Theodore, capendo che l'argomento “famiglia Malfoy” andava chiuso il prima possibile.
«Scusa, l'altro giorno sono dovuta scappare che Draco mi aspettava per cena. Dove eravamo rimasti?» gli chiese. Da quando era moglie e madre a tempo pieno non aveva più testa per nient'altro. Riprese il piccolo in braccio e aspettò che Theodore iniziasse.
«L'annullamento lo possiamo richiedere solamente se Draco è impotente o non vuole figli, ma direi che ho l'esempio vivente che esclude queste due opzioni.» Disse indicando Scorpius che ora batteva le mani felice cercando di ripetere ciò che l'avvocato diceva.
«
Ipoete.» strillò, battendo le mani più forte.
«Si potrebbe aggiungere un'accusa per violenza domestica, ma dubito che, per quanto sia forte la tua voglia di divorziare, tu voglia mandare Draco ad Azkaban visto che ha una cella che lo aspetta dal momento in cui gli hanno tatuato il Marchio.»
«
Akkaban!».
«Se no, beh, c'è il tradimento.»
«Oh, sono fottuta, Draco non mi tradirebbe mai!» osservò sconvolta.
«
Fottuta!» trillò ancora più felice e ancora più forte Scorpius attirando su di sé parecchie occhiate sconvolte.
Astoria lo osservò non sapendo se ridere o se piangere.
Theodore glissò sull'uscita poco felice del bimbo e aggiunse, nel tentativo di consolarla, ma ottenendo il risultato opposto: «Ti ricordi le corna che sono cresciute sulla testa di Pansy Parkinson durante il periodo di terrore della Umbrdge? Beh, diciamo che qualcuno ha voluto farle aprire gli occhi sulle parecchie infedeltà di Draco.»
«Oh Dio! Non dirmi che Draco potrebbe persino avermi tradito?» chiese quasi disperata. Era troppo tempo che aveva gli ormoni in subbuglio ed era prossima al crollo nervoso.
Theodore la osservò calandosi gli occhialetti da lettura sul naso e la osservò con sguardo indagatore. «Scusami un po', ma tu vuoi divorziare da Draco, sì o no?».

___________

Angolino dell'autrice:
capitolino corto corto, ma abbastanza simpatico per farmi perdonare del ritardo.
Chiedo immensamente scusa ma mi sto dedicando anche ad altre storie contemporaneamente e il tempo materiale mi è venuto decisamente meno.
Tra l'altro se vi va, andate a leggere la mia nuova oneshot Nomen Omen su Harry e Ginny alla presa con un ritardo e dei nomi improbabili.
In ogni caso, ci tenevo a dire, che anche la mia nonna materna, per quanto mi volesse bene,  nel momento in cui ero ammalata non mi voleva vedere nemmeno di striscio, quindi mi sono ispirata a lei per Narcissa. Oltretutto, stando ai racconti di mia madre, mia nonna era un osso duro e abbastanza avversa nei suoi confronti.
Io ora rido, ma ho paura di dovermi sposare per trovarmi una suocera del genere o.o
Va beh, grazie mille a tutti e fatemi sapere dai <3
Grazie milleeeeeeee.
Alla prossima, 
Fay <3

   
 
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