Editor fotografico gratuito
Cap 32
“Se ti va di
raccontarmi anche questa di storia, io sono qui per ascoltarla.” Totonno mi guardava con quegli occhi azzurri dispiaciuti e
pieni di compassione. Non avrei mai creduto, un anno fa, di ridurmi in questo
stato per una donna. Parlare con un vecchio che non conoscevo della mia vita privata!
Che situazione!
“Beh…avevo
invitato Bella a vedere allo stadio l’ultima partita di campionato. Era in
palio lo scudetto come ben sai.”
“Si, più o
meno. Il calcio non è la mia passione. Va avanti.”
“Era
importante che Bella venisse, le avevo preparato una sorpresa…”
“Allora devi venire, mi raccomando!”
“Edward lo sai che non mi piace il
calcio…” Era dura di comprendonio! Testarda come un mulo!
“No bambina, fai uno sforzo per me…”
occhi da cane bastonato “Ti prego, ti prego, ti prego!” Mi guardò con un
sorriso smagliante.
“Ok, vada per lo stadio ma mi devi
aiutare a pulire la casa se vuoi che venga!” Pure! Ma guarda a questa!
“E ma così non vale! Sei una sfruttatrice!
C’è un recapito telefonico per i bei uomini sfruttati dalla belle donne?”
“Si certo.”
“E qual è?”
“Il numero del WWF!” e iniziò a
ridere come una pazza mentre io la rincorrevo per tutta la stanza, fino a
quando chiese il time-out sedendosi sul letto. Le andai vicino ed iniziai ad
accarezzarle i capelli.
“Ti ho mai detto che ti amo?” le sussurrai
dolcemente.
“Si…ma tu ripetimelo sempre…mi piace
sentirmelo dire…” socchiuse leggermente le labbra per fare uscire un piccolo
gemito provocato dalla mia carezza alla schiena.
“Ed io te lo ripeterò sempre, sei una
stronza ma ti amo da morire. Non potrei più vivere senza di te, Bella.” Ed era
vero. Non potevo più vivere senza di lei. Lei mi aveva fatto scoprire cosa
significasse amare. Verbo mai usato dal sottoscritto tempo fa.
“Beh…anche tu sei uno stronzo ma ti
amo tantissimo…soprattutto quando mi fai le pulizie vestito da casalinga!!” e
riprese a correre per tutta la casa inciampando e cadendo come al suo solito.
Ma ci divertivamo insieme. Due stronzi ed una capanna!
La partita arrivò e anche il mio goal
che dedicai interamente a Bella. Avevo scritto sulla maglietta bianca che
portavo sotto la maglia della mia squadra “Bella sei la mia vita adesso.” , a
carattere cubitali. La mostrai alla telecamere mentre un “Ohhh”
crescente si levò dagli spalti. Ero strafelice, andava tutto a gonfie vele. Era
un anno magnifico. Avevo successo e avevo l’amore.
A fine partita, scendemmo per
festeggiare sotto gli spogliatoi. Spumante, palloncini e dolci. Tutto alla
perfezione. Ma c’era qualcosa che non quadrava perché sia Jasper che Emmett avevano lo sguardo preoccupato e nervoso.
“Edward possiamo parlarti. E’ molto
importante.
“Dai venite a festeggiare! Cosa c’è
di più importante adesso!” Continuai ad esultare senza riflettere. Ma mi sentì
strattonare e poi portato di peso in un’altra stanza.
“Ma che cazzo?”
“Edward guarda…” Jasper mi sbatté in
faccia un giornale. In prima pagina, tanto per cambiare, c’era la foto di me e
Bella che ci baciavamo. Non era certo uno scoop il fatto che stavamo insieme da
mesi.
“Jazz non hai mai visto qualcuno
baciarsi?” Mi avvicinai con la bocca a lui e tentai di baciarlo.
“Ma che cazzo fai? Sei ubriaco!”
“No…forse…” Ridevo come un cretino.
“Fatti passare la sbornia Eddy e
leggi cosa c’è scritto nell’articolo.”
“Leggilo tu che a me gira la testa.”
Mi andai a sedere con la testa che mi girava come un pallone.
Jasper iniziò a leggere l’articolo.
Da fonti certe, siamo a conoscenza
del fatto che il noto calciatore Edward Cullen abbia
fatto una scommessa per portare a letto la sua attuale fidanzata. Ci domandiamo
questa ragazza sa la verità o il latin lover ha colpito ancora?
Balzai in un attimo in piedi. Avevo
sentito bene? Ma chi aveva riferito queste cose ai giornali? E se l’avesse
letto Bella? Porca troia in che situazione mi ero cacciato!
“Jasper chi ti ha dato il giornale?”
“Rosalie.” Rispose un Emmett apatico. Non lo avevo mai visto così. In un istante
pensai che lei fosse la fonte dei miei guai.
“E’ stata lei a dirlo alla stampa
vero?” Mi avvicinai a lui per scrutargli il viso, Emmett
non sapeva mentire.
