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Autore: _Miss_    06/03/2011    9 recensioni
Robert Pattinson. Ian Somerhalder. Tom Sturridge. Sono loro che popolano la mia storia. Carter Hawkins cosa avrà a che fare con questi tre personaggi del mondo dello spettacolo? E soprattutto che ruolo avranno per lei i due sexy vampiri più famosi del momento? Tutto è incerto nella vita di Carter dopo il suo recente trasferimento nella capitale Inglese nella casa del suo fratellino molto bellino. Le cose per lei cambiano giorno dopo giorno. Si scopre un amore che mai si è creduto possibile. Si prova attrazione per un altra persona. La mente e il cuore di questa giovane ragazza sono in conflitto. Leggere per scoprire cosa succederà... DAL PRIMO CAPITOLO < Sorella di Tom Sturridge. Pseudo amica di Robert Pattinson. Vicina di Ian Somerhalder. >
Crossover con le categorie 'Cast Twilight' & 'Cast Vampire Diaries'
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Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Non sono un miraggio. Sono tornata io, Carter e le sue indecisioni. E in questo capitolo tornerà anche Ian.
Vi faccio un piccolo riassunto delle "puntate precedenti".
Robert confessava di amare Carter ma di essere comunque indeciso sul da farsi. All'aereoporto poi, c'è il saluto tra i due. Nessun bacio ma i gesti fanno capire che sentiranno l'uno la mancanza dell'altro.

Ora, non sto qui a dirvi altro. Solo che qui ci sono le risposte alle recensioni. 10, per la precisione. Non ne ho mai ricevute tante per questa storia, e ne per nessun'altra. Solo con la nuova originale scritta assieme a emy cullen, Over The Rain, che v'invito a leggere, raggiungo questi numeri.

My Crazy Life!

mcl

Capitolo 21

Londra – 19 Luglio

Il viaggio di ritorno da Los Angeles era passato in un lampo. Per evitare di pensare a mille e più cose presi qualche goccia di sonnifero. Forse un po’ troppe, a dire la verità. Mi svegliai soltanto all’arrivo, quando Tom mi scrollò più e più volte.
Ieri ho trascorso la giornata nella mia stanza. Dormii soltanto e durante la notte, anche per via del fuso orario, mi svegliai e trovai sul mio cellulare tanti messaggi, e chiamate, da parte di Ian.
Ora sono le 9:30 e penso proprio di poterlo chiamare.
Afferro il mio telefono e avvio la chiamata.
-Carter?- La sua voce assonnata mi fa sorridere.
“Buongiorno. Ti ho svegliato?”
-Ehm… in realtà si, ma non è importante. Ieri che è successo?- Scoppio a ridere.
“Diciamo jet lag? Sull’aereo ho preso dei sonniferi che uniti al fuso mi hanno fatto dormire tutta la giornata.” Ora ride anche lui.
-Perché non fai un salto, qui?-
“Tra quanto potrei venire? Ho voglia di vedere Damon!”
-Fammi capire, vuoi venire a casa mia solo per il cane?- Dice risentito.
“Anche per lui.” Specifico. “Allora tra quanto?”
-Quindici minuti? Cerco di svegliarmi per bene.- Ridacchio.
“D’accordo! Compro la colazione. Nina è da te, vero?” Gli chiedo.
-Si. È curiosa di conoscerti.-
“Allora a tra poco.” Gli rispondo e chiudo la chiamata. 

