Anime & Manga > Il grande sogno di Maya
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Autore: oscar1755    11/01/2006    7 recensioni
I protagonisti rispecchiano il carattere delle altre mie ff. Che dire? Be’ …solo buona lettura, e spero che vi piaccia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La testa di Maya era pigramente posata sul petto di Masumi. In silenzio ascoltava il battito del suo cuore tornare ai ritmi regolari. I loro corpi abbracciati tra le fresche lenzuola tornavano lentamente alla normalità.
Gli sfiorò il torace con la punta delle dita, sorridendo soddisfatta.
- Masumi, mio ammiratore delle rose scarlatte, io ti amo più della mia stessa vita – gli confessò, ancora turbata dall’appagante unione che li aveva legati indissolubilmente l’uno all’altra.
Masumi le accarezzò lievemente le spalle, godendosi la nuova e completa gioia di vivere che lo aveva travolto.
- Perché non mi hai rivelato che lo avevi capito? Mi sono ingenuamente tradito – le chiese, emozionato.
Maya sorpresa sollevò il capo per guardarlo, sorridente, negli occhi.
- Come hai intuito che lo avevo scoperto?
- Non l’ho capito da solo. E’ stato Kuronuma, prima di partire per New York. Mi ha parlato del foulard rosso di Jane. Riflettendoci, mi hai inviato tanti messaggi ed io, impegnato a non mostrarti i miei veri sentimenti, non mi sono accorto di nulla. Perché non mi hai smascherato?
- Avevo paura di scoprire il motivo per cui ti nascondevi dietro l’identità del donatore di rose – ammise – anche tu, però, non ti sei mai rivelato.
- Hai ragione. Credevo che mi odiassi e che, confessandoti che ero io l’ammiratore segreto, mi avresti allontanato dalla tua vita. In questo modo, potevo continuare a godere del tuo affetto.
- Sì, è vero, l’ammiratore ha il mio affetto – replicò Maya, fissando il volto serio di Masumi – ma tu hai il mio amore. E’ te che amo, amore mio.
Si sollevò sui gomiti e, sorridendo, avvicinò il viso a quello dell’uomo che le aveva catturato il cuore.
Scivolò leggera sopra di lui, mentre la sua risata cristallina si diffondeva nell’aria.
- Amami ancora, Masumi.
Lui la strinse a sé. Il risolino di Maya fu interrotto da un bacio appassionato che la lasciò senza respiro, immergendola di nuovo nel mare voluttuoso dei sensi.
I raggi luminosi del giorno nascente si infiltrarono vivaci tra le persiane socchiuse, solleticando Masumi e costringendolo ad aprire gli occhi. Da un rapido sguardo all’orologio, comprese che aveva dormito pochissimo. Osservò, accanto a sé, la donna meravigliosa che aveva tenuto tra le braccia ed amato per tutta la notte. Sorrise al pensiero che sarebbe iniziata una nuova vita per loro. I tormenti dell’anima appartenevano, ormai ad un passato che pareva già lontano. Le diede un lieve bacio, ammirandone il fisico perfetto, accarezzato dai raggi del sole.
Maya percepì, nel sonno, il calore di Masumi ed il leggero respiro sulle sue labbra. Si stiracchiò pigramente aprendo gli occhi.
- E’ già mattina – si lamentò, ancora assonnata.
- Mia cara, abbiamo dormito molto poco, la scorsa notte – replicò con malizia Masumi, posando con esplicita intenzione, lo sguardo passionale sul suo corpo – ma ne è valsa la pena, non trovi?
Maya arrossì, coprendosi fino al mento con il lenzuolo.
Masumi proruppe in una sonora risata, dandole un buffetto sulla guancia.
- Sei turbata? Guarda che non hai più segreti per me. Stanotte ho ammirato più volte il tuo fisico bellissimo, senza veli – si fermò, interrotto da una risata irrefrenabile – hai dormito anche tra le mie braccia, è un po’ tardi per nascondere le tue grazie, non credi?
- Masumi, cattivo! Non mi prendere in giro – ribatté Maya fingendo di picchiarlo.
- Ragazzina ormai dovresti sapere che adoro stuzzicarti.
Ridendo, la catturò tra le forti braccia, stringendola con fare possessivo.