“No, mi ha assicurato che non è stata
lei.”
“Emmett sai
cosa vuol dire questo cazzo!” Cominciai ad andare avanti ed indietro nella
stanza tenendomi i capelli. “Se lo scoprirà Bella senza che io gliene abbia
parlato, non mi vorrà più vedere.” Ero terrorizzato solo all’idea!
“Però Eddy potevi anche dirglielo.
Hai avuto tutto questo tempo!”
“Senti Emmett
giuro che ci ho provato. Maledizione! Maledizione! Maledizione!” Ero
nervosissimo! E tutto quell’alcool non mi aiutava di certo a pensare
lucidamente. “Dobbiamo trovare una soluzione e…”
“Che soluzione?” Dalla porta comparve
una ragazza bellissima. Bionda con gli occhi azzurri, portava un vestitino
cortissimo che mostrava le sue gambe perfette. Ma da qualche parte l’avevo già
vista. “Ehi Ed! Non mi saluti?” Mischa! Quella stronza
non voleva proprio arrendersi!
“Che ci fai tu qui?” le feci duro.
“Che modi…sono venuta per farti i
miei complimenti per la vittoria dello scudetto.”
“Ti ringrazio, ora puoi anche andare.”
Dopo quello che aveva fatto, le avrei dato volentieri un calcio in culo ma era
una donna, e le donne si sa, non si sfiorano nemmeno con un fiore.
“Mi dispiace per quello che è
successo tra noi, credimi se potessi tornare indietro cercherei di rimediare.”
Sembrava sincera.
“Beh…ok…acqua passata.” In fondo,
anche io avevo avuto la mia opportunità quindi perché negarla a lei.
“Oh grazie!” Si avvicinò
abbracciandomi. Mi sentivo un po’ a disagio. Ma l’abbracciai. “Posso darti un
ultimo bacio?” La guardai perplessa, non immaginavo che stava per fare quello
che fece. Mi girai per porgerle la guancia ma velocemente mi baciò in bocca
mentre contemporaneamente un mare di telecamere e macchine fotografiche
immortalavano il momento. Restai a bocca aperta.
“Te l’avevo detto che non ti saresti
liberata tanto facilmente di me!” La guardai esterrefatto. Poteva arrivare a
tanto la stronzaggine delle persone? Si, poteva. Ma l’occhio andò in una parte
buia della stanza. Due occhi neri mi guardavano pieni di lacrime. Bella era lì,
aveva assistito a tutto ed aveva il giornale in mano. Mi si ghiacciò il cuore a
quella vista.
“Oh guarda, c’è la tua fidanzatina!”
Si avvicinò a Bella con fare ironico. “ Bacia da dio…” e se ne andò. Un
silenzio tombale aleggiava potente in quella stanza.
“Bella…”
“Sta zitto!” Era una furia. Porca troia
che situazione! Le telecamere continuavano a riprendere la scena.
“Io…”
“Ti ho detto sta zitto!” Urlò con
quanto fiato aveva in gola. E poi coma una furia si scagliò contro. “Quando
avevi intenzione di dirmi la verità? Quando? Sono diventata lo zimbello del
paese! Tutti hanno letto questo articolo e tutti hanno visto questo bacio! Sei
un bastardo Edward Cullen! Un lurido bastardo! Lo
sapevo che facevo male a fidarmi di te! Ti sei divertito a scoparmi vero? Non
ti voglio più vedere! Mai più!” Mille chiodi si conficcarono nel mio cuore
pronti a spaccarmelo. No, non poteva finire così! Piangendo si girò per andare
via. Cercai di fermarla ma non appena la toccai, un sonoro schiaffo mi fece
girare la testa.
“E non mi toccare! Non mi cercare
più! Da oggi in poi tu sei morto per me!” E i chiodi spaccarono definitivamente
il mio cuore.
“E questo è
quanto, Totonno.” Il dolore di quel pomeriggio era ancora
troppo forte. Doveva essere un giorno di festa ma si trasformò in un incubo per
me.
“Uhmmm…beh…l’hai fatta parecchio grossa guagliò
però…diciamo così…poteva anche ascoltarti.”
“Ho provato a
parlare con lei. Messaggi, lettere, e-mail, serenate sotto casa ma non mi ha voluto
dare ascolto, io per lei sono morto me lo ha detto chiaramente.”
“Eh…che esagerati
sti ragazzi d’oggi! In fondo diceva di amarti no?”
“Si.”
“E allora
poteva anche ascoltarti. Ma sai che ti dico che secondo me cambierà idea.”
“Lo spero
proprio Totonno, lo spero proprio.”
I signori passeggeri del volo 546 per
Madrid sono pregati di presentarsi all’uscita 19. L’hostess recitava la sua parte ed
io stavo iniziando una nuova vita senza Bella.
“Il mio aereo
sta partendo. Ti ringrazio per avermi ascoltato e ti faccio tanti auguri.” Si
alzò insieme a me tendendomi la mano.
“E’ stato un
piacere guagliò e statti tranquillo che si risolverà
tutto.”