Venti minuti dopo sono sotto casa di Ian con in mano tre bicchieri di caffè bollente e un sacchetto con delle ciambelle. E suono.
Mi apre la porta senza neppure domandare chi è.
Salgo velocemente le scale raggiungendo l’attico dove sono stata soltanto tre volte.
“È permesso?” Chiedo picchiettando leggera sulla porta d’ingresso.
“Certo che è permesso!” La voce di Ian è molto meglio dal vivo che attraverso il telefono.
Avanzo di qualche passo richiudendomi la porta alle spalle, ritrovandomi al centro del salotto chiaro e illuminato dall’eccezionale sole di questa mattina.
“Buongiorno!” Esce da una stanza con un sorriso che fa concorrenza al sole splendente di Los Angeles.
“Ian!” Sorrido e immediatamente le mie guance si colorano di rosso.
L’imbarazzo c’è, perché nonostante in queste settimane abbiamo continuato a sentirci per telefono, e a comportarci come se fossimo una coppia, non lo siamo a tutti gli effetti. E quindi non so come comportarmi.
Nei giorni precedenti alla mia partenza, e seguenti al nostro primo bacio, abbiamo parlato tanto. Ci siamo conosciuti, però so che se deve nascere qualcosa di serio tra di noi, il nostro livello di conoscenza deve essere approfondito maggiormente.
Voglio dire, deve andare tutto al di la delle nostre preferenze in campo culinario o musicale. Io non lo conosco affatto per quello che è davvero. Vorrei poter saper interpretare ogni suo gesto, capirlo con una sola occhiata. Come succede con Robert.
“Allora, che mi dici di New York e di Los Angeles?” Sorrido per la sua tranquillità, vera o finta che sia.
“Belle, sul serio. Soprattutto di notte, sono magiche, direi!” Gli sorrido di rimando. “Ho portato la colazione. Anche per Nina!” Agito la bustina e i bicchieri di carta.
“Sei proprio splendida! Vieni, spostiamoci in cucina.” Mi fa strada verso la cucina e ricordo quel pomeriggio in cui, proprio qui, abbiamo preparato dei dolcetti italiani al cioccolato.
Mi sfila dalle mani la nostra colazione poggiandola sul tavolo e mi guarda a fondo. I suoi occhi azzurri mi fanno sentire quasi nuda, dinanzi a lui. Fa qualche passo verso di me.
“Mi sei mancata, lo sai?” Sorrido, torturandomi il labbro. Sta per baciarmi, lo sento. Come posso lasciarlo fare considerando quello che è successo con Robert? Scuoto leggermente la testa per scacciare quei pensieri e tento di sorridere.
“No, non lo so. Mi stai dicendo questo?” Lo provoco.
“Esattamente.” Le nostre labbra sono separate da pochissimo. Riesco a sentire il calore proveniente dal suo fisico scolpito.
Il suo dito scende lentamente dalla mia fronte, al mio mento. Il mio petto sfiora il suo mentre entrambi si alzano e si abbassano al ritmo dei nostri respiri.
Automaticamente mi avvicino a lui quel tanto che basta affinché i nostri respiri si fondano.
“Ian! Dove ti sei cacciato?” La voce solare di una ragazza mi fa allontanare da lui. Lo vedo alzare gli occhi al cielo e sbuffare.