- Devo ritornare a Tokyo, non prima, però, di avere trascorso un po’ di tempo con te – le disse, tornando serio – non desidero partire. Ora che sei tra le mie braccia non vorrei più lasciarti andare. Ma tu hai il corso di recitazione da terminare, ed io gli affari urgenti e l’organizzazione dello spettacolo, dove tu, mia cara, sarai la protagonista indiscussa.
Maya rispose all’abbraccio, felice – non mi prendere in giro, Masumi.
- Mi piace il suono del mio nome, sulle tue labbra – le rivelò, schioccandole un sonoro bacio.
- Che ne dici di una abbondante colazione e poi di un giro turistico?
Masumi la baciò ancora ridendo. Il baciò scherzoso divenne profondo ed appassionante e li proiettò di nuovo nel vortice della passione.
Uscirono nella tarda mattinata, dopo la promessa, abbonante, colazione. Passeggiando mano nella mano in Central Park assaporavano il profondo sentimento che li univa, chiarendo tutte le incomprensioni che avevano contribuito a tenerli lontano l’uno dall’altra. Masumi strinse l’esile mano di Maya.
- Ho tergiversato troppo a lungo prima di ammettere che non potevo più vivere senza di te. Sposando Shiori, una donna impostami da mio padre, avrei commesso un errore irreparabile, rovinando senza riserve la mia vita.
- Avresti reso infelice anche me – mormorò Maya - ho sofferto così tanto nel saperti fidanzato.
- Che pazzo sono stato! Ho rischiato davvero di compromettere il nostro futuro. Ma non dovrai più preoccuparti. Ti renderò felice.
- Lo sono già, Masumi.
- Adesso posso finalmente elogiare la tua interpretazione di Akoya. Non avevo alcun dubbio sulla tua vittoria, sei dotata di un grande talento, Maya. Il lavoro che ti attende sarà molto pesante, ma so che donerai al pubblico una dea scarlatta ancora più nobile.
- Ti ringrazio, Masumi – disse Maya, arrossendo.
All’interno di un elegante ristorante, terminarono la giornata, trascorsa felice e senza ombre.
- Domani devo rientrare a Tokyo, l’organizzazione della dea scarlatta non può attendere. Dovrà essere tutto perfetto per la mia adorata protagonista. Sarà difficile aspettare il tuo ritorno, tra due mesi, ma lo farò se è necessario.
- Tornerò con te, Masumi. Definirei la mia partenza per New York, una fuga. Non volevo restare a Tokyo, mentre tu ti sposavi con un’altra donna. Il corso di recitazione era una scusa.
- E’ questo il vero motivo della tua improvvisa partenza?
- Sì, ero terribilmente gelosa.
- Tu? Gelosa? – replicò, sorridendo Masumi.
- Che cosa c’è da ridere? Era davvero una circostanza drammatica, per me.
- Scusami, amore mio. Ma non credevo che il tuo cuoricino ribelle soffrisse di gelosia – la canzonò.
Maya, ricordando il loro primo bacio, gli prese la mano e se la appoggiò sul petto, all’altezza del cuore.
- Non sentì il mio cuore come freme impazzito quando mi sei vicino? – l’allusione al loro incontro nel camerino, dopo la prima della dea scarlatta, era palese.
L’aperta provocazione riaccese il desiderio di Masumi – torniamo a casa – le sussurrò maliziosamente.
Durante il ritorno in taxi non si scambiarono che qualche parola. Entrambi erano immersi nella piacevole e nuova sensazione di amare apertamente e di essere riamati.
Maya aveva scoperto in Masumi un uomo dolce e passionale. La premura con cui la trattava non nascondeva, però, la determinazione nelle sue azioni. Era stata una sorpresa, per lei, conoscere il lato umano di Masumi, quando le aveva confessato che il suo atteggiamento l’aveva, in molti casi, reso insicuro.
Era talmente avvezza a vedere in lui il freddo uomo d’affari, che la sua natura romantica l’aveva stupita non poco. Arrossì al pensiero dell’intimità condivisa con lui. Era una sensazione completamente nuova e l’avere scoperto anche il lato sensuale dell’amore, l’aveva unita ancora di più a lui.
