Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: slice    04/03/2011    8 recensioni
La sua testa è reclinata e il mento le sfiora il collo mentre lei ha il viso premuto sulla sua spalla, guardando verso l'alto. I capelli, già biondissimi, sembrano più biondi vicino alla sua mano pallida, e sono ancora leggermente sudati.
Parliamo del dopo Pein. Ho messo spoiler perché non seguo il manga in Italia e non so a che punto possa essere.
Non c'è, ahimé, una logica temporale in questa serie e non credo che ci sarà mai in una delle mie, semplicemente perché non mi riesce; sono troppo stupida. Ignoratemi. u.ù
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
- Questa storia fa parte della serie 'Sogni con i piedi per terra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A







Blu cielo
di slice





Naruto...”



La distruzione non ha il suono dello scontro di kunai amici e nemici, delle grida dei civili e delle macerie cadute al suolo. La distruzione non ha un suono.
Hinata lo pensa appena ha la minima coscienza di sé, con un silenzio assoluto che la avvolge.
La prima percezione è quella del dolore al fianco, la seconda è l'immobilità. Poi l'inutilità, la frustrazione, l'impotenza. La prima supposizione è quella di essere ancora sdraiata a terra, esattamente dove il nemico l'ha colpita con quella strana arma. Poi c'è una voce, leggera, in lontananza. È femminile, concitata e ha un timbro che conosce, anche se sul momento non riesce a collegare.
“...nata... Hin... a...”
È sempre più forte, più vicina, ma si dirada gradatamente, meno preoccupata.
La riconosce. Ed è felice di sentirla.
Le sembra anche meno ingombrante dall'ultima volta che l'ha udita.
Lei ama Naruto di un'amore semplice, che dà e basta, ma nel profondo Hinata si è sentita spesso toccata dalla consapevolezza che quella voce sia sempre stata più vicina a lui di quanto lei fosse riuscita a spingersi. Fino ad oggi.
“Hinata, meno male!” dice Sakura, vedendola aprire gli occhi mentre il fascio di luce del chakra curativo va spegnendosi.
“Che sollievo...” sospira Tenten, alle sue spalle.
Suo cugino, accanto a loro, sembra rilassarsi leggermente poco prima che Katsuyu li aggiorni sull'esito dello scontro e sul piano del Jinchuuriki di concludere da solo.
Neji si indigna e vuole correre con Lee ad aiutarlo, ma l'eucariote interviene ancora dicendo che il miglior modo di aiutare Naruto è rimanerne fuori.
Hinata però pensa che non si pentirà mai di quello che ha fatto, di avergli disubbidito, di essersi messa in mezzo; non lo rimpiangerà mai, non se ne vergognerà mai. Naruto è vivo e sta bene, è tutto quello che riesce a ripetersi, nell'intimità della sua mente, senza accorgersi che le sue lacrime stanno gridando a tutti il suo enorme sollievo.



Quando lo vede è già in piedi, sorretta da Tenten.
Lo scorge mentre scende dalle spalle di Kakashi sensei, con quell'aria stupita di chi non sa quello che vale.
Lo osserva con tenerezza meravigliarsi di essere arrivato fin lì, di sentire il suo nome sulla bocca, piegata in un sorriso, di persone che non conosce; lo osserva con la stessa tenerezza con cui guarda l'abbraccio che Sakura gli dona, dopo che lo ha preso a sberle. Sorride, abbassando la testa.
È contenta, molto. Lui è vivo, sta bene, è più bello di sempre e più stranito del solito, e non c'è pena sul suo viso. Sakura è rilassata, finalmente, perché prima era tesa e preoccupata e accigliata e arrabbiata e fa piacere vederla così leggera, adesso. Stanno bene insieme, accanto, affiancati, ma anche insieme insieme. Così uniti.
Naruto raccoglie sempre tutti i suoi pezzi e Sakura lo sorregge, ogni volta che lui ne ha bisogno; prima di cadere si prendono, al volo. Sono belli insieme, stanno davvero bene.
Tenten muove un passo avanti e lei segue il suo movimento, all'inizio distrattamente, per inerzia, dopo con più convinzione e consapevolezza. Quando sono abbastanza vicine si fermano, entrambe. L'amica si volta a sbirciare i suoi compagni di team, poco distanti, e Hinata si rende conto in quel momento di quanto la premura dell'altra non sia necessaria.
“Tenten,” la chiama, “va bene così, grazie,” sorride, scostandosi con gentilezza.
“Ma... Sei sicura?” chiede lei, lasciandola andare pur se con dello scetticismo verso quel suo sorriso.

