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Autore: winry8827    05/03/2011    1 recensioni
Lucas è un giovane scrittore e in questa storia si intrecceranno il suo presente e il suo passato, attraverso il romanzo da lui scritto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Un pizzico di romanticismo'
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 Una notte d’estate


[Capitolo terzo]

 

Una fredda notte d’inverno

 



Uno squillo del telefono lo destò riportandolo alla realtà, catapultandolo al presente.
Era la sua editrice, come sempre era Flò.
 
Lucas rispose ringraziando la sorte per esser stato distolto da quei pensieri, sapeva benissimo che quando i ricordi riaffioravano non c’era alcun modo per scacciarli.

“Chiodo schiaccia Chiodo”

Pensò il giovane poco prima di rispondere al telefono.

-Tesoro tutto bene, l’ora è insolita.

Non ebbe il tempo di concludere la frase che la donna all’altro capo del telefono iniziò a urlare furiosamente rimproverandolo di essere in ritardo.

“Merda”

Pensò Lucas irato con se stesso, aveva dimenticato l’appuntamento con la fidanzata.
Non sapeva come scusarsi, per quanto possedesse abili doti di dialettica, non c’era via di fuga a una donna arrabbiata e delusa. In passato avrebbe sfruttato le sue qualità per uscir fuori da una scomoda situazione, ma si era ripromesso di cambiare, di essere gentile e meno arrogante, non poteva e non doveva rispondere a tono, in fondo era lui nel torto, nonostante ciò la scusa più vecchia del mondo uscì dalle sue labbra e senza rendersene conto disse

-Perdonami, ma ero stanco e nell’attesa mi sono appisolato. Tesoro lo sai benissimo che lavoro l’intera giornata e che proprio non riesco ad uscire dopo mezza notte.

Oltre alla scusa era riuscito a rigirarsi la frittata ed in questo Lucas era molto bravo,.
Non volendo offendere alla fine risultò banale, se quella fosse stata una frase detta in un film l’intera sala avrebbe riso, anzi avrebbe deriso lo sceneggiatore.

Ancor più arrabbiata la ragazza continuava ad urlare.
Quando Flò perdeva le staffe non riusciva a ragionare, non sapeva dialogare, urlava e urlava e continuava ad urlare.
Era difficile, era davvero difficile ragionare con una donna testarda e cocciuta e Lucas non riusciva a trovare un modo per contrastarla se non a sua volta rispondere urlando e dire che solitamente era un giovane pacato e tranquillo, difficilmente alzava i toni delle conversazioni, non era polemico volendo essere precisi polemizzava solo su ciò che più gli interessava.
Ed urlando rispose

-Smettila è una lite inutile ed egoista, mi sono addormentato e qual è il problema?

Io proprio non ti comprendo Jin…
Si fermò, di colpo si bloccò, stava per dire quel nome, stava per pronunciare il suo nome, aveva detto le iniziali, stava per pronunciarlo, ma come era possibile una cosa simile? Come poteva lui confondersi?
Fortunatamente la ragazza all’altro capo del telefono mentre lui urlava, gridava a sua volta e così Lucas senza problemi riuscì solo a chiederle scusa umilmente e a riagganciare con la scusa di essere stanco.
 
Si sedette sul divano pensando all’errore che stava commettendo, pensava che Flò non meritava di intristirsi così, ma lei sapeva solo che Jinny era
un nome di fantasia, sapeva che Jinny era un personaggio di fantasia e che il Lucas del romanzo era a sua volta inventato.
Flò credeva nel narcisismo del suo fidanzato, tutto qui, non pensava minimamente che il romanzo fosse autobiografico, anzi quando lo lesse per la prima volta, pensò che due personaggi così sfortunati non sarebbero mai potuti esistere nella realtà, pensava che l’amore vincesse su tutto, pensava che quei due amanti avrebbero trovato la loro felicità e invece il romanzo s’interrompeva bruscamente.
Flò pensava che quella fosse semplicemente una scelta di marketing, artificio che avrebbe utilizzato anche lei per dar spazio alla fantasia e a un possibile sequel.

La giovane editrice conosceva poco Lucas Smith, era un anno che i due si frequentavano ufficialmente, avevano accelerato i tempi e avevano reso il rapporto serio e stabile dal primo giorno.

L’amore spinge a correre, ma anche la necessità di certezze ed equilibrio sortisce lo stesso effetto.

Con i gomiti poggiati sulle ginocchia e le mani tra i capelli, Lucas ricordava un amore passato.
 
 
Lei era bella, lei era istintiva, almeno così apparve a quel primo incontro, lei preferì imbarazzarlo, lei volle imbarazzarlo per non sentire il suo imbarazzo, che pensiero contorto per una ragazzina.
Era timida in realtà e quel gesto all’apparenza istintivo fu ragionato, poco, ma fu comunque ragionato.
In un giorno d’estate Lucas conobbe la ragazza che avrebbe cambiato la sua vita, anche se in quel momento non comprese l’importanza di quell’incontro.
 
In una fredda e piovosa sera invernale, in una di quelle tante sere in cui si rimane in casa, al caldo e a rilassarsi, in una di quelle sere in cui tutto appare futile, tutto appare stupido, in una di quelle sere che Lucas odiava con tutto se stesso.
Era proprio una notte di merda, osservava dalla sua scrivania la pioggia e le righe che essa disegnava sul vetro della sua finestra e ricordava ciò che accadde anni addietro, ciò che accadde in una notte d’estate piovosa e fredda, con malinconia ricordava.
Ed era proprio per questo che odiava le notti di pioggia, perché piovevano anche i ricordi.
 
 
 
 
 
 
 
 
 



 











Note autrice…
Come potete vedere ho scelto il nome!
Ed è Jinny, grazie mille NonnaPapera!
Penso che aggiornerò dopo aver concluso una long.
Per chi seguisse anche “Lo strano caso del piccolo Jhon” ho aggiornato e penso che domani aggiornerò anche “Sogni e Speranze”.

  
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