Lo ammirò sorridendo, riflettendo che Masumi aveva scelto lei. La piega ironica della bocca, in passato sempre presente, era scomparsa, segno che lui aveva tolto la maschera di uomo freddo e cinico.
Gli sorrise e appoggiò, felice, la testa sul suo petto.
Masumi la strinse a sé con un braccio, mentre guardava distrattamente le luci di New York sfrecciargli davanti al finestrino. Si sentiva in pace con se stesso. La vicinanza di Maya e l’amore sincero che lei gli aveva donato avevano placato la sua sete di vendetta e di rivalsa. Si sentiva finalmente completo come uomo e come essere umano.
Maya aprì la porta dell’appartamento lasciando le chiavi sul tavolino dell’ingresso.
- Vado a rinfrescarmi, Masumi – disse dirigendosi verso la stanza da bagno.
Si spogliò ed entrò nella doccia, felice per la giornata trascorsa. All’improvviso sentì due calde mani massaggiarle la schiena.
- Masumi, ma che fai?! – esclamò fingendosi indignata.
- Ti aiuto, non vedi?
- In questo modo non mi stai aiutando affatto!
- Dipende dai punti di vista, ragazzina – ribatté malizioso, riducendola al silenzio con un bacio.
L’acqua tiepida appannò il vetro della doccia, mentre Masumi assaporava di nuovo le labbra di Maya.

Masumi attese il ritorno di Maya comodamente seduto sul divano. Il sorriso divertito non nascondeva l’emozione di averla amata di nuovo. Fuori, la notte era contrastata dalle luci di una città che non dormiva mai, come Tokyo. Pensò con insofferenza, che l’indomani, nel pomeriggio, sarebbe dovuto ripartire. La osservò entrare, silenziosa. Gli sorrise timidamente, raggomitolandosi accanto a lui.
Maya, compiaciuta del contatto con il corpo caldo di Masumi, udì un leggero fruscio ed alzò gli occhi, incuriosita.
- Che cosa sono? – chiese, osservando i due biglietti che Masumi teneva in mano.
- I biglietti per Tokyo. Quello di andata e ritorno è per me, e questo – disse mentre glielo porgeva – è il ritorno per te. Confesso che li ho acquistati entrambi a Tokyo.
- Che cosa? Era tutto premeditato! Come sapevi che sarei partita con te! – replicò Maya fingendo di picchiarlo.
- Non lo sapevo, infatti. Ma lo speravo. Nutrivo la speranza che tu tornassi a casa con me. Nella nostra casa.
- Che cosa hai detto? – balbettò Maya meravigliata.
- So che posso sembrarti precipitoso, ma – tacque, mentre il suo sguardo si fece serio ed emozionato – vuoi sposarmi, Maya?
Il suo volto si illuminò, travolta una profonda felicità.
- Sì, Masumi, lo desidero tanto anch’io – confessò, mentre una lacrima di gioia solcò la guancia vellutata.
Si chinò su di lei, sfiorandole le labbra con una tenerezza struggente.
- Mi hai reso felice, Maya.
Allungò una mano e prese la giacca, posata sul bracciolo del divano. Dalla tasca interna, estrasse un piccolo astuccio azzurro, chiuso da un nastro bianco e glielo porse.
- L’ho acquistato appena giunto a New York, prima di venire da te. Hai ragione sulla premeditazione. Avevo intenzione di chiederti di sposarmi ancora prima di partire e speravo nel tuo sì.
Maya lo prese e con mani tremanti lo aprì. Spalancò gli occhi alla vista del bellissimo ed elegante solitario che Masumi le infilò all’anulare sinistro.
- Questa è la mia promessa di amarti per sempre, ragazzina.
Maya sollevò il viso, offrendogli le labbra. Il bacio appassionato e travolgente suggellò il loro amore, mentre, tra i grattacieli di New York, il sole nascente illuminava l’alba di un nuovo giorno.

FINE

Ecco, è finita. Spero che vi sia piaciuta. Lo so, lo so, trabocca di romanticismo, ma che ci volete fare? Adoro il lieto fine.....
Grazie per averla letta, è una cosa che mi rende molto felice. Ancora mille volte grazie. Ho finito l'ispirazione, quindi mi fermo finchè non mi verrà in mente una nuova idea.... sperando di tornare presto ^__^.

  
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