“Lo spero.”
Lo salutai con un sorriso e mi avviai.
Mi accomodai
al mio posto guardando una Milano triste e uggiosa in questo periodo dell’anno
o era così perché io mi sentivo in questo stato. Mi sentivo una merda. Si, non
c’era altra definizione. Non avrei mai più amato nessun altra. Avrei ripreso la
vecchia vita di prima ma senza nessun coinvolgimento. Il vecchio bastardo stava
ritornando. Però mi sentivo lo stesso una merda.
“Signor Cullen?” Una voce femminile mi chiamava. Mi girai e un
hostess mi guardava interrogativa. “E’ lei il signor Cullen?”
“Si.”
“Ho un
messaggio per lei dalla signorina Bella Swan.” Mi
alzai di scatto.
“Dov’è?”
“Ehm…allora
mi ha detto di dirle testuali parole…ehm…scendi da questo aereo o ti vengo a
prendere a calci nel culo!” Non c’erano dubbi era lei! Presi l’hostess
alzandola da terra facendola girare. Mi guardava come se fossi un pazzo. Ma lo
ero infatti, ma di Bella.
“Grazie,
grazie, grazie!” Mi fiondai all’uscita dell’aereo.
“Ma che fa?
Non può scendere!” Sentì queste parole indistintamente ma ormai avevo già sceso
le scale per ritornare in aeroporto. Fortunatamente riuscì a prendere la
navetta e in cinque minuti ero lì.
Attenzione: il signor Edward Cullen è pregato di recarsi all’uscita 19.
Non ci
pensai due volte, mi misi a correre come un pazzo facendo cadere le persone che
prontamente mi maledicevano. E finalmente la vidi. Bellissima come il sole,
splendente nel suo sorriso raggiante. Mi avvicinai piano sospirando. Non sapevo
come comportami. Le mani sui fianchi, ticchettava nervosa sul pavimento.
“Beh…che
fai? Non mi abbracci?” L’abbracciai come mai avevo fatto. Persino le lacrime
spuntarono dai miei occhi. La baciai sul collo, sul viso, sulle mani.
“Ti amo
Bella, ti prego perdonami. Sono stato uno stupido. Mi dispiace.” Appoggiò la
sua fronte alla mia.
“Volevi
andartene senza di me quindi…tu una volta mi hai detto che non puoi vivere
senza di me…beh…vale anche per me, non posso più vivere senza di te. Ti amo
bastardo di un Cullen! Ti amo da impazzire e nessuno
potrà dividerci!” E la baciai. Un bacio ricercato, voluto. Amavo Bella, l’amavo
più di me stesso.
“Però c’è
ancora una cosa che devo dirti…” No! Basta!
“Dimmi…”
feci rassegnato.
“Io sapevo
tutto…” Che cosa? Avevo capito bene?
“Tutto…tutto?”
“Si, sin
dall’inizio.” Ma porca troia! Sta stronza! Mi scostai da lei innervosito.
“Ma allora
sei una stronza! Sapevi tutto e mi hai fatto soffrire some un cane!”
“Si ma non
ero preparata a quel bacio con Mischa. Mi ha
spiazzato…”
“Ma quel
bacio…”
“Lo so, me
lo ha detto Emmett.” Santo Emmett!
“Scusami…volevo punirti…” E che punizione! Non la dimenticherò per tutta la
vita! Maledizione!
“Ho sofferto
come un cane Bella…”
“Lo so
perdonami.” Mi baciava il viso dolcemente. “ Ti giuro che non farò mai più la
stronza ma tu non mi lasciare, ti prego.” Ero nervoso ma averla tra le mie
braccia annullava tutto le scemenze che aveva fatto.
“Beh…non lo
so…io…” feci finta di essere arrabbiato. Mi guardò stralunata.
“Edward ti
prego!” stava quasi per piangere. Allora mi avvicinai al suo orecchio.
“Se mi
prometti che farai l’amore con me tutta la notte, ti perdonerò…” la guardai
sorridente mentre un bacio passionale suggellava per sempre il nostro strampalato
amore.
FINE
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E siamo
arrivati alla fine…ahimè…vi confesso che mi è un po’ dispiaciuto mettere la
parola fine a questa ff ma non mi piacciono le
cose troppo lunghe…chissà forse ci sarà
un seguito…mah! ;)
Comunque
bando alle ciance, ci tengo a ringraziare le 113 persone che hanno inserito la
storia tra le preferite, 249 tra le seguite e 44 tra le ricordate. Grazie
mille! Un saluto particolare a chi ha recensito sempre e un grazie di vero
cuore alla mia beta MaryAc_Cullen
per il suo preziosissimo aiuto!
Grazie!
Vi ricordo le mie
storie: Sorridimi
(nuova storia), Una
nuova vita, Innamorati
cronici, Un
serial killer a Forks e Le ragioni del
cuore.
Vi ringrazio tantissimo
e spero di sentirvi nelle altre storie!
Baciotti!
Piemme