La voce di Sakura è di nuovo alterata e cattura la loro attenzione, ma questa volta è Sai il bersaglio delle sue ire.
Naruto si fa avanti, invece, e Hinata se lo trova a pochi passi, dal nulla.
Gli occhi di lui sono stanchi, ma conservano la loro luce, lei ci si immerge e, tenace, non vuole abbassare lo sguardo, non vuole distoglierlo da quel blu. Perciò rimangono a fissarsi, fermi, improvvisamente soli in mezzo a quella folla.
Vorrebbe dirgli che è contenta di poterlo rivedere quando invece, poco prima, credeva che Pein l'avesse privata di quella possibilità, vorrebbe dirgli che è fiera di lui, che li ha salvati tutti. Che ha salvato lei, ancora una volta. Ma sono troppe cose, che andrebbero dette con un tono di voce alto, che potessero sentire tutti, perché sarebbe giusto; invece lei vorrebbe dirle solo a lui, perciò rimane a guardarlo con gli occhi chiari fissi nei suoi.
Naruto, con quell'espressione seria che dipinge la stanchezza, sporco e ferito, osserva per un momento il suo stesso silenzio, carico di parole. Lui a differenza di molte persone ha sempre avuto bisogno di mettere chiarezza con le parole, ha sempre cercato il dialogo e, forse perché è la persona più insicura che conosca, forse perché ha tutto il diritto di sentirsi insicuro, Hinata non lo ha mai considerato un difetto, ammirando invece la sua chiarezza d'intenti e il suo essere limpido come il cielo d'estate.
“Hi-Hinata,” balbetta lui, in un crudele gioco del destino, spezzando la surreale atmosfera che si era creata, “io... mi... mi dispiace. Quello che...”
È cresciuta lei, come tutti loro, ma non aveva ancora imparato quanto fosse meglio non sapere, a volte: fa così male che sembra il dolore di qualcun altro, sembra impossibile che sia tutto suo. E riesce solo a sorridere con lo stomaco attorcigliato intorno al cuore.
“Ecco, quello...” Naruto si blocca, però. All'improvviso c'è dolore sul suo volto e una mano corre all'addome mentre gli occhi si chiudono.
Hinata fa un passo avanti, verso di lui, come sempre, anche se non glielo ha chiesto; lui non chiede mai, a nessuno, dopotutto. Semplicemente lei si avvicina e lascia che le cada addosso. Lo accoglie forzando il suo fisico a reggere entrambi, affettando il dolore in tanti piccoli bagagli più sopportabili mentre finalmente scaccia del tutto quell'orrida sensazione che l'ha attanagliata quando ha perso i sensi.
Alza le mani, e lo abbraccia per sostenerlo meglio.
Non è niente di grave, è solo un capogiro: per un momento il peso del ragazzo le è gravato addosso per intero, ma subito dopo ha avuto una leggera ripresa rendendola capace di sorreggerlo nonostante le sue condizioni.
In quel momento Hinata si meraviglia dell'emozione che le scoppia dentro: sentirselo abbandonato addosso, come se dipendesse completamente da lei, ha dell'incredibile.
Poi l'emozione si fa rarefatta, persiste senza accecarla, e le mostra quello che ha sempre visto da lontano, quello che ha sempre immaginato senza saperlo davvero.
Fisicamente è più alto di lei, per esempio, e non ci aveva mai fatto caso. La sua testa è reclinata e il mento le sfiora il collo mentre lei ha il viso premuto sulla sua spalla, guardando verso l'alto. I capelli, già biondissimi, sembrano più biondi vicino alla sua mano pallida, e sono ancora leggermente sudati. Il suo odore è forte, non è qualcosa di lieve che si può ignorare, la sorprende di non averlo mai realizzato prima e, nonostante sia alterato dal sudore, non può dire che sia sgradevole. La pelle di lui è leggermente più scura della sua, adesso che sono vicini riesce a vedere tutte queste cose e ad imprimersele nella mente. Particolari insignificanti che cercherà di non dimenticarsi mai.
Fa uno strano effetto respirarlo. Fa uno strano effetto averlo così vicino, tanto da sentire il suo battito cardiaco.
È questo ciò che sente Sakura?
È quel suono, regolare e leggermente accelerato, forte. È quella sensazione che percepisce, ma non capisce bene dove, di vita, di qualcosa che pulsa; è il suo cuore quello che sente Sakura quando lo abbraccia? Quel pensiero particolarmente intimo la fa arrossire, lievemente.
Ma sorride, sull'orlo delle lacrime, perché non c'è differenza adesso, tra loro due: tra lei e Sakura non c'è più quell'abisso di mezzo. Anche lei ha salvato Naruto, anche lei lo sorreggerà quando ne avrà bisogno. Adesso ne ha la forza, adesso che lui sa, si sente inspiegabilmente più forte. Più donna. Più vicina a lui. Perciò non c'è risposta negativa che sia veramente una sconfitta, lei ama abbastanza per entrambi, in fondo.
“Non importa,” dice, avvertendo le parole pesanti e un vago malessere al petto, “ti ho preso, è questo quello che volevo fare.”
Poi riapre gli occhi, sentendoli lucidi, e li fissa nel cielo, cercando di non cedere a quello sconforto che le monta dentro, inquieto, instabile e pericoloso come un fiume in piena. Sarà felice per lui, per ogni giorno o evento che costellerà la sua vita, perché è la sua felicità, quel battito così scontato e anche così reale e vivo e caldo, che la rende serena.
Lui non sembra avere forza bastante a fare alcunché, oltre ad aiutarla a sorreggerlo, e rimane lì, appoggiato a lei. Volta il viso di lato e adagia la tempia sulla sua spalla, come i neonati.
“Grazie,” sussurra. E il suono del suo sorriso è l'unica cosa che le riempe le orecchie nonostante Kiba le stia urlando qualcosa, da qualche parte.
Hinata guarda il cielo e sospira, felice, con il cuore pesante e il viso asciutto: in fondo, è tutto quello di cui ha bisogno, quel blu sopra la sua testa.





Owari







Il “Naruto...” con cui inizia la shot è riferito al manga/anime, nello specifico alla parte in cui lei, nel mezzo dello scontro, viene 'inquadrata' mentre invoca il nome del jinchuuriki. (Si potrebbe anche scegliere una parte a caso del manga, quindi, dal momento che lo invoca continuamente... u.u')

Il titolo ha un significato un po' più ampio che, invece di rimandare esclusivamente alle ultime righe del testo, si riferisce quasi ad una spiegazione sulla reazione d'Hinata, sul perché guarda avanti nonostante il rifiuto: c'è solo Naruto per lei; quando lo guarda vede lui, esattamente come quando guarda il cielo non vede anche se stessa, non vede loro, vede solo lui.



I personaggi e i luoghi non mi appartengono e non c'è lucro.



  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: slice