“Nina.” Dice sospirando. “Siamo in cucina!” Gli urla per farsi sentire.
“Siamo?” Continua lei e sento i suoi passi avvicinarsi. “Tu e.. oh!” La sua frase termina con un’esclamazione di stupore quando si accorge di me.
“Oh..” Le fa eco Ian. “Carter lei è Nina, immagino tu lo sappia. E Nina, lei è Carter.” Ci presenta alternando lo sguardo tra me e la bella ragazza dai lunghi capelli scuri e dagli occhi dannatamente profondi.
“La famosa Carter!” Sorride e si avvicina a me tendendomi una mano. Ha un paio di micro short e una canotta aderente che lascia intravedere le sue forme sensuali.
“La famosa sei tu, non io.” Dico ironica sorridendole e stringendole la mano.
“Suvvia! Famosa o no, qui dentro sono soltanto Nina!” La sua stretta di mano è energica, come lei, suppongo.
“Ecco, e Nina è una ragazza molto golosa e mangiona, quindi prima che si raffreddino le cose che hai portato, mangiamo?” Intervenne Ian con un sorriso.
“Ecco, lui si che mi conosce bene!” Si siede sulla sedia incrociando le gambe e Ian m’invita ad accomodarmi. E con imbarazzo, anche per il bacio che stava per esserci, mi siedo.
Mentre lui apre il sacchetto con le ciambelle, disponendole in un piatto, Nina inizia a bere il caffè.
“Guarda, io senza caffè proprio non so iniziare la giornata. Sei stata grandiosa ad offrircelo!” Sorrido.
“Ecco, quindi Carter, immaginala dopo il caffè. Già è così pimpante ora, dopo è peggio!” Ian inizia a prenderla in giro e io assisto al loro gioco, all’accusare uno i difetti dell’altro. E la sensazione di essere fuori luogo è prepotente e m’impedisce anche di ridere sinceramente.
È questo il tipo di conoscenza a cui aspiro. La stessa che ho io con Robert.
“Allora Carter, scusaci ma questo ragazzo qui è un testone. Io ho sempre ragione ma sembra non volerlo capire.” Rido davanti al suo finto broncio e Ian mi accarezza la mano che tenevo sul tavolo. Sorrido ad entrambi.
“Lasciala perdere. Raccontami qualcosa di questi giorni. Le sfilate di Tom come sono state? Non sono uscito per niente in questi giorni quindi non ho comprato nessuna rivista.” E ripenso alle foto di me e Robert. Ma decido di non dire nulla anche se lo sguardo di Ian è fisso su di me, in attesa di non so cosa.
“Oh, bene, bene. Tom è soddisfatto di se stesso e io lo sono di lui!” Dico con sincerità, ignorando il resto.
“Io ricordo con affetto gli anni in cui facevo il modello. E vuoi sapere qual’era il lato che più mi entusiasmava? Girare il mondo e conoscere sempre gente nuova!” Vedo il suo sguardo illuminarsi e Nina gli dà un pizzicotto sul braccio.
Ridiamo tutte e due davanti alla sua espressione contrariata.
Il resto della mattinata passa così, tra una risata e l’altra e con tante domande fatte da me su The Vampire Diaries e quando il piccolo Damon, appena sveglio, arrivò in cucina lo spupazzai di coccole. 

