Non c'è morale quando recidi deliberatamente le carotidi di un altro uomo. O donna. O di chiunque tu ti trovi di fronte.
Non c'è morale nemmeno quando ti rotoli selvaggiamente come un animale tra sudore ed umori di chi è come te, di chi sa solo uccidere per restare vivo, aggrappandoti alla sua carne per non cadere.
Il confine è labile tra annientare e sopravvivere. E’ una striscia di terra di nessuno, paragonabile a un limbo nebbioso dove la parola amore non ha suono, né colore o significato, ma solo l’intenso odore di chi è uguale a te.