Giallo, 'Ai confini del mondo' di Sha

Ciao! L'altro giorno mi è venuta la "splendida" idea di scrivere un racconto giallo. Dopo diverse ore, sono giunta alla storia che vi presento. Spero di aver fatto un buon lavoro. Buona lettura!

Ai confini del mondo

Prologo

Max Redoll era un ragazzo solitario con la passione per il mistero e si reputava un bravo investigatore. Max aveva 13 anni e secondo alcune sue affermazioni, non era abbastanza alto perchè una ragazza si potesse interessare a lui. Questa era la solita risposta alla domanda: “Perchè non hai una ragazza?”. I bambini del villaggio lo detestavano e nessuno trascorreva del tempo con lui. Aveva gli occhi di un color nocciola intenso, i capelli neri come la pece e un collo talmente esile che sembrava si potesse spezzare da un momento all’altro.
In un giorno piovoso, il ragazzo solitario stava giocando vicino al canale che attraversava il paese in cui abitava: Horbat. Ad un certo punto, un giovane che passava da quelle parti, lo notò e gli andò incontro per conoscerlo. Max vide il ragazzo avvicinarsi e pensò di scappare, ma il suo corpo non glielo permise. Osservandolo notò che era grassottello e basso e portava dei grossi occhiali che coprivano in parte le lentiggini. Gli occhi erano più scuri di un buco nero e i capelli erano di un rosso ramato molto forte.
“Tu sei Max?”, chiese lo sconosciuto. “Sì, ma per favore, non farmi del male”.“Veramente io vorrei solo diventare tuo amico”. Dopo questa affermazione, a Max gelò il sangue; sembrava che tutto il mondo in torno a lui si fosse fermato improvvisamente. La pioggia cessò di cadere e si formò vicino allo zenit, un bellissimo arcobaleno che illuminava quella giornata tanto brutta. Max associò l’i mmagine dell’arcobaleno alla figura del ragazzo misterioso che lo invitava ad uscire dallo stato di desolazione e solitudine in cui si trovava. Improvvisamente tornò alla realtà e rispose al ragazzo che era in attesa: “Sono molto contento di fare la tua conoscenza, come ti chiami?”. “Sono Marc ed ho 12 anni. Mi farebbe molto piacere se venissi anche tu nella mia scuola, così ci potremmo frequentare di più”. “Non posso. Non sono ben accetto dagli altri ragazzi di questo villaggio”. “Cercheremo di farti accettare, ma ti prego, pensaci”. “Va bene”.
Dopo un mese, i due ragazzi erano diventati amici inseparabili. Max faceva molte amicizie all’interno della scuola e la sua vita aveva preso una piega molto interessante. Un bel giorno Marc venne chiamato con urgenza dal suo amico. Arrivò velocemente in bicicletta ed ansimando esclamò : “Sono arrivato il prima possibile”, poi riprese fiato e chiese a Max: “Cos’è successo?”. “Ieri notte, un ragazzo di diciotto anni, dopo una festa con amici, voleva tornare a casa. Quando è arrivato vicino alla sua nuova macchina, è stato aggredito; non si sa ancora chi sia stato, ma ha riportato profonde ferite al collo”. “Dobbiamo intervenire”, disse in tono deciso Marc. “Quando entriamo in azione?”. “Dobbiamo vedere come si sviluppano le cose, poi potremo iniziare a investigare”.
Dopo quattro giorni il misterioso assassino colpì ancora e questa volta la vittima fu un uomo di mezza età che si recava al lavoro: erano circa le 4,00 di notte. Max invitò Marc a casa sua per discutere dell’accaduto. Il rosso esclamò: “Hai sentito cosa è successo questa notte al povero Antony? E’ giunto il momento di agire!”“Cosa hai intenzione di fare ? “Quest’uomo agisce di notte; ti voglio vedere alle tre in piazza”.

Il capitolo è concluso. Spero che troviate interessante la storia. Aggiornerò il prima possibile. Ciao a tutti!