“Ragazzi, è il caso che vada a casa.” Annuncio alzandomi in piedi.
“Già vuoi andare?” Mi chiedono entrambi e io annuisco.
“Si. Tom mi darà per dispersa.” Gli spiego e si alzano tutti e due.
“Beh, è stato un piacere conoscerti, Carter. Spero di rivederti prima di domani.” Mi dice Nina.
“Giusto. Domani pomeriggio partiremo. Bisogna discutere alcuni dettagli di questa nuova serie.” Mi spiega Ian. Annuisco.
Nina invece si avvicina a me e mi abbraccia.
“Ci vediamo!” Mi dice e io ricambio la stretta.
“Su, ora lasciamela tutta intera.” Ian l’allontana da me e prendendomi per mano mi accompagna alla porta.
Mi bacerà? Tenterà di farlo visto che prima non c’è stato alcun bacio?
“Grazie per la colazione.” Mi dice sorridendo.
“Grazie per avermi tenuto Damon in questi giorni.” Rispondo alludendo al cane che gironzola tra le nostre gambe.
“Di nulla. Almeno avevo la scusa giusta per rivederti, al tuo rientro.” Abbassa lo sguardo e anche il tono di voce.
“Perché dici questo?” Gli chiedo cercando la sua mano e gioco con le sue dita.
“Ho mentito. Le foto le ho viste. E ho visto le copertine. Di te e Robert. Ti vuole. Lo sa lui. Lo so io. Ma non so cosa vuoi tu, però.” Le sue parole mi colpirono. Aveva parlato con tono sommesso. Rassegnato, quasi.
“Non.. cosa? Hai visto le foto?” Chiedo sconcertata.
“Si. Non volevo dirti niente davanti a Nina. Ma io non voglio essere preso in giro. So che mi avevi detto che c’era la possibilità che tu mi avresti mollato su due piedi per tornare da lui però..” Gli poso un dito sulle labbra.
“Non sono tornata da lui.” Dico prontamente.
“Si. Però vorresti. Credo che tu stia aspettando solo che lui te lo chieda.” Scuoto la testa. Non so cosa dirgli. Ha ragione. Stramaledettamente ragione e sono qui, e forse lo sto illudendo soltanto.
“In realtà mi ha detto che è innamorato di me. A dire il vero era ubriaco e ne abbiamo poi parlato.” Il suo sguardo è interrogativo. E la sua mano si è allontanata dalla mia. Non so dire se ne sono sollevata o mi dispiace di aver perso questo contatto.
“E perché sei qui?”
“Perché non vuole stare con me. E io non voglio stare con lui. Non sono sicura di quello che realmente prova. Ian..” Sbuffo perché sono in difficoltà, mi sto incartando con le mie stesse parole.
“Te l’ho già detto una volta e te lo ripeto ancora: proviamoci. Sarà difficile, ora partirò per Atlanta. Non so quando ci rivedremo. Prendiamolo come un periodo di prova.”
“Periodo di prova?” Chiedo disorientata.
“Si. Se senti di poter stare senza di me, bene. Mi farò da parte. Altrimenti, decideremo come comportarci.” E rifletto velocemente sulla sua idea. E mi trovo d’accordo. Non vedrò neanche Robert ed è la cosa migliore per me. Avere la mente sgombra.
“Credo tu abbia ragione.” Rispondo semplicemente. E lui, stranamente, mi sorride.
“Ma almeno un bacio me lo concedi?” Arrossisco. Stavolta non posso rifiutare. Non dopo la sua disponibilità.
Allora non gli rispondo e mi avvicino a lui. Gli poggio una mano sul petto e accosto le mie labbra alle sue. Il suo profumo ora è più forte ed è piacevole.
Quando le nostre labbra vengono a contatto, e poi lo stesso accade per le nostre lingue, dimentico tutto. Tutti i problemi, le indecisioni e tutto ciò che di male sto facendo.
Quando lentamente sciogliamo il bacio mi rendo conto che le mani di Ian sono sui miei fianchi. E mi sta sorridendo.
“Però se mi baci in questo modo vuol dire che qualcosa per me la provi.” Strofina la punta del suo naso contro il mio.
“Non ho mai affermato il contrario.”
“E non hai mai affermato neanche questo.” Risponde prontamente sorridendo.
“È vero. Non posso chiederti di capirmi, non credo sia possibile. Sono una stupida ragazzina che non sa cosa vuole.” Ammetto sospirando e abbassando il capo. Lui porta due dita sotto al mio mento, alzandolo.
“Non dire così. Non è tutta colpa tua.” So che allude alle indecisioni di Robert ma dovrei essere un po’ più decisa: si tratta della mia di vita!
“Si, ma sbaglio comunque. E mi spiace che sia tu a rimetterci.”
“Chi ti dice che io ci stia rimettendo?” Il suo sguardo sfugge al mio e una strana sensazione si annida nel mio stomaco. Non era una frase detta a caso, ne sono certa.
“Spero non sia così, ma ho qualche dubbio. Ora però, devo proprio andare.” Mi lascia andare e prendo il cucciolo in braccio. Lui lo accarezza e mi da un lieve bacio sulle labbra.
“Allora ci vediamo prima della tua partenza.” Gli dico.
“Certo.” Mi apre la porta ed esco fuori. “Ciao!” Mi dice ancora, rispondo al saluto e mi dirigo a casa con quella strana sensazione ancora presente.

 

Il capitolo non mi soddisfa molto, a dire il vero. E proprio ieri sera, mentre lo scrivevo mi è venuta in mente una nuova idea. Ah, c'è da dire per l'appunto che il capitolo è rimasto incompleto nel mio pc fino a ieri che presa da non so cosa, l'ho finito. Per fortuna.

Nonostante non mi soddisfi molto ho deciso di postarlo perché tre mesi erano una pausa bella lunga. E l'importante era ripartire. Ci posso sempre tornare su e migliorarlo.
 

Cos'altro c'è da dire? Spero vivamente che tutti voi che mi avete seguito fino all'ultimo aggiornamento, continueranno a farlo.

Prometto di cercare di portare a termine anche Il passato ritorna sempre.. per fortuna! e di riprendere a scrivere Vite Incatenate.

Ah, devo ringraziare quei 79 angeli che mi hanno inserita tra gli autori preferiti. E' un'onore che non penso di meritare..

Vi ricordo il mio account Facebook e di Twitter e il gruppo facebook nato proprio ieri!

Spero di tornare presto! :D

   
 
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