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Autore: Nyla_Starlight    01/03/2011    3 recensioni
Billie Joe Capuleti è un perfido nobile di Verona che ha un figlio molto diverso da lui. Helena Lee Montecchi ha due nipoti un po' strambi, queste due famiglie sono in rivalità tra di loro ma un amore tra due membri delle famiglie cambiera' le cose.
Dal capolavoro di Shakespeare " Romeo e Giulietta" vi presento " Romeo e Giulietto"
Genere: Comico, Parodia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Green Day, Muse, My Chemical Romance
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Bonsoire a tutti! E' la prima volta che pubblico una Fanfiction, spero che vi piaccia =)  - Nyla-
 
I personaggi non mi appartengono, non conosco i Muse, i My Chemical Romance e i Green Day, non mi pagano per scrivere ed è tutto frutto della mia immaginazione, i fatti citati non sono avvenuti realmente.
 


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Una normale mattina di Marzo a Verona il capofamiglia Capuleti vagava per le stanze della sua immensa magione alla ricerca del suo adorato figlio.Il  Lord Capuleti era un omino basso e magro, aveva i capelli neri un po’ scompigliati e dei profondi occhi verdi che incutevano timore ai nemici e ai villici che si recavano al suo palazzo per chiedere grazie e favori.Billie Joe Capuleti, era questo il nome del vassallo del principe Matthew, percorreva a gran passo il lungo corridoio dell’ala ovest del maniero, quando ad un certo punto si arrestò poiché aveva sentito dei rumori provenienti da dietro una porta, senza avere timore di scoprire qualche fuga amorosa dei suoi cortigiani o qualche altro affare oscuro, aprì violentemente la porta e si trovò davanti suo figlio con un enorme pennello in mano.
Il signorino Capuleti, Jimmy Capuleti, era un ragazzino magro come uno spillo, somigliava molto a suo padre, tranne che per gli occhi, infatti gli occhi del Lord Capuleti erano unici al mondo. Dunque dicevamo, Billie Joe aprì la porta e trovò suo figlio intento a verniciare una grande gabbia di verde.
-         Che diamine stai facendo Jim? – chiese al ragazzo il quale gli rivolse un sorriso angelico che lo fece rabbrividire, tutti erano al corrente della perfidia del Lord e infatti egli si domandava spesso di chi avesse ripreso quel ragazzo, con quel viso dolce e gentile e quel cuore nobile.
-         Non vedi padre? Sto verniciando – fece una pausa e sorrise alla sua destra dove, probabilmente, c’era qualcuno. Infatti aggiunse – E Dominic mi da una mano
Billie Joe si sporse all’interno della sala e, arrampicato su una scala, vide l’affascinante balia bionda,  si portò una mano al mento e lo scrutò per bene, era davvero un bel ragazzo, biondo e vestito in maniera molto provocante, tanto provocante che il perfido Lord si lasciò sfuggire un apprezzamento – Bravo Dominic, Bravo – rimase imbambolato a fissare il fondoschiena di Dominic per ben cinque minuti, poi si riscosse.
-         Bando alle ciance – disse gesticolando nervosamente – Jim ti cercavo per avvisarti che questa sera ci sarà una festa in maschera qui a casa nostra in onore dell’avvento del carnevale e della vittoria che il nostro re ha riportato a Como contro il Marchese Clooney che occupava il lago, quindi vestiti bene, piantala di verniciare questa gabbia enorme e datti una sistemata! – così dicendo il Lord uscì dalla stanza, non prima di aver lanciato un’ultima occhiata a Dominic.
Scese giù in cortile chiamando a gran voce suo nipote Trè, figlio di suo fratello Mike, senza ottenere risposta, per il piazzale incontrò un paggio, lo prese brutalmente per un braccio e gli chiese dove fosse Trè, quando improvvisamente lo vide correre verso di lui affannato, così lasciò a malo modo il paggio e si diresse a grandi falcate dal nipote.
-         Zio mi hanno detto che mi cercavi, cosa è successo?
-         Niente, nipote, questa sera daremo una festa in maschera, vedi di farmi fare una bella figura-
Mentre i due parlavano delle festa, nascosto dietro ad un muro di cinta particolarmente basso c’era un membro della famiglia rivale del Lord Capuleti, il migliore amico del figlio del Barone Montecchi, Frank, un nanetto iperattivo e che, appena recepì la notizia della festa, ghignò e prese il suo I-PHONE per mandare un sms al suo amico
“ Mikey preparati, questa sera si va dai Capuleti!” poi montò in sella alla sua bicicletta rosa e cominciò a pedalare alla velocita’ della luce fino al palazzo dei Montecchi. Un grandepalazzo azzurro immerso nella desolazione, strane voci di corridoio parevano affermare che l’amplesso fosse stato costruito su un cimitero, il che non era particolarmente sorprendente visti i componenti della famiglia. Il capo era Helena, una vecchietta alquanto stramba che si ostinava a voler far disegnare e cantare il maggiore dei suoi nipoti, GerardMontecchi, che Frank amava segretamente. I due eredi Montecchi, ossia Gerard e Mikey erano davvero strambi, il primo era ossessionato da morte e spiriti, l’altro aveva strane manie suicide, una volta aveva perfino infilato una forchetta in un tostapane, ma lui doveva adeguarsi alle loro stranezze se voleva restare accanto al suo amato. Frank bussò algrande portone con i  battenti a forma di tristo mietitore, nessuno sembrò aver sentito così suonò al campanello nascosto nella bocca di una statua con le sembianze da vampiro e un urlo di donna riecheggiò nello spazio circostante. Il palazzo Montecchi era arroccato su una collina, gli alberi intorno erano spogli e dalle forme inquietanti, Frank aveva l’impressione che fossero esseri umani traformati in alberi e che quei rami protesi in avanti fossero le loro braccia tese in una muta richiesta d’aiuto, anche se tanto muta non era,Frank era pronto a giurare che nelle notti tempestose dal viale alberato provenivano delle urla. Rabbrividì al pensiero degli alberi e rimase in attesa mentre l’eco dell’urlo usato come suoneria del campanello, si disperdeva nella valle sottostante.
  
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