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Autore: Liakey    05/03/2011    1 recensioni
Una bambina che subisce il male. Un mostro che continuerà nel male. Una piccola riflessione su tutto ciò.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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p P . . .

Una bolla di sapone esplode contro la parete.
Da qualche parte, nella notte, qualcuno canticchia una vecchia canzone.
La bambina iniziare a soffiare le bolle cercando di seguire il ritmo della canzone, nonostante gli scoppi di queste siano totalmente fuori ritmo.
Un abat-jour accesso traccia qualche ombra bluastra sul soffitto. Le bolle di sapone continuano a scoppiare.
Qualche piccolo, debole, bagliore di stella si riflette sul sapone sottile.
La porta della stanza è chiusa, rappresenta una piccola barriera, qualcosa che creare un mondo a sè.
Il mondo della bambina è colposto solo da bolle di sapone, stelle, luci blu, e notte.
Un universo in miniatura, silenzioso e protetto.

E' tardi. La bambina si strofina un occhio con la mano, facendolo lacrimare per i residuii delle bolle.
Si stende sotto le coperte. Quelle stesse coperte che la proteggevano dai mostri sotto il letto.
Ma poi i mostri sono usciti da quel luogo polveroso, sono diventati più forti.
Sono diventati un incubo ricorrente.
La bambina si gira su un fianco, dando le spalle alla porta. Ormai non la vuole più vedere, quella difesa così falsa, così imperfetta, che invece di difenderla, difende i mostri.
Il mostro.

La porta di apre.
Eccolo, quindi, l'incubo. La bambina chiude gli occhi, stringendosi alla coperta.
Trattiene il respiro: l'odore è disumano.
Si aggrappa all'ultima stella che riesce a vedere, mentre il dolore del male, quello reale, distrugge un'anima.








Qualcosa:
Eccomi, ho ripreso a scrivere. Ma non so il perché di questa storia.
Perché dovevo scrivere di una bambina maltrattata? Sinceramente non ne ho idea. Volevo solo scrivere.
Davvero. Non è una denuncia contro i mostri della società. A quelle ci pensa qualcun'altro.

Non so nemmeno il perché del titolo. All'inizio avevo pensato di chiamare storia "Pazzia", ma poi il tema è cambiato.
Forse P è più appropriato per "paura"...
Ma alla fine una P può stare per moltissime cose.
Inoltre, oltre la lettera, ho aggiunto anche tre puntini. Il primo l'ho fatto più piccolo degli altri.
Non so se qualcuno se n'è accorto. Sempre se qualcuno leggera tutto questo.
In ogni caso, non ha significati particolari.
L'ho fatto per variare un po'. Niente di che...
A presto,
                      Liakey
  
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